Questo pezzo non è scritto da me, ma è opera di Stefano Discreti, che ringrazio per la citazione.
Oltre al fatto di non essersi dimenticato, tra i tanti fratelli bianconeri, di Valerio Fregoni e Daniela Civico
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Lunedì tardo pomeriggio, squilla il cellulare. Leggo il nome sul display: è l’amico Giampiero Mughini.
Rispondo con piacere e un po’ che non ci si sente. Gli chiedo subito come sta ma stavolta Giampiero non mi da nemmeno il tempo di parlare. E’ indignato, arrabbiato come mai prima l’ho sentito, nemmeno quando a Controcampo, nella serata in cui io ho fatto il mio esordio in diretta tv nazionale, ha lasciato in anticipo lo studio.
“Stefano, hai letto le motivazioni di Palazzi?”
Devo ammettere che in quel momento ero lontano da internet, senza nessuna radio o tv nella vicinanza e quindi non ero ancora a conoscenza della relazione anche perché poi avevo da poco terminato una telefonata con il Mister Antonio Conte, con il quale avevo discusso di tutt’altra materia.
Cerco di capire, Giampiero mi spiega minuziosamente la cosa nonostante la sua rabbia. Lo saluto ed al primo internet point mi fermo per leggere con i miei occhi l’intera relazione.
Un senso di indignazione mi assale misto ad impotenza.
Ma anche un moto d’orgoglio: ce l’abbiamo fatta. Ebbene si.
Per 5 lunghi anni, noi semplici tifosi ci siamo trasformati in difensori della Juventus diventando tutti piccoli avvocati, Giornalisti con la "G" maiuscola e ricercatori della verità.
Ci guardavano come degli alieni, come dei tossici o degli ubriachi.
Ci hanno dato degli illusi, dei talebani. Ci hanno etichettato come squadristi e barboni.
Ci hanno cantato contro "vinciamo senza rubare", come se la Juventus stellare del 2006 avesse bisogno del telefono per vincere sul campo.
Bisogna ammettere però che senza Luciano Moggi e il suo pool difensivo non ce l’avremmo mai fatta. Senza la sua voglia di lottare e di non mollare mai, tutte le nostre battaglie sarebbero state inutili. Calciopoli sarebbe morta e sepolta dal 2006 e la storia della Juventus macchiata per sempre senza possibilità di appello.
Ho imparato a conoscere a fondo Big Luciano in questi anni di amicizia vera. E mi sono reso conto di quanto è stato importante per lui sentire l'affetto del popolo bianconero. Più gli manifestavano solidarietà e più gli veniva voglia di giustizia e rivalsa.
Se gli juventini avessero abboccato alla teoria "Juve distrutta per colpa di Moggi", probabilmente anche lui si sarebbe arreso subito ed avrebbe smesso di lottare nel 2006.
L'apporto di tutti i tifosi bianconeri è stato determinante.
Voglio allora provare a ringraziare tutti coloro che ho avuto al mio fianco in questo lungo viaggio di ricerca della verità.
Penso ai mie compagni della Combriccola Romana di Tutti pazzi per la Juve e al fan club della nostra trasmissione, agli altri juventini di Roma del "mai un passo indietro" Massimo Zampini, Nicola De Bonis, Marco Venditti, Antonello Angelini, Emilio Targia e Giuseppe Pollicelli.
Come dimenticare poi gli amici di Juvenews.net, Juvemania.it, CanaleJuve.it, Juworld.net, Magazinebianconero.com e tutti i frequentatori del mio blog e della mia pagina ufficiale su Facebook.
Penso a tutti gli utenti di tifosibianconeri.com (ex j1897), vecchiasignora.com e degli altri forum juventini con i quali ho discusso per giorni, mesi, anni in centinaia di topic differenti.
Onore all’Associazione Nazionale Amici della Juventus del Professor Paolo Bertinetti, a GiulemanidallaJuve, agli indomabili gladiatori di Ju29ro.com, a Renato La Monica, Anna Capogrosso, Salvatore Cozzolino, Alberto Rossetto, Riccardo Gambelli, Antonio La Rosa, Mirko Nicolino, Antonio Corsa, Roberto Buonfiglio, Enzo Ricchiuti, Anna di Orgoglio Gobbo, Massimo Pavan, Carlo Tecce, Vittorio Salvadori, Alvise Cagnazzo, Thomas Bertacchini, Sergio Colautti, Francesco De Felice.
