mercoledì 30 novembre 2011

Un pari che ha il sapore di una vittoria

Alla fine del primo tempo della supersfida del San Paolo nessuno di noi pensava che sarebbe potuto accadere quello che poi si è verificato nella seconda frazione di gioco. Non tanto perché la Juventus era sotto di due reti, ma perché, nonostante un buon inizio, la squadra sembrava essersi persa proprio nel momento in cui ci si aspettava che potesse prendere il sopravvento, vale a dire dopo il rigore sbagliato da Hamsik nato da un quanto mai raro errore di Pirlo che, superato da Lavezzi in dribbling, lo atterrava piuttosto ingenuamente in area.

Quello sarebbe stato probabilmente il momento ideale per approfittare dello smarrimento susseguente all’errore dal dischetto e colpire il Napoli per far assumere alla gara una piega positiva per la Vecchia Signora. Invece, in modo del tutto insolito rispetto a quanto ci eravamo abituati a vedere nelle ultime partite, i giocatori bianconeri sembravano aver smarrito la loro sicurezza e la loro grande capacità di imprimere al match ritmi altissimi. L’impressione era che si fosse perso il bandolo della matassa e quella capacità di manovrare e sviluppare gioco tanto apprezzata da Arrigo Sacchi. Complici due incertezze difensive la Juventus si è trovata sotto di due gol e via, tutti al riposo. I fantasmi del passato sono apparsi di nuovo sullo schermo delle nostre televisioni, ed aleggiavano nello stadio e c’era un po’ di paura che questo maledetto tabù del San Paolo anche quest’anno non sarebbe stato sfatato (nel senso che si sarebbe perso di nuovo). Ad onor del vero, in fondo al mio cuore almeno, nonostante il mio pessimismo di base c’era la sensazione che non tutto fosse perduto. Ma era, appunto solo una sensazione.

Probabilmente nell’intervallo Antonio Conte deve aver fatto tremare lo spogliatoio (cosa confermata a fine gara da diversi giocatori) ed in campo, dopo la pausa, è entrata un’altra Juve, la Juve arrembante che in questo primo scorcio di stagione siamo abituati a vedere, la Juve che ci crede, che non molla mai e dopo la rete di Matri credo che tutti noi Juventini abbiamo pensato: “Ora possiamo anche perdere, ma quello che vogliamo è questo!! E cioè una squadra che non accetta passivamente la sconfitta e che nella sua mente ha l’idea di lottare comunque e sempre!”.

Ho contato circa 24 minuti in cui c’è stata solo una squadra in campo, in cui gli schemi dettati dal mister si sono rivisti in tutto e per tutto, con Vidal splendido protagonista sia come incontrista sia come ispiratore della manovra, un Estigarribia finalmente dentro il gioco e non solo fermo a contrastare le avanzate di Maggio, un Pepe entrato nel ruolo di Marchisio e un Vucinic finalmente concreto. Un’altra leggerezza difensiva, che nulla toglie alla prodezza di Pandev, permetteva al Napoli di riallungare le distanze, ed è lì che la Juventus, mai doma ha tirato prepotentemente fuori gli attributi agguantando un pari che ha veramente il gusto ed il sapore della vittoria, vittoria che con più lucidità si sarebbe addirittura potuta ottenere nel finale, visto che il Napoli, fiaccato dai ravvicinati impegni europei e di campionato appariva in confusione. Ma a volte bisogna sapersi accontentare e valutare la grande reazione e la grinta della squadra, anche se c’è ancora da lavorare affinché l’approccio alla gara sia sempre quello della ripresa e non quello più molle del primo tempo.

Vorrei concludere sottolineando in breve ciò che ho sentito dire a fine gara dal Presidente De Laurentiis che, a differenza di un oggettivo Mazzarri, si è lamentato per il rigore fatto ripetere dall’arbitro Tagliavento,nel rispetto del regolamento. Comprensibile la delusione di un presidente che tanto ha dato e continua a dare a questa società, ma questo mi sembra davvero eccessivo.


Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Come al solito, perfettamente d’accordo.

Nulla da aggiungere solo, proprio per andare a cercare il pelo nell’uovo, il fatto che il Mister continui a contare sempre sugli stessi 12-13 giocatori.
Probabilmente far rifiatare qualcuno ogni tanto può essere utile, sia per il prosieguo del campionato che in vista del campionato futuro, quando, si spera, potremmo giocare ogni 3 giorni.
Lichtsteiner senza fiato che chiede il cambio, senza che gli sia accordato, è la fotografia della mia perplessità. Anche se è vero che in difesa abbiamo solo 4 giocatori (5 contando DeCeglie), e solo su quelli possiamo contare.

