giovedì 24 giugno 2010

I mondiali in Argentina del 1978


In un momento difficile, nella speranza che sia di buon auspicio.
Ecco le immagini di una delle più belle nazionali azzurre della storia.
Anche se non vincente.
Bisogna "ricostruire". Anche qui. E ci vuole pazienza...
Forza azzurri!
Buona visione

29 commenti:

darmax99 ha detto...

Grande revival e fatto molto bene! E' stato un piacere rivivere certe emozioni provate in diretta! :)

darmax99 ha detto...

Ricorderò sempre la delusione immensa al gol di Lacombe. "Ecco! Come al solito! Facciamo ancora la figura dei polli : pronti via! E siam già sotto!" Questo il pensiero che ho avuto , assieme agli amici al bar dove si stava a seguire la partita. Poi , invece , il brutto anatroccolo si è trasformato in splendido cigno.
In quel Mondiale l'Italia ha fatto vedere il calcio migliore di tutti. E la sfiga non ci ha mai abbandonato. La dea della fortuna ci ripagherà , alla grande, 4 anni dopo. Si sentiva in colpa maledetta, ovviamente.

Thomas ha detto...

Ti rispondo direttamente dal cellulare (oggi giornata "stravolta" dall'orario della partita della nostra nazionale) :-)

Ricordo e ho vissuto per intero il mondiale successivo, quello del "mitico" 1982.
Quando la RAI, tanto per capirci, trasmetteva TUTTE LE PARTITE.

Di questo (1978) mi colpì “l’ambientazione” (anche al PM Narducci, a quanto pare…), una squadra costituita in buona parte da un blocco juventino e il fatto che – da più parti – si è sempre sostenuto che in quella spedizione si vide una delle nazionali più forti del dopoguerra.
Le polemiche che hanno sempre accompagnato le nostre avventure in azzurro non mi sono mai interessate molto: pretestuose e premeditate.
Facile parlare dopo, nel bene e nel male.
Ma un minimo di fiducia, a darla, non si fa mai peccato.
A criticare, c’è sempre tempo.
A tifare, forse, no. Esultare per una vittoria quando non ti sei neanche goduto lo spettacolo da tanto incavolato che eri, non penso abbia molto senso.

Grazie del bellissimo commento, darmax99
Un abbraccio

Giuliano ha detto...

Si veniva da decenni di figuracce, dal 1938 in qua, con la sola parentesi di Mexico 70, alla quale era però seguita l'ennesima brutta figura (Germania '74, con Chinaglia & Co.).
Questa di Argentina '78 fu una boccata d'aria fresca dopo 40 anni di figuracce sconsolanti, e c'erano otto juventini, tutti in campo.
Di triste solo una cosa: che nell'82 non ci sia potuto essere anche Bettega.

Antonio ha detto...

Apro anch'io l'album dei ricordi.
Lacombe: rimasi a mezzo senza posare le mie chiappe sulla sedia di casa con un panino nemmeno addentato. (strano ma all'epoca riuscivo a mangiare durante le partite). Mio padre tornò al secondo minuto di gioco con le sue sigarette e non credeva al gol subito.
Il mondiale e mio padre: toccava le chiavi ad ogni azione degli avversari. Io toccavo altro!
Argentina-Bettega/Rossi: all'una di notte saltai con i sandali di legno. Il vicino sussultò cercando le sue coronarie.
Non sopportai mai i famosi 4 gol subiti dal mio idolo in porta contro Olanda e Brasile. Rimango dell'idea che erano imparabili. Ma ammetto che sono di parte.
E' stata una delle nazionali azzurre più forti. Per bellezza di gioco solo quella del 90 si avvicinò.
Bellissimo revival Thomas. Complimenti ed un abbraccio.
Anche per me non c'è giorno che non visito il tuo blog.

Thomas ha detto...

Non ho alcun dubbio che ho meritato i miei nemici, ma non sono sicuro di aver meritato i miei amici
(Walt Whitman)
A voi
Grazie

Un abbraccio ;-)

Anonimo ha detto...

