Il calendario potrebbe darci una mano: il Bari in trasferta, con una difesa tutta da inventare, e il Catania in casa - attualmente ultimo in classifica a pari demerito col Siena - non sono avversari impossibili da battere. E’ il momento nel quale li si affronta che è pessimo: fuori dalla Champions League già a dicembre (con il morale a pezzi), non rimane che l’Europa League, un campionato da trasformare da illusione in obiettivo e una coppa Italia che, da "fastidio" che è sempre stata, negli ultimi anni ha finito per acquisire prestigio. Purchè si riesca a vincere qualcosa, ora tutto andrebbe bene.
Sei punti da conquistare per accantonare momentaneamente le inevitabili polemiche di questi giorni, per arrivare alla "finestra" del calciomercato invernale con idee più chiare di quelle espresse in estate: non tutto è da buttare, la squadra era stata costruita per vincere; poco alla volta sono venuti fuori errori (anche - e soprattutto - di valutazione) cui occorre porre rimedio. L’ombra di Spalletti su Ferrara si è allontanata, finendo per svanire in Russia (Zenit San Pietroburgo); quella di Roberto Mancini, invece, si è appena materializzata: che siano soltanto voci o meno, i fatti lo potranno verificare. Al momento, il solo pensare a questa ipotesi sembra una pazzìa. Non tanto per il valore dell’ex-allenatore dell’Inter, quanto al contesto in cui si andrebbe a inserire: la sua scelta cosa rappresenterebbe, un altro "progetto"? Il quarto in neanche cinque anni? E se per caso l’operazione portasse ad effetti negativi, chi (e come, soprattutto) lo spiegherebbe ai 14 milioni di tifosi juventini? Se anche Ferrara dovesse fallire (visto che la dirigenza è intoccabile), arriverrebbe il momento di pensare semplicemente ad "un allenatore" di prestigio, in grado di guidare la Juventus, senza spaventarsi se dovesse chiedere l’acquisto di qualche giocatore in particolare. Al momento è giusto aiutare l’attuale mister: come fece, a suo tempo, un certo Boniperti con Trapattoni.
La Juventus che affronta il Bari stasera si presenta con una lunga lista di diffidati in odore di squalifica (quando tornerà, anche Sissoko sarà a rischio); mancherà, per lo stesso motivo, Felipe Melo. Tiago sembra favorito su Camoranesi: una squadra con - in contemporanea - il laterale di centrocampo, Diego e due punte, ha già dato segni di "squilibrio tattico". Senza lo stesso Sissoko, è dura provare strade alternative. A meno che non si sia estremamente convinti del contrario, attenzione a non commettere gli stessi errori del (recente) passato.
Il Milan "dei malumori" (alcuni senatori vorrebbero giocare di più, ma il tempo passa per tutti) e delle assenze importanti (soprattutto nel reparto arretrato) incontrerà domani, in casa, un Palermo al gran completo: per i siciliani, stesso stadio della gara contrò l’Inter (29 ottobre), stavolta non ci sarà più un Zenga nostalgico (verso i colori nerazzurri) a guidarlo. Non è da escludere un pareggio (viste le fatiche europee dei rossoneri). Per ora, complice il distacco dalla quarta, continuiamo a guardare davanti a noi. Gian Paolo Montali, ospite alla presentazione del libro "Totti. Vita, parole e imprese dell’ultimo gladiatore" (di Massimo Cecchini), prevede una Roma da scudetto entro due anni: non ha perso il vizio dei proclami imparato a Torino.
Mentre Ferrara prende appunti nel suo libro nero, la speranza è che stasera si possa semplicemente essere contenti di una vittoria della Juventus. Null’altro.
Sei punti da conquistare per accantonare momentaneamente le inevitabili polemiche di questi giorni, per arrivare alla "finestra" del calciomercato invernale con idee più chiare di quelle espresse in estate: non tutto è da buttare, la squadra era stata costruita per vincere; poco alla volta sono venuti fuori errori (anche - e soprattutto - di valutazione) cui occorre porre rimedio. L’ombra di Spalletti su Ferrara si è allontanata, finendo per svanire in Russia (Zenit San Pietroburgo); quella di Roberto Mancini, invece, si è appena materializzata: che siano soltanto voci o meno, i fatti lo potranno verificare. Al momento, il solo pensare a questa ipotesi sembra una pazzìa. Non tanto per il valore dell’ex-allenatore dell’Inter, quanto al contesto in cui si andrebbe a inserire: la sua scelta cosa rappresenterebbe, un altro "progetto"? Il quarto in neanche cinque anni? E se per caso l’operazione portasse ad effetti negativi, chi (e come, soprattutto) lo spiegherebbe ai 14 milioni di tifosi juventini? Se anche Ferrara dovesse fallire (visto che la dirigenza è intoccabile), arriverrebbe il momento di pensare semplicemente ad "un allenatore" di prestigio, in grado di guidare la Juventus, senza spaventarsi se dovesse chiedere l’acquisto di qualche giocatore in particolare. Al momento è giusto aiutare l’attuale mister: come fece, a suo tempo, un certo Boniperti con Trapattoni.
