Verso la fine dello scorso gennaio Massimo Moratti, alla luce delle dichiarazioni di Andrea Agnelli in merito alle polemiche legate al terremoto calcistico del 2006 ("Questo argomento mi annoia. Hanno chiesto tempo e ne hanno avuto molto. Ora mi aspetto delle risposte riguardo al nostro esposto. Posso dire solo questo"), definì il Presidente bianconero "Giovin Signore", dispiacendosi di averlo annoiato con le proprie parole.
Trascorsi cinque mesi e qualche spicciolo di giorni, e dopo aver letto i punti più scottanti delle 72 pagine della relazione scritta dal procuratore federale Stefano Palazzi, ora può stare tranquillo: quel pericolo non esiste più. Anzi: alle sue parole, adesso, l’uomo che guida la Vecchia Signora presterà ancora più attenzione di quanto non abbia (già) fatto nel passato.
Se sul rettangolo di gioco il divario tecnico tra i club appare ancora evidente (con due settimi posti consecutivi alle spalle per i torinesi c’è poco da sorridere e molto da lavorare), fuori da quell’ambito Madama ha iniziato a far sentire forte la propria voce.
Questa, per la Juventus, doveva essere la settimana decisiva per effettuare un blitz a Madrid con l’obiettivo di catturare l’argentino Aguero: col trascorrere delle giornate si è trasformata in quella dei Rossi. Guido e Giuseppe.
Il primo, nominato commissario straordinario della FIGC nel mese di maggio del 2006, è tornato alle luci della ribalta dopo la pubblicazione dell’opera di Palazzi, dove è stato richiesto all’Inter di togliere lo smoking bianco dell’onestà ed è stata girata alla prossima riunione del consiglio federale (prevista per il 18 luglio) la patata bollente della decisione definitiva sulla revoca dello scudetto attribuito ai nerazzurri "in segreteria". Nel 2006, ai tempi di Guido Rossi.
L’altro Rossi, Giuseppe, è stato accostato con sempre maggiore insistenza alla Vecchia Signora proprio nei momenti in cui l’incendio delle polemiche bianconerazzurre era ormai divampato ovunque. Giuseppe Marotta ha confermato l’approccio verso il giocatore, allargando - però - il campo degli interessamenti ad una platea più vasta di calciatori tenuti sotto osservazione e controllo. Nel frattempo si continua a vociferare di un viaggio in Spagna dei dirigenti juventini previsto per la prossima settimana (stavolta a Villarreal) per chiudere la pratica relativa all’attaccante di qualità da consegnare ad Antonio Conte.
A partire dallo scorso giovedì Madama ha dato il via alla preparazione estiva a Bardonecchia: la prima rete messa a segno nella partitella in famiglia a fine seduta porta la firma - manco a dirlo - di Del Piero.
Così come era nelle previsioni, l’affluenza dei tifosi è sensibilmente aumentata con l’avvicinarsi del week end: tra un passato da riscrivere, un presente incerto ed un futuro pieno di aspettative, l’amore dei sostenitori verso la loro Vecchia Signora è l’unica certezza che regna intorno al mondo bianconero.
Poco più di un anno fa, domenica 11 luglio 2010, Madama affrontò nel primo test dall’inizio del ritiro estivo di Pinzolo la Rappresentativa del Trentino: terminò 6-0 per gli uomini di Del Neri, i protagonisti principali furono Trezeguet (autore di una doppietta) e il brasiliano Diego, per il quale - dopo una stagione in bianconero alle spalle - si discuteva ancora del dualismo sul rettangolo di gioco con Del Piero. Soltanto un nubifragio, abbattutosi al trentesimo minuto della ripresa, costrinse i seimila spettatori presenti sugli spalti ad abbandonare le tribune, in concomitanza con la sospensione della gara.