Beh! Giuliano! Ti sei scordato la parentesi del 66! Quella del dentista. Quella ove un certo Riva da Leggiuno (Rombo di tuono, a detta del fu Brera Gian Carlo) sia stato fatto partecipe della spedizione come "gita premio!" Ahhhhh ! Che male! A pensare alle mille palle gol sprecate dall'Italia in quella partita! Magari il Leggiunese , qualcuna l'avrebbe sparata in porta.. o sui denti del portiere... Tanto....C'era un dentista in squadra per i Coreani! Sistemava lui le cose! Fabbri! Edmondo! Brava persona ma intuizione = 0!

darmax99 ha detto...

x quel che riguarda il 90: se non fosse stato grazie ad un interista in porta (Zenga) che si fece uccellare come un passero! E, grazie all'arbitro Vautrot (strano ! Un francese) si sarebbe andati in finale alla grande e avremmo disintegrato la pseudo- Germania!

Giuliano ha detto...

...adesso ringraziamo due volte Moratti & Tronchetti: per aver tolto l'Inter dalle squadre che fornivano calciatori alla Nazionale, e per aver tolto di mezzo i dirigenti più competenti del calcio italiano.
Vorrei sperare che gli interisti tacciano, ma so già che non sarà così.
PS: Lippi ha dato fiducia a Criscito, a Montolivo, a Marchisio, a Gilardino: era andata bene con Grosso, Gattuso, Toni, mica sempre funziona. E Del Piero e Totti non sono stati rimpiazzati: ma so già che la colpa sarà tutta di Cannavaro e della Juve. (ma se non c'era la Juve, chi giocava?)

squeeze ha detto...

Mamma mia :(

Ridolino ha detto...

E ti pareva, adesso è colpa dell'Inter.
Non di un allenatore che ha chiamato giocatori bolliti o infortunati.
O che quelli un po' in palla li ha messi fuori ruolo o tenuti in panchina.
O che non sapeva neppure bene che modulo utilizzare.
O che ha lasciato a casa tutti i fantasisti.
No, è colpa dell'Inter.
Ma fatemi il piacere.

Giuliano ha detto...

Se non ci fosse stata la Juve, e il Napoli e la Fiorentina, quest'anno non avremmo nemmeno una squadra da schierare ai mondiali. Nel senso che tolti questi, non c'è più nessuno. (ce li vedo in campo, ieri sera, Balotelli e Cassano...Quagliarella e Di Natale hanno combinato qualcosa solo quando gli slovacchi cominciavano a essere stanchi, gli ultimi dieci minuti).
Lippi poteva convocare Milito, Maicon e Sneijder, questo sì: chissà perché non l'ha fatto. Dev'essere proprio ben stupido!
:-)

Ridolino ha detto...

Anche a me sarebbe piaciuto vedere in campo Balotelli e Cassano ieri. Ed anche prima. Visto che hanno un'altro passo rispetto a Iaquinta o Pepe. E magari sarebbe venuto utile anche Thiago Motta.
C'era un nerazzurro nel 2006 eppure l'Italia ha vinto ugualmente. Quest'anno avrebbe potuto esserci ma Lippi non l'ha voluto. Ed anche senza interisti avrebbe potuto fare delle convocazioni migliori. O schierare meglio la squadra.
Le tue sono chiacchere perchè senti questa nazionale molto juventina e vuoi cercare alibi.
La verità è che c'era molto bianconero perchè l'ha voluto lippi, non perchè servisse.

Anonimo ha detto...

