Finalmente, dopo anni di eliminazioni precoci in cui neanche da lontano si riusciva ad intravedere l’ombra di una finale, la Juventus approda, con pieno merito, al match decisivo per l’aggiudicazione della Coppa Italia in programma a Roma il 20 Maggio 2012. Vi arriva battendo l’avversario di tutta la stagione, quel Milan che, nell’arco di 4 partite non è mai riuscito a sconfiggere la Vecchia Signora, pur essendo sulla carta superiore, come organico, esperienza ed amalgama complessivo.
Al di là dei soliti riferimenti di Allegri a presunti torti arbitrali subiti anche ieri sera (ma non era proprio lui a dire che non ci si deve lamentare e che è necessario, per sedare gli animi, accettare tacendo ogni decisione dei direttori di gara?) Madama non ha assolutamente rubato nulla (del resto persino la Gazzetta dello Sport questa mattina scriveva della assoluta regolarità della rete di Del Piero, e se è vero che Vidal a 8 minuti dalla fine avrebbe potuto essere espulso, la stessa sorte sarebbe dovuta toccare ad Aquilani nel primo tempo), passando per prima in vantaggio e rientrando in gara proprio nel momento in cui il diavolo sembrava avere nelle mani, per usare un termine tennistico, il servizio vincente contro un avversario che dava l’impressione di essere alle corde.
La gara comunque non era cominciata nel migliore dei modi, anche perché, nonostante le rassicurazioni in proposito di Mister Conte nella conferenza stampa della vigilia, la Juve sembrava avere un atteggiamento non particolarmente aggressivo ma anzi piuttosto attendistico, in difesa del vantaggio ottenuto con il 2-1 dell’andata. Ma il controllo del match non rientra, almeno per ora, nelle caratteristiche di questa squadra, che invece è abituata a comandare il gioco e ad esprimersi in velocità, manovrando e pressando molto alto.
I rossoneri approfittavano di questo atteggiamento e tenevano la partita in mano, costringendo gli uomini di Conte ad arretrare nella propria trequarti. Fortunatamente Alex Del Piero metteva il suo sigillo personale su questa sfida (contribuendo in maniera decisiva a condurre la sua Juventus all’ultima finale della propria meravigliosa carriera), cambiando l’inerzia del match, e da quel momento, fino alla fine della prima frazione di gioco, si assisteva alla costante ricerca del raddoppio da parte dei bianconeri.
Ma nella seconda frazione di gioco, anche grazie ad una ingenua incomprensione e disattenzione difensiva (Pepe e Lichtsteiner lasciavano colpevolmente Mesbah libero di concludere a rete di testa) tutto veniva rimesso in discussione, fino, addirittura, al vantaggio milanista con un notevole goal di Maxi Lopez, al quale la mancata chiusura di Bonucci-Chiellini non toglie assolutamente valore. Sembrava finita in quel momento. La Juventus dava l’impressione di non avere più energie, ma nei tempi supplementari invece tutto cambiava ancora e quelle che apparivano come le vittime predestinate si trasformavano in predatori alla ricerca della vittoria. Marchisio, ma soprattutto Giaccherini fallivano occasioni clamorose.
La porta difesa da Amelia appariva stregata, ma finalmente, il genio usciva dalla lampada, e dopo una prestazione stavolta eccezionale, Mirko Vucinic, inventava una rete meravigliosa, un tiro imprevedibile ed imprendibile che si insaccava all’incrocio dei pali dove il portiere milanista non poteva arrivare. Il resto è stato solo uno snervante attendere il triplice fischio di Orsato, che ai più, me compreso, sembrava non arrivare mai.
Al di là della gioia immensa che io (come credo tutti voi, fratelli bianconeri) ho provato a fine gara, devo riconoscere che il Milan è squadra che non si difende mai, che propone sempre il proprio gioco e che affronta l’avversario a viso aperto alla ricerca della vittoria. Ieri sera, ad ogni modo, ho ammirato il solito grandissimo Pirlo, che al minuto 120 ancora correva ad inseguire gli avversari, un immenso Vidal, autore di una prestazione maiuscola, presente ovunque, conquistatore di decine di palloni, un Vucinic che dopo i fischi della partita contro il Chievo, sembra esprimersi finalmente all’altezza del suo enorme talento, ed almeno ieri sera ha letteralmente portato a spasso per tutto il campo Antonini siglando una rete da cineteca.
Ma soprattutto vorrei dire GRAZIE a lui, ad Alessandro Del Piero, al suo entusiasmo, alla sua professionalità, che gli permette di farsi trovare pronto anche quando non gioca da mesi, al suo amore per questa maglia, alla sua linguaccia, mostrataci per l’ennesima volta ieri sera. Già sento che presto mi mancherà tanto….
Adesso, godiamo, perché siamo in finale, ma da oggi, che si pensi all’Inter. Questo deve essere lo spirito Juve.
Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma
5 commenti:
siamo tutti contenti!
:-)
detto questo, qualche altra certezza: 1) hanno fatto bene a non riscattare Aquilani. 2) peccato per Nocerino, un altro che ci sarebbe stato utile. 3) Borriello somiglia sempre più all'ultimo Amauri. 4) il prossimo acquisto sarà un centravanti grande e grosso, l'ideale forse sarebbe Drogba ma la presenza in campo di Borriello si spiega solo così...5) a fine partita, Allegri ha polemizzato su un fallo di Vidal: ma Aquilani poteva essere espulso dopo venti minuti, meglio tacere, in fin dei conti è stata una gran bella partita.
E, infine, è stato bellissimo il primo piano di Ibra e Chiellini che ridevano e scherzavano, in area prima di un calcio d'angolo.
Se possibile, Giuliano, aggiungo (accodandomi a quanto già fatto da Danny) un nuovo punto tutto per Del Piero: infinito. Anzi, no: vicino alla fine.
Capiterà contro il Napoli, il 20 maggio.
Comunque andrà, lo ringrazierò per questi anni meravigliosi giocati con la maglia bianconera.
Un abbraccio!!!
quel dieci con la maglia dei ladri però non mi è piaciuto..non vorrei mai che...
Ciò che contava era la finale. Obiettivo raggiunto, pur se con qualche patema.
Anche a me, alla fine dei tempi regolamentari, pareva di vedere la squadra allo stremo delle forze. Invece l'inizio veemente dei supplementari mi ha (piacevolmente) smentito.
Su Del Piero non ho parole. Speriamo Vucinic sia definitivamente uscito dal letargo...
@pigreco san: non penso proprio. Come te, mi auguro non andrà a finire così.
@Paolo: lo spero anch’io: Vucinic ha i colpi di un grande campione.
Diceva Robert De Niro, interpretando il conducente d’autobus Lorenzo, nel film “Bronx”: “Non c’è niente di peggio del talento sprecato”.
Lo insegnava al (piccolo) figlio Calogero.
Lui, da grande, non lo avrebbe dimenticato.
Un abbraccio a tutti!
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