Con ogni probabilità Dimitar Berbatov dev’essersi dimenticato in fretta cosa è riuscito a combinare agli sgoccioli dell’ultima sessione di calciomercato estivo. Nonostante tutto era inevitabile che il suo nome riecheggiasse allo stadio “Artemio Franchi” nella recente sfida tra Fiorentina e Juventus.
Partito in aereo da Manchester per andare a Firenze, laddove lo aspettava un gruppo di tifosi viola per festeggiare il suo arrivo, non aveva preso la coincidenza a Monaco di Baviera per dirigersi successivamente in Italia. Nel nostro paese avrebbe trovato pure la Juventus pronta ad attenderlo a braccia aperte.
“Motivi familiari, la moglie preferisce restare in Inghilterra”, avevano dichiarato i suoi agenti nel momento in cui si era sparsa la notizia che il giocatore bulgaro aveva trovato un accordo col Fulham di Martin Jol, il tecnico che lo aveva già allenato in una precedente esperienza al Tottenham.
Per un calciatore che alla tenera età di vent’anni aveva sostenuto le visite mediche a Lecce per poi volare in Germania (ancora… ) per accettare l’offerta del Bayer Leverkusen, quanto accaduto lo scorso fine agosto non ha rappresentato certo una novità. Certo, ci si augurava che con undici anni di più sulla carta d'identità alcune sue bizze potessero via via scomparire, ma a quanto si è trattato di una speranza vana.
La rivalità tra gigliati e bianconeri, esistente da tempo, grazie a questo episodio negli ultimi mesi ha vissuto ulteriori momenti di altissima tensione. Come non bastasse, se ne sono aggiunte altre ancora a causa di polemiche tra i vertici societari che poco o nulla hanno a che vedere con il mondo del calcio.
Tralasciando l’interesse estivo della Juventus per Jovetic, del caso Berbatov ne ha parlato nuovamente Giuseppe Marotta, intervistato dall'emittente satellitare "Sky" nei momenti precedenti la gara di Firenze: "No, sul caso Berbatov, che non è un caso, non voglio neanche pronunciarmi. Mi sembra che sia stato ingigantito oltremodo, non abbiamo fatto proprio niente di scorretto. Non solo, abbiamo agito con grande rispetto ed educazione. Poi, se si adducono motivazioni capziose per giustificare eventuali situazioni questo non dipende da noi, ma trovano riscontro in quelle che sono le loro dichiarazioni".
Anche Daniele Pradè, d.s. della Fiorentina, il giorno precedente aveva toccato l’argomento in questione: “Chiarimenti su Berbatov? Nessuno e non ci interessano. Piuttosto aspettiamo i soldi del biglietto dal giocatore”. Emil Dantchev, l'agente del calciatore bulgaro, raggiunto telefonicamente dal sito "TuttoMercatoWeb.com" gli ha risposto a tono: "Questa è una domanda irriverente. Perché mai dovrebbe pagare l'aereo? Perché in Italia vi interessa così tanto una cosa del genere?".
A Vincenzo Montella, allenatore dei gigliati, interessa soprattutto l'aspetto pratico della vicenda: disporre di un giocatore con le caratteristiche di Berbatov gli avrebbe fatto indubbiamente comodo. Al cospetto della Juventus è riuscito comunque a presentare un’ottima Fiorentina, alla quale sembra pesare la mancanza di un vero e proprio rapace dell'area di rigore. Sul campo la squadra viola ha dimostrato di aver voltato pagina rispetto a quanto accaduto lo scorso 17 marzo, allorquando i bianconeri trionfarono con un netto 5-0.
Prima del fischio d'inizio lo stesso Montella aveva focalizzato l'attenzione su tre aspetti che riteneva importanti: non avrebbe firmato in anticipo per un pari, era rammaricato per i punti gettati al vento nel precedente incontro al "Tardini" di Parma (dove i viola erano stati raggiunti dai ducali al 93'), sperava fortemente in un arrivo di Quagliarella a Firenze durante la scorsa estate.
Trascinatore della Juventus nelle gare con Chelsea e Chievo, proprio l'attaccante di Castellammare di Stabia stavolta è rimasto a secco. Non sono riusciti a fare meglio di lui Giovinco e Vucinic (le altre punte schierate dal duo Carrera-Conte), mentre Bendtner, il gigante danese ingaggiato da Madama dopo il rifiuto di Berbatov, è rimasto seduto in panchina per tutta la durata dell'incontro.
Fermata a Firenze sullo 0-0 la Vecchia Signora è poi rientrata a Torino, dove sabato affronterà la Roma di Zdenek Zeman. Un'altra gara anticipata da polemiche infinite, spesso stucchevoli.
Il Napoli di Cavani, nel frattempo, non ha esitato ad approfittare del rallentamento della Juventus: con tre goals dell'uruguaiano (messi a segno contro la Lazio) la squadra di Mazzarri l'ha raggiunta in testa alla classifica.