Io continuo a difenderlo. E so di non essere sola
Comunque – nonostante tutto – io sono ancora dalla parte di Lippi.
Per me Lippi rimarrà comunque l’eroe di Berlino.
Intendiamoci anche lui, in questo disastro, ha i suoi torti.
Errori di valutazione e di presunzione su tutti.
Certo avremmo potuto giocare con più cuore, con più attenzione. Con maggiore chiarezza tattica forse avremmo fatto un po’ meno confusione. Forse Perrotta fa il Perrotta meglio di Marchisio. Sicuramente avremmo potuto fare una figura migliore, ma il massimo a cui avremmo potuto ambire erano i quarti.
E probabilmente è vero che per i nostri giocatori, per dare il massimo, non è sufficiente un avversario, hanno bisogno di un nemico. E il nemico furono la stampa nel 1982 e calciopoli nel 2006.
Però credo, che con gli ingredienti che erano a disposizione, nessun cuoco avrebbe potuto preparare un piatto decisamente migliore.
Intanto mi dispiace che ci siano stati quelli che hanno tifato contro la nazionale solo perché hanno il viareggino sullo stomaco. Per carità, ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma a me fanno venire in mente quel tipo che, per fare dispetto alla moglie, “elimina la sua virilità”!
Poi me la prendo con i detrattori che stanno facendo la voce grossa in queste ore.
Ne ho sentito uno lamentarsi delle scelte del ct perché aveva convocato troppi juventini e troppi vecchi. E cinque minuti dopo lagnarsi che nella spedizione non ci fosse Del Piero (sia juventino che vecchio)! Un po’ di coerenza no, eh?
Oltre tutto io qui devo vedermela coi i tifosi giallorossi. E ogni volta va a spiegare che ci sarebbero venuti comodi un sacco di giocatori della “magggica”: i due centrali difensivi per esempio (Juan e Burdisso), oppure come vicepirlo avrei visto volentieri Pizarro e anche Vucinic poteva tornare utile…già peccato che nessuno di loro sia italiano!
Inoltre si sa gli assenti hanno sempre ragione, e ci toccherà sopportare a lungo il tormentone “Cassano-Balotelli”.
Ma Cassano chi? Quello che ci ha fatto vincere gli Europei sia del 2004 che del 2008?
Ma Balotelli chi? Quello che anche con l’Under21 ha meno punti del Galles?
E poi ricordiamocela l’ultima stagione, in cui entrambi sono stati messi fuori rosa dai rispettivi allenatori, senza che i risultati delle proprie squadre ne risentissero. E passi per l’inter, zeppa di grandi giocatori, ma pure la Sampdoria ha continuato a macinare punti anche senza la presenza del fenomeno di Bari vecchia.
Ma d’altro canto cosa ci possiamo aspettare dal nostro calcio che esprime squadre che in Europa vengono eliminate anche da compagini greche ed austriache?
Cosa ci possiamo aspettare da un calcio le cui società investono pochissimo nei vivai? (e questa è un’espressione che vale per il paese tutto)
E se continua così, i tradizionali 12 anni (giusti giusti per un reale ricambio generazionale) tra una finale mondiale e l’altra, rischiano di non essere più sufficienti.
Ora il testimone passa nelle mani di Prandelli, al quale auguro di vero cuore un buon lavoro.
Anche se non sarà facile, perché - fatti fuori i vecchi e non considerando qualche giovane già provato da Lippi – oltre i due già citati “salvatori della patria” il meglio su cui potrà fare affidamento è formato da Abate, De Silvestri, Meggiorini e Galloppa.

roberta

p.s.: scusate la purtroppo usuale prolissità

Anonimo ha detto...

Ridolino ,(ottimo nick! Complimenti). forse non hai afferrato il concetto! Quali giocatori,dell'internazionalecolfiltrotelecom , sarebbero dovuto stati essere convocati? Balotelli? Certo! Lo vedrei bene alla Juventus! (Salvo prima lavaggio del cervello, al limite una lobotizzazione). Ma credi davvero che ci avrebbe portato alla finale? Quagliarella ha fatto il suo alla grande! Questo è l'errore, a mio parere , più grosso che abbia commesso Lippi. Non far giocare sto tipo. Ma il disastro era totale. Come livello di squadra sarebbe stato lo stesso. Vedere un De Rossi che fornisce l'assist per il gol della Slovacchia è il chiaro sintomo di una squadra senza idee. E , è ovvio, se fosse stata composta da giocatori della STRAVINCENTE internazionalecolfiltrotelecom , qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare. Peccato che, ad onore del suo nome, di italiano ha solo un demente (Balotelli), un infortunato (Santon), ed un LADRO che paga! Ave atque vale! :)

darmax99 ha detto...

Anonimo sono io! darmax99.

Ridolino ha detto...

