Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma
Anche se nel calcio nulla si può dare per scontato e tutto può sempre accadere è molto probabile che il cammino della Juventus in Champions League si fermi ai quarti di finale, dove i bianconeri si sono trovati di fronte una grande squadra che annovera tra le proprie fila diversi campioni, una formazione molto organizzata e fortissima fisicamente, che sicuramente fin dall’inizio della competizione è stata ritenuta tra le compagini favorite per la vittoria finale. La partita di ieri è stata a lungo dominata dai tedeschi che hanno messo in campo la maggiore esperienza in questo tipo di competizioni ed una superiorità che a tratti è parsa schiacciante.
Ma ci sono alcune osservazioni da fare. Come ho già detto la grande esperienza posseduta da tutti gli uomini di Heynckes ha avuto un peso specifico notevole nel modo di affrontare la sfida, nell’atteggiamento tenuto sul terreno di gioco e nella gestione del pallone, ma altri elementi hanno influito sullo svolgimento della gara. Innanzitutto lo stato di forma piuttosto scadente di alcuni uomini fondamentali. Marchisio e Pirlo su tutti, i quali rappresentano buona parte del centrocampo della Juventus ed interpretano il ruolo di chi, a differenza di Vidal ( impegnato più nella riconquista della sfera e che è stato comunque il migliore in campo dei bianconeri) deve costruire e finalizzare il gioco.
Entrambi già poco brillanti sabato scorso a San Siro hanno steccato in pieno il match più importante, il Principino, quasi mai in partita, avulso dal gioco, assente e molle sulle gambe, non ha mai avuto un’iniziativa delle sue e mai si è inserito nelle linee della difesa avversaria come invece solitamente riesce a fare, Pirlo, dal cui disimpegno errato è partita l’azione del primo gol del Bayern, ha veramente sbagliato troppo, tenuto eccessivamente palla, perdendola poi spesso e non indovinando nemmeno un passaggio in profondità. Anche Chiellini non è nelle migliori condizioni, vittima di una stagione piena di infortuni.
Buffon, definito per l’occasione da Beckenbauer “un pensionato”, ha grosse responsabilità su entrambe le reti ed ha palesato grande incertezza per tutti i novanta minuti. Si d’accordo, dopo la deviazione di Vidal la palla ha assunto una traiettoria che nessuna legge fisica, ma solo qualcosa di soprannaturale, può spiegare, ma la lentezza e l’impaccio con cui Gigi ha cercato di neutralizzare il tiro sono, sinceramente, imbarazzanti.
Anche la seconda rete, forse viziata da un fuorigioco, è frutto di una incertezza sua e dei difensori tutti che, invece di andare a chiudere sul primo palo si sono fermati ad alzare la mano per chiamare l’offside.
Insomma, praticamente gli uomini da cui ci si aspettava di più e che avrebbero dovuto prendere per mano tutti gli altri hanno fallito.
A questo proposito ha delle responsabilità, a mio parere, anche Conte, a cominciare dal modulo proposto. Questo 3-5-2, come ho già scritto più volte in passato, non mi sembra adottabile sempre, soprattutto quando contro hai degli esterni come Ribery a sinistra e Robben e Lahm a destra. Questi ultimi hanno praticamente scherzato Peluso dall’inizio alla fino alla fine della partita. E’ vero, Asamoah da quando è tornato dalla Coppa d’Africa è decisamente sottotono ma forse per caratteristiche fisiche era più adatto ad affrontare due avversari così rapidi mentre probabilmente l’idea che sembrava essere balenata in testa al mister bianconero durante la settimana e cioè di schierare una sola punta per far giocare Pogba avrebbe potuto dare dei frutti, perché avrebbe consentito alla Juventus di non essere in inferiorità numerica a metà campo. E invece non è stata sfruttata, e si è preferito schierare due punte lasciate molto sole nella trequarti avversaria e che non sono state capaci, sia per circostanze esterne, sia per limiti tecnici, sia perché non rientra nelle loro caratteristiche, di appoggiare il gioco e far salire la squadra facilitando l’inserimento dei centrocampisti.
Non si sa quanto merito ci sia, poi, da parte dei tedeschi e quanto demerito da parte dei nostri ragazzi, nel fatto che il baricentro della squadra si sia improvvisamente abbassato per non rialzarsi più ad un certo punto della gara. Non appena subito lo svantaggio per dieci-quindici minuti la Juve ha giocato discretamente, ma da quando è entrato Robben si è schiacciata a difesa della propria area di rigore. Conte non ha saputo trovare una contromossa all’ingresso dell’Olandese.
Queste osservazioni non sono una ricerca di giustificazioni per una sconfitta e nemmeno voglio dare l’impressione di non voler ammettere la superiorità dei bavaresi che alla fine è stata abbastanza netta, ma io resto convinto che qualcosa si poteva fare eccome per evitare di dover rimontare due reti di scarto allo Juventus Stadium con l’aggravante delle assenze di Vidal e Lichtsteiner. Anche perché secondo me la difesa del Bayern non è irresistibile ed un gol si poteva realizzare. Una rete avrebbe cambiato tutto. Al di là delle frasi dell’allenatore leccese a fine gara, è lampante che qualcosa non ha funzionato a dovere ieri sera, e credo che anche lui lo sappia e ne sia consapevole.
Ad ogni modo appare evidente che alla Juventus serva ancora più di qualcosa per essere all’altezza di certi “momenti”, a cominciare dalla personalità. Mancano infatti la sicurezza e la convinzione necessarie per affrontare questo genere di impegni, la serenità e la consapevolezza dei propri mezzi sono fondamentali per poter ambire a traguardi di questa portata. Quello che poi è ancor più evidente è che ci sono carenze di organico. Peluso è migliorato molto da quando è arrivato a Torino, ma non si può pensare di andare Monaco avendo come miglior esterno sinistro un ragazzo che fino all’età di 29 anni ha calcato solo palcoscenici minori. Senza pensare che si andrà a tentare la “remuntada” molto probabilmente con Padoin (da me anche elogiato ultimamente, ma non all’altezza di certe competizioni) esterno destro. Se si vuole puntare con decisione a primeggiare in Europa occorre comprare dei campioni, elementi di qualità superiore. Per l’attacco occorrono punte come Suarez per fare un esempio, che dispone di una serie di frecce al suo arco che nessuno dei nostri attaccanti possiede.
Poi ci vogliono altri esterni di qualità, le cosiddette riserve devono essere all’altezza dei titolari. Il Bayern può permettersi di tenere in panchina Robben e questo la dice tutta.
Ora cerchiamo di concentrarci sul campionato anche perché sabato ci attende un impegno facile solo sulla carta dato che in difesa mancheranno sia Barzagli che Chiellini oltre all’infortunato Caceres. Non voglio dire che mercoledì prossimo non ci si debba provare e che io, segretamente, non nutra la speranza di ribaltare il risultato, ma cerchiamo di pensare a confermarci in Italia in attesa di fare qualche grosso sforzo sul mercato che ci consenta di ritentare, il prossimo anno, l’assalto a questa maledetta coppa.