La punta sognata e agognata per il reparto offensivo, in quei momenti, era Edin Dzeko, bosniaco in forza (allora) al Wolfsburg per il quale Marotta doveva fronteggiare due ostacoli: l’imprevista (e improvvisa) riduzione dei giocatori extracomunitari tesserabili per i club italiani (passati da due a uno) e l’interessamento per l’attaccante da parte del Manchester City guidato da Roberto Mancini ed il Chelsea di Carlo Ancelotti (che, nel frattempo, sognava anche Fernando Torres). Per superare l’offerta delle società straniere c’era un’unica strada: sfoltire la rosa per reperire i fondi indispensabili per sbloccare la trattativa, cominciando proprio dalla cessione di Diego per poi continuare con quelle di Sissoko e Felipe Melo.
La storia, ormai nota, racconta che nel successivo mese di gennaio del 2011 Dzeko andò effettivamente ai "Citizens" e Torres raggiunse i "Blues".
Tornando alla stretta attualità, la maglia numero 21 della Juventus, vedova di Zidane, finalmente ritrova un padrone dai piedi nobili, quell’Andrea Pirlo di cui tutti - compagni e sostenitori bianconeri - hanno apprezzato subito le qualità. Amauri viene incitato ad andarsene da Torino dai tifosi presenti a Bardonecchia, mentre Iaquinta inaugura la stagione degli infortuni e Conte viene coccolato da chi - per mesi - ha richiesto il suo arrivo sulla panchina di Madama.
Nell’attesa che il mercato consegni al nuovo allenatore altra benzina da mettere nel motore Juventus, non resta che fare gli auguri di buon compleanno a Luciano Moggi, il Direttore.
Con un invito: quello di continuare a lottare e non mollare. Mai.
Articolo pubblicato su
Trascorsi cinque mesi e qualche spicciolo di giorni, e dopo aver letto i punti più scottanti delle 72 pagine della relazione scritta dal procuratore federale Stefano Palazzi, ora può stare tranquillo: quel pericolo non esiste più. Anzi: alle sue parole, adesso, l’uomo che guida la Vecchia Signora presterà ancora più attenzione di quanto non abbia (già) fatto nel passato.
Se sul rettangolo di gioco il divario tecnico tra i club appare ancora evidente (con due settimi posti consecutivi alle spalle per i torinesi c’è poco da sorridere e molto da lavorare), fuori da quell’ambito Madama ha iniziato a far sentire forte la propria voce.
Questa, per la Juventus, doveva essere la settimana decisiva per effettuare un blitz a Madrid con l’obiettivo di catturare l’argentino Aguero: col trascorrere delle giornate si è trasformata in quella dei Rossi. Guido e Giuseppe.
Il primo, nominato commissario straordinario della FIGC nel mese di maggio del 2006, è tornato alle luci della ribalta dopo la pubblicazione dell’opera di Palazzi, dove è stato richiesto all’Inter di togliere lo smoking bianco dell’onestà ed è stata girata alla prossima riunione del consiglio federale (prevista per il 18 luglio) la patata bollente della decisione definitiva sulla revoca dello scudetto attribuito ai nerazzurri "in segreteria". Nel 2006, ai tempi di Guido Rossi.
L’altro Rossi, Giuseppe, è stato accostato con sempre maggiore insistenza alla Vecchia Signora proprio nei momenti in cui l’incendio delle polemiche bianconerazzurre era ormai divampato ovunque. Giuseppe Marotta ha confermato l’approccio verso il giocatore, allargando - però - il campo degli interessamenti ad una platea più vasta di calciatori tenuti sotto osservazione e controllo. Nel frattempo si continua a vociferare di un viaggio in Spagna dei dirigenti juventini previsto per la prossima settimana (stavolta a Villarreal) per chiudere la pratica relativa all’attaccante di qualità da consegnare ad Antonio Conte.
A partire dallo scorso giovedì Madama ha dato il via alla preparazione estiva a Bardonecchia: la prima rete messa a segno nella partitella in famiglia a fine seduta porta la firma - manco a dirlo - di Del Piero.
Così come era nelle previsioni, l’affluenza dei tifosi è sensibilmente aumentata con l’avvicinarsi del week end: tra un passato da riscrivere, un presente incerto ed un futuro pieno di aspettative, l’amore dei sostenitori verso la loro Vecchia Signora è l’unica certezza che regna intorno al mondo bianconero.