Darmax99, non credo che con Balotelli o Cassano saremmo arrivati in finale. Non l'ho mai detto. Ma sono convinto che avremmo fatto meglio di così.
Hai fato il nome di quagliarella. Ed io mi chiedo: se il napoletano scaldava la panchina mentre iaquinta o gilardino (mi vengono i brividi) facevano ridere le difese di nuova zelanda e slovacchia è colpa dell'Inter?
Concordo che il calcio italiano non stia vivendo un buon momento. Ma la colpa è dell'Inter quanto delle altre. Bonucci è stato scaricato in provincia tanto quanto Criscito. Stesso discorso vale per Palladino od Aquafresca. Sul milan poi meglio soprassedere.
Fra gli italiani dell'inter hai dimenticao motta, che in questo centrocampo avrebbe fatto un figurone.
Il concetto che ho espresso io è: perchè attaccarsi all'Inter quando è chiaro che di errori ne sono stati commessi altri e più gravi?
Poi, se siete convinti che lippi abbia convocato e schierato quanto di meglio potesse offrire il nostro calcio, allora ok.

Ps: il nick me lo hanno dato qui, non ricordo chi tu debba ringraziare.

Antonio ha detto...

So di mettermi in un vespaio, ma caro Ridolino, in estrema sintesi la colpa è dell'Inter.
L'Inter è la squadra più forte e questo non è una colpa. L'Inter è composta dalla quasi totalità di stranieri e nemmeno questo è una colpa. L'Inter è l'unica che è rimasta in piedi in ambito internazionale.
La colpa è che nel 2006 è successo qualcosa che ha indebolito il calcio italiano, soprattutto Juve e Milan. Permettimi, soprattutto la Juve. Al di la delle nostre beghe di campanilismo e di bandiera, al di la degli scudetti da restituire o festeggiare, è un fatto inequivocabile quello di avere dei calciatori che non hanno la giusta esperienza in campo internazionale. Calciopoli piaccia o meno ha determinato non solo un forte squilibrio nel nostro campionato, ma anche un ritardo di evoluzione e di crescita nelle individualità. Eccetto Balotelli e Cassano che comunque, per il mio modo di concepire un mondiale o un europeo possono rappresentare delle schegge vaganti all'interno di un gruppo e pertanto, seppure qualitativamente i migliori, io sono stato d'accordo a non convocarli, il resto, rappresenta il meglio che si poteva portare. Concordiamo mi pare tutti che Lippi non ha avuto il coraggio di rischiare qualche giocatore diverso in queste tre gare. Penso a Quagliarella, Palombo e Maggio. Evidentemente ha percepito che i nuovi avrebbero potuto subire contraccolpi di responsabilità ulteriori rispetto ai veterani. I suoi errori sono evidenti, ma in giro non non c'erano calciatori di maggiore esperienza in campo internazionale. La colpa allora, secondo il mio punto di vista è di calciopoli. Aspettando che la pulcinellata abbia contorni più precisi dal processo di Napoli, in tutti i modi, l'effetto provocato è stato enorme. Questo non vuole essere una critica verso i giocatori attuali dell'Inter che stanno meritando sul campo le vittorie. Ma è una critica su un sistema marcio (che lo era anche prima del 2006) reso ancor più modesto nel panorama dell'esperienza tecnica che ha depauperato il proprio patrimonio. Allora i dirigenti dell'Inter sono i colpevoli, assieme a tutti coloro che hanno contribuito a creare uno scenario che coinvolgeva tutti giornalisti compresi. Non è sufficiente essere il migliore per vincere, perchè al calcio si gioca in 11. Altrimenti Maradona avrebbe vinto più di un mondiale e Messi quest'anno non avrebbe perso la semifinale di champions. Marchisio, Criscito, Bonucci, Balotelli, Santon rappresentano il futuro pieno di speranza per il nostr calcio, ma senza adeguata esperienza la loro maturità non sarà mai completa per appuntamenti importanti.

Antonio ha detto...

Aggiungo un altro concetto poi taccio. Non sono nemmeno d'accordo che gli azzurri vincono quando si sentono in trincea. Nell'82 e nel 2006 c'era due fondamentali situazioni per vincere: quella tecnica e di forma fisica e quella che il gruppo era omogeneo e con la giusta maturità di esperienza.
Mix che non è mancato neppure nel 78, dove il solo Paolo Rossi era a digiuno di esperienza internazionale, avendo Cabrini respirato aria buona all'estero.
Nella storia della nazionale nelle competizioni come il mondiale o l'europeo, dal 1966 in poi, (66 compreso) tecnico e calciatori sono sempre stati in trincea con la stampa, perchè la stampa in queste competizioni ha esercitato oltremisura una forte invadenza (spinta anche dalle solite bandiere e campanilismi) per sostenere il calciatore della propria squadra. Il fatto che determinate situazioni abbiano aiutato a rendere il gruppo più coeso, non è stato l'elemento determinante per vincere i precedenti mondiali.