Grazie anche a Gianluca Savoini, Cristian Rocca, Luca Beatrice, Gigi Moncalvo, Giancarla Tenivella, Andrea Bonino, Claudio Zuliani, Cesare Pompilio, Marcello Chirico e Piero Ostellino che come Giampiero non hanno mai avuto paura a trattare pubblicamente in maniera obiettiva questo scomodo argomento.
Ma grazie anche ai giornalisti non juventini che si sono documentati sulle carte vere e non sui tabellini della Gazzetta dello Sport. Mi vengono in mente alcuni nomi in tal senso: Oliviero Beha, Luigi Colombo, Daniele Capezzone e Alvaro Moretti.
Ultimi ma non per questo meno importanti i nomi di Antonello Oggiano, Emilio Cambiaghi, Mario Pasta e Mario Sironi che per difendere la Juve hanno deciso addirittura di scrivere un libro.
Nel momento in cui faccio questo “appello” la paura di dimenticare qualcuno è davvero tanta.
Non sarebbe davvero giusto.
Ringrazio quindi tutti coloro che hanno fatto qualcosa in difesa della Juventus a partire da Maggio 2006. Anche quelli che non conosco personalmente o che non ho mai incrociato nella mia via in questi anni ma che hanno aperto blog o siti anche piccolissimi e con poche visite o che si sono semplicemente battuti al bar, sul posto di lavoro o davanti le edicole in difesa dell’orgoglio bianconero.
E’ stato fondamentale l’apporto di tutti, non esistono scale di merito in questa ricerca di giustizia e di rispetto.
Perché le parole pronunciate l'altro giorno dal Presidente Agnelli sono giuste, i tifosi meritano rispetto e soprattutto la restituzione della dignità sottratta nel 2006.
Quello che però prima o poi qualcuno ci dovrà spiegare è:
perché la Proprietà ha lasciato i tifosi soli per oltre 4 anni in balia degli antijuventini e dei media colpevolisti?
Perché nel 2006 hanno dato il benservito alla Triade senza nemmeno provare ad ascoltare le loro memorie difensive per un solo istante?
Perché gli hanno fatto causa (perdendola) in un processo contro ignoti, che ignoti non erano?
Perché non si sono difesi nel processo sportivo del 2006? Perché hanno ritirato il ricorso al Tar? Perché hanno approvato all’epoca la linea editoriale della Gazzetta dello Sport con la benedizione anche di Boniperti? Perché non hanno mai speso una sola parola in difesa di Luciano Moggi in 5 lunghissimi anni?
Il giorno che Proprietà e Dirigenza spiegheranno a noi tutti questo, rispondendo alle nostre domande beh quel giorno potremo dire di aver ritrovato la vera Juve. Solo ed esclusivamente quel giorno.
Perché noi il rispetto lo chiediamo e pretendiamo da 5 anni e non solo oggi che grazie al meraviglioso lavoro di Prioreschi, Penta, Trofino, Rodella e D’Onofrio sono stati distrutti completamente tutti gli impianti accusatori e sono state rispedite al mittente tutte le accuse contro la Juve dell’epoca.
Senza il dolente popolo juventino e senza “il comandante” Luciano Moggi, l'orgoglio e la storia della Juve sarebbe stata distrutta completamente e la proprietà sarebbe rimasta a guardare senza muovere un solo dito in difesa di oltre 10'000'000 di tifosi sparsi in tutto il mondo.
Perché? Diteci perchè.
Prima o poi toccherà anche a voi, perché come ripeteva Abraham Lincoln:
"Potete ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo"
In loving memory di Valerio Fregoni e Daniela Civico che tanto si sono battuti in difesa dell'orgoglio della Juve in questi anni e che oggi brillano come stelle nel firmamento bianconero.
Rispondo con piacere e un po’ che non ci si sente. Gli chiedo subito come sta ma stavolta Giampiero non mi da nemmeno il tempo di parlare. E’ indignato, arrabbiato come mai prima l’ho sentito, nemmeno quando a Controcampo, nella serata in cui io ho fatto il mio esordio in diretta tv nazionale, ha lasciato in anticipo lo studio.