A proposito di De Laurentis - che blatera parlando di una vittoria per 4-3 – si vede che fa il cinematografaro….è abituato con il copione già scritto, dove se si cambia una scena comunque le altre rimangono così come definito in precedenza, cosa che ovviamente non si può applicare ad una partita di calcio, dove anche un solo rimpallo può cambiare tutto!

Roberta

Danny67 ha detto...

Roberta condivido le tue perplessità sull'utilizzo degli stessi uomini. Anche io ho notato la richieta di Lichtsteiner di essere sostituito, tanto che mi sono anche preoccupato perchè si vedeva proprio che non respirava, ma del resto a pensare che possa entrare Motta al posto di Stephan mi vengono i brividi..Credo che uno degli obiettivi della finestra di mercato di Gennaio sia infatti un difensore che possa essere inserito sia centralmente che sulla fascia. Comunque domenica Pirlo riposerà visto che è squalificato. Condivido in pieno anche il tuo commento su De Laurentis.

Unknown ha detto...

Nessuno mi crederà ma ho testimoni. Dopo il primo tempo ho sempre detto che potevamo recuperare. I primi minuti abbiamo giocato troppo bene poi un insieme di occasioni fortuite e l'aver sbagliato il rigore ha galvanizzato e favorito il napoli che correva come un matto ma sprecando molte energie. Meritavamo di tornare a casa con la vittoria e do la causa a Conte che non ha avuto il coraggio di mettere Krasic e Quaglia per Matri ed Estigarriba subito dopo il gol ma non se le sentita di togliere Estig che stava giochicchiando bene..
non ha osato..peccato..
potevamo vincere e nessuno a parte DeLaurentis avrebbe detto nulla.

Giuliano ha detto...

il primo pensiero: Conte ha sbagliato formazione. dopo il 2-0 sono andato a fare altre cose più interessanti, dopo il 3-1 idem. Alla fine, constato che Conte ha giocato tutta la partita con gli stessi undici...
Sono senza parole, l'unica cosa che mi sento di dire è: questa non è la Juve dell'anno scorso.
:-)
adesso vediamo cosa succede senza Pirlo, da qui in avanti sarà sempre più dura

Anonimo ha detto...

Vorrei rispondere a Roberta riguardo il turnover non fatto da Conte nei confronti di questi giocatori. E' una squadra giovane, sotto tanti punti di vista, ed ha bisogno di creare un gruppo solido come punto di riferimento. Poi, diciamola tutta, la Juve quest' anno non ha le coppe e giocare una sola volta la settimana rientra nello standard di un campionato di calcio. Il minimo che possano fare è impegnarsi, lavorando sodo, ad onorare quella maglia. Questi ultimi anni sono stati umilianti per tutti noi e vedere giocare, come l'altra sera contro il Napoli, la Juve in quel modo...è una goduria inestimabile! Mancano solo un paio d' innesti per completare la rosa e, sopratutto, manca un centrale con gli attributi perchè non si può vedere un Bonucci così....evito il commento per buona educazione! Conte fa bene a far giocare gli stessi perchè la squadra ha cambiato, per l'ennesima volta, modulo ed allenatore e ci vuole tempo, sudore e tanto lavoro per assimiliare il gioco che chiede l'allenatore. Per giocare a memoria bisogna che i giocatori giochino il più tempo possibile insieme. Una volta che la squadra ha imparato a conoscrsi allora, solo dopo, si può pensare di effettuare il turnover. Perlomeno questo è ciò che penso.

Ricky

Thomas ha detto...

"Perlomeno questo è ciò che penso": qui sono ben accette le opinioni di tutti, giuste o sbagliate che siano.
Ammesso che esista qualcuno in grado di distinguere le une dalle altre... ;-)

Benvenuto nel blog, Ricky

Anonimo ha detto...

@ Ricky
Tutto giusto quello che dici, però io credo che una squadra si costruisca e si amalgami anche psicologicamente. Fare allenare metà dei giocatori tutta la settimana per farli andare costantemente ed unicamente in panchina ed in tribuna potrebbe (uso il condizionale, perché non ho la ricetta in tasca) demotivarli, non farli sentire utili.
Se sono un giocatore che spera di giocare in nazionale (italiana, olandese, serba o della repubblica di pincopallo) e mi ritrovo costantemente in tribuna od al massimo entro in campo gli ultimi 3 minuti solo per perder tempo, potrei anche cominciare a pensare che quella non è la squadra per me e potrei desiderare di giocare altrove. Ma una squadra che mira a vincere il campionato e soprattutto a giocare in Europa non può permettersi di non avere almeno 18-19 giocatori dello stesso alto valore. Ed in Europa non possiamo andare con una squadra che gioca a memoria si, ma solo con 11 pedine, perché rischiamo già a dicembre di essere fuori dai giochi sia in campionato che in champions.
Ma, ripeto, decide Conte. E se i risultati sono questi, va bene così. ;)

Roberta