giovedì 1 dicembre 2011

Libertà di scelta

L'individuo e la sua volontà sono sacri.
Niente paura, io sono qui, come al solito, per parlarvi di pallone e non voglio tediarvi parlando di etica o politica, ma e' fuor di dubbio che ogni persona dovrebbe prendere le decisioni che riguardano la propria vita facendo delle scelte che derivano unicamente dalle proprie personali idee.

Però un vecchio motto recita che "i figli dei gatti prendono i topi", intendendo che le cose che noi impariamo dipendono sostanzialmente dagli insegnamenti dei genitori e delle persone che abbiamo vicino. E se sicuramente qualcuno avrà scelto la squadra di calcio per i colori della maglia o magari per l'infatuazione nei confronti di un particolare giocatore oppure, più prosaicamente, perché era il team vincente del periodo, moltissimi di noi, invece, sono semplicemente tifosi della squadra per la quale teneva il padre, il fratello più grande o il migliore amico.

Lui e' bello, biondo, con dei luminosissimi occhi azzurri, cammina a testa alta e sorride quando calcia un pallone, e se e' vero che ha delle decise prese di posizione, a 16 mesi e' normale che non abbia ancora idee molto chiare su tantissimi argomenti. E ancora non sa che si può essere tifosi di una squadra di calcio.
Intorno a lui, tutti noi - parenti e amici - parliamo sempre di “rispetto” a proposito di quelle che saranno le sue idee e le sue scelte, ma ciò non ci impedisce, a volte, di tentare di indirizzarle, cosi da farle combaciare con le nostre.
Cosi, contro la volontà della madre (romanista), qualche giorno fa gli ho fatto indossare la maglia della Juve. Ho provato a perorare la mia causa anche facendo notare quanto il bianconero sia elegante, e come si abbini bene con i capelli chiari. Sappiamo tutti, quanti ragazzi biondi hanno calcato i campi di calcio con indosso la nostra gloriosa maglia, in verità con alterne fortune. I miei ricordi partono da Francesco Morini e Helmut Haller e poi, passando da Romeo Benetti, Bonini, Fanna, Marangon, Koetting, Carrera, Michelino Laudrup, Mellberg, Poulsen e Pavel Nedved, arrivano fino a Krasic e Sorensen . Ma, per il momento non sono riuscita a far breccia nel cuore dei genitori.

E’ ovvio, e giusto, che sarà lui un giorno ad emozionarsi per una maglia piuttosto che per un’altra, ma (anche se ho già fallito con i miei nipoti!!) proverò ancora a parlargli delle gesta di quei ragazzi con la voglia di vincere; di quel nomignolo, “gobbi”, dovuto alla maglia larga che correndo si gonfiava col vento; dei tanti tifosi sparsi nel mondo; delle tante vittorie; di quella piccola parola che ha un significato meraviglioso “gioventù”; dei nostri palloni d’oro; dell’invidia nei nostri confronti; di tutte le coppe sollevate ma anche delle tante finali sfortunate; della fatica e della soddisfazione che si prova a tifare Juve in una città come Roma (vero Danny?); dei momenti bui e di giovani uomini perduti troppo prematuramente; dei tanti giocatori che hanno permesso alla Nazionale di diventare più volte campione del mondo.
E lo farò, alla faccia del politically correct!

Articolo pubblicato su Juvenews.net

Questo articolo è di Roberta. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Una signora in bianconero

5 commenti:

JUVE 90 ha detto...

questa si chiama violenza micologica :)

Sempre un piacere leggerti, Roberta ;)

Danny67 ha detto...

Grandissima Roberta..sia per il fatto che condividi la mia stessa sorte di Juventino a Roma, sia per il tuo tentativo che non sarà politicamente corretto...ma a me piace proprio tanto!! ;-))

Thomas ha detto...

I bambini bisogna educarli sin da piccoli... ;-)

Giuliano ha detto...

io sono cresciuto in un feudo tutto bianconero: la Lombardia!
:-)
siamo davvero tanti, anche a scuola, fin dalle elementari, i bambini tifosi della Juve erano pari o superiori in numero a quelli delle altre squadre. E mi è capitata la stessa cosa sul lavoro, un po' ovunque, e dunque non è che io stia esagerando.

Anonimo ha detto...

@ Juve90 : come dicono i francesi "a la guerre comme a la guerre" ;)
grazie.

@ Danny e Thomas : è vero si comincia da piccoli....purtroppo però come ho già accennato, fino ad ora non ho avuto molta fortuna, con i figli di mio fratello ho miseramente fallito ....ma non demordo! ;)

@ Giuliano : anche a Roma gli juventini ci sono, ma siamo, come dire, "scoordinati", e i romanisti - molto molto di più che i laziali - qui sono molto "rumorosi" ed è faticoso difendersi. Ma, come vedi, resistiamo alla grande!

grazie a tutti, e buona domenica
Roberta