domenica 11 dicembre 2011

Juventus-Roma, quante storie incrociate

Ogni qualvolta Juventus e Roma si trovano una di fronte all'altra il pensiero torna indietro agli inizi degli anni ottanta, al periodo in cui erano le regine incontrastate del calcio nostrano. L’Avvocato Agnelli e Giampiero Boniperti - il presidentissimo bianconero - da una parte, Dino Viola - patron dei giallorossi - dall'altra: due mondi distanti anni luce tra loro, molto più di quei centimetri che costarono a Maurizio Turone, difensore dei capitolini, il goal annullato per una segnalazione di fuorigioco nello scontro al vertice disputato allo stadio "Comunale" nel lontano maggio del 1981.

La competitività e la voglia di primeggiare erano talmente elevate da non poter essere racchiuse al solo campionato di serie A, tanto è vero che si estesero all'Europa: la Roma di Liedholm provò invano a conquistare la Coppa dei Campioni ai danni del grande Liverpool nel 1984; un anno dopo - a Bruxelles - spettò a Madama il compito di battere nella finalissima i Reds nella serata più triste della sua storia.

Se in termini di scudetti il confronto del palmarès tra i due club non è proponibile, contando le coppe Italia conquistate emerge la comune nobiltà: nove titoli a testa. E mentre nell'ultimo decennio l'Inter si è avvicinata sensibilmente al loro record (quattro successi, per un totale di sette), da tempo si è aperta la gara per arrivare primi alla conquista del decimo trionfo.

Nella scorsa edizione fu proprio la Roma ad estromettere dalla manifestazione la Juventus di Del Neri nei quarti di finale: la gara si disputò a Torino il 27 gennaio 2011, Vucinic e Taddei realizzarono i goals decisivi a favore della squadra guidata da Claudio Ranieri. Per il tecnico ex bianconero si trattò di un'altra rivincita su quella Vecchia Signora che lo aveva esonerato a sole due giornate dalla conclusione del campionato 2008/09: la panchina, all'epoca dei fatti, venne occupata sino a fine stagione da Ciro Ferrara, che da traghettatore si trasformò in allenatore l'anno successivo.

Dove la sua ultima partita in serie A coincise con una sconfitta interna patita da Madama proprio ad opera della Roma di Ranieri: il 23 gennaio 2010 i giallorossi si imposero col risultato di 2-1, e dalla giornata successiva - a partire dalla gara interna disputata contro la Lazio, l'altra squadra della capitale – toccò a Zaccheroni il compito di traghettare la Vecchia Signora sino all'arrivo di Del Neri. Curiosità, aneddoti e coincidenze che riempiono da sempre la storia del calcio in generale: andando poi a scovare nel dettaglio, si scoprono gli intrecci invisibili che legano quelle dei singoli club. Basti pensare, ad esempio, che l'esperienza dello stesso Ranieri a Roma iniziò con le dimissioni di Luciano Spalletti successive alla sconfitta interna rimediata ad opera della Juventus. Di Ciro Ferrara, guarda caso.

Attualmente prima in classifica in serie A e qualificata ai quarti di finale della coppa Italia, la squadra di Antonio Conte attende la vincente del confronto tra i giallorossi (ancora loro) e la Fiorentina per conoscere il nome della prossima sfidante (11 gennaio 2012). Per superare gli ottavi ha domato il Bologna di Pioli esibendo una squadra piena di riserve, dalle quali ha ottenuto le risposte che in parte sperava, e in parte già conosceva.

Ai "bocciati" rimarranno poche occasioni per evitare una cessione nella sessione invernale del calciomercato ormai alle porte (3 gennaio 2012 la riapertura ufficiale), mentre i "promossi" consentiranno all’allenatore di allargare il campo delle opzioni da vagliare in caso di necessità. Nella prossima trasferta di campionato a Roma contro la squadra di Luis Enrique, ad esempio, verrà a mancare il montenegrino Vucinic, ora in forza ai bianconeri: da Estigarribia a Giaccherini, passando per Quagliarella sino ad arrivare a Del Piero, ad inizio incontro o in corso d'opera, Conte sa di poter contare su più uomini per una sola maglia e con più schemi a disposizione.

A proposito di Giaccherini: il tecnico la scorsa estate difese con le unghie e con i denti le scelte di avere lui, Marchisio e Pepe tra le fila della sua squadra, contro i dubbi e le rimostranze provenienti da ogni direzione. Una volta arrivati i risultati positivi e le prestazioni confortanti da parte loro, le perplessità sono sparite. Tre indizi fanno una prova, si usa dire in questi casi.
E, forse, danno l'idea della differenza esistente tra le critiche costruttive e quelle distruttive.

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5 commenti:

Danny67 ha detto...

Fratello, ho già un nervosismo addosso per la partita di questa sera.....solo a pensarci mi batte forte il cuore..che tensione!!!

Thomas ha detto...

Intervallo: siamo sotto di un goal.

Thomas ha detto...

E' andata bene e male allo stesso tempo

MauryTBN ha detto...

Moltissimi errori da una parte e dall'altra, ma ne è uscita una partita davvero divertente. Una considerazione sull'arbitraggio: ora va di moda arbitrare all'inglese, ma a tutto c'è un limite! Lamela gode di immunità diplomatica? È anche lui nipote di Mubarak? Quagliarella in compenso è stato ammonito per aver calciato la palla in porta dopo il fuorigioco. Sono un po' perplesso, anche se fortunatamente il tutto non ha inciso sul risultato finale.

Unknown ha detto...

Ragassi ho sempre la stesa idea dopo la partita..il Conte sta sbagliucchiando qualcosina, e forse anche più di qualcosina. Questo è il Conte dell'Atalanta non del Siena e sta involvendo. Una su tutte, abbiamo giocato un tempo senza punte e il primo con una punta sola. Quaglia non è una punta ma una mezza of course e lho visto molto ma molto male. Ma non penso per causa sua ma di Conte che si intestardisce con Matri vera palla al piede della Juve di ora che meritava la panca da subito.
Speriamo in acquisti che coprano le lacune del Conte altrimenti per il primo posto la vedo duretta anche se la speranza e chiaramente non sapendo i retroscena di certe decisioni sui cambi è l'ultima a morire.
E' d'obbligo la vaselina vicino alla Tibu per il proseguo del campionato. Certo questa Juve mi pare il Verona di Briegel al posto di Listainer e ciò lascia ben sperare come vedere il Gigione parare un rigore, e sopprattutto il mio preferito Chiellini che ti fa la migliore partita della stagione....