Dopo aver sconfitto il Milan nella
recente gara secca disputata a Torino, la Juventus ha raggiunto le semifinali
della Coppa Italia per la sesta volta consecutiva. Nelle precedenti cinque
edizioni il suo cammino si era fermato per tre volte ai quarti, una in
semifinale (eliminata dalla Lazio) ed una in finale (nella quale aveva perso il
trofeo per mano del Napoli).
Sulla propria strada Madama troverà nuovamente la Lazio allenata da quel Petkovic che, dipinto come un oggetto misterioso al momento del suo arrivo in Italia, col passare del tempo è riuscito a farsi apprezzare sia per le sue qualità professionali che per quelle umane. Con l'avanzare del torneo il tabellone della Coppa Italia ha finito col riproporre quasi tutte le squadre attualmente al vertice della serie A: escluso il Bologna, unico "intruso" capace di eliminare il Napoli (terzo), in attesa della disputa degli ultimi quarti di finale restano infatti in lizza tutti i club che si trovano tra il primo ed il sesto posto in classifica (Juventus, Lazio, Fiorentina, Inter e Roma).
Il trofeo che sino a qualche anno fa veniva snobbato dalle più prestigiose società italiane, al punto da schierare spesso e volentieri le riserve delle riserve, ora ha acquisito una maggiore considerazione. Il caso del Milan, in questo senso, è emblematico: settimo in campionato e prossimo avversario del Barcellona in Champions League, a causa dell'estromissione dalla coppa nazionale rischia seriamente di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano già a metà marzo. Proprio lui che non ha smesso di frequentare i salotti buoni dell'Europa che conta anche nel periodo post-Calciopoli, e che si era aggrappato con la forza della disperazione alla gara di Torino nel tentativo di dare un senso alla propria stagione.
La Juventus, dal canto suo, procede a vele spiegate sulla rotta verso la semifinale con i biancazzurri. La Coppa Italia, oltretutto, è l'unica manifestazione giocata quest'anno nella quale Conte è riuscito a guidare la propria formazione sin dalla prima gara disputata, visto che la squalifica che gli era stata comminata in estate era già scaduta all'epoca del confronto con il Cagliari (12 dicembre 2012).
Sulla propria strada Madama troverà nuovamente la Lazio allenata da quel Petkovic che, dipinto come un oggetto misterioso al momento del suo arrivo in Italia, col passare del tempo è riuscito a farsi apprezzare sia per le sue qualità professionali che per quelle umane. Con l'avanzare del torneo il tabellone della Coppa Italia ha finito col riproporre quasi tutte le squadre attualmente al vertice della serie A: escluso il Bologna, unico "intruso" capace di eliminare il Napoli (terzo), in attesa della disputa degli ultimi quarti di finale restano infatti in lizza tutti i club che si trovano tra il primo ed il sesto posto in classifica (Juventus, Lazio, Fiorentina, Inter e Roma).
Il trofeo che sino a qualche anno fa veniva snobbato dalle più prestigiose società italiane, al punto da schierare spesso e volentieri le riserve delle riserve, ora ha acquisito una maggiore considerazione. Il caso del Milan, in questo senso, è emblematico: settimo in campionato e prossimo avversario del Barcellona in Champions League, a causa dell'estromissione dalla coppa nazionale rischia seriamente di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano già a metà marzo. Proprio lui che non ha smesso di frequentare i salotti buoni dell'Europa che conta anche nel periodo post-Calciopoli, e che si era aggrappato con la forza della disperazione alla gara di Torino nel tentativo di dare un senso alla propria stagione.
La Juventus, dal canto suo, procede a vele spiegate sulla rotta verso la semifinale con i biancazzurri. La Coppa Italia, oltretutto, è l'unica manifestazione giocata quest'anno nella quale Conte è riuscito a guidare la propria formazione sin dalla prima gara disputata, visto che la squalifica che gli era stata comminata in estate era già scaduta all'epoca del confronto con il Cagliari (12 dicembre 2012).
Il tabellino della gara tra i bianconeri e i rossoneri ha riportato i nomi dei tre attaccanti più talentuosi scesi sul campo dello "Juventus Stadium": El Shaarawy, Giovinco e Vucinic. Prima dell'incontro Conte aveva spiegato ai cronisti come avrebbe dosato l'impiego dello stesso montenegrino: "Stiamo cercando di recuperarlo per portarlo a fare una partita tutta intera. E non rischiare, soprattutto, che dopo una partita di 95 minuti si fermi per un mese, un mese e mezzo: sarebbe un disastro, sotto tutti i punti di vista".
Un disastro, è vero. Anche perché, a costo di essere monotoni e ripetitivi, va ricordato come la consistenza dell'attacco bianconero senza Vucinic sia facilmente immaginabile...
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5 commenti:
su Vucinic potremmo fare un po' di scommesse per oggi: dorme, gioca, giochicchia, Platini, non gioca?
:-)
manca poco, vediamo (direi che inizia in panchina)
Direi che non giocherà dall'inizio, Giuliano.
Poi, però, nel caso in cui dovesse entrare mi auguro che lasci le infradito in panchina...
;-)
Un abbraccio
Le ha portate in campo le infradito, nonostante la pioggia. Due punti persi...
ronf ronf...yawn
:-(
Niente, c'e' poco da fare: o prendiamo un giocatore in attacco capace di segnare anche i goals sporchi, brutti e cattivi, oppure per vincere dobbiamo continuare a tirare almeno 20 volte nelle porte avversarie...
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