Poco più di un anno fa, domenica 11 luglio 2010, Madama affrontò nel primo test dall’inizio del ritiro estivo di Pinzolo la Rappresentativa del Trentino: terminò 6-0 per gli uomini di Del Neri, i protagonisti principali furono Trezeguet (autore di una doppietta) e il brasiliano Diego, per il quale - dopo una stagione in bianconero alle spalle - si discuteva ancora del dualismo sul rettangolo di gioco con Del Piero. Soltanto un nubifragio, abbattutosi al trentesimo minuto della ripresa, costrinse i seimila spettatori presenti sugli spalti ad abbandonare le tribune, in concomitanza con la sospensione della gara.
La punta sognata e agognata per il reparto offensivo, in quei momenti, era Edin Dzeko, bosniaco in forza (allora) al Wolfsburg per il quale Marotta doveva fronteggiare due ostacoli: l’imprevista (e improvvisa) riduzione dei giocatori extracomunitari tesserabili per i club italiani (passati da due a uno) e l’interessamento per l’attaccante da parte del Manchester City guidato da Roberto Mancini ed il Chelsea di Carlo Ancelotti (che, nel frattempo, sognava anche Fernando Torres). Per superare l’offerta delle società straniere c’era un’unica strada: sfoltire la rosa per reperire i fondi indispensabili per sbloccare la trattativa, cominciando proprio dalla cessione di Diego per poi continuare con quelle di Sissoko e Felipe Melo.
La storia, ormai nota, racconta che nel successivo mese di gennaio del 2011 Dzeko andò effettivamente ai "Citizens" e Torres raggiunse i "Blues".
Tornando alla stretta attualità, la maglia numero 21 della Juventus, vedova di Zidane, finalmente ritrova un padrone dai piedi nobili, quell’Andrea Pirlo di cui tutti - compagni e sostenitori bianconeri - hanno apprezzato subito le qualità. Amauri viene incitato ad andarsene da Torino dai tifosi presenti a Bardonecchia, mentre Iaquinta inaugura la stagione degli infortuni e Conte viene coccolato da chi - per mesi - ha richiesto il suo arrivo sulla panchina di Madama.
Nell’attesa che il mercato consegni al nuovo allenatore altra benzina da mettere nel motore Juventus, non resta che fare gli auguri di buon compleanno a Luciano Moggi, il Direttore.
Con un invito: quello di continuare a lottare e non mollare. Mai.
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9 commenti:
La visione di questo video dimostra chiaramente come le varie leggende metropolitane di cui si mormorava ANCHE all'interno della comunità juventina... non fossero poi semplici fantasie.
Ora sono seduto sulla sponda del fiume ed attendo serenamente l'evolversi degli eventi, poiché non è più derogabile il momento in cui i noti ed ormai sputtanati "furbetti" debbano necessariamente assumersi la responsabilità del proprio operato.
Ciao Thomas...
Sai che io non credo per niente all'ipotesi Rossi? Per me è un falso obbiettivo: magari mi sbaglierò, ma sento di non sbagliare :)
Certo che presentare una squadra piena zeppa di esuberi e di giocatori che dovranno arrivare non ha molto senso
@Il Duca: seduti su quella sponda del fiume siamo in tanti.
Da tanto (tempo)… :-)
La verità sta venendo a galla, tanto che anche Zdenek Zeman inizia a cambiare opinione…
http://www.gazzetta.it/Calcio/12-07-2011/zeman-scudetto-2006-801995265669.shtml
Vedi come è strano questo Paese, “Duca”?
