mercoledì 13 febbraio 2013

Un serata memorabile



 Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma

La serata che noi innamorati della Vecchia Signora abbiamo vissuto ieri appartiene a quella categoria di eventi memorabili dal punto di vista sportivo che tutti noi bianconeri conserveremo per sempre nei nostri cuori. Nonostante le mie sensazioni nei minuti precedenti il match di andata dell’ottavo di finale contro il Celtic fossero abbastanza positive, onestamente, mai avrei immaginato che la Juventus avrebbe vinto addirittura con tre reti di scarto, ipotecando seriamente il passaggio del turno ai quarti di Champions. Le mie sensazioni positive venivano rinforzate al terzo minuto dalla rete di Matri, inizialmente non segnalata ed attribuita a Marchisio (il quale fortunatamente insaccava pochi secondi dopo, evitando recriminazioni per un gol ingiustamente non concesso) che permetteva ai bianconeri di incanalare la sfida sui binari giusti e, almeno teoricamente, di poter affrontare il resto della gara con la preziosa certezza di una marcatura in trasferta. 

Tuttavia da quel momento in poi si iniziava a soffrire in modo netto, con gli scozzesi che imponevano dei ritmi insostenibili, ai quali i ragazzi di Conte facevano fatica a resistere. Gli uomini di Lennon (un appassionato beatlesiano come me non può non emozionarsi nel leggere questo cognome) pressavano a tutto campo non permettendo ai difensori ed ai centrocampisti bianconeri di far girare la palla e sviluppare la solita mole di gioco. In particolare difficoltà Bonucci, Pirlo e Vidal, i quali non avevano ne tempo ne spazio per ragionare e distribuire palloni e molto spesso, non riuscendo a far salire la squadra con gli scambi, erano costretti a lanciare lungo per scavalcare il centrocampo avversario. Da uno di questi lanci (di Peluso) era nato il gol del vantaggio. 

Il pressing scozzese era asfissiante (anche se i pericoli corsi da Buffon sono stati pochissimi), ma anche un pessimista come me, intuiva che le maglie della loro difesa erano tutt’altro che impenetrabili e che c’era la possibilità concreta di poter punire il Celtic con le ripartenze. Detto questo l’arrembaggio è andato avanti per tutto il primo tempo e per buona parte del secondo, fino verso il 60° minuto, cioè quando l’intensità dell’assalto iniziava a venire meno e gli spazi per pungere diventavano sempre di più. Ed è proprio in tale frangente che la Juventus, in questa occasione, ha agito da grande squadra, castigando l’avversario non appena ne ha avuto l’occasione. Si proprio da grande squadra, che subisce, soffre, resiste e poi va a segno. Questa può e deve essere la Juve. 

Marchisio è stato il grande eroe della serata, senza dubbio, ma l’impegno e il sacrificio di tutti è stato eccezionale. Ho ammirato la sicurezza di Buffon, l’intraprendenza di un Peluso che sinceramente non mi aspettavo, l’interpretazione perfetta del ruolo di centravanti da parte di Matri, il battagliare indomito di Caceres, ma ho veramente amato lo spirito di squadra, l’unione di un gruppo comandato da un grande uomo che finalmente ieri ha avuto la possibilità, strameritata, di essere in panchina in una gara di Champions. Il suo urlo “ti ammazzo” rivolto a Vidal, reo di aver sbagliato un appoggio all’89° minuto sul tre a zero, la dice lunga sulla mentalità e sul carattere di Antonio Conte. Meraviglioso!! 

Obbligatorio sottolineare il magnifico spettacolo di pubblico regalato dal Celtic Park e dai sostenitori di entrambe le squadre, in una cornice di sciarpe, bandiere e vessilli magnifica. Un po’ meno sportivo l’atteggiamento dei calciatori bianco verdi sul campo, sempre inclini alla provocazione ed alla protesta, fortunatamente in questo poco assecondati da nostri ragazzi.

Ora, come sottolineato dallo stesso Marchisio a fine gara, torniamo a concentrarci sul campionato, anche perché per noi (ed in particolare per me) sabato sera ci sarà un’incontro tutt’altro che facile. Ma per adesso godiamoci questa splendida vittoria.

10 commenti:

Paolo ha detto...

