Quale
Juventus accoglierà sabato prossimo il Torino per giocare la prima
stracittadina della storia nella sua nuova casa?
Quella
scintillante che ha annichilito il Chelsea nell'ultima gara disputata in
Champions League oppure la sua versione più scialba, quella che a Milano si è
poi limitata a timbrare il cartellino lasciando i tre punti all'ombra del
Duomo?
I
derby sfuggono al gioco dei pronostici. Anzi, spesso si divertono a ribaltarli.
Per mantenere la vetta solitaria della classifica la squadra di Conte non potrà
permettersi ulteriori passi falsi in serie A, visto che il Napoli si trova a
due sole lunghezze da lei e che il prossimo impegno degli uomini di Mazzarri
(in casa contro il Pescara, fanalino di coda) non sembra essere certo
insormontabile.
Il
ritmo tenuto da Madama in questa stagione ha costretto le dirette rivali a
mantenere un'andatura elevata sin dal suo avvio. Le fatiche di coppa,
oltretutto, non le hanno impedito di andare ancora più veloce rispetto ad un
anno fa (trentadue punti contro trenta). Proprio in Champions League la
Juventus dovrà procurarsi a Donetsk, mercoledì 5 dicembre, il lasciapassare per
gli ottavi di finale della manifestazione.
Quanto influirà il pensiero di un
impegno così delicato e ravvicinato al derby sulle teste dei bianconeri? Questa
è una delle domande alle quali Conte dovrà trovare delle risposte prima della
partita contro il Torino. Sino al 9 dicembre (in occasione della trasferta di
Palermo) l'allenatore continuerà ad osservare i suoi uomini dalle tribune
durante i novanta minuti di gioco. Da quella data in poi, invece, potrà
riprendere a gestire la propria creatura impartendo gli ordini direttamente
dalla panchina.
Il caso ha voluto che proprio i due prossimi impegni di Madama
siano i più delicati degli ultimi tempi. Anche Giuseppe Marotta, pur concentrato sulla stracittadina, non ha
nascosto l'importanza della gara in Ucraina: "Da parte nostra c’è la
voglia e la volontà di superare il turno, vediamo lo striscione del traguardo
ma ci sono ancora dei metri da percorrere e lo faremo col massimo impegno, pur
sapendo che siamo una squadra ben quadrata per arrivare a questo
obiettivo".
Dopo
aver perso l'onore e l'onere di una lunghissima imbattibilità in campionato
contro l'Inter (3 novembre), la Juventus ha saputo reagire subito con forza,
determinazione e risultati. La sconfitta contro il Milan, influenzata
dall'episodio del rigore decisivo fischiato per un fallo di Isla che non c'era,
ha messo invece in mostra una formazione bianconera improvvisamente priva di energie (nel fisico) e svuotata di idee
(nella testa). L'equilibrio che il doppio binario Italia-Europa richiede a chi
vuole essere protagonista in entrambi i fronti non ammette debacle simili in
momenti delicati come questi.
Buttando
l'occhio dall'altra parte della città, mercoledì il Torino di Ventura ha
affrontato la gara col Siena di coppa Italia (vittoria dei toscani per 2-0) in
formazione largamente rimaneggiata. A causa di un impegno troppo vicino al
derby, ovviamente, anche se il tecnico ha assicurato più volte che la Juventus
sarebbe stata un pensiero ricorrente soltanto al rientro dalla Toscana.
Fermo
restando che quasi tutti i titolari, in realtà, erano rimasti a casa.
2 commenti:
sono già in prepartita e siamo solo lunedì'...dura...
Te lo confesso: sono un pò agitato anch'io per mercoledì...
:-)
Un abbraccio!
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