mercoledì 1 settembre 2010

Alla Juventus vincere non è importante. E' l'unica cosa che conta

Hai voglia di trascorrere il pomeriggio a premere il tasto "F5" sul pc di casa…
Aggiorni in continuazione le pagine internet dei siti e dei forum più informati in materia di calciomercato, nell'attesa che - da un momento all'altro - appaia la notizia dell'acquisto di Giampaolo Pazzini da parte della Juventus. Circola il nome di Borriello, ma - a prima vista - sembra trattarsi di una "copertura", messa lì a nascondere il vero affare. Figurati, poi, se "quello" rifiuta la Vecchia Signora...

Ti immagini, credi, pensi, sei convinto che il "colpo" arriverà, anche all'ultimo minuto. E chissenefrega se rimani in tensione per una giornata intera. Anzi: a pensarci bene, c'è anche più gusto. Così si chiuderebbe degnamente una campagna acquisti all'insegna della ricostruzione della squadra.

Invece niente: la punta di peso (fisico e specifico) che avrebbe dovuto rinforzare il reparto offensivo della Juventus non è arrivata. Nella giornata di ieri ci sono stati acquisti di "contorno", niente più. E ora? Avanti con Amauri, quando avrà recuperato dall'infortunio. E con Iaquinta.
Quando riprenderà a giocare. Ovviamente...

Lo scorso anno era stato diverso: l'estate aveva regalato, ai più, sogni di scudetto e la consapevolezza di aver colmato buona parte del "gap" tecnico con l'Inter; l'autunno aveva fatto uscire le prime (gravi) insicurezze; l'inverno era diventato un incubo; a maggio ci si è risvegliati pieni di lividi dopo aver preso "schiaffi" in continuazione e aver regalato punti e soddisfazioni a tutti, indistintamente. In Italia e in Europa, sia in quella "grande" che in quella "piccola".

Ora si doveva ripartire da zero, nuovamente. Ovunque: in campo e fuori.
Il calcio è fatto di cicli, e quelli non nascono per caso. Ci vogliono, principalmente, investimenti oculati, capacità di programmazione e competenze. Ai massimi livelli.

Tra il tramonto dell'epoca del trio Sivori-Boniperti (calciatore)-Charles e l’alba della Juventus del Boniperti dirigente, quella che dominò per quindici anni in Italia e - verso la fine del suo periodo - vinse tutto quello che poteva in Europa e nel mondo, si dovettero attendere dieci anni.
Tra quest’ultima e l’inizio della Vecchia Signora "targata" Triade, ne passarono otto.

Bisogna saper aspettare, ovvio. Facile a parole, un po’ meno con i fatti.
Anche perché la conclusione dell’ultimo periodo vittorioso non è stata dettata da cause "naturali", ma è derivata dai noti episodi iniziati nel maggio del 2006.

La maggior parte dei tifosi, in questi quattro anni, prima ancora che nell’operato della dirigenza non si è più riconosciuta nella proprietà bianconera.
L’esasperazione del sostenitore juventino non deriva (sol)tanto dalla mancanza di successi, quanto dal progressivo decadimento societario, sotto tutti i punti di vista.

Ad Andrea Agnelli e al suo nuovo staff dirigenziale può essere imputato, ad oggi, una campagna acquisti che non ha portato a Torino "almeno" un giocatore di spessore elevato, il cosiddetto "campione", che potesse far presagire - da subito - l’intenzione di tornare ad altissimi livelli nel minor tempo possibile.
Al netto di operazioni di mercato che ora il campo di gioco, giudice supremo, valuterà come positive o meno. Perché qualche dubbio non sussiste solo nel reparto offensivo.

Fair play finanziario, consigli di amministrazione, quotazioni in borsa, minori introiti derivanti dalla mancata partecipazione alla prossima Champions League, monte stipendi dei giocatori da alleggerire… Chi più ne ha più ne metta. Il tifoso capisce tutto, ma non gli si può chiedere di condividere tutto.

