domenica 21 febbraio 2010

Vincere a Bologna per puntare al quarto posto - Che fine ha fatto la Juve? (Ju29ro.com)


Martin Jol, tecnico dell’Ajax, nella conferenza stampa che ha preceduto l’incontro in Europa League: "Conosco i problemi della Juventus, ma non li dico". Visto l’andamento della partita, viene da pensare sia andata effettivamente così. Ha conservato gelosamente i segreti di cui era venuto a conoscenza. Signorile, a fine gara, quando dispensa complimenti ai bianconeri e a Del Piero.
La differenza tra "studio"” e "aggiornamento": studio la Juventus per mesi; non aggiorno le mie valutazioni. Pur considerando che - nel frattempo - qualcosa è cambiato.
L’allenatore, in primis. Per il resto, si tratta di un processo in lenta evoluzione su (quasi) tutti i fronti.

Nuovamente in svantaggio, come contro il Genoa. Stavolta in trasferta, in un ambiente difficile (emblematico lo striscione esposto dai tifosi olandesi "Grazie a Dio non sono juventino"), in una competizione europea. Fuori, quindi, dai confini italici. Sono tornati i cross dalle fasce. Più giusto chiamarli "pennellate": De Ceglie (bravo) e Del Piero (eccezionale). Del quartetto offensivo a disposizione della Juventus (tralasciando il povero Paolucci), tre attaccanti che possono svolgere il ruolo di prima punta: Trezeguet, Iaquinta e Amauri. Un cecchino il primo: "ovunque" una palla vaghi per l’area di rigore, "comunque" vada lui la spinge in porta. Un caterpillar, guidato da una furia incontrollata, il secondo (ahi, quanto manca…). Non propriamente un goleador il terzo. Corre, si sbatte. Molte volte a vuoto. Difficile tracciare una linea per capire dove finiscano i suoi demeriti e dove inizino quelli di chi gli sta intorno. E quanto il pensiero di un mondiale e di una nazionale (calcistica) cui finalmente appartenere lo abbiano condizionato. Resta il fatto che una palla servita bene in area di rigore, a due metri e mezzo (almeno) dal livello del mare, è sua.

L’unica italiana ad aver vinto nella tre giorni europea, come ai bei tempi. Anche questo, nel piccolo, fa buon brodo. Sconfitto il Milan contro Rooney in casa, nonostante il tifo di Balotelli; sconfitta la Fiorentina in trasferta, grazie ad Ovrebo e ai suoi amici (non certo Platini); sconfitta la Roma in Grecia, per colpa di Doni. Vincente la Juve, appunto. Non domina, ma sa soffrire (si dice così, quando poi non perdi). Ribatte colpo su colpo (Salihamidzic, però, è un pò troppo carico). Sissoko stanco; Zebina evaporato; Del Piero risplende. Era capitato anche a Ranieri: quando "gira" il numero 10, la squadra riprende a correre. Era mancato a Ferrara e a "quella" Juve: in panchina, tra le riserve, non poteva fare nulla. Passano gli anni, ma quando uno gioca a quei livelli da una vita intera, vuol dire che non è solo furbo. Vero, Gasperini e Preziosi?

Tornati in Italia, si riscopre l’isteria che regna sovrana nel nostro paese. Berlusconi se la prende con l’allenatore del Milan ed il gioco che non convince, come se fosse sua la colpa di aver venduto Kakà (bravo Leonardo, a rispondere per le rime). Mourinho attacca tutti; e tutti - a seconda del momento e dello stile - gli rimandano indietro le accuse. L’Inter gioca contro la Sampdoria nell’anticipo serale del sabato, e scopre di essere arbitrata da un direttore di gara (Tagliavento) senza condizionamenti e pressione alcuna: due espulsioni giuste (e Milito?) ai nerazzurri, una ai sampdoriani. Silenzio stampa imposto da Moratti (Deo agimus gratias - rendiamo grazie a Dio).

