domenica 23 dicembre 2012

La Juventus e il sapore della vittoria

Adesso che neppure i Maya sono riusciti a fermare la marcia inarrestabile della Juventus, con l'arrivo delle festività natalizie la Vecchia Signora stacca la spina per qualche giorno guardando le avversarie dall'alto degli otto punti di vantaggio maturati sulla seconda in classifica.

In questo momento sembra di assistere a due tornei diversi all'interno di un unico campionato: tralasciando ancora per qualche tempo la scoperta (o la nascita) di un'eventuale anti-Juve, il ritmo imposto dai torinesi è diventato troppo elevato per tutte le altre squadre della serie A.

Per mantenere alta la concentrazione dei suoi uomini Antonio Conte, alla ripresa degli allenamenti, potrebbe raccontare loro cosa era accaduto alla Juventus nella quale lui stesso giocava nel corso della stagione 1999/2000: dopo aver distanziato la Lazio, futura campione d'Italia, di ben nove punti a sole otto giornate dalla conclusione della manifestazione, il 14 maggio 2000 perse uno scudetto che al mondo intero sembrava già conquistato. In quell'occasione il terreno di gioco del “Renato Curi” di Perugia era diventato una sorta di risaia a causa del nubifragio che si era abbattuto sulla città umbra.

L'arbitro della partita era Pierluigi Collina, che aveva diretto pure il derby di Torino vinto dalla Vecchia Signora il precedente 19 marzo quando la squadra di Eriksson, sconfitta di misura a Verona, aveva visto sfuggire i bianconeri dai propri radar. Sulla panchina della Juventus sedeva Carlo Ancelotti, che dalle colonne della “Gazzetta dello Sport” ha espresso la propria opinione sull'attuale corsa al tricolore: “Nel campionato italiano può sempre succedere tutto e il contrario di tutto”. Appunto.
Il successo ottenuto a Parma è il quarto consecutivo collezionato da Madama in serie A dopo la sconfitta rimediata contro il Milan lo scorso 25 novembre. Il fatto che abbia affrontato il Cagliari in Emilia Romagna rientra nella logica di un decadimento del campionato italiano pari alle attuali condizioni di molti suoi stadi: vecchi, fatiscenti, insicuri e privi di pubblico.

Per diverso tempo si è cercato di capire la reale forza della Juventus, immaginando che potesse vincere facilmente in Italia soltanto perché mancano avversarie che riescano a tenerle testa. Superato brillantemente il girone di Champions League (eliminando, oltretutto, i detentori del titolo) anche questa obiezione sollevata dai suoi detrattori è caduta nel vuoto.

I risultati positivi accumulati sino ad oggi le hanno consentito di toccare con mano, scrivere o soltanto sfiorare diversi record, e di stimolare tra gli addetti al mestiere paragoni con squadre fortissime che appartengono al suo stesso passato. A questo proposito Conte, nel tentativo di far restare tutti quanti con i piedi ben piantati per terra, ha tirato fuori dall'album del perfetto vincente delle semplici istruzioni da seguire: “L’importante è che stiano facendo progressi ed inizino ad avere il piacere della vittoria”.
Nella conferenza stampa che aveva preceduto un'altra gara giocata recentemente contro il Cagliari, quella valevole per gli ottavi di finale della Coppa Italia, lo stesso tecnico bianconero aveva posto l'accento sull'obiettivo principale di questa stagione: “Confermarci in Italia. Rivincere lo scudetto, se possibile, ma soprattutto aprire un ciclo che non ci dovrà mai vedere fuori dalla Champions League, anche per questioni economiche”.
Perché è proprio grazie all'aumento degli introiti nelle casse della società che si “potranno prendere, un giorno, i giocatori da 35-40 milioni di euro, quelli che tutti si aspettano”. E sarà in quel momento, sempre secondo l'allenatore bianconero, che “potremmo davvero iniziare a paragonarci a Paris Saint-Germain, Barcellona, Bayern Monaco, Manchester United e Manchester City”.

La strada da compiere è indubbiamente lunga, anche se vista dalla prospettiva offerta dai campi di gioco la sensazione è quella di averne già percorsa molta in un arco di tempo relativamente breve.
Così breve che neanche i Maya avrebbero potuto prevederlo.

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7 commenti:

paratadizoff ha detto...

Ciao Thomas, i miei auguri di buon Natale e felice anno nuovo.

Antonio

Thomas ha detto...

Auguri di cuore anche a te e alle persone che ti sono care, Antonio.

Un abbraccio!

Ps: i tuoi pezzi continuano ad essere bellissimi

Danny67 ha detto...

Ciao Thomas.
Dice bene Antonio Conte. Qualificarsi per la Champions è fondamentale per poter mantenere la squadra ad altissimi livelli. Certo arrivarci da primi è la cosa migliore.

Tanti auguri di Buon Natale a te e a tutti gli amici del Blog.

P.S.
Ti manderò gli auguri anche per sms in questi giorni. Un abbraccio e grazie di tutto.

Il Duca ha detto...

Ciao Thomas.

Ti seguo sempre con piacere e giudico i tuoi articoli assai interessanti, nonché caratterizzati da una gradevole ironia che rimane perennemente confinata nel lecito

Come già ti avevo fatto presente continuo ad essere assai impegnato con il mio figliolo, ma non perdo certamente l'occasione per augurarti un caloroso BUON NATALE!!!

MauryTBN ha detto...

Certi club dal punto di vista economico rimarranno irraggiungibili per ancora molto tempo secondo me. Con una serie A così vecchia, povera e poco attraente più di tanto non si può fare, nonostante lo stadio di proprietà e una gestione finanziaria oculata. Bisogna essere bravi a pescare nomi pochi conosciuti e trasformarli in top player (Vidal docet). Colgo l'occasione per augurare a te,a tutti gli amici del blog e alle vostre famiglie un felice Natale!

Dimenticavo: questa sera su Sky dovrebbe andare in onda un'intervista esclusiva ad Antonio Conte, se potete non fatevela scappare :)

Entius ha detto...

Un sincero augurio di Buon Natale e Buone Feste !!!

http://www.calciorum.blogspot.it/

Thomas ha detto...

Grazie di cuore a te, Danny ;-)
Spero di sentirti presto.

Ti penso spesso, Duca.
Passa a trovarmi quando riuscirai a liberarti dalle grinfie del tuo figliolo
:-)

Quando avevamo i soldi da spendere, Maury, la precedente gestione li aveva utilizzati per acquisti del calibro di Melo e Diego (50 milioni in due). Subito dopo ci siamo ritrovati senza moneta e “merce di scambio”.
A mio modo di vedere hai ragione: ci vuole un po' di tempo unito ad un po' di sana fortuna nelle operazioni di mercato.
Certo, con un gruppo del genere l'attesa per tornare ad essere un club al “top” delle proprie possibilità è meno pesante del previsto...
;-)

Ricambio gli auguri di cuore, Entius.
A te e alle persone che ti sono care.

E li estendo pure a tutti gli amici del blog, sia a quelli che lasciano i loro commenti che agli altri lettori.
A presto