Dopo la sosta causata dagli impegni
della Nazionale di Cesare Prandelli,
sabato riprenderà il campionato di serie A. Per la seconda volta consecutiva
l'incontro di cartello della giornata riguarderà ancora la Juventus, ospite a
Milano della neonata Inter di Walter
Mazzarri. Se nel corso della seconda tappa della manifestazione i
bianconeri si sono sbarazzati agevolmente della Lazio, in quella che sta per
iniziare potrebbero trovare nei nerazzurri un ostacolo particolarmente duro da
superare.
Nel calcio nostrano le partite tra
Madama e l'Inter vengono considerate alla stregua di un vero e proprio derby.
In ballo, infatti, non c'è soltanto la contabilità degli scudetti vinti,
reclamati, tolti o aggiunti da una parte e dall'altra, quanto piuttosto una
rivalità tra i club che negli ultimi anni è cresciuta così tanto da uscire dal
rettangolo verde per poi entrare nelle aule dei tribunali.
Accompagnata dalle interviste di rito ai
vari Luigi Simoni, Mark Iuliano e Ronaldo (Luís Nazário de Lima), i principali protagonisti del
famoso scontro del lontano aprile del 1998, quella di sabato prossimo sarà
l'occasione per testare l'effettiva consistenza della formazione milanese. Se
della squadra di Conte si conoscono
già pregi e difetti e restano da scoprire soltanto i nuovi arrivati Ogbonna e Llorente, ciò che incuriosisce dell'Inter è capire quanta sostanza
c'è dietro il saldo delle reti maturato nelle due prime gare giocate in questo
campionato: cinque gol segnati e zero subiti. La persona che meglio di altre
potrebbe aiutare a risolvere (o dissolvere) questo dubbio è certamente
l'argentino Tévez, la punta che ha
aggiunto all'attacco bianconero quel pizzico di cattiveria sotto porta che era
mancata nelle scorse stagioni. A Mazzarri e Conte, riconosciuti da ambo le
parti come il valore aggiunto delle rispettive società, spetterà il compito di
dare ulteriore sostanza ad un match che per sua natura ne ha già abbastanza.
La
gara che chiuderà la domenica del pallone sarà un derby reale, quello della
Lanterna che vedrà opposte Sampdoria e Genoa, antipasto di un'altra
stracittadina importante, quella tra Roma e Lazio, che animerà la prossima
puntata del campionato. Una curiosità: i giallorossi di Rudi Garcia sinora hanno marciato alla stessa velocità dell'Inter.
Considerando come le due società si sono comportate nel recente passato è
giusto riconoscere, almeno in questa fase iniziale, la bontà del lavoro dei
loro nuovi tecnici. Lo scontro tra Milan e Napoli metterà la parola fine alle
partite previste tra poco più di una settimana. Visto che ci troviamo ancora
all'alba di un'annata sportiva importante e densa di appuntamenti, si può dire
che gli appassionati non hanno di che lamentarsi. Senza dimenticare,
oltretutto, che l'Italia di Prandelli può già permettersi di scegliere la
struttura nella quale alloggerà in Brasile nell'estate del 2014.
Articolo pubblicato su
6 commenti:
In bocca al lupo per stasera e... speriamo che vincano gli sfavoriti... FORZA INTER !!!
Porca miseria che gufata, Vincenzo...
;-)
Un abbraccio sincero.
A presto!
Ps: «Vinca la Juve o vinca il migliore? Sono fortunato, spesso le due cose coincidono» (cit. Avv. Gianni Agnelli)
1-1 ... no, fammi fare due conti: i nostri scudetti sono 31, quelli dell'Inter sono 13. Dunque, doveva uscire un 3-1, magari come quello dell'anno scorso
:-)
Non sarebbe stato male, Giuliano...
Ottima idea (e abbinamento)
;-)
Un abbraccio!
Perfettamente d'accordo con Giuliano.
Riguardo la partita: non è stata bella, ma la reazione dopo il gol subito è stata da grande squadra.
Aspettando Llorente e Ogbonna: spero che con il gran numero di partite in poche settimane ci sarà spazio anche per loro. Un po' mi preoccupa il fatto che Conte preferisca far giocare Vucinic e Barzagli al 50% di condizione piuttosto che i due nuovi acquisti
Condivido quanto scritto da Paolo. Comincio a pensare che in tutto quello che si dice su Llorente ci sia un fondo di verità. Al di là del fatto che gli manca il ritmo partita probabilmente il ragazzo non è particolarmente gradito a Conte. Mi auguro che non sia così perchè ciò indicherebbe che l'acquisto di Fernando è stato fatto senza la sua approvazione. In tal caso l'errore della cessione di Matri è ancora più grave. Tevez è un fenomeno, ma da solo non basta.
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