Hai proprio ragione, Danny. Saper soffrire e tenere testa ad una squadra che ti assale a ritmi forsennati, per poi colpire appena tali ritmi inevitabilmente calano, è un comportamento da grande squadra.
E di questo atteggiamento, di questa mentalità dobbiamo essere più che grati ad Antonio Conte.
Ho sentito qualche commento un po' snob, dove si sosteneva che si è sofferto troppo. Ma spesso non si considera che in campo ci sono anche gli avversari.
Il punteggio è forse stato più largo di quanto il campo abbia mostrato, però alla lunga sono emerse delle doti nuove che arricchiscono il processo di trasformazione in grandissima squadra. Infatti a mio avviso questa vittoria ha un valore molto superiore rispetto al semplice punteggio, un valore inestimabile per l'autostima.
Contro Fiorentina e Celtic abbiamo visto due facce di una grandissima squadra. Il futuro sarà roseo se si continua con questa convinzione e questa umiltà.

Danny67 ha detto...

Esatto Paolo, io ne ricordo tante di partite così della Juventus del passato, sofferte fino alla fine e poi vinte. E quelli erano periodi di grandi trionfi. Hai detto bene, esistono anche gli avversari e subire non è un'onta, la grande squadra però non cade sotto i colpi nemici e rialza la testa per sconfiggerli. Ieri la Juventus è stata tale!!

MauryTBN ha detto...

Dopo le mie recenti critiche questa volta sono contento di aver visto un Buffon impeccabile! Intanto, navigando, di scopre che il leggendario pubblico del Celtic in realtà non è poi così diverso da quello degli stadi italiani. Su un forum biancoverde è da ieri sera che piangono, imputando la sconfitta all'arbitro, a Platini, alla mafia e via dicendo. Il bersaglio preferito sembra essere Lichtsteiner, i suoi confronti con gli scozzesi in occasione dei corner non sono stati graditi dalle signorine del nord :-)

http://www.talkceltic.net/forum/showthread.php?t=129856&page=274

Danny67 ha detto...

Tutto il mondo è paese caro Maury...stanno rosicando come matti...

Unknown ha detto...

ahahah urrrrà.

SE devo trovare una pecca l'unico che mi è parso stanco è Barzagli che quel pirla di sottoallenatore di un Prandelli sapendo che c'era la champions ha fatto giocare tutta la partita in amichevole. 10 a Conte che ha capito che giocare con 10,5 giocatori dagli ottavi non si poteva più. La vedo dura per Giovinchio recuperare la fiducia ma era solo che ora, non se ne poteva più, già c'abbiamo le palle piede di un Nano.

Giuliano ha detto...

la Juve ha corso di più, il Celtic ha finito di correre a venti minuti dalla fine: un grande merito per Conte.
Nel primo tempo invece ci hanno fatto soffrire, e poi almeno fino al 70': non è un buon segno, tenendo presente che il prossimo turno ci toccherà una delle migliori d'Europa. Comunque sia, per stasera tutti contenti
:-)

Thomas ha detto...

Martedì sera mi sono emozionato.

Adesso c'è la gara a chi riesce a sminuire la vittoria esterna della Juventus: facciano pure, di tempo ne avranno, visto che la precedente (e unica..) al "Celtic Park" di una squadra italiana risaliva al 1969...

Un abbraccio a tutti!

Giuliano ha detto...

intanto, sentenza sul caso Tronchetti-Telecom: ancora risarcimenti milionari agli spiati, ancora condanne per chi spiava. La notizia l'ho letta su Repubblica di oggi, un po' in fondo (bisogna cercarla): Moggi avrebbe potuto essere risarcito, ma non si era costituito parte civile.
MAI DIMENTICARE!
:-)

Danny67 ha detto...

Il problema è che, almeno per il momento, i vertici telecom, responsabili di tutto questo schifo non sono stati toccati. Vengono condannati solo gli esecutori materiali. O sbaglio?

Giuliano ha detto...

Danny: no, non sbagli. I manager con ingaggi milionari, alla Balotelli o Ibrahimovic, vengono pagati a peso d'oro anche quando li mandano via dopo aver fatto disastri (vedi il caso Corriere-Rizzoli di ieri, o il nostro Innominabile parigino).
Però mi dispiace che Moggi sia rimasto fuori da questo processo, ci saremmo fatti delle belle risate! (anzi, no: la notizia sarebbe stata subito ignorata...)