Giuliano ha detto...

Lippi ha vinto il Mondiale del 2006 con una delle squadre più scarse mai viste: incredibile ma vero. Materazzi era dell'Inter per modo di dire, in quel giugno 2006: l'Inter lo aveva già scaricato e venduto, tutti dicevano che era uno scarpone buono solo per farsi espellere dopo mezz'ora.
Quest'anno era ancora peggio, i pochi giocatori di qualità erano a fine ciclo (vedi Zambrotta, che somiglia tantissimo all'ultimo Nedved) o proprio finiti (Nesta, Del Piero, Totti, Camoranesi, Pirlo, Perrotta...).

In quel 2006, Lippi poteva comunque contare su un blocco di 12-15 giocatori che venivano da due delle squadre più forti d'Europa, Milan e Juve, più quelli della Roma. Quest'anno, se non c'era l'Udinese... (Quagliarella viene da lì).

Cassano e Balotelli? Ma per piacere. Fa bene Roberta a ricordare le prestazioni di Balotelli con l'under... Tra lui e Giovinco, mettendoci anche Cassano si arriva si e no a un terzo di Baggio, o a meta Totti.
Cassetti e Cassani? Mah!
sono meglio di Maggio?
Lippi dà fiducia, poi mica sempre la fiducia viene ripagata. Chi si ricorda che l'anno scorso in Sudafrica si giocava con Amelia e Gamberini? Perché le alternative sono queste, Bonucci ha giocato solo un campionato in serie A.

E Criscito, fino a ieri avevo dei dubbi: adesso via, monetizzare.

Thomas ha detto...

Delusione pazzesca.
Si sapeva che sarebbe stata dura ripetersi.
Si sperava di arrivare il più avanti possibile.
Difficile immaginare una figura così brutta.
“Cavalieri della vergogna”: ha detto bene Gattuso.
Onori (da campioni) e oneri (da sconfitti): giusto così.

@darmax99: in finale, a Italia90, avremmo vinto noi.
Ne sono convinto anch’io

@squeeze: :-(

@Roberta: commento stupendo!
Avrei voluto trasformarlo in articolo
Altro che prolisso ;-)
Ps: “arriverò” nel week end, grazie di (e per) tutto

@Ridolino: il nick te lo diede “JUVE 90” (al secolo Sante).
Condivido in parte quello che hai scritto, le mie idee si avvicinano di più a quanto espresso dagli altri che hanno lasciato i loro commenti.
Domani, comunque, dovrei inserire un articolo proprio sulla deludente spedizione della nazionale.
Su una cosa, sinceramente, sto dalla tua parte: su Motta (nerazzurro).
Io lo avrei naturalizzato, anche se – in linea di massima – sono più che contrario a queste cose (vale anche per Camoranesi, ovviamente).
Amauri, se proprio andiamo a vedere come stanno le cose, era meno “italiano” di lui (come volontà “di esserlo”).

@Antonio: chapeau!!!!!!!

@Giuliano: concordo con la tua analisi espressa nei commenti successivi al mio ultimo.
In Criscito ho creduto per diverso tempo: ora, dopo averlo visto al mondiale, la mia fiducia è venuta meno.
Era già stata intaccata, nel corso degli ultimi tempi.
Ha classe, mi piace come si muove, lo avrei voluto di nuovo a Torino.
Posso sbagliarmi, ma mi sto facendo l’idea sia gracile: non di fisico (ha preso 7 chili di muscoli, da quando è andato a Genova), ma di testa.
Non lo giudico solo da questa esperienza mondiale (qui hanno fatto tutti – o quasi – schifo).

Un abbraccio!

JUVE 90 ha detto...

Diciamo che è andata leggermente peggio....
Hanno voluto distruggere la Juve a avvantaggiare una squadra che non si può neanche considerare italiana e ora ne pagano le conseguenze

MauryTBN ha detto...