“Stefano, hai letto le motivazioni di Palazzi?”
Devo ammettere che in quel momento ero lontano da internet, senza nessuna radio o tv nella vicinanza e quindi non ero ancora a conoscenza della relazione anche perché poi avevo da poco terminato una telefonata con il Mister Antonio Conte, con il quale avevo discusso di tutt’altra materia.
Cerco di capire, Giampiero mi spiega minuziosamente la cosa nonostante la sua rabbia. Lo saluto ed al primo internet point mi fermo per leggere con i miei occhi l’intera relazione.
Un senso di indignazione mi assale misto ad impotenza.
Ma anche un moto d’orgoglio: ce l’abbiamo fatta. Ebbene si.
Per 5 lunghi anni, noi semplici tifosi ci siamo trasformati in difensori della Juventus diventando tutti piccoli avvocati, Giornalisti con la "G" maiuscola e ricercatori della verità.
Ci guardavano come degli alieni, come dei tossici o degli ubriachi.
Ci hanno dato degli illusi, dei talebani. Ci hanno etichettato come squadristi e barboni.
Ci hanno cantato contro "vinciamo senza rubare", come se la Juventus stellare del 2006 avesse bisogno del telefono per vincere sul campo.
Bisogna ammettere però che senza Luciano Moggi e il suo pool difensivo non ce l’avremmo mai fatta. Senza la sua voglia di lottare e di non mollare mai, tutte le nostre battaglie sarebbero state inutili. Calciopoli sarebbe morta e sepolta dal 2006 e la storia della Juventus macchiata per sempre senza possibilità di appello.
Ho imparato a conoscere a fondo Big Luciano in questi anni di amicizia vera. E mi sono reso conto di quanto è stato importante per lui sentire l'affetto del popolo bianconero. Più gli manifestavano solidarietà e più gli veniva voglia di giustizia e rivalsa.
Se gli juventini avessero abboccato alla teoria "Juve distrutta per colpa di Moggi", probabilmente anche lui si sarebbe arreso subito ed avrebbe smesso di lottare nel 2006.
L'apporto di tutti i tifosi bianconeri è stato determinante.
Voglio allora provare a ringraziare tutti coloro che ho avuto al mio fianco in questo lungo viaggio di ricerca della verità.
Penso ai mie compagni della Combriccola Romana di Tutti pazzi per la Juve e al fan club della nostra trasmissione, agli altri juventini di Roma del "mai un passo indietro" Massimo Zampini, Nicola De Bonis, Marco Venditti, Antonello Angelini, Emilio Targia e Giuseppe Pollicelli.
Come dimenticare poi gli amici di Juvenews.net, Juvemania.it, CanaleJuve.it, Juworld.net, Magazinebianconero.com e tutti i frequentatori del mio blog e della mia pagina ufficiale su Facebook.
Penso a tutti gli utenti di tifosibianconeri.com (ex j1897), vecchiasignora.com e degli altri forum juventini con i quali ho discusso per giorni, mesi, anni in centinaia di topic differenti.
Onore all’Associazione Nazionale Amici della Juventus del Professor Paolo Bertinetti, a GiulemanidallaJuve, agli indomabili gladiatori di Ju29ro.com, a Renato La Monica, Anna Capogrosso, Salvatore Cozzolino, Alberto Rossetto, Riccardo Gambelli, Antonio La Rosa, Mirko Nicolino, Antonio Corsa, Roberto Buonfiglio, Enzo Ricchiuti, Anna di Orgoglio Gobbo, Massimo Pavan, Carlo Tecce, Vittorio Salvadori, Alvise Cagnazzo, Thomas Bertacchini, Sergio Colautti, Francesco De Felice.
Grazie anche a Gianluca Savoini, Cristian Rocca, Luca Beatrice, Gigi Moncalvo, Giancarla Tenivella, Andrea Bonino, Claudio Zuliani, Cesare Pompilio, Marcello Chirico e Piero Ostellino che come Giampiero non hanno mai avuto paura a trattare pubblicamente in maniera obiettiva questo scomodo argomento.
Ma grazie anche ai giornalisti non juventini che si sono documentati sulle carte vere e non sui tabellini della Gazzetta dello Sport. Mi vengono in mente alcuni nomi in tal senso: Oliviero Beha, Luigi Colombo, Daniele Capezzone e Alvaro Moretti.
