mercoledì 15 settembre 2010

L'obiettivo della nuova Juve? Battere il Lech Poznan

Ora non resta che giocare, e vedere cosa accadrà.
Dopo aver vivisezionato e analizzato l'incontro con la Sampdoria sotto tutti gli aspetti, adesso dalla Juventus si attendono miglioramenti già dalla prossima gara in Europa League di domani contro il Lech Poznan.
Senza Aquilani e Quagliarella, (molto) probabilmente con il rientro di Iaquinta, sicuramente con l’utilizzo del turnover tra i giocatori.

Si aspettava l'inizio dell'ormai famoso tour de force per poter sviluppare nuovi argomenti di discussione: dopo i fuochi d'artificio (mancati) del calciomercato estivo e la settimana di sosta per gli impegni delle nazionali, ci si ritrova adesso con un'atmosfera anestetizzata dal pareggio casalingo in campionato e da quel solitario punticino in classifica che fa "poco" Juve e "molto" strano. Oltre che paura.

L'impegno contro i polacchi è imminente, perdere non piace a nessuno, quella di vincere è un'abitudine da recuperare al più presto, l’importante - però - è non scordare che soltanto attraverso un piazzamento finale (in serie A) che consenta di partecipare alla prossima Champions League si possono ottenere i finanziamenti indispensabili a (ri)costuire una squadra altamente competitiva.

I giorni scorsi si è fatto un gran parlare del (probabilissimo) ritorno di Pavel Nedved in seno alla società, nella veste di dirigente. Al di là di ogni considerazione sull’effettivo ruolo che potrebbe/dovrebbe andare a ricoprire, sono moltissimi gli aneddoti che lo riguardano scaturiti durante il periodo che - da giocatore - ha trascorso all’interno dell’ambiente bianconero.

Preso a caso dall’album dei ricordi: nel corso di un allenamento a Vinovo, verso la metà del mese di marzo del 2008, andò in escandescenza per non essere riuscito a raggiungere un cross del compagno di squadra Sissoko. Se ne uscì dal campo, infuriato, gettando la maglietta a terra, per dirigersi verso gli spogliatoi.
Una volta sbollita la rabbia rilasciò questa dichiarazione: "Sono fatto così, non mi piace perdere neanche in allenamento, ormai il mio carattere è questo ed è troppo tardi per cambiarlo. Però ho sempre pagato per i miei sbagli".

Quando sei alla Juventus esistono soltanto due verbi: partecipare e vincere.
In silenzio. Perchè sono i fatti che devono parlare.
Con le parole non vinci le partite. Anzi: rischi di illudere, o dare adito a (facili) polemiche.

Meglio lasciar perdere discorsi su "progetti" o "rinnovamenti": è una squadra nuova, con i problemi tipici di chi indossa un nuovo vestito senza avere preso tutte le misure. Solo provandolo ci si accorge dei punti dove è necessario intervenire. Anzi: dove si dovrà intervenire. Niente di strano: è ovvio che quando si parla di una società come quella bianconera, nel bene così come nel male, tutto assume proporzioni esagerate. Quello che le è capitato nel recente passato (da 2006 in poi) ha contribuito ad elevare la tensione che accompagna qualsiasi episodio che la riguarda all’ennesima potenza.

L’obiettivo della Juventus di oggi? Battere il Lech Poznan.
Quello di venerdì? Portare a casa i primi 3 punti da Udine nella prossima gara di campionato.

Conquistare lo scudetto? Arrivare secondi o terzi?
No: vincere le partite nel sottopassaggio che conduce al campo, prima ancora di iniziarle.
Vorrebbe dire che la Vecchia Signora è veramente tornata.

In questi giorni ci si sta perdendo nel guardarsi la punta dei piedi, quando invece occorrerebbe fissare negli occhi l’avversario di turno e provare ad imporsi il maggior numero di volte possibile. Senza pensieri. E parole.

Lo meriterebbero i tifosi. Non solo i venti-venticinquemila che vanno allo stadio, ma anche quei milioni che sono quattro anni che aspettano di riavere indietro i loro titoli. E la loro squadra.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

4 commenti:

Giuliano ha detto...

Scusa se vado un po' fuori tema, e sempre in attesa di vedere cosa ci combinano stasera
:-)
però ho visto quanto guadagnano Ibra, Etoo, e compagnia. Non è un bel vedere, si fa sempre notare che il Cesena o il Chievo stanno in piedi con meno dell'ingaggio di uno di questi, ma poi tutto finisce lì.
Ecco, davanti a queste cose io sono contento della campagna acquisti e cessioni di quest'estate. Di strapagati ne sono rimasti pochi, l'anno prossimo - credo - nemmeno più Buffon e Del Piero (che prendono la metà di Ibra, forse meno).
Adesso vediamo, se Motta e De Ceglie continuano così, con la Juve hanno chiuso (anche se dispiace, e molto).
Questo dovrebbe essere il calcio normale, Platini ha ragione da vendere quando dice che una squadra non può spendere più di quanto incassa, ed è un peccato che debba scendere a continui compromessi...Ma così va il mondo, se osasse di più il Real e Moratti e gli sceicchi inglesi se lo mangerebbero in un boccone.
Forza Juve, qualsiasi cosa succeda!

JUVE 90 ha detto...

l'obiettivo è vincere SEMPRE. Questa è la Juve

Thomas ha detto...

@Giuliano: bello, bello, Giuliano.
Grazie!
"Forza Juve, qualsiasi cosa succeda!": finale stupendo.
Questi sono i fuori tema che preferisco. E mi piacciono tantissimo...

@JUVE 90: anche in allenamento!
;-)

Un abbraccio!

marco99 ha detto...

e infatti abbiamo pareggiato anche oggi :)

sapete perchè?
perchè la juve è morta nel 2006