domenica 15 giugno 2014

L'Italia di Pirlo ingabbia gli inglesi


Diavolo d'un Mourinho, vuoi vedere che anche stavolta azzecca il pronostico sull'Italia?
Riavvolgiamo il nastro: Europei 2012, la nazionale di Cesare Prandelli è al centro del solito vortice di polemiche che accompagna tutte le spedizioni azzurre, indipendentemente dalla loro natura (mondiali o, appunto, europei). In mezzo allo scetticismo generale spunta la sentenza del tecnico portoghese: “In questo Europeo l'Italia può arrivare molto lontano”.
Soltanto riassaporando l'atmosfera di quei giorni è realmente possibile attribuire il giusto valore ad un pronostico così difficile da prevedere.

Adesso facciamo un salto in avanti di due anni nel tempo, ed ecco che la storia sembra destinata a ripetersi: “Dove può arrivare l'Italia in questi mondiali? Può fare tutto: o finale o vincere la Coppa”. Dovesse indovinare anche questa, Mourihno si guadagnerebbe il soprannome che in molti gli hanno affibbiato: il mago di Setubal.

Nel frattempo l'Italia ha sconfitto l'Inghilterra dopo aver perso sulla strada che portava alla partita alcuni dei pezzi pregiati della sua argenteria (Buffon, Montolivo e De Sciglio), senza però smarrire la bussola e continuando a mantenere i nervi saldi. Dalla sua aveva ben tre registi contemporaneamente in campo (De Rossi, Pirlo e Verratti), ma così come non vale la regola che se aumenti il numero degli attaccanti i goals si moltiplicano, altrettanto vale per chi in campo ha come compito principale quello di dettare i tempi del gioco.

Vuoi per le assenze, vuoi per le incertezze esibite nelle ultime gare di avvicinamento al mondiale, l'Italia di Prandelli ha impiegato quasi un tempo per trovare la giusta quadratura. Dopodiché, escludendo l'episodio che ha portato al momentaneo pareggio messo a segno da Sturridge, ha acquisito una sicurezza che lascia ben sperare anche per il prosieguo del torneo.

Due anni fa le magie di Andrea Pirlo erano state fondamentali per il buon europeo giocato dagli azzurri. All'esordio del mondiale, nuovamente di fronte alla selezione guidata da Hodgson (già battuta ai rigori lo scorso 24 giugno 2012), il regista juventino ha inanellato l'ennesima prestazione positiva. Stavolta ha lasciato il “cucchiaio” nel cassetto, cucinando comunque con una bellissima finta il goal servito a tavola da Marchisio. Non ci volevano gli inglesi per capire che fosse un genio del pallone, visto e considerato che sono stati proprio loro ad aver inventato il football. Nonostante tutto, però, quando giocano contro Pirlo non riescono proprio a trovare le contromisure per fermarlo... 

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4 commenti:

Danny67 ha detto...

Devo dire che non mi è affatto dispiaciuta l'Italia. Nel complesso ha gestito molto bene la gara contro gli inglesi. Anche dal punto di vista atletico, in campo ha avuto qualcosa in più dell'avversario.

P.S.
Non so che clima si respiri da voi, ma qui a Roma, la quasi totalità dei tifosi romanisti tifa contro la nazionale italiana.

Giuliano ha detto...

va anche detto (non lo fa nessuno...) che l'attuale Inghilterra non è gran cosa, i giocatori migliori sono a fine carriera e gli altri non è che entusiasmino. Gli inglesi scontano l'effetto che sta penalizzando anche noi: sono sempre meno i giocatori convocabili per la Nazionale.
In questo mi disturba ciò che racconta Danny: ma se la tua squadra del cuore preferisce Dodò e Bastos ai tantissimi ragazzi che giocano a pallone a Roma, che si fa? Non è che Destro sia un fenomeno tale da giustificare reazioni offese, e Totti è spesso alle prese con disturbi muscolari. Si poteva portare Florenzi, magari.
La verità che prima Lippi e poi Prandelli hanno dovuto fare senza l'Inter, che da più di dieci anni non fornisce giocatori alla Nazionale; e mi stupisce sempre ascoltare tifosi interisti che fanno le pulci alle convocazioni, tanto più se è Moratti a parlare (Materazzi? era già stato svenduto al Villarreal, è rimasto interista grazie a Lippi) (e a Cannavaro...)
Adesso, Prandelli non può più contare nemmeno sul Napoli: che ha giocato spesso con undici stranieri undici, e Insigne ha fatto tanta panchina. Senza l'Inter, senza il Napoli (Napoli! quanti ragazzi giocano a pallone a Napoli? possibile che la squadra della loro città non ne schieri nemmeno uno?), quel che viene è sempre buono.
In questo, la Juventus va ringraziata senza sottilizzare: mancava un centravanti, c'è Immobile che è di scuola Juve. Cos'altro si vuole?

Danny67 ha detto...

Pienamente d'accordo Giuliano. Le tue argomentazioni sono le stesse che io oppongo alle proteste dei romanisti, ma non c'è niente da fare, fanno finta di non capire. Per loro gli juventini non andrebbero mai convocati in nazionale a prescindere.

Thomas ha detto...

Commento perfetto, a mio modo di vedere, Giuliano.
Senza farne una questione di cuore, pero' e' indubbio che soltanto la Juventus attualmente riesce a garantire un blocco di giocatori validi che stiano insieme anche nella societa' di appartenenza.
E non dipende soltanto dalle scelte di Prandelli...

Sulla questione tifo cerco di essere schietto: a me danno un fastidio enorme pure gli atteggiamenti di quei tifosi juventini (o pseudo tali) che schifano la nazionale solo per Abete, Calciopoli e via discorrendo.
Ma per carita' di Dio... Un minimo di serieta'...

Un abbraccio!