Lo
scontro al vertice tra Napoli e Juventus avrebbe dovuto catalizzare
l'attenzione generale degli appassionati sportivi in occasione della
ventisettesima giornata appena conclusa. Terminata la partita dello scorso venerdì,
invece, le luci della ribalta si sono velocemente spostate sulle due squadre
milanesi e su Francesco Totti.
Se in
vetta alla classifica la situazione è rimasta apparentemente inalterata (il
vantaggio acquisito dai bianconeri negli scontri diretti, in realtà, non andrebbe
trascurato), alle spalle del gruppo di Mazzarri adesso soffia forte il vento
del nord. Il brusco rallentamento accusato dalla Lazio ha favorito la risalita
di Milan e Inter, che ora iniziano ad ambire ad una posizione migliore rispetto
al gradino più basso del podio. Quella rossonera, poi, è diventata la squadra
del momento. Non è da tutti vincere 2-0 contro il Barcellona in un ottavo di
finale di Champions League, proprio nello stesso momento in cui iniziava a
concretizzarsi una sua rimonta in serie A sulla quale in pochi avrebbero
scommesso soltanto qualche mese addietro.
Per
il Diavolo cominciare la stagione affidandosi ad El Shaarawy e De Sciglio dopo
aver salutato le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva non è stato facile. All'undici
di base, oltretutto, nel corso dei due anni precedenti era stata
progressivamente tolta la qualità che l'aveva reso vincente anche in Europa,
sostituendola con chili di muscoli spalmati sulla linea mediana del campo. Il
cambio di strategia societaria ha prodotto risultati sino a quando lo stesso
Ibrahimovic riusciva a gestire autonomamente il reparto offensivo rossonero.
Con
l'addio dello svedese e di altri elementi che avevano fatto le fortune del
Milan, quella in corso più che una stagione di transizione mostrava le
sembianze di un fallimento annunciato. Mentre a Torino Pirlo continuava a
guidare la Juventus
davanti a tutte le avversarie, in casa milanista soltanto l'arrivo di Balotelli
è riuscito a far tornare l'entusiasmo. Allegri, sostenuto da Galliani, ha
tirato dritto per la propria strada senza farsi condizionare dalle critiche e
dai suggerimenti che gli erano piovuti addosso da ogni dove. Neanche il tempo
di pensare ad una sorta di dipendenza dalle prestazioni offerte dall'ex
attaccante del Manchester City, che in sua assenza Pazzini ha saputo trascinare
il Diavolo alla vittoria contro la
Lazio. Su questo tema è sorta spontaneamente la domanda più
gettonata di questi giorni: ma non era l'Inter ad aver fatto l'affare nello
scambio con il Milan, dal quale aveva prelevato Cassano?
I
mal di pancia del giocatore di Bari Vecchia sono ciclici, stupiscono solamente chi
ancora si stupisce ogni qualvolta si verificano. Stramaccioni in cuor suo non
sentiva certamente la necessità di aggiungere un altro problema a quelli che
già lo tormentano da tempo. Il recente tentativo messo in atto dal club di
Moratti di tesserare il norvegese Carew alimenta ulteriori dubbi sulla bontà
dell'operazione conclusa la scorsa estate con i rossoneri.
Nella capitale, intanto,
Francesco Totti ha tagliato la scorsa domenica il prestigioso traguardo delle
225 reti segnate in serie A. Raggiunto Gunnar
Nordahl, ora può tranquillamente puntare a sorpassarlo nel corso delle
prossime giornate di campionato. Davanti a lui resterebbe solamente Silvio Piola, che di goal ne aveva
realizzati la bellezza di 274. Con ogni probabilità il numero dieci giallorosso
si fermerà prima. L’auspicio degli sportivi è che la parola fine arrivi nello
stesso momento in cui il suo corpo lo avvertirà che la benzina è finita.
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2 commenti:
Già, Pazzini...non sarebbe stato meglio in estate prendere lui al posto di Bendtner?
Direi di si'...
Sono a Torino, Danny. Tra poco saro' allo "Juventus Stadium".
Un abbraccio ;-)
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