Anche Cavani è stato accostato a più riprese a Madama nel recente passato. Fosse realmente arrivato a Torino il campionato avrebbe avuto una sua sicura vincitrice prima ancora di iniziare.
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Ringrazio l'amico Andrea Antonio Colazingari per aver pubblicato l'articolo anche su ObiettivoJuve.it
Ringrazio l'amico Andrea Antonio Colazingari per aver pubblicato l'articolo anche su ObiettivoJuve.it
5 commenti:
Più che una sicura vincitrice in campionato, dove la Juve rimane superiore anche con l'attuale rosa, Cavani avrebbe dato il valore aggiunto anche in champions. E' mio parere che con l'acquisto di uno dei tre nominativi che Conte ha fornito a Marotta a maggio, la Juve sarebbe stata veramente competitiva per arrivare in fondo anche in Europa. Peccato che nè Berbatov, nè Van Persie, nè tanto meno Bendtner, fossero inseriti nella famosa lista di priorità del tecnico bianconero. Mi risulta che però due nomi di calciatori presenti in questo articolo, facessero parte della lista della spesa di Conte.
Un caro saluto.
Antonio
Ciao Antonio :-)
“Pesco” un elenco di giocatori da un articolo di Roberto Beccantini, che risale a (circa) due mesi fa: “Van Persie, Suarez, Dzeko, Benzema, Cavani, Higuain, Fernando Torres, Falcao, Cardozo, Fernando Llorente, Jovetic, Drogba”.
Sono i nomi dei calciatori accostati alla Juventus dallo scorso maggio sino al 28 agosto.
Dal 29 al 31, poi, si è verificato quanto scritto in questo pezzo.
Sempre il giornalista in questione, nell’articolo citato, ha poi aggiunto: “L’errore di Marotta e della società non è stato l’epilogo, obbligato: è stato il metodo, populista”.
Non posso che concordare: meglio poche idee, ma chiare, piuttosto che rincorrere uno come Berbatov in giro per l’Europa e farsi prendere per i fondelli in quel modo.
Mi rendo conto che sto parlando di un club campione d’Italia in carica e con un ottimo esordio in Champions League alle spalle, in una situazione economicamente drammatica come quella che sta vivendo il nostro paese, ma… Mi sembra di capire che il potenziamento del reparto offensivo sia il tallone d’Achille di questa società.
Personalmente avrei puntato su Cavani e Jovetic (visto che per lui i 30 milioni c’erano…) già dallo scorso maggio, senza indugi.
Capisco che la questione Scommessopoli abbia complicato non poco i piani del club (Bonucci e Pepe), non vorrei che allo stesso tempo fosse diventata – per qualcuno - un alibi per mascherare la difficoltà nel chiudere un certo tipo di operazioni.
Un abbraccio, Antonio.
A presto!
Ps: bello il tuo pezzo: http://golblog.iobloggo.com/1430067/a-firenze-juve-forte
Un consiglio agli amici: dateci un’occhiata
Tornerò a scrivere mercoledì e/o giovedì della prossima settimana.
Prima di allora mi limiterò soltanto a commenti.
Cavani potrà fare la differenza, è un fuoriclasse ed è un altro dei colpi mancati dalla nostra dirigenza più scarsa di tutti i tempi (eccezion fatta per la maledizione di Montezuma del 1990...)
A proposito, ieri è tornato a parlare uno dei tu-sai-chi: sto facendo tutti gli scongiuri possibili, invito tutti a farne altrettanti (mi fanno più paura lui e XXXXX di Zeman e di De Rossi!)
Certo che se qualcuno la smettesse di parlare di Juve...
;-)
Un abbraccio!
Ciao Thomas, sui nomi è necessario fare una opportuna distinzione tra la lunga lista e ciò che erano richieste specifiche del tecnico. In questo, nonostante adesso le critiche siano ovviamente nascoste dai brillanti risultati, occorre riflettere sulla mancanza di sintonia tra tecnico e direttore generale. Pur comprendendo le legittime motivazioni che possono ispirare le scelte, da te centrate opportunamente nel commento, rimane il dubbio che talvolta le operazioni di mercato non siano ancora in linea con una società forte che si sta costruendo. Non vorrei passare per nostalgico, perchè anche l'era Moggi ci ha portato a volte dei "bidoni" (pochi per la verità), ma è un peccato che per la champions ci manca veramente poco per essere pienamente competitivi. E quel poco si chiama punta. Con certe caratteristiche, ma sempre punta. Nella lista dei tre nomi di Conte, c'erano i calciatori giusti. Per giunta ne condivido persino l'ordine di priorità. Io al massimo potrei aggiungere a quella lista Dzeko, ma pur chiamandomi Antonio, non sono Conte. E allora tutto il resto dei nomi lasciamoli a tuttosport che ci deve vendere i giornali, ma soprattutto Marotta, si dimostri più intraprendente nel suo campo. Noi tifosi juventini siamo molto esigenti!
Un caro abbraccio
Antonio
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