Visualizzazione post con etichetta Siena. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Siena. Mostra tutti i post

martedì 19 febbraio 2013

Per Conte Siena o Napoli non fa differenza

Tornata da Roma con una sconfitta sul groppone, la Vecchia Signora si prepara a ricevere il Siena allo "Juventus Stadium" senza il supplemento di fatica dovuto ad impegni infrasettimanali. Si giocherà alle 15.00 della domenica pomeriggio, così come non le capitava dalla trasferta al “Tardini” di Parma dello scorso 13 gennaio. La successiva partita contro il Napoli, invece, si disputerà di venerdì sera (1 marzo), in ossequio a quel "calcio spezzatino" tanto amato dalle televisioni.

Nel corso dell'ultimo turno di campionato la squadra di Mazzarri ha gettato al vento un'occasione d'oro per ridurre al lumicino il distacco dagli uomini di Conte. Il calendario e la cadenza degli incontri erano dalla sua parte, a differenza di quanto accadrà nel prossimo fine settimana: vincere a Udine per il Napoli non sarà semplice, considerando che i friulani arrivano dalla recente sconfitta patita al "Luigi Ferraris" contro il Genoa.

Uno dei leitmotiv più ricorrenti nei commenti successivi alle gare della Juventus cita sempre la mancanza di un attaccante di valore mondiale al centro del suo reparto offensivo: “Ah, se la Vecchia Signora avesse un Cavani, un Klose, un Milito...”. Di rimando, ovviamente, le società che possono beneficiare delle prestazioni di talenti simili spesso si affrettano a specificare che le loro fortune non dipendono dalla prolificità di queste punte.

Sarà anche vero, ma i fatti dicono il contrario: non segna Cavani ed il Napoli pareggia due gare consecutive in serie A; Klose gioca solo 45' nelle ultime cinque partite (a Genova) e la Lazio raccoglie la miseria di due punti; s'infortuna Milito e l'Inter ne prende quattro a Firenze. Le prospettive a breve termine per i nerazzurri, poi, non sono certo esaltanti: domenica prossima, infatti, ci sarà il derby di Milano.

Dall'altra sponda del Naviglio, giusto per rimanere in tema di goleador, Balotelli aspetta la sua ex squadra indossando (stavolta non per scherzo) la maglia dei cugini rossoneri. Da quando è rientrato dall'Inghilterra l'attaccante del Diavolo ha messo a segno quattro reti in tre match, due delle quali su calcio di rigore. Che, detto per inciso, bisogna anche saper realizzare.

A proposito di bomber: domenica a Torino arriverà Innocent Emeghara, il calciatore di origine nigeriana naturalizzato svizzero che da quando ha esordito in serie A ha tenuto lo stesso ruolino di marcia di Balotelli. Nel giro di poco tempo la punta è diventata l'ancora di salvataggio per un club che sta cercando di guadagnare una salvezza che – ad oggi - avrebbe il sapore del miracoloso. Giuseppe Iachini, il tecnico del Siena, prima dell'ultimo incontro vinto con la Lazio aveva chiesto ai suoi uomini una gara “perfetta”. L'ha ottenuta, ed ora si può coccolare il suo nuovo bomber, autore di una doppietta: “Facile andare a prendere giocatori da trenta milioni di euro. E' bello e gratificante lavorare con i giovani poco conosciuti e valorizzarli, come sta accadendo per Innocent”.

Fresco di Panchina d'Oro e dopo aver ricevuto i complimenti (ed il voto) persino da Zeman, Antonio Conte era presente sugli spalti dello stadio “Artemio Franchi - Montepaschi Arena” per assistere all'incontro tra la sua ex squadra ed il gruppo guidato da Petkovic. Già nelle stanze di Coverciano, durante la premiazione, aveva avuto modo di ribadire l'importanza della prossima partita casalinga: “Vale esattamente come lo scontro diretto col Napoli, dobbiamo tornare subito alla vittoria”.
Senza fare sconti a nessuno, e senza risparmiare i diffidati: “Preferisco vincere e poi avere uno squalificato, piuttosto che perdere dei punti e avere tutti a disposizione”.
In fondo è così che si conquistano gli scudetti.

