Così Marco Amelia, nuovo portiere del Milan, sui rivali dell’Inter: "cercheremo di scucire i trofei dalla loro maglia e attaccarli sulla nostra. Questa squadra non può tenere un basso profilo. Se i tifosi sono scettici, li faremo ricredere".
Altro che basso profilo: lui è partito subito con il piede pigiato sull’acceleratore, bisogna vedere ora se la sua nuova squadra asseconderà questi buoni propositi.
E’ il Milan che - ad oggi - punta su un Ronaldinho "fuori peso" più che fuoriclasse (un giocatore con la testa divisa tra l’Italia e l’America, si parla di un’offerta dei Galaxy), che vive un periodo di transizione dopo aver speso montagne di milioni da quando Berlusconi atterrò per la prima volta con l’elicottero a Milanello nel lontano 1986 e che ora spreme da un gruppo vincente di ultratrentenni le loro ultime energie. Per non intaccare più quel bilancio che piange (e ha fatto piangere il suo proprietario) da anni.
E dire che Gianni Petrucci (presidente del Coni), qualche giorno fa aveva elogiato tanto lo stesso Berlusconi quanto Massimo Moratti in un’intervista rilasciata al "Corriere della Sera": "attualmente sono l’esempio da seguire, perché sono riusciti a ripianare situazione economiche pesanti".
Create da loro, e delle quali ne hanno patito, indirettamente, le conseguenze anche le altre società.
Giorni dopo, però, si è spinto "oltre", in merito alla possibile (probabile) cessione di Mario Balotelli (Manchester City): "potrebbe andare a giocare in Premier League? Non è un danno, non lo è mai quando i giocatori vanno e vengono: è il frutto della globalizzazione".
Della serie: qualunque cosa deciderà a di fare Moratti, andrà comunque bene. Anche se l’Italia calcistica perderà uno dei maggiori talenti esplosi negli ultimi anni. Forse per gli stessi motivi che hanno spinto Lippi a non convocarlo nella recente spedizione azzurra nei mondiali sudafricani, quando in molti (prima e dopo il fallimento) gliene facevano una colpa. Proprio nel momento in cui il giovane attaccante girava per Milano a sparare con una pistola scacciacani in compagnia di tre amici e veniva fermato dalla polizia.
E visto che "sparare" sulla vecchia Signora è diventato l’(anti)sport nazionale, non si poteva che aggiungere, all’elenco dei partecipanti, Gaetano D’Agostino, l’aspirante regista del centrocampo bianconero nel corso della scorsa sessione estiva del calciomercato. Promesso (e promessosi) alla Juventus per tre mesi circa, la trattativa non si realizzò per la valutazione economica del suo cartellino: eccessiva, esagerata. Così come era altissima quella di Felipe Melo che, invece, venne acquistato (per fare il regista, sì: ma quella è tutta un’altra storia…).
Fu solo per quel motivo che non si concretizzò il suo arrivo a Torino. Nonostante ci fossero Blanc e Secco, perché l’Udinese tirò troppo la corda e perché Sergio Gasparin giocò a fare "il Moggi" (con la vendita di Zidane).
E non è un caso se oggi lo stesso calciatore è passato alla Fiorentina per una cifra (parecchio) inferiore al passato, se alla Juventus ora c’è Marotta, se Blanc tra poco si spera venga allontanato, se Secco non c’è più, se Gasparin è alla Sampdoria, se tutto ad un tratto i bianconeri di Torino e quelli di Udine sono tornati d’amore e d’accordo e realizzano trattative in un lampo.
E se, soprattutto, (anche) per lo stesso motivo lo scorso anno non saltò soltanto il suo trasferimento a Torino, ma anche quello al Milan (al posto di Pirlo o come sua alternativa) e al Real Madrid (gli spagnoli, poi, presero Xabi Alonso).
Tre grandi club persi in un’estate: la si smetta di dare colpe soltanto alla Juventus. In alternativa: si dica le cose come stanno realmente.
Anche nella Torino bianconera, alla luce di quanto accaduto lo scorso anno, sarebbe stata (forse) necessaria una rivoluzione alla (nazionale) francese: tanti erano i ventitré giocatori convocati al mondiale in Sudafrica, tanti e tali saranno quelli che non parteciperanno ai primi impegni della nuova era Blanc (Laurent).
Un cambiamento radicale, in società, in realtà c’è stato. E anche in panchina.