Ultimi ma non per questo meno importanti i nomi di Antonello Oggiano, Emilio Cambiaghi, Mario Pasta e Mario Sironi che per difendere la Juve hanno deciso addirittura di scrivere un libro.
Nel momento in cui faccio questo “appello” la paura di dimenticare qualcuno è davvero tanta.
Non sarebbe davvero giusto.
Ringrazio quindi tutti coloro che hanno fatto qualcosa in difesa della Juventus a partire da Maggio 2006. Anche quelli che non conosco personalmente o che non ho mai incrociato nella mia via in questi anni ma che hanno aperto blog o siti anche piccolissimi e con poche visite o che si sono semplicemente battuti al bar, sul posto di lavoro o davanti le edicole in difesa dell’orgoglio bianconero.
E’ stato fondamentale l’apporto di tutti, non esistono scale di merito in questa ricerca di giustizia e di rispetto.
Perché le parole pronunciate l'altro giorno dal Presidente Agnelli sono giuste, i tifosi meritano rispetto e soprattutto la restituzione della dignità sottratta nel 2006.
Quello che però prima o poi qualcuno ci dovrà spiegare è:
perché la Proprietà ha lasciato i tifosi soli per oltre 4 anni in balia degli antijuventini e dei media colpevolisti?
Perché nel 2006 hanno dato il benservito alla Triade senza nemmeno provare ad ascoltare le loro memorie difensive per un solo istante?
Perché gli hanno fatto causa (perdendola) in un processo contro ignoti, che ignoti non erano?
Perché non si sono difesi nel processo sportivo del 2006? Perché hanno ritirato il ricorso al Tar? Perché hanno approvato all’epoca la linea editoriale della Gazzetta dello Sport con la benedizione anche di Boniperti? Perché non hanno mai speso una sola parola in difesa di Luciano Moggi in 5 lunghissimi anni?
Il giorno che Proprietà e Dirigenza spiegheranno a noi tutti questo, rispondendo alle nostre domande beh quel giorno potremo dire di aver ritrovato la vera Juve. Solo ed esclusivamente quel giorno.
Perché noi il rispetto lo chiediamo e pretendiamo da 5 anni e non solo oggi che grazie al meraviglioso lavoro di Prioreschi, Penta, Trofino, Rodella e D’Onofrio sono stati distrutti completamente tutti gli impianti accusatori e sono state rispedite al mittente tutte le accuse contro la Juve dell’epoca.
Senza il dolente popolo juventino e senza “il comandante” Luciano Moggi, l'orgoglio e la storia della Juve sarebbe stata distrutta completamente e la proprietà sarebbe rimasta a guardare senza muovere un solo dito in difesa di oltre 10'000'000 di tifosi sparsi in tutto il mondo.
Perché? Diteci perchè.
Prima o poi toccherà anche a voi, perché come ripeteva Abraham Lincoln:
"Potete ingannare tutti per qualche tempo e alcuni per tutto il tempo, ma non potete ingannare tutti per tutto il tempo"
In loving memory di Valerio Fregoni e Daniela Civico che tanto si sono battuti in difesa dell'orgoglio della Juve in questi anni e che oggi brillano come stelle nel firmamento bianconero.
21 commenti:
Fratello leggendo questo pezzo del grande Stefano Discreti mi emoziono, e ringrazio in primis Luciano Moggi e il suo staff difensivo, tutti voi, tutti quelli nominati da Stefano, per quello che avete fatto, perchè insieme avete contribuito in maniera determinante a far uscire fuori la verità, ognuno per la sua parte. Verrà un giorno in cui la nostra dignità ci sarà restituita davanti al mondo e sarebbe bello se in quello stesso giorno la NOSTRA JUVE tornasse a vincere sul campo. Beh quel giorno sono sicurò che piangerò, ma piangerò talmente tanto per la gioia che avrò dentro, da non riuscire a fermare le lacrime perchè saranno frutto di un dolore profondo per il più grande sogno della mia vita che qualcuno ha voluto distruggere!!
FINO ALLA FINE FORZA JUVENTUS!!!
Danny67
;)
roberta
CHAPEAU!!!