Ci si potrebbe scrivere un libro sulla gestione sciagurata dei giovani in Italia, e non solo nel mondo del pallone! I risultati sono evidenti, ogni commento è superfluo.
In tal senso Prandelli dovrebbe essere la persona adatta nel momento adatto, a patto che lo si faccia lavorare bene. Se al primo pallone che Poli o Bonucci perderanno verrà giù il solito mare di critiche il cammino sarà difficile il doppio!

MauryTBN ha detto...

Vi riporto questo articolo di Luca Cellini:

Nelle ore in cui tutta Italia processa la Nazionale guidata da Marcello Lippi, una domanda sorge spontanea: ma il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete non si dimette mai?
E’il numero uno del nostro calcio che ha scelto di richiamare Marcello Lippi due anni fa, bocciando subito dopo i calci di rigore che hanno escluso gli azzurri dagli Europei, il tecnico che lui stesso aveva scelto: Roberto Donadoni. E’ Abete la persona che si è fatta imporre scelte tecniche, politiche e organizzative da fu tecnico campione del Mondo, passando piu’ come una marionetta nelle mani di qualcun altro che un vero leader del pallone nostrano.
E’ il prossimo 60enne romano ad aver promosso le candidature dell’Italia agli Europei del 2012 e del 2016 e che si è fatto battere prima da Ucraina e Polonia, e poi dalla Francia.
E’Giancarlo Abete che, dopo aver comunicato la notizia ai media, e non ai diretti interessati, lo scorso 25 maggio, in piena preparazione della Nazionale al Mondiale al Sestriere (a proposito, a cosa è servito andarci visto che stati piu’ lenti di una tartaruga nelle tre gare del girone di qualificazione?) chiamava Andrea Della Valle per sondare una disponibilità, che già sapeva di avere, per Cesare Prandelli, quale tecnico per il dopo rassegna sudafricana.

Abete trova udienza praticamente una settimana si ed una no a ‘Radio anch’io lo sport’ su Radio uno, in onda ogni lunedì mattina, e ci parla di stadi fatiscenti, di mancato ricambio generazionale del nostro calcio e di difficoltà oggettive ad emergere a livello internazionale. Ma chi è il punto di riferimento del nostro calcio? Chi è il responsabile primo degli incidenti impuniti che si succedono all’Olimpico di Roma, degli scandali che si sono succeduti quando lui era comunque vicepresidente, numero due dietro Franco Carraro, e della mancanza di rispetto degli arbitri e dei dirigenti di Uefa e Fifa a livello nazionale ed internazionale? Tranquilli, Abete non si dimetterà mai, perché fa parte della scuola Carraro e Mattarese, quelli che neanche sotto un diluvio di critiche fanno un passo indietro. Troppo importante la loro poltrona, troppo poco umili per cercarsi un’altra attività seria che non li faccia vergognare del loro stipendio ritirato a fine mese. Che tristezza!

Luca Cellini calciomercato.com

Ridolino ha detto...

Secondo me non state considerando una cosa: siamo arrivati dietro a Slovacchia e Nuova Zelanda!!!
Cioè, un risultato del genere non arriva perchè l'Inter non ha italiani o il calcio del belpaese è in crisi. Fate i seri.
Non servono i fenomeni per vincere contro i kiwi. Basta una squadra di giocatori schierata con un senso. Vogliamo dirlo che gli all white valgono una squadra da retrocessione in B?
Perchè secondo me tutta l'analisi dovrebbe partire da questa semplice constatazione. La mia impressione è che preferiate nascondervi dietro un dito e dare la colpa a tutto pur di difendere la juventinità di questa nazionale.
Quando la Juve in realtà non ha alcuna colpa. Perchè se cannavaro è bollito e Iaquinta non stà bene è colpa di chi li convoca, non certo della juve.

Antonio: fare dietrologia su calciopoli mi sembra fuori luogo.
Perchè se vogliamo fare i complottardi vale tutto. Potremmo passare ore a discutere sui veri motivi di certe convocazioni e di certe esclusioni, autentici marchi di fabbrica della gestione lippi. Direi di lasciare perdere.
Oltretutto in campo non ci sono andate ne le intercettazioni ne gli avvocati.