Per ciò che concerne la squadra, dopo una partenza "a razzo" (sei acquisti), adesso si registra un rallentamento: colpa delle cessioni difficili da realizzare (più per convincere i "partenti" che non gli "acquirenti", quelli non mancano), e perché si stanno trattando (anche) giocatori di caratura "superiore". Valutazioni economiche più alte, acquisti più onerosi e trattative più complesse. Qualcuna di queste potrebbe sbloccarsi a breve.
Nel frattempo la Vecchia Signora si affaccia a Cosenza, e viene sommersa dall’amore dei suoi tifosi. Ventiduemila cuori bianconeri batteranno al San Vito, stasera, nell’ultima amichevole contro il Lione prima del terzo turno dei preliminari di Europa League di giovedì prossimo, contro lo Shamrock Rovers. Nonostante il settimo posto della scorsa stagione, nonostante sia il 24 luglio, nonostante gli ultimi anni di delusioni, nonostante… Nonostante tutto.
Anche se la maglia non ha più le sue tradizionali strisce verticali bianconere, ma quelle "seghettate", e se le novità in campo non si chiamano (ancora?) Dzeko o Krasic, allo sterminato popolo bianconero che seguirà l'incontro - sia allo stadio che in televisione - l’unica cosa che conta, per ora, è vedere sprazzi di "Juventus".
Sarebbe bellissimo.
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Altro che basso profilo: lui è partito subito con il piede pigiato sull’acceleratore, bisogna vedere ora se la sua nuova squadra asseconderà questi buoni propositi.
E’ il Milan che - ad oggi - punta su un Ronaldinho "fuori peso" più che fuoriclasse (un giocatore con la testa divisa tra l’Italia e l’America, si parla di un’offerta dei Galaxy), che vive un periodo di transizione dopo aver speso montagne di milioni da quando Berlusconi atterrò per la prima volta con l’elicottero a Milanello nel lontano 1986 e che ora spreme da un gruppo vincente di ultratrentenni le loro ultime energie. Per non intaccare più quel bilancio che piange (e ha fatto piangere il suo proprietario) da anni.
E dire che Gianni Petrucci (presidente del Coni), qualche giorno fa aveva elogiato tanto lo stesso Berlusconi quanto Massimo Moratti in un’intervista rilasciata al "Corriere della Sera": "attualmente sono l’esempio da seguire, perché sono riusciti a ripianare situazione economiche pesanti".
Create da loro, e delle quali ne hanno patito, indirettamente, le conseguenze anche le altre società.
Giorni dopo, però, si è spinto "oltre", in merito alla possibile (probabile) cessione di Mario Balotelli (Manchester City): "potrebbe andare a giocare in Premier League? Non è un danno, non lo è mai quando i giocatori vanno e vengono: è il frutto della globalizzazione".
Della serie: qualunque cosa deciderà a di fare Moratti, andrà comunque bene. Anche se l’Italia calcistica perderà uno dei maggiori talenti esplosi negli ultimi anni. Forse per gli stessi motivi che hanno spinto Lippi a non convocarlo nella recente spedizione azzurra nei mondiali sudafricani, quando in molti (prima e dopo il fallimento) gliene facevano una colpa. Proprio nel momento in cui il giovane attaccante girava per Milano a sparare con una pistola scacciacani in compagnia di tre amici e veniva fermato dalla polizia.
E visto che "sparare" sulla vecchia Signora è diventato l’(anti)sport nazionale, non si poteva che aggiungere, all’elenco dei partecipanti, Gaetano D’Agostino, l’aspirante regista del centrocampo bianconero nel corso della scorsa sessione estiva del calciomercato. Promesso (e promessosi) alla Juventus per tre mesi circa, la trattativa non si realizzò per la valutazione economica del suo cartellino: eccessiva, esagerata. Così come era altissima quella di Felipe Melo che, invece, venne acquistato (per fare il regista, sì: ma quella è tutta un’altra storia…).
Fu solo per quel motivo che non si concretizzò il suo arrivo a Torino. Nonostante ci fossero Blanc e Secco, perché l’Udinese tirò troppo la corda e perché Sergio Gasparin giocò a fare "il Moggi" (con la vendita di Zidane).
