Il 7 novembre 2010 a Torino si disputò Juventus-Cesena, gara valevole per la decima giornata dello scorso campionato di serie A. Luis Jiménez portò inaspettatamente in vantaggio i romagnoli, raggiunti e superati da Madama grazie alle reti realizzate da Del Piero (su calcio di rigore), Quagliarella e Iaquinta.
Tre attaccanti per tre punti, per una rimonta e una vittoria che collocò la Vecchia Signora al quarto posto in classifica (in coabitazione col Napoli), a sole quattro lunghezze di distanza dalla Lazio capolista.
Si trattava del giorno del debutto assoluto in maglia bianconera del danesino Sorensen, scomparso ultimamente dal radar di Conte al pari di Iaquinta.
Per quanto riguarda Del Piero e Quagliarella, invece, trascorso poco più di un anno da quegli istanti si può parlare per entrambi di un lungo periodo baciato dalla sfortuna. Se per il numero dieci bianconero allora si aggiornavano costantemente i record accumulati in carriera (grazie a quel goal arrivò a quota 180 in serie A), adesso si contano i punti di sutura che gli sono stati applicati sopra lo zigomo sinistro a seguito dello scontro fortuito avvenuto con Marco Rossi nell’incontro giocato proprio con il Cesena, domenica scorsa, allo “Juventus Stadium”.
A proposito della malasorte, eccone un altro: dopo averle prese di santa ragione nello scorso campionato (un pugno da Chivu ed una manata da Ibrahimovic) ed essere stato protagonista di una rissa nel dopo partita al “Tardini” (Parma-Bari del 3 aprile 2011, mentre era in forza ai pugliesi), il nome del difensore cesenate torna alle luci della ribalta per un altro episodio slegato dalle prestazioni offerte sui campi di gioco.
Per uscire fuori dal tunnel della sfortuna a Quagliarella non resta che la speranza di non trovare più qualche compagno sulla traiettoria di una delle sue conclusioni a rete. Per informazioni basta chiedere a Lichtsteiner, che involontariamente gli ha negato la gioia della prima rete stagionale respingendo un tiro a botta sicura da lui scagliato verso la porta degli ospiti.
Se in precedenza ad una Vecchia Signora non ancora in caduta libera occorrevano i goals degli attaccanti per cambiare la storia di un incontro, a svolgere quel compito ora pensano i centrocampisti: Marchisio e Vidal, orfani per un giorno di Pirlo, aiutano la Juventus a stendere il Cesena dopo averlo tramortito per più di un’ora. Madama ruota quattro punte nell’arco della gara (compresi Vucinic, poi infortunatosi, e Matri), ma il ruolo di goleador spetta ancora a Marchisio (raggiunta quota sei marcature).
Una stagione or sono Del Neri lo emarginò sulla fascia sinistra per non rinunciare ad uno tra Melo e Aquilani; pur di farlo giocare Conte ha invece ridisegnato il centrocampo che aveva in testa piazzandolo nel suo ruolo originario.
Dei quattordici giocatori scesi sul campo domenica tra le fila bianconere soltanto in cinque sono arrivati a Torino la scorsa estate, ma è tutta un’altra musica: attribuire il merito di un cambio così evidente nel modo di affrontare gli avversari alla bellezza e all’importanza del nuovo stadio significa chiudere gli occhi di fronte al grande lavoro svolto dal tecnico juventino. Se per Giampaolo Pozzo, il patron dell’Udinese, Guidolin è fondamentale nelle fortune del suo club, altrettanto lo si può dire - ad oggi – dell’allenatore juventino. Così come ha recentemente ammesso Pavel Nedved: “Conte merita i complimenti per il modo in cui ha dato un’anima alla squadra”.
Grazie alla vittoria sul Cesena la Juventus rimane (e ritorna, dopo gli anticipi di venerdì e sabato) in vetta alla classifica. Dietro di lei Milan e Udinese la inseguono a due punti di distanza, nell'attesa di quel primo vero e proprio passo falso che ad oggi ancora non le è capitato di compiere.
Nel prossimo incontro esterno con la Roma tornerà Pirlo, pronto a riprendersi il ruolo di guida nel cuore del centrocampo bianconero. Per l'ex rossonero, fresco vincitore del tricolore nella sua precedente esperienza col Milan, la strada da percorrere per arrivare al successo è ancora lunga: "Lo scudetto con la Juventus già quest’anno? Voglio vincere con questa squadra, ma è troppo presto per dirlo, e francamente, io non credo che sia arrivato il momento nemmeno di pensarci".
Dolci parole per le orecchie di Antonio Conte: quando la sua Signora, oltre ad essere bella, diventerà cinica, allora vorrà dire che sarà arrivato il momento giusto per toglierle il velo e mostrare a tutti di essere realmente tornata.
