A diverse ore dalla fine del big match di San Siro ho ancora l’amaro in bocca. Non tanto per il risultato finale, che onestamente, alla fine premia la Juventus più di quanto forse meritasse, ma per tutta una serie di motivi, primo fra tutti il ritorno di un certo tipo di polemiche che, dopo diversi torti subiti in questo campionato dai bianconeri, si sono scatenate al primo episodio arbitrale ad essi favorevole, e soprattutto al primo episodio contrario ai rossoneri, suscitando assurde reazioni da parte di Galliani, che non solo ha attaccato l’arbitro Tagliavento alla fine del primo tempo, ma ha anche insultato Antonio Conte (tra l’altro l’Amministratore Delegato del Milan ha poi abbandonato lo stadio all’intervallo ufficialmente per problemi di pressione), così come poi ha fatto il cronista Mediaset Carlo Pellegatti, che ha definito l’allenatore della Juventus “malato mentale”, e così come ha fatto Boban, solitamente molto obiettivo ma che in questa occasione ha provocato un violento alterco con il nostro Mister sostenendo che mentre l’annullamento del goal di Matri era comprensibile, quello di Muntari non poteva esserlo.
Non so immaginare quanto dureranno le polemiche relative a questa gara e quali conseguenze porteranno. Di sicuro nei prossimi giorni, ma non credo che dovremmo aspettare così tanto tempo, arriveranno da tutte le parti e dai personaggi più disparati attacchi micidiali contro la Juventus, Marotta, Agnelli, Conte e chi più ne ha più ne metta. Ci sarà la solita intervista di Zeman, nella quale il tecnico boemo sosterrà che la Juventus è tornata a rubare e che probabilmente l’influenza di Moggi sul campionato di serie A è ancora più che mai viva. Ci sarà l’intervento dei vertici della federazione che, invece di redarguire il comportamento dei dirigenti del Milan e dei suoi giocatori autori a fine gara di un’autentica caccia all’uomo in campo e negli spogliatoi (a proposito, ma il tanto decantato “stile Milan” che fine ha fatto?), bacchetteranno i vertici della Vecchia Signora accusandoli di aver creato con le loro lamentele nelle settimane passate un clima di pressione eccessiva sulla terna arbitrale, il che non farà altro che condizionare ulteriormente la serenità degli arbitri che dirigeranno le prossime partite della Juve.
Il secondo motivo della mia personale insoddisfazione è dovuto all’approccio alla gara dei nostri giocatori che non mi è piaciuto, perché non è stato quello che doveva essere, ma piuttosto una copia di quello molle e poco incisivo che si era visto nella partita di andata col Catania e in quella contro la Roma allo Stadio Olimpico. Certo, l’ennesimo errore di Bonucci in fase di disimpegno ha fortemente condizionato tutto il primo tempo dei bianconeri, causando uno sbandamento pauroso del quale il Milan ha approfittato alla perfezione. Una piccola annotazione: se prendiamo in esame le 14 reti subite dalla Juventus, ci accorgeremo di come in almeno la metà di esse c’è la responsabilità più o meno diretta di Bonucci. Forse è il caso che Conte prenda in esame la possibilità di lasciarlo fuori per un bel po’ di tempo, anche se io continuo a pensare che una squadra che voglia ambire allo scudetto non può permettersi di schierare un centrale come Bonucci.
Il terzo motivo che mi lascia perplesso è l’errore commesso dal nostro allenatore nello schieramento della formazione iniziale. Questa squadra non può prescindere da Matri, l’unico, dei 5 attaccanti che la butta dentro con regolarità, soprattutto in uno degli incontri più decisivi della stagione, così come non si può preferire Estigarribia a Pepe, tra i pochi che, sulla fascia sono capaci di accelerazioni improvvise che possono portarci al cross e quindi alla conclusione. Borriello, fino ad ora, si sta rivelando un acquisto inutile, e forse, si poteva tranquillamente tenere Luca Toni – capace di fare lo stesso lavoro del bomber ex Roma, senza peraltro essere sempre in lite con il direttore di gara di turno - ed investire subito le risorse destinate al suo riscatto all’acquisto di Nainngolan, visto che il centrocampo della Juve è il settore maggiormente in difficoltà già da un bel pezzo, a causa del preoccupante calo fisico di Marchiso e Vidal, due degli elementi maggiormente decisivi dell’intero girone di andata.