E non è un caso se oggi lo stesso calciatore è passato alla Fiorentina per una cifra (parecchio) inferiore al passato, se alla Juventus ora c’è Marotta, se Blanc tra poco si spera venga allontanato, se Secco non c’è più, se Gasparin è alla Sampdoria, se tutto ad un tratto i bianconeri di Torino e quelli di Udine sono tornati d’amore e d’accordo e realizzano trattative in un lampo.
E se, soprattutto, (anche) per lo stesso motivo lo scorso anno non saltò soltanto il suo trasferimento a Torino, ma anche quello al Milan (al posto di Pirlo o come sua alternativa) e al Real Madrid (gli spagnoli, poi, presero Xabi Alonso).
Tre grandi club persi in un’estate: la si smetta di dare colpe soltanto alla Juventus. In alternativa: si dica le cose come stanno realmente.
Anche nella Torino bianconera, alla luce di quanto accaduto lo scorso anno, sarebbe stata (forse) necessaria una rivoluzione alla (nazionale) francese: tanti erano i ventitré giocatori convocati al mondiale in Sudafrica, tanti e tali saranno quelli che non parteciperanno ai primi impegni della nuova era Blanc (Laurent).
Un cambiamento radicale, in società, in realtà c’è stato. E anche in panchina.
Per ciò che concerne la squadra, dopo una partenza "a razzo" (sei acquisti), adesso si registra un rallentamento: colpa delle cessioni difficili da realizzare (più per convincere i "partenti" che non gli "acquirenti", quelli non mancano), e perché si stanno trattando (anche) giocatori di caratura "superiore". Valutazioni economiche più alte, acquisti più onerosi e trattative più complesse. Qualcuna di queste potrebbe sbloccarsi a breve.
Nel frattempo la Vecchia Signora si affaccia a Cosenza, e viene sommersa dall’amore dei suoi tifosi. Ventiduemila cuori bianconeri batteranno al San Vito, stasera, nell’ultima amichevole contro il Lione prima del terzo turno dei preliminari di Europa League di giovedì prossimo, contro lo Shamrock Rovers. Nonostante il settimo posto della scorsa stagione, nonostante sia il 24 luglio, nonostante gli ultimi anni di delusioni, nonostante… Nonostante tutto.
Anche se la maglia non ha più le sue tradizionali strisce verticali bianconere, ma quelle "seghettate", e se le novità in campo non si chiamano (ancora?) Dzeko o Krasic, allo sterminato popolo bianconero che seguirà l'incontro - sia allo stadio che in televisione - l’unica cosa che conta, per ora, è vedere sprazzi di "Juventus".
Sarebbe bellissimo.
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5 commenti:
Alla fine della fiera è questo che c'interessa: vedere in campo magli Zebrate. il fatto che siano seghettate ora...forse è per coerenza con taluni giocatori che fanno parte ancora di questa squadra. Un subliminale riferimento a quello che è il loro attuale rendimento in campo! E, purtroppo ce ne sono tanti, troppi che hanno un rendimento paragonabile a quella cosa d'acciaio. Dentellata. Tagliente. In poche parole: da sega! :)
Se è tutto vero quel che si racconta, mi sento di poter dire che D'Agostino potrebbe benissimo chiedere i danni a Gasparin, o chi per lui...
(e poi, che spavento: spero che Burdisso sia una bufala! da come la presenta Tuttosport, lo prendiamo per fare un favore all'Inter che così può arrivare a Mascherano - speriamo in una rapida smentita)
Amelia l'ha sparata, forse anche grossa.
Su Petrucci mi esprimo semplicemente così: ha leccato ancora una volta i padroncini. Ma come, elogi Berlusconi e Moratti? Sono i due che hanno inventato insieme a Parma, Lazio e Roma le plusvalenze fittizie, palesemente irregolari quanto i bilanci che presentano dall'anno 2001.
Ma come, Moratti un esempio? Ha sperperato oltre mille miliardi di vecchie lire inseguendo sogni infranti sulle sue scelte manageriali senza senso! Ha ridicolizzato una società che fino ad allora era la terza, oggi è semplicemente la Squadre della Disonestà. Ha smontato il calcio italiano per la voglia di punire i rivali, nettamente più forti e preparati, svelando al mondo intero quanta schifezza oggi c'è nel mondo Italiano.