Sarà una stagione all’insegna delle difficoltà, ripeterlo aiuterà a sopportare meglio i momenti negativi: almeno questa volta non si potrà dire di essere stati illusi da qualcuno.
Il calcio è strano: il terzo posto ottenuto da Claudio Ranieri al suo primo anno in bianconero fu visto come un buon risultato, tenuto conto del fresco ritorno dall’inferno della serie B (altro che purgatorio…); la seconda posizione dell’anno successivo, invece, venne considerato alla stregua di un fallimento vero e proprio.
Tanto è vero che portò al suo esonero a due giornate dalla fine.
Arrivarci, la prossima stagione, secondi…

Alla Juventus vincere non è importante. E' l'unica cosa che conta”. Lo disse Giampiero Boniperti.
Il vero punto di arrivo è quello: si gioca per vincere.
Soprattutto quando ti chiami Juventus.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

8 commenti:

marco99 ha detto...

Amico mio.
Boniperti disse quella frase è "la famiglia" lo mise da parte per far posto a Moggi e allora si che cominciammo a vincere per davvero.

Il calcio è fatto di fuoriclasse fuori e dentro il campo.

Fuori abbiamo ancora blanc e dentro abbiamo gente come motta e pepe.

Daremo molte soddisfazioni anche quest'anno, in puglia hanno già goduto, avanti il prossimo :)

fiore71 ha detto...

vendere Diego e' stata la scelta sbagliata di una campagna acquisti mediocre e priva di una vera programmazione...Diego è stato svenduto senza avere la possibilità di mostrare il suo valore...ma la mazzata finale è arrivata dai rifiuti di Pazzini e Borriello...questo sta a significare che i campioni non credono al progetto Juventus di una dirigenza mediocre e povera di idee...

Thomas ha detto...

Marco ;-)
Boniperti per molti anni ha fatto la storia della Juventus, in campo e fuori
Non ho condiviso, ovviamente, quel famoso intervento a favore della nuova (ormai vecchia) dirigenza.
Per il resto: tanto di cappello

“Il calcio è fatto di fuoriclasse fuori e dentro il campo”: senza la classe non si vince…

@fiore71: ciao!
E benvenuto nel mio blog ;-)

Come te, sono (estremamente) deluso dall’esito finale della campagna acquisti.
La vera dirigenza mediocre ce la siamo lasciata alle spalle: è (anche) per merito suo se ci troviamo in questa situazione.
Ovviamente, con la nuova i crediti sono già finiti.

Un caro saluto

JUVE 90 ha detto...

paghiamo ancora 4 anni di scellerata gestione. Speri di rivivere un anno come il primo di Ranieri, anche se i Del Piero e Trezeguet da 41 gol in due non ci sono più

marco99 ha detto...

Thomas io credo che boniperti abbia mostrato fuori dal campo il peggio di se.
sai bene a cosa mi riferisco.

Vero,senza qualità non si vince.
Perchè non hanno preso nessun campione allora?

a presto..

Thomas ha detto...

@JUVE 90: lo spererei anch’io.
Vai a sapere, adesso, chi li farà tutti quei goals…
In mancanza di alternative, io Trezeguet lo avrei tenuto.
Non lo dico sull’onda dell’emotività dettata dal dispiacere di non rivederlo più, ma – mi ripeto – perché non si è trovata una punta dalle sue caratteristiche lì davanti.
A naso, direi che punteranno sulle reti dei centrocampisti

@marco: “Perchè non hanno preso nessun campione allora?”: marco, ricorda che io sono quel tifoso che ha trascorso il pomeriggio a premere il tasto “F5” del pc di casa attendendo buone nuove da Marotta…
;-)

Un abbraccio

MauryTBN ha detto...

Sinceramente a me non è dispiaciuta la campagna acquisti. Via i giocatori ormai bolliti, gli oggetti misteriosi e i piantagrane. Dentro qualche giovane interessante e molti Italiani. Se la Juve avesse vinto all'esordio adesso staremmo già tutti esaltando l'operato di Marotta. Ricordate, la parola d'ordine è "pazienza" (entro limiti ragionevoli comunque!!). Devo ammettere che però il mancato arrivo di Pazzini ha deluso anche me!

Thomas ha detto...

"Ricordate, la parola d'ordine è "pazienza" (entro limiti ragionevoli comunque!!!): infatti..
;-)
Una prima punta di peso andava comprata, a mio modesto parere.
Ora vedremo cosa riusciranno a dare Iaquinta (prima) e Amauri (quando rientrerà).
Non mi stupirei se comunque cercheranno di portare a casa uno svincolato o di intervenire a gennaio del prossimo anno.
Con i problemi (facilmente) immaginabili nell'acquistare un attaccante in quel periodo...
Un abbraccio!