Ossia mia personale espressione cavalleresca di ammirata approvazione per il tenore, nonché il contenuto, ed infine le motivazioni e la sportiva corenza che emergono, dirompenti, da questo articolo.
Lo dico sempre, lo direi volentieri anche a Sandro Mazzola: la Juve, anche con Gianni Agnelli, è rimasta senza vincere niente per quasi tutti gli anni '60, e per ben nove anni filati da quando smise Platini fino all'arrivo di Lippi. Eppure gli Agnelli erano lì, erano i padroni d'Italia, volendo avrebbero potuto farne di tutti i colori: ma negli anni '60 vincevano gli scudetti Fiorentina, Bologna, Cagliari; e negli anni '70, in pieno fulgore bonipertiano, nell'albo d'oro ci sono la Lazio (che non aveva mai vinto niente), il Toro (che non vinceva niente dal tempo della tragedia di Superga)... Insomma, se all'Inter sono così convinti che la Juve ruba gli scudetti, se debbono nascondersi dietro a Facchetti per dimenticare Vampeta e Recoba, si facciano curare. Ammettano di aver sbagliato, non si può continuare in eterno a far tanto casino.
@Danny: “Ringrazio quindi tutti coloro che hanno fatto qualcosa in difesa della Juventus a partire da Maggio 2006”: ci sei anche tu, Danny, tra questi
Stefano, con questo inciso, ha voluto inserire tutte le persone che si sono mosse in aiuto della Juventus
Hai scritto delle parole stupende, su Madama: mi inchino a te
Emozioni vere, di un uomo che ama la sua Signora
@Roberta: condivido la citazione dell’autore del pezzo con te
Of course :-D
@Il Duca: grazie di cuore
Nasco blogger, quella è la mia natura
“Noi” viviamo di piccole cose, ti aiutano ad apprezzare gesti come questi
Quando entrai in “rete” (quella di internet, non di una porta di calcio) nel novembre del 2007, Discreti fu una delle prime persone che contattai
Mi “ricevette” con la stessa gentilezza mostrata adesso citandomi nell’articolo che ho riportato
@Giuliano: “L'Inter non ha mai saputo perdere e non ha ancora imparato a vincere”
Tra le tante stronzate che John Elkann ha detto, qui gli riconosco di essere stato magistrale
(chiedo perdono, lavoro al porto, deformazione professionale:ogni tanto mi escono…)
;-)
Un abbraccio a tutti!!!
Mi avete quasi convinto...
Mi sa che Moggi era solo vittima di un complotto ordito ai suoi danni da Facchetti. Lui gli arbitri non li voleva chiamare, era costretto a farlo sotto la minaccia di una pistola impugnata da quel "brindellone" (citazione moggiana) nerazzurro.
E Moratti pagava gli arbitri per far perdere l'Inter.
Sì, è andata sicuramente così...
Ma Moratti è quello che per puntare in alto si avvalse di grandi nomi, del calibro di Ferrante, Gresko e Vampeta?? O che addirittura fece carte false (e non è solo un modo di dire) per Recoba?! Questo per dire che il fatto che Moratti possa pagare un arbitro e riuscire a perdere non stupirebbe nessuno eh... :)
@MauryTBN: sì, Maury. E’ lui…
@Entius: vedi, capisco la tua rabbia.
Ma non perché l’ho provata anch’io, credimi
Tu non puoi neanche immaginare cosa abbiamo provato noi nel 2006
Al confronto, adesso vi stanno dando degli “sciocchi”
Facchetti per me è stata una brava persona, ma un pessimo presidente di una società di calcio
Io stesso, se oggi mi dai in mano una piccola azienda, pur essendo un ragazzo educato e di buone maniere ti posso assicurare che la farei fallire in due giorni
Parli come un tifoso qualsiasi, al di fuori dei fatti e oltre la stima che nutro nei tuoi confronti, seguendo le battute che stiamo facendo sull’argomento e leggendo quanto scribacchiamo per il gusto di condividere dei sentimenti tra amici, magari in tarda serata
Dopo il maggio del 2006 i tifosi juventini decisero di non lanciare motorini dalle tribune di uno stadio, rovesciare cassonetti, bruciare la sede della FIGC, ma di studiare.