Giuliano: già detto che non serve Baggio per battere la nuova zelanda. Su Balotelli e l'U21 credo si debbano separare due momenti. La prima parte in cui Mario si sentiva coinvolto ed era il faro della squadra e la seconda in cui si sentiva superiore e predicava nel deserto. Il ragazzo ha evidenti limiti caratteriali, non lo metto in dubbio. Ne sostengo che gli dovessero essere date le chiavi della squadra. Però aggiungo che quando è stato responsabilizzato ha fatto bene sia con l'U21 sia con l'Inter. Perchè non concedergli una possibilità? La verità è che lippi (o perchè non gli va o perchè non è capace) non vuole gestire certi giocatori.
Su cassetti, cassani e maggio non mi esprimo: tu li hai visti giocare? Io ho visto solo Zambrotta. Encomiabile nelle prime due partite ma poi senza benzina. Prevedibile o no?

L'ultima cosa sulle colpe dell'Inter poco italiana.
Se il real è disposto a spendere 90 milioni per un portoghese che gioca in inghilterra, se ne spende 60 per un brasiliano che gioca in italia ...perchè non ne spende 40 per derossi? Perchè nel mercato più internazionale del pianeta noi non esportiamo nulla? Forse non siamo così bravi come crediamo ed il male arriva da più lontano del 2006 e coinvolge TUTTE le squadre di club?

Giuliano ha detto...

Concordo in pieno con MauryTBN sul fatto che si tratta di una crisi generazionale, che non riguarda solo il calcio. Il discorso si farebbe troppo pesante e complicato, ma chi dice che la crisi economica viene da fuori si sbaglia: da metà anni '80 in su (guarda caso, l'età dei calciatori qui al Mondiale) si è propagandato (più che propagandato, martellato, ribadito e ripetuto all'infinito) che le professioni importanti e "fighe" erano il marketing, la pubblicità, eccetera eccetera. Il risultato è che nessuno sa più prendersi le responsabilità: ci sono dati impressionanti sul calo dei chirurghi e dei medici generici, per esempio. Chi sceglie di fare il medico, ormai, lo fa solo per fare i soldi (e non è sempre stato così, si badi bene: sono cose recenti).
In queste condizioni, chi si prende le responsabilità va comunque apprezzato: non chiedo a tutti di leggere il Don Chisciotte (ma ne varrebbe la pena), però almeno l'Armata Brancaleone meriterebbe di essere vista e presa in considerazione. Si va, e si combatte: se poi hai Iaquinta invece di Gigi Riva, più in là di quel tanto non vai; ma almeno Iaquinta corre, fa a spallate, s'incazza. E Lippi dice: è colpa mia (e non dell'arbitro, o di Criscito e di De Rossi).
Concludendo, io sono juventino e ne sono ben contento: non ho rancori, rimpianti, abbiamo vinto tanto e preso tante batoste, ci siamo sempre stati, sia quando c'era da vincere che quando c'era da perdere. Però io vengo dalla scuola di mio padre, che non era juventino e non era tifoso di nessuna altra squadra; e sui miei blog parlo d'altro, non mi fermo al calcio che per me è solo una parentesi per divertirsi.
Ridolino dice che la sconfitta conivolge TUTTE le squadre? Bene, cominciamo a parlare dell'Inter: convochiamo Jimenez e Quaresma?

Thomas ha detto...

@JUVE 90: hanno tolto di mezzo Moggi e Giraudo.
Adesso siamo in un calcio pulito.
Anche se le nuove intercettazioni non sembra dipingano questa realtà proprio così…

@MauryTBN: “In tal senso Prandelli dovrebbe essere la persona adatta nel momento adatto, a patto che lo si faccia lavorare bene”: sono d’accordissimo.
I dubbi che nutro, in tutta sincerità, è che ci siano giovani del valore dei primi Nesta, Cannavaro, Pirlo, Del Piero, Roberto Baggio o Totti sui quali lavorare.
Speriamo li trovino. E li aiutino a crescere.
Mi hai allegato un bellissimo articolo: grazie!