Articolo pubblicato su

martedì 7 febbraio 2012

Juve-Milan, la sfida si sposta in coppa

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: tra Juventus e Milan, quale delle due squadre è la favorita per la conquista dello scudetto?
Nei giorni scorsi, a più riprese, Antonio Conte aveva lasciato volentieri ai campioni in carica il ruolo di unico candidato, travestito Ibrahimovic da Gulliver e preparato i suoi uomini ad affrontare il Siena forte del vantaggio di un punto e di una gara in più da disputare rispetto ai rivali. Tutto questo, però, non è servito per andare oltre allo 0-0 contro i toscani.

E se Madama cammina, il Diavolo certo non corre, anche a causa dell’espulsione rimediata dall’attaccante svedese nella seconda frazione di gioco col Napoli, allorquando si è mostrato ancora una volta in grado di rovinare con le mani quanto di buono riesce a fare con i piedi.

"Certe sfide valgono sei punti proprio perché trattatasi di scontro diretto", disse lo stesso tecnico bianconero alla vigilia dell'incontro disputato allo "Juventus Stadium" contro l'Udinese (28 gennaio). Aggiungendo, poi: "Il fattore campo sarà un vantaggio solo se vinceremo".
Conquistata la posta in palio, la Vecchia Signora portò – guarda caso - a "sei" le lunghezze che la separavano in classifica dal club friulano, tenendo sempre più lontano dallo specchietto retrovisore la terza posizione (quella che conduce alla Champions League non dalla porta principale, ma dalla finestra dei preliminari) e prendendo ulteriormente coscienza delle proprie forze.

Rinviata la partita al "Tardini" prevista nel recente turno infrasettimanale contro i ducali (31 gennaio), dopo aver assistito alla caduta dei rossoneri al cospetto della Lazio la Juventus ha assaporato per qualche giorno la piacevole sensazione di poter dare un primo scossone alla corsa verso il tricolore.

L'obiettivo è stato fallito, con la porta di Pegolo rimasta inviolata nel contesto di una gara che - a posteriori, anche in questo caso - era giusto considerare da "sei punti": tanti sono quelli che avrebbe potuto ottenere sommando ai "2" mancati a causa del pareggio ottenuto contro il Siena i "3" che proverà a far suoi nel recupero del match con il Parma, per poi aggiungere il punto di vantaggio accumulato sul Milan (1).

Massimiliano Allegri, dal canto suo, lo scorso sabato aveva provveduto a rimandare al mittente i favori del pronostico: “Se Conte continua a pensarla così vuol dire che sottovaluta la sua squadra. A me non piace sottovalutare i miei giocatori”.
A quanto pare né sottovalutarli, né tantomeno lasciarli soli al loro triste destino, visto che pure lui - come Ibrahimovic - è stato espulso nel finale di partita contro il Napoli.

Dal rosso del cartellino sventolato più volte dall'arbitro Rizzoli, il Diavolo passerà adesso al bianconero, dato che in quattro dei prossimi cinque match che dovrà affrontare si misurerà con squadre le cui maglie portano quei colori: Juventus (coppa Italia), Udinese, Cesena e ancora Juventus (campionato). Nel mezzo, ci sarà spazio anche per la gara d’andata degli ottavi di finale della Champions League contro l’Arsenal.

A partire dalla prossima sfida in coppa Italia il duello tra i due club entra ora nel vivo. L’ultima volta nella quale incrociarono le loro strade in quella manifestazione capitò dieci anni fa, nuovamente in semifinale: era il 6 febbraio 2002, quando nel vecchio stadio “Delle Alpi” venne disputato l’incontro di ritorno. Terminò 1-1, risultato utile alla Vecchia Signora per guadagnarsi il diritto di disputare la finalissima contro il Parma, che poi vinse il trofeo.

Nella precedente gara di andata, giocata il 23 gennaio, Del Piero mise a segno la rete decisiva del 2-1 con il quale Madama espugnò "San Siro". Quel goal, segnato in trasferta, "valeva doppio". Per aiutare una squadra come quella bianconera che spesso fatica a concretizzare quanto produce, adesso potrebbe venire in suo soccorso l'esperienza del proprio numero dieci. Con la Roma, nei quarti di finale, ha dimostrato di saperci ancora fare.
Non si tratterebbe della prima volta, sarebbe – viceversa - una delle ultime con la maglia della Juventus.

Articolo pubblicato su

Questo articolo è stato pubblicato anche da