Petrucci inoltre non sa che la FIGC ha scritto, sotto dettatura di Moratti (perché non vedo gente in giro capace di raccogliere benefici da una simile legge), una regola per cui gli extracomunitari sono banditi dall'Italia. La limitazione è ridicola e palesemente vergognosa, perché non farà altro che stimolare tutta una serie di acquisti di gente comunitaria, ma non rilancerà certo i settori giovanili. Su questa scia la Societa-tua-padrona vende praticamente l'unico elemento del settore giovanile degno di nota (nonostante la capoccia sia da abbattere, fondere e provare a ricostruire) e per te va bene? Scusa Petrucci, questa mossa è ancora la conferma che questa Italia è vecchia, vecchia di mentalità e di regole molto discutibili. Ma, contenti loro, contenti in pochi!
Chiudo sulla Juve, avendo già visto la partita. La mano di Del Neri c'è, si vede e si vedrà ancora. Molto equilibrio fra i reparti, in particolare la difesa mi sembra ben protetta, i due centrali di centrocampo svolgono un lavoro eccezionale, le fasce cominciano a spingere (in attesa di Martinez, o di un titolare tipo Krasic o Elia o del miglior Camoranesi). Motta molto molto molto meglio di De Ceglie. Diego è praticamente rinato: è nel vivo del gioco, ha molte soluzioni (fascia, centrocampista centrale che si inserisce, la prima punta, giocata personale) e spesso ha la possibilità di concludere (c'è da aggiustare la mira, ma questa verrà messa a punto solo recuperando un po' di lucidità).
Bene per ieri, anche se Amauri era troppo nervoso, n'altro po' e si picchiava con Cris. Amauri benino, peccato non abbia segnato.
Diego dai, coraggio. Gran bell'assist, fino a quel momento si era esibito nella sua specialità, il tiro in bocca al portiere. Dopo il gol ha calciato una bella punizione e aveva sempre 2 o 3 opzioni. Avere UN ALLENATORE sta facendo vedere i proprio frutti.
Motta bene, dai, bello il tunnel sul tizio del Lione. Kallstrom non è mai stato un difensore, ma che gioia avere un terzino che corre in maniera costruttiva.
Chiellini male, rigore molto ingenuo e un altro fallo sulla linea laterale senza ragion d'essere.
Delneri ha sgridato Legrottaglie per i suoi lanci lunghi di merda :)
Lanzafame: mamma mia ma cos'ha nella testa questo??????????fallacci da rosso, proteste...che gli diano il bromuro.
Chiedo scusa per l’enorme ritardo con il quale rispondo ai commenti, ma sono rimasto nel mezzo di un nuovo articolo (da scrivere) e la prossima partenza per le vacanze (da preparare)
@darmax99: “Un subliminale riferimento a quello che è il loro attuale rendimento in campo”: ho letto quello che hai scritto ieri sera, dal cellulare.
Sono scoppiato dal ridere con le persone, intorno a me, che non cpiavano.
E non potevano capire… ;-)
Fantastico!
@Giuliano: sì, Giuliano.
E’ la stessa cosa che ho pensato io la scorsa estate: che se la prendesse con Gasparin, invece di prendersela con la Juventus… Che poi gli possa ancora bruciare, questo non lo metto certo in dubbio
Burdisso? Sinceramente penso sia una bufala
Più facile pensare ad un “giro” Poulsen-Liverpool & Mascherano-Inter.
@IoJuventino: su Amelia, ovviamente, concordo.
Idem su Petrucci: e qui mi fermo, ringraziandoti per il bellissimo commento. L’ho letto tutto d’un fiato. Grazie
Ps: Motta – ripeto – l’avrei già preso in passato. Speriamo di aver trovato in lui, finalmente, uno di quei difensori laterali che ci mancava (da anni)
@squeeze: Amauri bene. In tutta sincerità, però, a me ha un pò “stancato”.
“Avere UN ALLENATORE sta facendo vedere i proprio frutti”: l’ho pensato anch’io. Sono d’accordo con te.
A Diego manca la “sassata”. Il “prima”, però, è da leccarsi i baffi.
A parte quel tenere “sempre” troppo la palla: e dàlla via di prima, porca miseria…
Su Chiellini pesano i pochi giorni di lavoro nelle gambe. Per il momento escludo distrazioni legae al contratto: lo ritengo troppo maturo per cadere in queste banalità. E spero di non sbagliarmi.
Lanzafame? Si calmerà, vedrai.
Alla prima espulsione gli faranno capire la distinzione tra grinta e coglionaggine.
Un abbraccio di cuore a tutti!
E grazie
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