E inventarono, su internet, una sorta di “controinformazione”, da contrapporre ad una informazione, sull’argomento, che mano a mano che si indagava mostrava dei buchi pazzeschi
“Lui gli arbitri non li voleva chiamare”: ti riferisci a Moggi, ovviamente
Bene: su 170.000 telefonate, tu hai idea di quante ce ne sono di sue con un arbitro?
Tu dirai: migliaia. Dopo aver passato una vita a bere cappuccini e ad avere tra le mani una brioche e la “Gazzetta dello sport”, questo è il risultato del lavaggio di cervello a cui sei stato sottoposto
Ce n’è stata una. Ed è stato Paparesta a chiamare lui, non viceversa.
Nel commento successivo, troverai il resoconto: http://www.ju29ro.com/archivi/dossier/intercettazioni/28-intercettazioni/300-quello-che-veramente-ce-nelle-intercettazioni4-lillecito-non-e-un-pasto-a-base-di-tartufi.html
Questo è il resoconto:
“C'è un antefatto. Il giorno prima, a Reggio Calabria, si era svolto l'anticipo pomeridiano Reggina - Juventus, terminato con la sconfitta per 2-1 della Juve e segnato da una serie di eclatanti errori arbitrali avversi alla squadra bianconera. In particolare, due gol annullati (uno giustamente) e un rigore clamoroso non assegnato. Al termine della gara Moggi e Giraudo erano scesi negli spogliatoi a protestare con la terna, gesto non eticamente irreprensibile, senz'altro passibile di sanzione disciplinare, ma non certo estemporaneo per il mondo del calcio e per il quale può venire comminata al massimo una breve sospensione dei dirigenti che se ne macchiano. Tra l'altro, in questo caso, più che di forza, pare una manifestazione di impotenza, dato che un vero "capocupola" non ricorre certo a proteste degne di campetti da terza categoria.
Di ritorno da Reggio, Moggi farà poi tappa a Napoli, ed è proprio da lì che chiama la Garufi il giorno successivo. I due si sono già sentiti in mattinata, e la telefonata non ha alcuno scopo apparente, se non quello di fare quattro chiacchiere. La donna sta facendo una passeggiata nel freddo di Torino e lamenta uno stato di salute cagionevole. Moggi le racconta del turbolento volo da Reggio avvenuto sotto un forte temporale. Il tutto in tono scherzoso e svagato, finché… "aspetta un attimo", dice il direttore, e lo si sente rispondere a un altro cellulare.
"Ma che, hai pure il coraggio di chiamarmi? … Ah, Gianlu', no, stavolta guarda che è l'ultima volta. No, mi dispiace, no…" (…) "Comunque, guarda, io non ho voglia di parlarti! Basta!" E mette giù.
Molti si sono indignati per il tono confidenziale del Direttore nei confronti dell'arbitro (di cui conosceva anche il padre), ma nessuno ha sottolineato alcuni fatti essenziali:
1) Questa è l'unica (parziale) telefonata che abbiamo tra Moggi e un arbitro / assistente e il DG non è il chiamante.
2) Mancando la voce dell'interlocutore, non possiamo raffrontare il tono di Moggi con quello dell'arbitro, nonché con le sue parole. Il tono del Direttore è molto duro, ma i motivi per l'arrabbiatura in sé ci stanno tutti, dati i torti subiti.
3) E' Paparesta che chiama: forse perché chiamare un dirigente per lui era normale? Magari anche e soprattutto dirigenti di ben altre squadre? D'altronde, riguardo a Moggi, normale pare molto meno, dato che lo tratta come un seccatore inopportuno e mette giù quasi subito.
4) Ascoltiamo il Direttore sollevare pesanti dubbi sulla buonafede dell'arbitro, quando dice: "Tu ieri mi sei rimasto più antipatico quando hai fatto il fallo su Ibrahimovic che poi ha segnato il gol… così hai evitato tutti i problemi possibili… Quello è più grave del rigore, perché si è vista la volontà tua!". Volendo pensar male, in effetti, oggi sappiamo che Paparesta è colui che ha chiesto un importante favore ai dirigenti milanisti,[4] e cioè, rimarchiamolo, i dirigenti della squadra rivale della Juve nella lotta per lo scudetto. Non si capisce come si possa teorizzare un asservimento di Paparesta alla dirigenza juventina.
