domenica 28 settembre 2014

La Juventus di Allegri ora vola in Spagna


Un complimento a destra, uno a sinistra, il rischio di avere la pancia piena già ad inizio stagione... Prima di pensare all'Atalanta, la Juventus che ha espugnato Bergamo doveva innanzitutto cercare di dimenticare gli elogi che in settimana le sono piovuti da ogni dove, per poi concentrarsi soltanto sulla gara da affrontare allo stadio “Atleti Azzurri d'Italia”.

Se per Pierpaolo Bisoli lo scontro infrasettimanale tra il suo Cesena e la Vecchia Signora era paragonabile ad una sfida tra una Ferrari ed uno scooter 125, per Antonio Conte la rosa attuale della Juventus è addirittura più abbondante e competitiva dell'anno scorso. Un bel carico di responsabilità sulle spalle di Allegri, non c'è che dire.  Aiutato – in questo senso - dal cammino in campionato della Roma, paragonabile a quello della propria squadra, il tecnico è riuscito però a trasmettere all'ambiente bianconero quella tranquillità necessaria per mantenere alta la guardia.

Per cadere dalle stelle alle stalle a volte si impiega un attimo. Basta un passo falso, anche mezzo, per vedere i complimenti trasformarsi in critiche feroci. Non ci voleva un esperto di calcio per capire che Juventus e Roma avrebbero fatto il vuoto in Italia. Queste prime giornate di serie A hanno soltanto certificato quanto veniva considerato scontato durante l'estate appena conclusa.

Adesso, però, è arrivato il momento di alzare l'asticella, di provare a crescere ancora per trasformarsi da grande a grandissima squadra. La partita che mercoledì sera vedrà impegnata Madama in Spagna contro l'Atletico Madrid potrebbe garantire agli uomini di Allegri, in caso di vittoria, quell'ulteriore salto di qualità che consentirebbe loro di essere realmente competitivi persino in Europa. Anche un pareggio, in realtà, potrebbe servire all'uso. Ma soltanto a giochi fatti.

Se la Juventus dovesse affrontare questa delicata trasferta con una mentalità sparagnina il risultato rimarrebbe comunque fine a se stesso. Il triennio di Conte ha consentito alla Vecchia Signora di tornare a dominare in Italia. Ambiziosa come non le accadeva da tempo, Madama ha ripreso a vincere scudetti conquistando il primo della serie senza perdere neanche una gara.

Quella stessa sfrontatezza le sarà necessaria anche in Champions League per provare a scalare, gradualmente, i gradini che ancora la separano dalle corazzate tedesche, inglesi e spagnole. E' inutile perdere tempo a parlare sempre e solo di budget, di possibilità economiche e di fatturato. Quelli sono handicap con i quali le squadre italiane dovranno convivere per diverso tempo ancora. Possono giustificare le difficoltà, non trasformarsi in alibi per qualche brutta figura.

L'Atletico Madrid di Simeone che lo scorso anno ha stupito il mondo rappresenta un esempio che la Juventus, in questo suo particolare momento storico, deve cercare di seguire. Occhio, però: mercoledì sera sarà proprio quella squadra a voler mettere i bastoni tra le ruote della corazzata bianconera.

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3 commenti:

Danny67 ha detto...

Carissimo Thomas. La superiorità di Juventus e Roma rispetto alle altre è, al momento, chiarissima ed evidentissima. Sarà probabilmente un duello come lo scorso anno, per questo sarebbe fondamentale batterli domenica prossima. Per quanto riguarda la Champions si sa, per noi, è una coppa maledetta ma condivido quanto hai scritto, tutti quei discorsi riguardanti il fatturato, il budget, il mercato, hanno stancato. Quello che conta è il campo ed io sono convinto da sempre che, tranne in casi rarissimi, il nostro problema con questa competizione sia di natura mentale e che solo superando questo potremmo iniziare ad affrontarla diversamente. Vincerla come sappiamo è un terno al lotto, ma intanto si cominci ad entrare in campo come facciamo in campionato poi si vedrà...se gli altri ci saranno superiori allora amen.

Giuliano ha detto...

secondo me, da quando c'è Andrea Agnelli la Juve ha fatto tutto molto bene. Ci sono alcune cose discutibili (la gestione di Immobile, i contratti di Martinez e di Motta...) ma la squadra è cresciuta migliorandosi di anno in anno. Concordo quindi in pieno: vediamo, ce la giochiamo con molta serenità. Questa settimana spiegherà tante cose, fin qui ci sono solo chiacchiere a vuoto, la Juve ha fatto quello che doveva fare, idem la Roma, mica tanto di più. Adesso, vediamo il valore vero.
Questo fatto, la Juve che va bene e i suoi dirigenti che lavorano bene, dà fastidio. Ieri, en passant, ho trovato Mazzola che diceva che per fare le squadre competitive bisogna spendere, e tanto: dispiace sentirlo dire da un'ottima persona come Sandro Mazzola, ma l'è minga vera. L'anno scorso, Juve Roma finì tre a zero, determinanti Llorente, Pirlo, Pogba: spesa zero. Barzagli è arrivato a zero, e Vidal è arrivato per quei "dieci o dodici milioni" che a tanti fanno storcere il naso. Una volta detto che l'uscita di Mazzola spiega bene il perché di così tanti fallimenti in casa Inter, anche per decenni, va ribadito che la vera Juve, quella più grande, i campioni se li costruisce giorno dopo giorno: su Zidane, Platini, Ibrahimovic, quando arrivarono alla Juve c'erano un mare di perplessità (mi ricordo i "ma perché non lo toglie..." riferiti a Zidane appena arrivato). Aggiungo una mia convinzione personale: se Ibra fosse rimasto alla Juve, il pallone d'oro lo avrebbe già vinto da un pezzo. Ha fatto altre scelte, ottime per il suo conto in banca: buon per lui
:-)
ma la Juve è la Juve, Roberto Baggio ha girato tante squadre ma il pallone d'oro lo ha vinto con la Juve...

Danny67 ha detto...

Concordo in pieno Giuliano!! Assolutamente!