@Ridolino: rispondo – ovviamente – solo nella parte in cui non ti riferisci ad Antonio e Giuliano.
“La mia impressione è che preferiate nascondervi dietro un dito e dare la colpa a tutto pur di difendere la juventinità di questa nazionale”: quella che noi chiamiamo Farsopoli non ha soltanto tolto la Juventus di mezzo, ma anche un gruppo dirigenziale (con “l’indotto” di osservatori & company) che stava rifornendo la nazionale di ottimi giocatori. E che puntava – decisamente – sul “made in Italy”. Come sembra farà anche la nuova gestione.
Aggiungo questa considerazione alle molteplici che hanno preceduto questo mio commento
“perchè non ne spende 40 per derossi?”: Totti, in passato, non è stato ceduto al Real Madrid, Milan e alla Juventus (Giraudo dichiarò apertamente di volerlo comprare, anni fa) perché nella Capitale avrebbero chiuso “baracca e burattini”.
Ci sono state pressioni enormi perché non cedesse alle lusinghe degli acquirenti.
Il risultato è il contratto che ha appena prolungate a cifre assolutamente folli (per la sua età).
Milito ne guadagna(va) di meno…
Mi viene da pensare che per De Rossi, oggi, la musica non sia molto diversa.
Ho inteso il senso del tuo commento: hai scelto lui per fare – giusto – un esempio. Ne ho preso spunto solo per discuterne un po’.

@Giuliano: “…Il risultato è che nessuno sa più prendersi le responsabilità: ci sono dati impressionanti sul calo dei chirurghi e dei medici generici, per esempio”: parallelismo calzante anche con lo sport. Ottima analisi (nel particolare, ma anche in generale).
“sui miei blog parlo d'altro, non mi fermo al calcio che per me è solo una parentesi per divertirsi”: ed è per quello che siamo qui. Concordo ;-)

Me ne vò al mare :-)
Un abbraccio

Ridolino ha detto...

Riprendo di qua e ne approfitto per rispondere.
@giuliano:
Ho detto che tutti sono colpevoli.
Tu vuoi cominciare dall'Inter e ti chiedi perchè non convocare quaresma e jimenez (e mi vengono i brividi). Ed io non posso che chiederti: perchè cominciare dall'Inter?
Perchè non dalla Juve che cede Palladino per salvaguardare DelPiero?
O prende Grosso e non Criscito?
Io non posso che ripetere quanto ho già detto.
La crisi del settore giovanile è colpa di tutti. E ci metto dentro anche l'Inter senza scusanti. Su questo si deve lavorare. Ma da molto prima del 2006. Perchè anche nel 2005 non arrivavano il Manchester od il Real a comprare i nostri talenti (più o meno in erba).
I pochi italiani nella rosa dell'Inter per me sono solo una scusa.
Scusa che diventa ancora più debole quando analizziamo le squadre che ci hanno sbattuto fuori e contro le quali sarebbe bastato un Livorno schierato con criterio per passare il turno. Non i grandi campioni forniti dai top club italici.

Cronache, parli della distruzione della straordinaria dirigenza juventina. Io continuo a considerarla una dirigenza che "drogava" (ma anche senza virgolette) i propri successi. Quindi preferirei evitare l'argomento.
Faccio solo un appunto a questa affermazione: “ma anche un gruppo dirigenziale (con “l’indotto” di osservatori & company) che stava rifornendo la nazionale di ottimi giocatori.”
Vediamo?
Cominciamo dai campioni del mondo:
Buffon e Cannavaro, dopo la trafila nelle nazionali minori, fanno il loro esordio da giocatori del Parma.
Iaquinta è dell'Udinese.
Inzaghi e Zambrotta vengono acquistati nell'anno dell'esordio. Quindi, se non sbaglio, indossano la maglia azzurra per quanto fatto a bergamo e bari.
DelPiero è juventino prima di Moggi.
Peruzzi e Camoranesi esordiscono da Juventini-moggiani, sebbene la loro non sia scuola juve.
Veniamo ad oggi.
Già detto degli altri, ne restano fuori 3.
Chiellini gioca nella Fiorentina quando veste l'azzurro.
Marchisio e Criscito sono effettivamente giocatori creati da quella dirigenza ...ma non mi pare abbiano fatto faville. Da qui la domanda: dov'è tutto questo rifornimento dato da quella dirigenza?
A me pare un'altra leggenda popolare...

Thomas ha detto...

Eccomi!
@Ridolino: visto che hai ripetuto il commento qui (http://cronachebianconere.blogspot.com/2010/06/no-non-siamo-questi.html), da lì riprendo ;-)