Io lo amo, non lo tradirei mai con nessun altro al mondo
Purtroppo, però, ci sono gli italiani
Un popolo che ha fatto la storia del mondo, e che adesso si fa prendere in giro da chiunque
Possiede doti superiori a quelle degli altri, ma non le usa. E, cosa peggiore, non ha più un’anima
Si guarda la punta dei piedi, e non è capace di alzare la testa e vedere lontano
Ha paura della ricerca della verità, qualsiasi cosa possa portare: si accontenta di trovare capri espiatori, oppure si protegge dietro figure apparentemente intoccabili
E’ più facile, si fa meno fatica
Si assiste a guerre tra vicini di casa, e poi non ci si accorge che dietro il quartiere qualcuno sta piazzando una bomba atomica
Il calcio è solo uno specchio dell’involuzione di questo paese
Juventus e Inter c’entrano e non c’entrano. E’ peggio leggere certe cose che ho visto in questi giorni in giro per il web. Si è perso completamente il controllo della ragione
Non so se tu abbia un figlio, ma se hai avuto la fortuna di vederlo nascere tempo fa, sono convinto che sia cresciuto in un paese decisamente migliore di questo
@JUVE 90: non lo so, in tutta sincerità, quale sarà l’attaccante che sceglierà la Juventus.
Di una cosa sono sicuro: che a molti, comunque vada, non andrà bene
;-)
Metti insieme tre tifosi juventini, e vedrai almeno due opinioni diverse sull’argomento
L’isterismo la sta facendo da padrone, un po’ come un tempo accadeva con lo snobismo di chi si era stufato degli scudetti vinti e desiderava conquistare soltanto la Champions League
Tu eri piccolo, all’epoca, Sante, ma ti posso assicurare che c’erano persone che insultavano Zidane dall’inizio alla fine di alcune gare, accusandolo di scarso impegno
Le stesse che ora piangono dai rimorsi (e per i ricordi) quando Zizou passa a Torino a giocare delle amichevoli
Un abbraccio di cuore a tutt’e due
Domani giornata dedicata alla cultura (spettacolo teatrale sotto la Lanterna): rimarrò a Genova anche in serata, tornerò online giovedì pomeriggio
«Giuseppe Rossi? I campioni ce li abbiamo già qua a Bardonecchia, ma qualcuno arriverà»,
parola del "giovin signore".
amen.
un saluto :)
leggo comunque adesso su Tuttosport on line le dichiarazioni di Della Valle, incazzato per le telefonate nascoste. E' verissimo, ha ragione, ecco un altro che finalmente si sveglia: se io fossi un tifoso fiorentino o napoletano sarei incazzatissimo.
La verità è questa: i campionati sono stati ripetutamente falsati, a partire da quegli sconti sul fisco, dalle squadre obiettivamente fallite in senso economico ma tenute in A, ai passaporti falsi, al va e vieni delle norme degli extracomunitari...
Visto tutto quello che è successo, viva Moggi!!
@ Giuliano, se fossimo su facebook, al tuo commento cliccherei su "mi piace". ;)
Roberta
eheh giuliano io sono 5 anni che dico viva Moggi..
Un errore prendere Rossi abbiamo già Quagliarella e Matri, sarebbe un inutile spreco di risorse. ma continuamo a tenere quella difesa dei Chiellini.
@Marco Gunnella: (effettivamente) così disse il “Giovin Signore”…
Si riferiva alle gigantografie dei campioni del passato esposte a Bardonecchia
;-)
Benvenuto nel blog, Marco
Passa a trovarmi quando avrai piacere
@Giuliano: faccio mie le parole di Roberta: “mi piace” (il commento). Al solito.
Ormai divento ripetitivo.
Ma è colpa tua, d’altronde…
:-)
Ieri ho assistito, come scritto in precedenza, ad un bellissimo spettacolo teatrale all’aperto, nel suggestivo scenario del parco della Lanterna di Genova
Il titolo era: “I 7 abiti del male. 7 vizi per 7 virtù”
Chissà perché, ma mi è venuta in mente l’Inter: avarizia, lussuria, accidia, gola, superbia, invidia.
Le hanno tutte. O quasi.
Ne manca una: l’ira.
Quella, però, fino a prova contraria, è ancora nostra.
Magari se la prenderanno: in “segreteria”…
;-)
@Pigreco San Trader: bentornato!
Porta pazienza (con la “p” minuscola. Alla maiuscola ci ha già pensato Marotta): mi sa che Chiellini te lo dovrai sorbire ancora (almeno) per un anno…
Un abbraccio a tutti!!!
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