5) Moggi solleva dubbi anche sulla buonafede di un assistente: "Guarda, io ho visto in te… mica sul rigore, sai… sul rigore è quel bastardo di Copelli". E in effetti, in un'intercettazione di qualche mese dopo, ascoltiamo l'addetto agli arbitri milanista Meani assicurare a Copelli che lo presenterà a Galliani come un "nostro uomo".[5]
Terminata bruscamente la chiamata, Moggi torna a chiacchierare con Silvana, che in alcuni passaggi sembra quasi un personaggio uscito da un film di Antonioni: "In Sicilia si dice “mi sento l'aria” . Non ho la forza di fare le cose che faccio sempre. Di alzarmi, di camminare, di andare… sono uscita proprio per non stare a letto tutto il giorno, perché poi è peggio".
Finché, a 6' 20'', l'idillio è rotto da un'altra telefonata. Si sente Moggi dire: "Gli ho chiuso il telefono in faccia! Per me Paparesta è uno stronzo! E gli ho detto pure se ha il coraggio di parlarmi. E gli ho spiegato che mi è rimasto più antipatico quando ha fischiato il fallo su Ibrahimovic che non sul rigore. Tu adesso parla almeno con Paolo [Bergamo, detto anche Atalanta?], e poi tieni i rapporti te. Io ora questo qui lo tengo a distanza. Intanto lo faccio fermare 3 o 4 settimane. Vabbo', ciao".
In realtà poi Paparesta venne mandato ad arbitrare in serie B per una giornata mentre i due assistenti vennero sospesi per un turno. Una prassi normale quando si verificano gravi errori come quelli di Reggio Calabria, indipendentemente dalla squadra che li subisce. Dunque, anche qui, come il giorno prima riguardo alla storia dello spogliatoio chiuso a chiave, Moggi millanta, si attribuisce poteri che poi nella realtà non ha.
Repubblica ci fornisce poi ancora qualche minuto di conversazione tra Lucianone e Silvana. Il Direttore è molto affettuoso e si preoccupa della salute dell'amica: "Ti faccio fare l'analisi". Le chiede quali sono i suoi programmi per il pomeriggio. Silvana vorrebbe fare una passeggiata fuori Torino, ma si lamenta che "non c'è niente. Chiede così a Lucianone un consiglio per un posto ad Alba. Si ricorda, infatti, che proprio lui le aveva parlato di un posto dove l'aveva portato l'Avvocato a mangiare i tartufi. Ma è passato del tempo e Moggi non si ricorda più.
Che il buon Lucianone abbia millantato anche sull'Avvocato e sui tartufi? Non so perché, ma qualcosa mi dice, invece, che qui diceva il vero”
Non so se ti sei annoiato a leggerla
Io, te lo assicuro, a sentirne e a vederne centinaia mi sono fatto due coglioni grossi come una casa
Soprattutto perché ho capito (studiando) che si è trattato di una farsa
Un abbraccio e buon week end
Entius, il nome di Facchetti in questo caso serve solo per cambiare discorso. Le telefonate di Facchetti sono molto importanti per la difesa di Moggi al processo di Napoli, e di riflesso lo diventano anche per la FIGC.
Bergamo lo ha sempre detto, che parlava con tutti e gli telefonavano tutti: e secondo me faceva bene, poi dipende da cosa si dicevano, è ovvio. Ma è il regolamento della FIGC che rischia l'effetto Bosman, il primo che fa un ricorso al TAR o all'UE fa saltare tutto, compresa la famosa "clausola compromissoria" che può reggere, oggi, solo per le squalifiche dei calciatori. Penso che molti lo abbiano già capito, e la "minaccia" di Andrea Agnelli sul rimborso di 300 milioni avrà fatto drizzare i capelli in testa ai consulenti legali della FIGC. Ma, prima che ci arrivino i dirigenti calcistici e i commentatori delle tv, hai voglia...
Il giorno che arriva uno come Bosman, ripeto, qui salta tutto: perché è evidente che il regolamento FIGC va riscritto. Ma se si preferisce parlare di Facchetti, prego: con tutti i problemi che ci sono in Italia...
PS: prima ho dimenticato di salutare Thomas, che si è ben meritato la citazione al merito!
