mercoledì 29 settembre 2010

A Manchester con lo "spirito Juve"

Quello di Brian Kidd è un nome che a molti appassionati di calcio potrebbe non dire nulla. Invece, nel suo piccolo, è entrato anche lui a far parte della storia della Juventus. Il 15 settembre del 1976, a Manchester, quando ancora il City giocava allo stadio "Maine Road", realizzò la rete decisiva per la vittoria dei Citizens sui bianconeri.

Accadde quando ormai la prima frazione di gioco volgeva al termine, nell’incontro di andata dei trentaduesimi di finale dell'allora Coppa UEFA. A Torino, nella gara di ritorno, Scirea (prima) e Boninsegna (poi) consentirono alla Juventus di passare il turno. Dove la Vecchia Signora riuscì ad eliminare anche l'altra squadra di Manchester, lo United (0-1 e 3-0).

Alla fine di un lungo percorso, e dopo aver già perso due finali (contro il Ferencváros e il Leeds United nella vecchia "Coppa delle Fiere"), finalmente la Juventus conquistò quel trofeo (sconfisse l'Athletic Bilbao), il primo oltre i confini italici a finire nella sua bacheca. Con l'arrivo di Platini, nell'arco di sole tre stagioni si chiuse il cerchio: prima squadra ad aver conquistato tutte le manifestazioni continentali e mondiali, nonostante una partenza in ritardo di qualche anno rispetto alle altri grandi d'Europa. Il successo del 1977 rappresenta un vanto per la società, in quanto venne raggiunto - per la prima volta (anche in questo caso) nel nostro paese - da una rosa composta esclusivamente da giocatori italiani. Una vittoria "made in Italy", quindi. L'unico "straniero" tra tutti i giocatori, tanto per intenderci, era Claudio Gentile, nato a Tripoli.

Luigi Del Neri, prima dell'inizio di questo campionato, aveva preso ad esempio proprio "quella" Juventus nella speranza che la sua nuova creatura possa riuscire un domani, per caratteristiche temperamentali, ad avvicinarsi alla più celebre e vincente formazione della fine degli anni settanta del vecchio secolo. Una squadra che conquistò - sempre in quella stagione - lo scudetto, con il punteggio record di 51 punti (su 60 a disposizione, la vittoria ne valeva due). In seconda posizione arrivò il Torino, campione in carica, distaccato soltanto di una lunghezza. Dal 1975 (Juventus) al 1978 il tricolore non si mosse dal Piemonte: l'anno successivo la formazione allenata da Trapattoni bissò il successo, raggiungendo - così - quota 17 titoli nazionali.

Dietro la classe di Causio e Bettega la difesa, guidata da Scirea, veniva protetta da un centrocampo formato da Furino, Tardelli e Benetti. Spesso, quando si parla del carattere di ferro espresso dalla Juventus nei suoi anni migliori, si prende come esempio quella formidabile linea Maginot di guerrieri del pallone.
"Aggredire" per dominare e per non farsi schiacciare dall'avversario, "colpire" prima di subire: quei giocatori entravano in campo con la rabbia nel corpo, che scaricavano sul prato verde indipendentemente dai rivali di turno e dalla competizione a cui partecipavano.

Nelle parole di Del Neri c'era una sincera ammirazione per una squadra che è stata un punto di riferimento (anche) per molti allenatori. La nuova Juventus dovrebbe abbeverarsi di quello spirito vincente: si tratta di uno degli elementi indispensabili che oggi manca, e che la aiuterebbe a tornare ad essere se stessa nel minor tempo possibile.
I continui alti e bassi cui è soggetta in queste prime gare dell'anno sono simili alle difficoltà che un bambino incontra quando impara a camminare: a volte procede spedito, in altre inciampa su se stesso e cade. In maniera anche goffa. Ma gli altri non si inteneriscono e non aspettano: vanno avanti.

Poco importa stabilire ora quali siano i reali obiettivi della società: contano i fatti. A fine stagione si tireranno le somme. Se Krasic diventerà più forte o decisivo di Nedved, lo si potrà vedere al termine della sua carriera. O, eventualmente, della sua permanenza in maglia bianconera. Dal suo folgorante avvio di stagione sembra possibile ipotizzare l’arrivo a Torino - finalmente - di un giocatore veramente "importante", il primo dopo quanto successo nel 2006. E c'è da esserne soltanto felici. Se poi si scioglierà come neve al sole col il trascorrere del tempo, tutto l’ambiente se ne farà una ragione. Non sarebbe la prima volta.

Nella rosa bianconera la qualità non abbonda, e senza classe difficilmente si vince. E' un anno di "ricostruzione", l'ennesimo, dove non si fa tempo a gioire per essersi aggiudicati un incontro che subito dopo ci si ritrova con tre goals sul groppone come niente fosse. L'imperativo dev'essere quello di riappropriarsi di uno spirito battagliero che possa tornare a far parte del DNA della società. Poi, quando si inizieranno a correggere sia sul campo che in sede di calciomercato (il prossimo gennaio, ad esempio) i difetti della squadra, si potrà alzare l'asticella delle ambizioni.

Prima di giocare nel Manchester City Brian Kidd militò nello United, dove crebbe come uomo e calciatore nelle giovanili dei Red Devils, sino ad arrivare a vincere una Coppa dei Campioni nel 1968. Nel tabellino dei marcatori della vittoriosa finale di Londra contro il Benfica (4-1, il 29 maggio 1968) c'è anche il suo nome.
Attualmente fa parte dello staff di Roberto Mancini, come assistente tecnico. Domani seguirà anche lui la gara nel nuovo "City of Manchester Stadium". La speranza, visto dalla sponda bianconera, è che possa riconoscere sprazzi di combattività tipici di quella Juventus che lui conobbe poco più di trent’anni fa in quella attuale. Vorrebbe dire che la (nuova) strada intrapresa dalla Vecchia Signora potrebbe essere veramente quella giusta. A patto di non illudersi, in quel caso, di essere arrivati a destinazione: ci vorrà del tempo.
Ma da qualche parte bisognerà iniziare, prima o poi.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Krasic potrebbe anche fare il Causio; mi basterebbe avere anche uno solo fra Furino, Benetti o Tardelli, il problema che sostituire Scirea è impossibile!

Comunque per stasera speriamo bene e soprattutto che la difesa regga...

Roberta

darmax99 ha detto...

C'è da dire che in quella Juve di 36enni non ce n'erano! SGRUNTTTTT!!! :((

Thomas ha detto...

@Roberta: concordo in "toto"!!!
Ah, Scirea...

@darmax99: ADP? :-)

Un abbraccio a tutt'e due!!!