Tre attaccanti per tre punti, per una rimonta e una vittoria che collocò la Vecchia Signora al quarto posto in classifica (in coabitazione col Napoli), a sole quattro lunghezze di distanza dalla Lazio capolista.
Si trattava del giorno del debutto assoluto in maglia bianconera del danesino Sorensen, scomparso ultimamente dal radar di Conte al pari di Iaquinta.
Per quanto riguarda Del Piero e Quagliarella, invece, trascorso poco più di un anno da quegli istanti si può parlare per entrambi di un lungo periodo baciato dalla sfortuna. Se per il numero dieci bianconero allora si aggiornavano costantemente i record accumulati in carriera (grazie a quel goal arrivò a quota 180 in serie A), adesso si contano i punti di sutura che gli sono stati applicati sopra lo zigomo sinistro a seguito dello scontro fortuito avvenuto con Marco Rossi nell’incontro giocato proprio con il Cesena, domenica scorsa, allo “Juventus Stadium”.
A proposito della malasorte, eccone un altro: dopo averle prese di santa ragione nello scorso campionato (un pugno da Chivu ed una manata da Ibrahimovic) ed essere stato protagonista di una rissa nel dopo partita al “Tardini” (Parma-Bari del 3 aprile 2011, mentre era in forza ai pugliesi), il nome del difensore cesenate torna alle luci della ribalta per un altro episodio slegato dalle prestazioni offerte sui campi di gioco.
Per uscire fuori dal tunnel della sfortuna a Quagliarella non resta che la speranza di non trovare più qualche compagno sulla traiettoria di una delle sue conclusioni a rete. Per informazioni basta chiedere a Lichtsteiner, che involontariamente gli ha negato la gioia della prima rete stagionale respingendo un tiro a botta sicura da lui scagliato verso la porta degli ospiti.
Se in precedenza ad una Vecchia Signora non ancora in caduta libera occorrevano i goals degli attaccanti per cambiare la storia di un incontro, a svolgere quel compito ora pensano i centrocampisti: Marchisio e Vidal, orfani per un giorno di Pirlo, aiutano la Juventus a stendere il Cesena dopo averlo tramortito per più di un’ora. Madama ruota quattro punte nell’arco della gara (compresi Vucinic, poi infortunatosi, e Matri), ma il ruolo di goleador spetta ancora a Marchisio (raggiunta quota sei marcature).
Una stagione or sono Del Neri lo emarginò sulla fascia sinistra per non rinunciare ad uno tra Melo e Aquilani; pur di farlo giocare Conte ha invece ridisegnato il centrocampo che aveva in testa piazzandolo nel suo ruolo originario.
Dei quattordici giocatori scesi sul campo domenica tra le fila bianconere soltanto in cinque sono arrivati a Torino la scorsa estate, ma è tutta un’altra musica: attribuire il merito di un cambio così evidente nel modo di affrontare gli avversari alla bellezza e all’importanza del nuovo stadio significa chiudere gli occhi di fronte al grande lavoro svolto dal tecnico juventino. Se per Giampaolo Pozzo, il patron dell’Udinese, Guidolin è fondamentale nelle fortune del suo club, altrettanto lo si può dire - ad oggi – dell’allenatore juventino. Così come ha recentemente ammesso Pavel Nedved: “Conte merita i complimenti per il modo in cui ha dato un’anima alla squadra”.
Grazie alla vittoria sul Cesena la Juventus rimane (e ritorna, dopo gli anticipi di venerdì e sabato) in vetta alla classifica. Dietro di lei Milan e Udinese la inseguono a due punti di distanza, nell'attesa di quel primo vero e proprio passo falso che ad oggi ancora non le è capitato di compiere.
Nel prossimo incontro esterno con la Roma tornerà Pirlo, pronto a riprendersi il ruolo di guida nel cuore del centrocampo bianconero. Per l'ex rossonero, fresco vincitore del tricolore nella sua precedente esperienza col Milan, la strada da percorrere per arrivare al successo è ancora lunga: "Lo scudetto con la Juventus già quest’anno? Voglio vincere con questa squadra, ma è troppo presto per dirlo, e francamente, io non credo che sia arrivato il momento nemmeno di pensarci".
Dolci parole per le orecchie di Antonio Conte: quando la sua Signora, oltre ad essere bella, diventerà cinica, allora vorrà dire che sarà arrivato il momento giusto per toglierle il velo e mostrare a tutti di essere realmente tornata.
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1 commento:
Ben detto fratello, il giorno che la Juventus mostrerà di nuovo quel cinismo sportivo che le appartiene da sempre, allora vorrà proprio dire che è tornata!! Speriamo proprio che ci sia ancora poco da aspettare..
D'accordissimo anche su Antonio Conte. Fino ad ora ha compiuto un lavoro meraviglioso.
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