Tra l’altro io penso che il 4-3-3 sia il modulo che calza alla perfezione alla Juventus, e non il 3-5-2. Infatti nella seconda parte della ripresa, quando la squadra era schierata con questo schema, si è giocato nettamente meglio, anche se tale miglioramento è stato facilitato dal vistoso calo dei rossoneri che avevano per 60 minuti spinto veramente tanto.
Alla fine questo è stato un punto prezioso, che ci ha consentito di mantenere l’imbattibilità e che tiene Madama ancora incollata alla vetta con una gara, comunque molto difficile, in quel di Bologna, ancora da recuperare. Ma io, non conserverò un bel ricordo di questa serata.
Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma
Non so immaginare quanto dureranno le polemiche relative a questa gara e quali conseguenze porteranno. Di sicuro nei prossimi giorni, ma non credo che dovremmo aspettare così tanto tempo, arriveranno da tutte le parti e dai personaggi più disparati attacchi micidiali contro la Juventus, Marotta, Agnelli, Conte e chi più ne ha più ne metta. Ci sarà la solita intervista di Zeman, nella quale il tecnico boemo sosterrà che la Juventus è tornata a rubare e che probabilmente l’influenza di Moggi sul campionato di serie A è ancora più che mai viva. Ci sarà l’intervento dei vertici della federazione che, invece di redarguire il comportamento dei dirigenti del Milan e dei suoi giocatori autori a fine gara di un’autentica caccia all’uomo in campo e negli spogliatoi (a proposito, ma il tanto decantato “stile Milan” che fine ha fatto?), bacchetteranno i vertici della Vecchia Signora accusandoli di aver creato con le loro lamentele nelle settimane passate un clima di pressione eccessiva sulla terna arbitrale, il che non farà altro che condizionare ulteriormente la serenità degli arbitri che dirigeranno le prossime partite della Juve.
Il secondo motivo della mia personale insoddisfazione è dovuto all’approccio alla gara dei nostri giocatori che non mi è piaciuto, perché non è stato quello che doveva essere, ma piuttosto una copia di quello molle e poco incisivo che si era visto nella partita di andata col Catania e in quella contro la Roma allo Stadio Olimpico. Certo, l’ennesimo errore di Bonucci in fase di disimpegno ha fortemente condizionato tutto il primo tempo dei bianconeri, causando uno sbandamento pauroso del quale il Milan ha approfittato alla perfezione. Una piccola annotazione: se prendiamo in esame le 14 reti subite dalla Juventus, ci accorgeremo di come in almeno la metà di esse c’è la responsabilità più o meno diretta di Bonucci. Forse è il caso che Conte prenda in esame la possibilità di lasciarlo fuori per un bel po’ di tempo, anche se io continuo a pensare che una squadra che voglia ambire allo scudetto non può permettersi di schierare un centrale come Bonucci.
Il terzo motivo che mi lascia perplesso è l’errore commesso dal nostro allenatore nello schieramento della formazione iniziale. Questa squadra non può prescindere da Matri, l’unico, dei 5 attaccanti che la butta dentro con regolarità, soprattutto in uno degli incontri più decisivi della stagione, così come non si può preferire Estigarribia a Pepe, tra i pochi che, sulla fascia sono capaci di accelerazioni improvvise che possono portarci al cross e quindi alla conclusione. Borriello, fino ad ora, si sta rivelando un acquisto inutile, e forse, si poteva tranquillamente tenere Luca Toni – capace di fare lo stesso lavoro del bomber ex Roma, senza peraltro essere sempre in lite con il direttore di gara di turno - ed investire subito le risorse destinate al suo riscatto all’acquisto di Nainngolan, visto che il centrocampo della Juve è il settore maggiormente in difficoltà già da un bel pezzo, a causa del preoccupante calo fisico di Marchiso e Vidal, due degli elementi maggiormente decisivi dell’intero girone di andata.
Tra l’altro io penso che il 4-3-3 sia il modulo che calza alla perfezione alla Juventus, e non il 3-5-2. Infatti nella seconda parte della ripresa, quando la squadra era schierata con questo schema, si è giocato nettamente meglio, anche se tale miglioramento è stato facilitato dal vistoso calo dei rossoneri che avevano per 60 minuti spinto veramente tanto.
Alla fine questo è stato un punto prezioso, che ci ha consentito di mantenere l’imbattibilità e che tiene Madama ancora incollata alla vetta con una gara, comunque molto difficile, in quel di Bologna, ancora da recuperare. Ma io, non conserverò un bel ricordo di questa serata.
Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma