"L’Olimpico non gratifica affatto la passione dei romanisti, le tribune sono troppo lontane dal campo, il rumore con la distanza si perde. Anche per questo ci vorrà uno stadio nuovo, e diverso: un impianto all’inglese, che abbia effetti positivi sui calciatori". Neanche il tempo di sbarcare a Roma che Thomas DiBenedetto - nel corso di un’intervista rilasciata in esclusiva alla "Gazzetta dello sport" (28 marzo) - ha esposto in maniera diretta ed esplicita le proprie idee in merito ai progetti che intende realizzare per il club giallorosso una volta che sarà riuscito ad acquisirlo a tutti gli effetti.
Ovviamente non poteva mancare la risposta del proprietario di quella struttura, vale a dire il Coni, attraverso il suo presidente Gianni Petrucci: "DiBenedetto non è partito col piede giusto. Le sue battute sullo stadio Olimpico non mi sono piaciute affatto. Gli stadi di proprietà sono la strada giusta, purchè li facciano però. Nell’attesa rispettino l’Olimpico". E così, mentre la normativa su questi impianti sportivi in Italia continua a rimanere un’utopia, Jean Claude Blanc ha rotto il silenzio per ribadire con orgoglio la nascita della nuova casa bianconera: "Siamo riusciti a fare tutto senza la legge sugli stadi". Sì, anche a rovinare la Juventus.
Dalla stagione 2006-07 la Vecchia Signora disputa le gare casalinghe a Torino in uno stadio denominato pure lui "Olimpico", sorto dalle ceneri del vecchio "Comunale", laddove Madama ha costruito gran parte della propria leggenda. Lo lascerà a breve per trasferirsi (nuovamente) nella zona in cui venne edificato il "Delle Alpi", raso al suolo per gli stessi motivi per i quali a DiBenedetto non piace l’attuale impianto della capitale. Per promuoverne la nascita attraverso la realizzazione di uno spot pubblicitario nei mesi scorsi è stato deciso di prendere in prestito proprio dalla storia di Roma uno dei suoi principali protagonisti, Giulio Cesare, trasformandolo per l’occasione in sostenitore bianconero doc, con tanto di sciarpa. Pietro Sermonti, attore e tifoso di Madama, si è calato nella parte interpretando il celebre personaggio attraverso l’utilizzo di un inconfondibile accento romano.
Quando la Vecchia Signora e i giallorossi incrociano le proprie strade la memoria degli appassionati torna a quegli scontri pieni di fascino dei primi anni ottanta, all’epoca in cui erano le regine incontrastate del calcio nostrano. Terminato il periodo d’oro di Trapattoni (1986) la Juventus ha ripreso a vincere scudetti e a riempire la bacheca di trofei prestigiosi soltanto con l’avvento della Triade (1994-95), per concludere (forzatamente) il suo percorso nel 2006. I due club, nel frattempo, si sono ritrovati a contendersi un tricolore nel 2001, con il successo dei capitolini allora allenati da Fabio Capello (che successivamente si trasferì a Torino). L’anno successivo le parti si invertirono, con i bianconeri vittoriosi in un campionato passato alla storia come quello del "5 maggio 2002", grazie al suicidio sportivo dell’Inter finita poi terza in classifica alla conclusione di un’incredibile giornata.
Dopo il terremoto calcistico del 2006 la Roma ha collezionato secondi posti (per tre volte) dietro l’Inter. In una stagione soltanto (2008-09) è arrivata sesta: in quell’occasione la piazza d’onore andò alla Juventus di Claudio Ranieri. Il tecnico romano fu il prescelto per riprendere il cammino in serie A di Madama, diventata - nel frattempo - più "Vecchia" che "Signora". Quando mancavano due gare alla conclusione del suo secondo anno a Torino, venne esonerato e gli subentrò Ciro Ferrara.
La stagione successiva, alla guida della Roma, si prese la sua personale rivincita battendo i bianconeri a domicilio per 2-1 (23 gennaio 2010): il progetto del "signorino" Jean Claude Blanc (così come lo definì successivamente) aveva iniziato a mostrare le sue enormi lacune. Quella, inoltre, fu l’ultima gara di Ferrara in serie A da allenatore. Ranieri era subentrato a Luciano Spalletti al termine della seconda giornata di campionato allorquando i capitolini persero in casa proprio contro la Juventus per 3-1 (30 agosto 2009), ed esordì a Siena con una vittoria esterna (2-1). Ironia della sorte: proprio nella città toscana Madama giocò la prima gara senza di lui in panchina la stagione precedente, da lì ripartì - pochi mesi dopo - la sua carriera di tecnico. Prima delle dimissioni alla guida dei giallorossi vinse a Torino per 2-0 il 27 gennaio scorso (Vucinic e Taddei i marcatori), eliminando la sua ex società dalla coppa Italia.
Emigrato in Russia alla guida dello Zenit San Pietroburgo, adesso Spalletti è diventato uno dei principali candidati alla guida della Juventus del prossimo anno, quello dell’ennesima rivoluzione. Della quale potrebbe non farne parte Gianluigi Buffon, oggetto dei desideri della nuova Roma in versione "americana" in caso di partenza da Torino (Arsenal permettendo). I giallorossi la scorsa estate riuscirono ad evitare il trasferimento di Burdisso e Borriello a Torino, mentre ora potrebbero cedere proprio ai bianconeri Menez per poi battagliare con loro sul mercato per uno o più nomi "importanti". Tra i più "gettonati", al di là delle smentite, c’è quello di Mascherano.
A Torino gioca Aquilani, romano e romanista dal futuro incerto: tra le varie ipotesi non manca quella di un ritorno nella capitale. Laddove giocò anche Guardiola: notizie fresche parlano di una possibile separazione dal Barcellona. Su di lui si dice potrebbero fare un pensierino (o qualcosa di più) in futuro alcune società italiane. Quali? Roma e Juventus. Gli incroci e gli aneddoti tra le due società non finiscono a quelli appena elencati. Ce ne sarebbero altri. In un "presente" ancora molto lontano per entrambe dal loro "passato", si incastra il confronto di campionato previsto per domani sera. Nell’attesa di un "futuro" che, ad oggi, vede un club che avrà a breve una pesante iniezione di denaro liquido per potersi rinforzare ed un altro che ne ha sperperato moltissimo nelle ultime stagioni. Ci sa dire dei due qual è la Juventus, monsieur Blanc?
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Ovviamente non poteva mancare la risposta del proprietario di quella struttura, vale a dire il Coni, attraverso il suo presidente Gianni Petrucci: "DiBenedetto non è partito col piede giusto. Le sue battute sullo stadio Olimpico non mi sono piaciute affatto. Gli stadi di proprietà sono la strada giusta, purchè li facciano però. Nell’attesa rispettino l’Olimpico". E così, mentre la normativa su questi impianti sportivi in Italia continua a rimanere un’utopia, Jean Claude Blanc ha rotto il silenzio per ribadire con orgoglio la nascita della nuova casa bianconera: "Siamo riusciti a fare tutto senza la legge sugli stadi". Sì, anche a rovinare la Juventus.
Dalla stagione 2006-07 la Vecchia Signora disputa le gare casalinghe a Torino in uno stadio denominato pure lui "Olimpico", sorto dalle ceneri del vecchio "Comunale", laddove Madama ha costruito gran parte della propria leggenda. Lo lascerà a breve per trasferirsi (nuovamente) nella zona in cui venne edificato il "Delle Alpi", raso al suolo per gli stessi motivi per i quali a DiBenedetto non piace l’attuale impianto della capitale. Per promuoverne la nascita attraverso la realizzazione di uno spot pubblicitario nei mesi scorsi è stato deciso di prendere in prestito proprio dalla storia di Roma uno dei suoi principali protagonisti, Giulio Cesare, trasformandolo per l’occasione in sostenitore bianconero doc, con tanto di sciarpa. Pietro Sermonti, attore e tifoso di Madama, si è calato nella parte interpretando il celebre personaggio attraverso l’utilizzo di un inconfondibile accento romano.
Quando la Vecchia Signora e i giallorossi incrociano le proprie strade la memoria degli appassionati torna a quegli scontri pieni di fascino dei primi anni ottanta, all’epoca in cui erano le regine incontrastate del calcio nostrano. Terminato il periodo d’oro di Trapattoni (1986) la Juventus ha ripreso a vincere scudetti e a riempire la bacheca di trofei prestigiosi soltanto con l’avvento della Triade (1994-95), per concludere (forzatamente) il suo percorso nel 2006. I due club, nel frattempo, si sono ritrovati a contendersi un tricolore nel 2001, con il successo dei capitolini allora allenati da Fabio Capello (che successivamente si trasferì a Torino). L’anno successivo le parti si invertirono, con i bianconeri vittoriosi in un campionato passato alla storia come quello del "5 maggio 2002", grazie al suicidio sportivo dell’Inter finita poi terza in classifica alla conclusione di un’incredibile giornata.
Dopo il terremoto calcistico del 2006 la Roma ha collezionato secondi posti (per tre volte) dietro l’Inter. In una stagione soltanto (2008-09) è arrivata sesta: in quell’occasione la piazza d’onore andò alla Juventus di Claudio Ranieri. Il tecnico romano fu il prescelto per riprendere il cammino in serie A di Madama, diventata - nel frattempo - più "Vecchia" che "Signora". Quando mancavano due gare alla conclusione del suo secondo anno a Torino, venne esonerato e gli subentrò Ciro Ferrara.
La stagione successiva, alla guida della Roma, si prese la sua personale rivincita battendo i bianconeri a domicilio per 2-1 (23 gennaio 2010): il progetto del "signorino" Jean Claude Blanc (così come lo definì successivamente) aveva iniziato a mostrare le sue enormi lacune. Quella, inoltre, fu l’ultima gara di Ferrara in serie A da allenatore. Ranieri era subentrato a Luciano Spalletti al termine della seconda giornata di campionato allorquando i capitolini persero in casa proprio contro la Juventus per 3-1 (30 agosto 2009), ed esordì a Siena con una vittoria esterna (2-1). Ironia della sorte: proprio nella città toscana Madama giocò la prima gara senza di lui in panchina la stagione precedente, da lì ripartì - pochi mesi dopo - la sua carriera di tecnico. Prima delle dimissioni alla guida dei giallorossi vinse a Torino per 2-0 il 27 gennaio scorso (Vucinic e Taddei i marcatori), eliminando la sua ex società dalla coppa Italia.
Emigrato in Russia alla guida dello Zenit San Pietroburgo, adesso Spalletti è diventato uno dei principali candidati alla guida della Juventus del prossimo anno, quello dell’ennesima rivoluzione. Della quale potrebbe non farne parte Gianluigi Buffon, oggetto dei desideri della nuova Roma in versione "americana" in caso di partenza da Torino (Arsenal permettendo). I giallorossi la scorsa estate riuscirono ad evitare il trasferimento di Burdisso e Borriello a Torino, mentre ora potrebbero cedere proprio ai bianconeri Menez per poi battagliare con loro sul mercato per uno o più nomi "importanti". Tra i più "gettonati", al di là delle smentite, c’è quello di Mascherano.
A Torino gioca Aquilani, romano e romanista dal futuro incerto: tra le varie ipotesi non manca quella di un ritorno nella capitale. Laddove giocò anche Guardiola: notizie fresche parlano di una possibile separazione dal Barcellona. Su di lui si dice potrebbero fare un pensierino (o qualcosa di più) in futuro alcune società italiane. Quali? Roma e Juventus. Gli incroci e gli aneddoti tra le due società non finiscono a quelli appena elencati. Ce ne sarebbero altri. In un "presente" ancora molto lontano per entrambe dal loro "passato", si incastra il confronto di campionato previsto per domani sera. Nell’attesa di un "futuro" che, ad oggi, vede un club che avrà a breve una pesante iniezione di denaro liquido per potersi rinforzare ed un altro che ne ha sperperato moltissimo nelle ultime stagioni. Ci sa dire dei due qual è la Juventus, monsieur Blanc?