Lo stesso stato d’animo che Baraldi, direttore generale del Bologna, si aspetta di vedere oggi da parte di Banti, il fischietto designato per la gara odierna contro la Juventus. Ospitale (?), quando invita i tifosi bianconeri di Bologna a rimanere a casa; sincero (?), quando dichiara che non sta "né piangendo, né mettendo le mani avanti". Forse, si sta solo preparando ad affrontare un mese senza Marco Di Vaio - assente già dalla partita odierna - con una classifica che parla di soli cinque punti di distacco dalla zona retrocessione.
Di fronte a sé avrà una Juventus che sta riscoprendo, lentamente, il dolce piacere della vittoria. Tutti questi mesi di agonia non si cancellano, però, in poche partite. La strada, naturalmente, è quella giusta. All’allenatore manca il tempo necessario per imporre il proprio credo calcistico: ora, è semplicemente necessario tirare fuori il più possibile dai giocatori a disposizione. Vincere a Bologna per superare la Sampdoria, in attesa di conoscere l’esito dell’incontro del Napoli a Siena. Senza lasciarsi distrarre dalle discussioni e dalle pressioni. Con l’obiettivo del quarto posto, almeno, in testa. Sino alla fine del campionato.
Con la consapevolezza di essere tornati in gioco.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

Un consiglio ai lettori


Tratto dal sito Ju29ro.com
Dopo che Giampiero Mughini l'aveva anticipato in TV era un segreto di Pulcinella, ma finalmente siamo lieti di dare l'annuncio ufficiale: ju29ro.com sbarca nelle librerie, sia in quelle fisiche che nelle virtuali.

"Che fine farà la Juve?" cominciammo a chiederci quasi quattro anni fa, durante l'estate del grande scandalo del calcio, allorché, increduli per le bordate senza possibilità di contraddittorio di giornali e in tv, ci rivolgemmo al web per condividere prima i dubbi, poi le certezze, e infine la rabbia non per Calciopoli o Moggiopoli, ma per Farsopoli, la grande farsa, l’eliminazione di un competitore del sistema per via giudiziaria.
Col passare dei mesi, col trascorrere degli anni, quella domanda iniziale ha iniziato a coniugarsi al passato. "Che fine ha fatto la Juve?"

Il libro è un diario di questi ultimi anni e i nostri lettori più affezionati potranno imbattersi in articoli conosciuti. Ma accanto ai nostri pezzi più significativi, troverete anche qualche inedito, sorta di “stato dell’arte” dopo tre anni di questa nostra esperienza di giornalisti d’inchiesta sui generis.
Il tutto, strutturato in sei parti. Nella prima raccontiamo Farsopoli attraverso le nostre scoperte, nella seconda indaghiamo tra gli scandali altrui, spesso taciuti, nella terza raccontiamo gli esiti sorprendenti dei processi ordinari seguiti a quelli sportivi, la quarta è per intero dedicata all’inside job.
Ma oltre all'inchiesta, abbiamo voluto riversare sulla carta anche il nostro rapporto sentimentale con la Vecchia Signora: la quinta parte ripercorre le nostre emozioni di tifosi durante questi anni, mentre l’ultima è riservata all’ironia, quando non al sarcasmo.

Giampiero Mughini ci ha concesso l'onore di una bellissima introduzione. Roberto Beccantini, pur non condividendo in pieno le nostre idee, quello di una altrettanto bella postfazione. Ringraziamo di cuore entrambi.

Il libro sarà disponibile dai primi di marzo nelle migliori librerie, ma può essere acquistato anche online. In questo caso, pagando con bollettino postale o bonifico bancario, il libro arriverà comodamente a casa vostra con posta prioritaria (spese di spedizione a carico dell'editore), sempre al costo di copertina di 15 €.

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4 commenti:

marco99 ha detto...

ottimo riassunto di questi ultima settimana del pallone italico e non solo..
il libro lo prendo di sicuro.
un abbraccio

Thomas ha detto...

Seguirò a ruota, Marco... ;-)
Grazie!
A dopo!
Un abbraccio

JUVE 90 ha detto...

Bell'articolo .-) si sta prospettando una situazione in cui presto saremo gli unici ad andare avanti in Europa.
Inopportune le dichiarazioni di berlusconi, se leonardo si dimettesse al milan sarebbero nei guai fino al collo.
Il libro lo comprerò sicuramente.

Thomas ha detto...

Grazie, Sante ;-)
Speriamo in bene... Speriamo :-)
Un abbraccio