:-)
Grazie, Giuliano ;-)
Un abbraccio
Una citazione meritatissima, Thomas,per aver difeso la juve con i tuoi articoli, per averlo fatto con tutte le tue forze, attraverso un "grido pacato" sempre fatto con garbo e moderazione,come "un'acqua cheta che corrode i ponti", ma allo stesso tempo risoluto, da tifoso vero.
Gio'
PS: ari chapeau ;-)
Muchas gracias, amigo
;-)
Un abbraccio bianconero
ti sei beccato la citazione Thomas! ahahaha :)
Ieri mattina, mentre ero sulla metropolitana, ho ascoltato il commento alle nuove notizie su calciopoli da parte di 2 altri sconosciuti viaggiatori.
Ovviamente il “sentimento popolare” ha ormai così attecchito che non è possibile, neppure con tutti i più chiari ragionamenti, scalfirlo. Sono convinzioni radicatesi come le più antiche e stupide superstizioni.
L’omino sulla metro dimostrava la colpevolezza della Juve con l’alto numero degli scudetti vinti. “Troppe vittorie, non può essere un caso.”
In realtà è ovvio non sia un caso. Le squadre più forti e meglio dirette (sul campo e dietro la scrivania) sono quelle che vincono di più, vincendo - e guadagnando molto - possono attrarre i giocatori più forti e continuare quindi a vincere.
Il discorso sulle troppe vittorie (che è condiviso da tanti tifosi antijuventini) dovrebbe comunque valere oggi anche per l’inter, se vince tanto vuol dire che ruba (questo vale per il campo, che poi sulle loro vittorie attuali esista un peccato originale è un altro discorso)
Invece vorrei a questo punto (riallacciandomi anche al primo commento di Giuliano) andare a guardare un po’ di numeri.
Dal 1990 al 2006 la Juventus ha vinto 7 campionati, 6 li ha vinti il Milan
Nello stesso periodo in Inghilterra si contano 8 vittorie per il Manchester United (più altre 4 da allora); in Spagna 8 per il Barcellona (+3 dopo) e 5 (+2) per il Real Madrid; in Portogallo addirittura 11 (+4) per il Porto; in Germania 9 (+2) per il Bayern Monaco; in Olanda 7 (+1) per l’Ajax e 8 (+2) per il PSV; infine in Francia consideriamo i 7 scudetti consecutivi del Lione.
Cosa devo pensare che c’è un Moggi in ogni paese d’Europa?
Roberta
p.s. x Thomas: sei troppo buono per quello che riguarda il merito
@JUVE90: ma… Scusa, vorresti dire che Stefano ha fregato tutti noi… Che ci ha citati…
Aaaah… Adesso ho “afferreto”…
Tranquillo, Sante: trascorsi due giorni va tutto in prescrizione…
;-)
Non so lì a Bari, ma qui (dalle parti di Genova) - oggi – la temperatura era davvero alta…
Sono andato in spiaggia, per rilassarmi (e rinfrescarmi) un po’
Mi sono fidanzato ufficialmente con la doccia: all’inizio lei mi ha offerto da bere, ho accettato e non l’ho più lasciata a nessun altro
E dire che ce n’erano di persone dietro di me…
:-)
@Roberta: niente, c’è poco da fare: il tuo commento ha fatto perdere sostanza al successivo post scriptum…
;-)
Ottima analisi: a naso, poteva essere trasformata in un articolo
Concordo in pieno
Un abbraccio a entrambi
Thomas: li la temperatura è alta? Devi vedere qua... mi sto sciogliendo :(
Caro Stefano,
Cari tutti,
oggi è già il 25 settembre.
Aspettiamo ancora due giorni.
Se il 27 Moggi riesce a produrre e afare ascoltare l'intercettazione di cui già ha detto, andremo a brindare!
Ma se anche non fosse così, continueremo a chiedere giustizia.
Sì, è vero: senza l'ostinazione (e i sacrifici economici) di Luciano Moggi, senza l'abilità dei suoi consulenti, il nostro sforzo non sarebbe bastato. E forse neanche il presidente della Juventus Andrea Agnelli avrebbe potuto chiedere giustizia.
Saluti zebrati.
paolo Bertinetti
Ciao Paolo, benvenuto nel mio blog
;-)
Grazie a te, è un piacere vederti qui.
Un caro saluto e forza Juve!!!
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