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5 commenti:
che lo stadio porti soldi è ancora tutto da dimostrare... penso che sia una buona cosa, ma quando lo stesso concetto viene ripetuto dieci, venti, trenta volte (eccetera) io per mia natura comincio a pensar male.
A dirla tutta, sono stufo dei pubblicitari e dei loro slogan, compresi quelli dei calciatori ("da qui in avanti sono tutte finali", "possiamo vincere lo scudetto", "la Champions non è un miraggio"...).
basta chiacchiere, mai sentito tante chiacchiere in vita mia alla Juve!
Boniperti ha fatto pochissime interviste, quasi tutte con i denti stretti; Giraudo non so ancora oggi che voce ha, Moggi diceva di tutto ma non queste scemenze, eccetera. Ormai lo stadio nuovo è fatto, non c'è più bisogno di spot: quando e se lo stadio porterà gli utili, faremo i complimenti a chi l'ha costruito. Per adesso, siamo al settimo posto, e potrebbe anche finire peggio: e meno male per noi che il Bologna che ha tre di punti di penalizzazione.
Ciao Giuliano ;-)
Ho dovuto lottare con la connessione internet sino a poche ore fa: sembra abbia vinto io, alla fine… Ma oggi mi ha fatto penare…
Alle parole (così come ai proclami) ho sempre preferito i fatti, non solo nello sport.
Un aspetto che ho sempre apprezzato della “società Juventus” era proprio quello.
Esattamente ciò che manca dal 2006 ad oggi.
Per lo stesso motivo aspetto che finisca la prossima estate per vedere quali saranno i fuoriclasse che arriveranno a Torino e la conclusione del campionato che verrà per leggere i conti (alla mano) sugli introiti “reali” del nuovo stadio.
Che ci saranno, non lo metto in dubbio, ma mi sembra prematuro stimarli “a spanne” oggi. Con questa squadra.
Se a parlarne è Blanc, poi…
“faremo i complimenti a chi l'ha costruito”: penso sarà un gioiellino. Ma qualche erroruccio di costruzione dovrebbe esserci…
Stasera sarà un martirio. Sono riuscito a trovarmi un impegno, la guarderò a spizzichi e bocconi.
Soffrendo, naturalmente…
Un abbraccio e buona domenica
Non ricordo, da quando guardo il calcio, partite banali. Magari questa non servirà per scudetto o altri tipi di traguardo, ma di certo, al di là dei soliti tre punti in palio, questa sfida vuol dire tante cose: Aquilani che torna a Roma da avversario e peggio di così poteva essere solo con la casacca biancoceleste, Del Neri che torna a sfidare la Roma, Pepe il suo essere romanista, l'assenza di Del Piero che no potrà sfidare Totti, la prima di Montella che castigò Ancelotti tanti anni fa...
Giuliano: Lo stadio è una cosa importantissima e che porterà realmente introiti, non ci sono dubbi su questo...
Ciao Thomas, ultimamente riesco a passare molto meno a causa di impegni di lavoro, ma appena posso lo faccio sempre ;)
@IoJuventino: mi diverto a guardare (e raccontare) le partite perché, come hai scritto tu, ognuna di loro nasconde più di una piccola storia dentro di sé.
L’aspetto umano, nel calcio (e non solo), è quello che ancora mi attrae maggiormente.
Ottimo commento
@JUVE 90: lo sapevo, avevo letto (e in parte immaginavo)
;-)
Non ti preoccupare: capisco. Come vedi, rispetto ad una volta (tu che mi conosci da tempo) non riesco ad aggiornare quotidianamente il blog, assentandomi spesso per diverse giornate consecutivamente.
Sono passioni, ci vuole tempo.
E quello, bene o male, manca un po’ a tutti noi
Grazie per il pensiero :-)
Un abbraccio ad entrambi e forza Juve!!!
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