sabato 5 novembre 2011

Juventus-Napoli, quanti conti da regolare


Al tramonto dello scorso campionato la classifica finale consegnata all’albo d’oro della serie A recitava, nelle prime sei posizioni, in rigoroso ordine d’arrivo, i nomi di queste società: Milan, Inter, Napoli, Udinese, Lazio e Roma.
Per il secondo anno consecutivo la Juventus, nonostante fosse tornata nuovamente in mano ad un Agnelli (Andrea, l’attuale presidente), si confermava settima, perdendo pure il pass per giocare in Europa così come non le accadeva (sul campo) dal lontano 1991.

A distanza di poco più di cinque mesi Madama sembra aver ritrovato la strada maestra: sola in testa da due giornate consecutive, ha già avuto modo di regolare i conti in questo girone d’andata tanto con il Milan campione d’Italia quanto con quell’Inter che a maggio finì col piazzarsi seconda alle spalle dei rossoneri.
Slittato l’appuntamento per la gara contro l’Udinese al prossimo 21 dicembre, e con gli impegni con le romane ancora lontani, domenica sera arriverà per la Juventus l’appuntamento con la terza classificata nell’ultima edizione del torneo, il Napoli, allo stadio “San Paolo”.

Tornate entrambe in serie A nel giugno del 2007 dopo aver superato i momenti più duri della loro storia, mentre il patron De Laurentiis sta provando a dare al club campano una dimensione europea, per la Vecchia Signora il percorso da compiere in tal senso è ancora lungo.

Proprio a De Laurentiis appartiene il ruolo di mattatore del calcio italiano nel lungo periodo di inattività delle squadre sui campi da gioco, a partire dai momenti successivi all’ultima gara della scorsa stagione sino al sorteggio del calendario della nuova, allorquando lasciò all’improvviso tutti gli invitati alla cerimonia ufficiale per fuggire in sella al motorino di un passante dopo aver manifestato più volte (ed in maniera plateale) la propria rabbia per un presunto trattamento di sfavore ricevuto dalla sua squadra.

Quando a primavera inoltrata la voce di un Milan fortemente interessato ad Hamsik iniziava a farsi sempre più forte, si scagliò prima contro Berlusconi (“Se il Milan vuole un giocatore del Napoli, allora mi chiami lui. Anche il capo del governo deve rispettare il fair play finanziario”), poi contro Andrea Monti, il direttore della “Gazzetta dello Sport” (“La Gazzetta è guidata da uno juventino, il giornalista che ci segue è un tifoso della Juve ed è strano che non abbia messo Hamsik in seno alla Juve”).

Naturalmente anche a Madama, all’epoca dei fatti entrata prepotentemente in corsa col Napoli per l’acquisto dello svizzero Inler, non vennero risparmiate alcune frecciate: “La Juve? Ne ha bisogno. Con l’arrivo del nuovo allenatore dovrà cambiare 25 giocatori”.

Nuovo allenatore che avrebbe potuto essere Walter Mazzarri, se poi non fosse stato scelto al suo posto Antonio Conte, portando quindi ad una fumata bianca il flirt tra la Vecchia Signora e il tecnico di origine livornese. Risale allo scorso 23 maggio la giornata convulsa che vide – nel giro di sole quattro ore – De Laurentiis cercare attraverso l’aiuto dei propri legali la via per arrivare alla risoluzione del contratto col tecnico per giusta causa (niente esonero e – quindi – niente stipendio per le altre due annualità), per riuscire in un secondo momento nell’intento di smontare le richieste sportive ed economiche dello stesso Mazzarri, dopo un lungo faccia a faccia alla presenza di Riccardo Bigon nei locali della Filmauro.

Due giorni dopo, il 25 maggio, il nuovo arrivo bianconero Andrea Pirlo veniva presentato alla stampa. Tra le varie domande, risposte, ammissioni e confessioni che si susseguirono in quel pomeriggio, in merito alla scelta del suo nuovo numero di maglia si lasciò volutamente scappare una battuta ad effetto: “Ciò che più mi piacerebbe è festeggiare a fine stagione con il numero 30 sulle spalle”.

Anche la strada per il recupero dei due titoli tolti a Madama per effetto di Calciopoli passa per Napoli, laddove non manca molto tempo alla lettura della sentenza del processo penale che vede coinvolto (tra gli altri) Luciano Moggi.
Nel frattempo, si ripartirà sul campo dal 3-0 (tripletta di Cavani) con il quale la squadra di Mazzarri schiantò tra le mura amiche quella di Del Neri lo scorso 9 gennaio 2011. Un altro conto da regolare per la Vecchia Signora.

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3 commenti:

Giuliano ha detto...

sarebbe stato più intelligente rinviare tutte le partite: l'emergenza va da Torino a Genova, all'Emilia, a Napoli...
Comunque sia, una decisione giusta.

Thomas ha detto...

@Giuliano: concordo pienamente.
Anche se – come ben sai – una soluzione simile sarebbe stata improponibile.

In merito al rinnovo della partita di stasera, sono rimasto allibito dalle proteste dei tifosi juventini, e da quanto ho visto, sentito e letto in queste ore in rete.

Tutti solidali con Genova, Aulla, La Spezia e dintorni per i drammi vissuti e subiti, sino a quando di mezzo non metti la Vecchia Signora: allora lì tutto passa in secondo piano, nascosto dal faccione di De Laurentiis che (ipoteticamente) sorride per aver fatto uno scherzetto a Madama spostando la gara in una data che sicuramente sarà più congeniale alla sua squadra.

Sono rimasto chiuso 24 ore a casa mia, pochi giorni fa, mentre nella vicina Genova morivano delle persone innocenti.

Nessuna città d’Italia è pronta ad affrontare emergenze simili: perché non viene fatta la manutenzione ordinaria laddove bisogna riparare ai disastri fatti dall’uomo; perché tutto ciò che togli alla natura, prima o poi lei se la riprende; e via dicendo.

Qualcuno si era informato sul fatto che i dipendenti della Cumana e Circumvesuviana sono in sciopero da giorni?
I loro treni portano i tifosi allo stadio per assistere alle gare disputate dal Napoli.

In più, la linea della Metropolitana che di solito sopperisce con il numero delle proprie corse alle mancanze altrui (è la numero 2) stavolta non avrebbe garantito il surplus di viaggi.

Certo: dalle prime ore del pomeriggio splendeva un sole bellissimo, i giocatori avrebbero potuto giocare anche con le infradito.
Il problema è che non tutti quelli che si muovono per andare allo stadio escono di casa due ore prima del match.

Oltretutto, spiace di cuore dirlo, ma tutto questo è accaduto a Napoli: come è gestita questa città, da anni, è sotto gli occhi di tutti.

Se noi siamo la Juventus e loro vogliono affrontarci da riposati, facciano pure.
Li batteremo sul campo.

Un abbraccio

Unknown ha detto...

la vittoria contro un napoli riposato sarà più goduriosa. zitti zitti non si parla prima hehehe cmq Conte ha avuto modo di andare a fare il pieno di acqua santa a Lourdes...