Se dieci vittorie consecutive non sono bastate alla Roma per mettere le mani sul campionato e prendere il largo sulle dirette rivali nella corsa verso lo scudetto, le sette accumulate sino ad oggi dalla Juventus rischiano addirittura di far passare in secondo piano lo straordinario avvio dei giallorossi di Garcia.
Visto quanto era successo ai nastri di partenza alzi la mano chi era convinto, senza ombra di dubbio, che Madama si sarebbe ritrovata alla quindicesima tappa del torneo con sei punti virtuali di vantaggio sulla Roma. Spetta proprio a lei, adesso, il compito di ridurre nuovamente il distacco in classifica vincendo contro la Fiorentina dell'ex Montella nella partita prevista per l'ora di pranzo della domenica.
La Juventus sbanca Bologna con il secondo 2-0 in due anni (la scorsa stagione capitò alla ventinovesima giornata, il 16 marzo 2013), prolungando in questo modo la propria imbattibilità nella città delle Due Torri. L'ultima sconfitta, infatti, risale al 29 novembre 1998: Paramatti, Signori e Davide Fontolan diedero tre ceffoni alla Vecchia Signora orfana dell'infortunato Del Piero, gravemente infortunatosi ad un ginocchio a Udine qualche giorno prima.
La scorsa primavera, in piena corsa per aggiudicarsi il secondo tricolore consecutivo alla guida dei bianconeri, durante la conferenza stampa che aveva preceduto una gara contro la Lazio Antonio Conte aveva dichiarato: “Chi vince scrive, fa storia, gli altri possono solo fare chiacchiere”.
Se la Juventus dovesse aggiudicarsi anche le due prossime partite di campionato (col Sassuolo in casa e l'Atalanta a Bergamo) arriverebbe a quota nove successi di fila. Ne mancherebbe uno, in quel caso, per eguagliare la straordinaria serie della Roma: si giocherà a Torino, con ogni probabilità il 6 gennaio. Proprio tra bianconeri e giallorossi. Se così fosse, si tratterebbe di una beffa del destino a danno dei capitolini. Quel giorno, comunque andranno a finire le cose da oggi in poi, allo “Juventus Stadium” tornerà a salutare i suoi vecchi tifosi David Trezeguet.
Un piccolo regalo per una bellissima storia d'amore, quella tra il bomber francese e la sua Signora. Che al momento, però, non può abbassare la guardia: martedì, a Istanbul, giocherà la gara decisiva per l'accesso agli ottavi di finale della Champions League.
Questa storia, in campo europeo, è ancora tutta da scrivere.
Visto quanto era successo ai nastri di partenza alzi la mano chi era convinto, senza ombra di dubbio, che Madama si sarebbe ritrovata alla quindicesima tappa del torneo con sei punti virtuali di vantaggio sulla Roma. Spetta proprio a lei, adesso, il compito di ridurre nuovamente il distacco in classifica vincendo contro la Fiorentina dell'ex Montella nella partita prevista per l'ora di pranzo della domenica.
La Juventus sbanca Bologna con il secondo 2-0 in due anni (la scorsa stagione capitò alla ventinovesima giornata, il 16 marzo 2013), prolungando in questo modo la propria imbattibilità nella città delle Due Torri. L'ultima sconfitta, infatti, risale al 29 novembre 1998: Paramatti, Signori e Davide Fontolan diedero tre ceffoni alla Vecchia Signora orfana dell'infortunato Del Piero, gravemente infortunatosi ad un ginocchio a Udine qualche giorno prima.
La scorsa primavera, in piena corsa per aggiudicarsi il secondo tricolore consecutivo alla guida dei bianconeri, durante la conferenza stampa che aveva preceduto una gara contro la Lazio Antonio Conte aveva dichiarato: “Chi vince scrive, fa storia, gli altri possono solo fare chiacchiere”.
Se la Juventus dovesse aggiudicarsi anche le due prossime partite di campionato (col Sassuolo in casa e l'Atalanta a Bergamo) arriverebbe a quota nove successi di fila. Ne mancherebbe uno, in quel caso, per eguagliare la straordinaria serie della Roma: si giocherà a Torino, con ogni probabilità il 6 gennaio. Proprio tra bianconeri e giallorossi. Se così fosse, si tratterebbe di una beffa del destino a danno dei capitolini. Quel giorno, comunque andranno a finire le cose da oggi in poi, allo “Juventus Stadium” tornerà a salutare i suoi vecchi tifosi David Trezeguet.
Un piccolo regalo per una bellissima storia d'amore, quella tra il bomber francese e la sua Signora. Che al momento, però, non può abbassare la guardia: martedì, a Istanbul, giocherà la gara decisiva per l'accesso agli ottavi di finale della Champions League.
Questa storia, in campo europeo, è ancora tutta da scrivere.
Articolo pubblicato su
10 commenti:
Sarà durissima martedì. Passare il turno in Champions è fondamentale dal punto di vista del morale, per il futuro della stagione ma soprattutto dal punto di vista economico.
Un abbraccio
Sarà durissima, concordo.
Ma non facciamo il Galatasary più forte di quello che realmente è.
Temo soprattutto le condizioni ambientali... Vedremo...
Un abbraccio!
ho letto dei paragoni fra Vidal e altri campioni del passato... no, non ci siamo ancora. E' in serate come quella di domani sera che si vedrà chi è veramente Vidal, chi è Llorente, chi è Tevez... (eccetera). Non dimentichiamoci che gli altri, i grandi juventini, sono diventati così grandi perché sono arrivati sempre a finali, semifinali, Mondiali vinti, eccetera eccetera.