La Juventus che affronta il Bari stasera si presenta con una lunga lista di diffidati in odore di squalifica (quando tornerà, anche Sissoko sarà a rischio); mancherà, per lo stesso motivo, Felipe Melo. Tiago sembra favorito su Camoranesi: una squadra con - in contemporanea - il laterale di centrocampo, Diego e due punte, ha già dato segni di "squilibrio tattico". Senza lo stesso Sissoko, è dura provare strade alternative. A meno che non si sia estremamente convinti del contrario, attenzione a non commettere gli stessi errori del (recente) passato.
Il Milan "dei malumori" (alcuni senatori vorrebbero giocare di più, ma il tempo passa per tutti) e delle assenze importanti (soprattutto nel reparto arretrato) incontrerà domani, in casa, un Palermo al gran completo: per i siciliani, stesso stadio della gara contrò l’Inter (29 ottobre), stavolta non ci sarà più un Zenga nostalgico (verso i colori nerazzurri) a guidarlo. Non è da escludere un pareggio (viste le fatiche europee dei rossoneri). Per ora, complice il distacco dalla quarta, continuiamo a guardare davanti a noi. Gian Paolo Montali, ospite alla presentazione del libro "Totti. Vita, parole e imprese dell’ultimo gladiatore" (di Massimo Cecchini), prevede una Roma da scudetto entro due anni: non ha perso il vizio dei proclami imparato a Torino.
Mentre Ferrara prende appunti nel suo libro nero, la speranza è che stasera si possa semplicemente essere contenti di una vittoria della Juventus. Null’altro.
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9 commenti:
bravo come sempre..
però oggi la partita col bari mi passa quasi in secondo piano.. non scordiamoci che lunedi ci potrebbe essere la svolta con la sentenza giraudo..
Grazie, Defio!
Piccola aggiunta: video su Marchisio arrivato fresco fresco... ;-)
E' da tre anni che aspetto un momento come quello che si potrebbe verificare lunedì prossimo.
Per scaramanzia non ho scritto nulla... :-)
Un abbraccio
Ottima valutazione!
Che dire, intanto prendiamoci i tre punti nella speranza (la mia) di non vedere tiago mendez in campo nelle sue solite prestazioni da uomo passerella con la chioma cotonata.
Detto questo sono in attesa anche io delle sentenze prossime venture.
Non diciamo niente per ora ;)
Aspettiamo news positive... Per entrambe le cose... ;-)
Ci sentiremo presto!
Un abbraccio
Al momento anche il Bari e il catania sono avversari temibili. Ieri non meritavamo di perdere, ma se perdi 4 partite nelle ultime 5 è crisi profonda. Ora che inventeranno Secco (che ieri finalmento ho rivisto nel suo ruolo naturale a segnalare i cambi) e Blanc? Caccieranno Farrara? Se così fosse avremmo il 4° allenatore in in 3 anni e mezzo della nuova gestione. Praticamente più di quanto ne abbiamo avuti in 12 anni di triade. Dove gli unici 3 allenatori sono stati Lippi, Ancelotti e Capello. Non proprio 3 nomi a caso...
Qualcuno liberi la Juve, ostaggio di una proprietà menefreghista e di una dirigenza incompetente.
Game Over Thomas.
la Juve è finita.
un abbraccio
@JUVE 90: il mio pensiero attuale, purtroppo, è uguale al tuo...
@marco99: lo temo anch'io.
O si cambia (proprietà/dirigenza), o questa sarà la musica dei prossimi anni.
Altro che inno della Champions League...
Mi accorgo che quando ne parlo con tifosi delle altre squadre, però, non se ne accorgono: non capiscono in che mani siamo finiti...
Un abbraccio
sono ormai senza parole..... :(
vorrei solo direi la mia su mancini, che sembra essere molto supportato da tuttosportin questi giorni : vorrei solo ricordare che Mancini è quello che è arrivato a 15 punti dalla Juve di Capello, e la sua squadra "vincente" è quella che giocava con il metodo "passa a Ibra e poi vallo ad abbracciare!"
roberta
Infatti, Roberta...
Ora sta passando la linea "va tutto bene, purchè si cacci Ferrara".
Fino a un certo punto capisco.
Però Mancini...
A presto!
Un abbraccio
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