Quindi, vediamo - e forza Juve, forza Vidal, dimostrateci che la Juve è tornata anche in Europa!
(e dopo lo compero anch'io, il poster di Vidal!) (ma solo dopo)
:-)
@Thomas
Quando ho detto che sarà durissima infatti non mi riferivo alla qualità del Galatasaray ma a due componenti fondamentali,le condizioni ambientali che troveremo e la prestazione della juventus che in coppa fino ad ora è sembrata essere la lontana parente di quella che la domenica domina in campionato.
@Giuliano
Pienamente d'accordo. Vidal è un giocatore immenso ma queste sono le imprese che un calciatore immenso deve compiere per diventare un vero fenomeno eterno agli occhi dei propri tifosi.
Hic Rhodus hic salta
:-)
non ho fatto il classico, ma me la ricordo lo stesso: un atleta si vantava di aver fatto un grande salto, a Rodi. Rodi è qui, salta: facci vedere...
un abbraccio a Vidal e soci, Hic Istanbul...
:-)
CONTE NON E' DA CHAMPIONS
Certo che lo sanno gli allenatori da esordienti che schierare una difesa a tre con la neve è un suicidio...è così è stato. Tentare di fare passaggini e metterci 50 minuti per capire che palla lunga e via era l'unico modo per uscire dal pantano non premiano l'allenatore. Mancini si conferma un allenatore di statura internazionale.
Mi dispiace Pigreco, ma non sono d'accordo. Non è una questione di modulo. E' una questione di gioco. Se sei abituato ad avere una squadra che gioca la palla a terra e non la butta via, su un campo del genere ne paghi le conseguenze. Prepari un macht cercando di sfruttare le caratteristiche di lavoro in tenica e intensità e ti ritrovi in una situazione dove prevale solo il fisico. Il gol di Sneijder lo dimostra. Il merito sono i muscoli di Drogba. L'unica cosa a mio modesto parere che si può imputare a Conte è la preparazione atletica di questo avvio di stagione. La Champions è stata pregiudicata nelle prime due gare, soprattutto in quella interna proprio contro i turchi. Termino con la seguente considerazione. Il campo era impresentabile per giocare a calcio. Ma se fosse andata bene, i titoli dei giornali sarebbero stati "epici" oppure "stoici". Le condizioni climatiche hanno talvolta ingigantito le gesta di questo sport. La Juve aveva interesse a non giocare per come sviluppa le proprie azioni. Sono convinto che un altro club, penso al real Madrid, avrebbe spostato il macht nei giorni o (considerato il sorteggio) in un altro campo di gioco.
Un caro saluto a tutto il blog.
Antonio
ha vinto la squadra con più soldi, Drogba e Sneijder hanno fatto la differenza.
Direi che è questo il punto su cui discutere seriamente, lo pensavo ancora di più guardando Milan-Ajax: l'Ajax è la squadra che ha lanciato Ibrahimovic e Suarez, tanto per dirne solo due e solo dei più recenti.
Poi, sul resto, non abbiamo giocato bene nemmeno una partita su sei - ma questo lo sappiamo tutti.
Son i "musi" dicono dalle mie parti che si ostinano...il campo era quello non un altro...la bravura del mister sta nel saper affrontare le difficoltà qualsiasi esse siano..il livello e furbizia di Mancini è superiore a quello di Conte..non c'entra nulla se potevano vincerla prima sta di fatto che a partita secca con due risultati utili non difendi il pareggio sei un idiota o meglio un "mus"(asino) che ha deluso
un sacco di tifosi ch gli urlavano "Conte difendi il risultato non far fare le fighette ai giocatori" il campo è quello. 50 minuti per capire che la palla andava lanciata alta e non a raso terra per una squadra che pensava di essere da Champions è un insulto al gioco del calcio. Che è anche questo..uno sport per uomini in ogni tipo di terreno... onore al galatassarai che ha giocato meglio.
@pigreco san: posso accettare che, nonostante tutto (e tutte le vittorie ottenute in Italia), tu possa considerare Conte un tecnico “non da Champions League”.
Ma Roberto Mancini... Per cortesia...
;-)
@Antonio: sono d'accordissimo con te sia per quanto riguarda le condizioni ambientali (e sull'atteggiamento che avrebbe tenuto con ogni probabilità il Real Madrid al nostro posto) che per la preparazione atletica.
Ti dirò di più: a mio modesto parere la Juventus era arrivata all'appuntamento con la finale della Supercoppa Italiana “troppo” in forma.
Questo l'avevo pensato a suo tempo.
La gara di Firenze, in un certo senso, ne era stata la riprova.
Dopo quella partita abbiamo iniziato a “volare”. L'aspetto emotivo è stato fondamentale affinché ci rialzassimo, però anche dal punto di vista fisico ci siamo ripresi sin troppo bene.
Tanto da farmi venire qualche dubbio.
@Giuliano: penso che la gara di Istanbul l'abbiamo persa noi, prima ancora che vincerla il Galatasaray.
Onore e meriti ai vincitori, comunque.
E' lo sport, bisogna accettare i verdetti espressi dal campo.
Anche se quello, per un giorno, fa davvero schifo
;-)
Un abbraccio a tutti!!!
Posta un commento