giovedì 1 marzo 2012

Buffon, Zoff, Baresi tra serietà e fair play

Dal goal non convalidato al rossonero Muntari alle polemiche nate durante e dopo i novanta minuti di gioco, anche l'ultimo Milan-Juventus disputato lo scorso sabato non passerà inosservato nella storia dei confronti tra i due club.
Le premesse, cariche di tensioni, sono finite per sfociare in atti e parole che poco hanno avuto a che vedere con l'etica sportiva ed il fair play.
In tutto questo calderone è finito pure Gianluigi Buffon a causa di una dichiarazione rilasciata al termine del match ("Non mi sono accorto che la palla fosse entrata, ma con onestà devo dire che di sicuro non l’avrei detto all’arbitro") che ha scatenato immediatamente ulteriori discussioni e partorito sondaggi di ogni natura: “Ha fatto bene o male a pronunciare quella frase?”; “Può un capitano della nazionale comportarsi in questo modo?”.

Nel frattempo, mentre continuavano i “botta e risposta” tra i colpevolisti e gli assolutisti, Dino Zoff ha compiuto settant’anni. Era il 28 febbraio, un giorno prima dell’amichevole organizzata a Genova tra la nazionale italiana e quella statunitense: iniziando quella gara dal primo minuto Buffon ha avuto modo di superare il suo illustre predecessore nel numero di presenze in maglia azzurra (centotredici, salendo così al terzo posto della graduatoria assoluta dietro i primatisti Cannavaro e Paolo Maldini).

Mito vivente, leggenda,… Chi più ne ha più ne metta… Zoff ha vissuto il mondo del calcio per una vita intera, assaporandolo da ogni angolazione possibile: direttamente dal campo, seduto su una panchina e dietro a una scrivania. Recentemente gli è stato domandato con quale aggettivo si definirebbe: la sua risposta è stata “serio, anche se ormai non si usa più”. Da portiere e tecnico della Juventus incrociò il Milan in più occasioni: nel corso della stagione 1989/90 gli era capitato di conquistare la coppa Italia al termine delle sfide di andata e ritorno proprio contro i rossoneri. Alla guida di una squadra tecnicamente inferiore, infatti, aveva affrontato la fortissima formazione all’epoca allenata da Arrigo Sacchi.

Nel percorso che lo aveva condotto alla fase conclusiva della manifestazione il Diavolo era inciampato in una delle giornate più negative della propria storia, che aveva finito per coinvolgere in prima persona Franco Baresi, bandiera del club e colonna portante della nazionale di Azeglio Vicini. Accadde a Bergamo il 24 gennaio 1990, nell'ultima gara del gironcino a tre squadre previsto per i quarti di finale. Dopo aver vinto contro il Messina, al Milan bastava un pareggio contro l'Atalanta per passare il turno: quando mancavano due minuti alla fine dell'incontro, sotto di un goal i rossoneri beneficiarono di una rimessa laterale grazie ad un pallone tirato volontariamente fuori dal campo di gioco dal nerazzurro Glenn Strömberg per consentire i soccorsi all'infortunato Borgonovo.
In occasione della successiva rimessa laterale Rijkaard non lo restituì direttamente agli avversari, porgendolo altresì a Massaro, il quale crossò al centro dell'area di rigore: lo stesso Borgonovo, ignaro dell'episodio precedente, nel tentativo di raggiungerlo venne atterrato da Barcella. La concessione del penalty scatenò le furibonde proteste dei padroni di casa, che non impedirono comunque a Baresi la realizzazione della rete del definitivo 1-1.

"Vergogna, mai vista una cosa simile. Ci vorranno tanti anni prima che il Milan riesca a recuperare un minimo di dignità, a rifarsi un'immagine. Una squadra che ha dato spettacolo in tutto il mondo non si comporta così", disse un affranto Strömberg. "Signori si nasce, ricchi si diventa", fu - invece - il commento sarcastico di Cesare Prandelli, all'epoca uno dei giocatori in forza agli orobici. Con un comunicato ufficiale la società rossonera espresse il proprio rammarico per quanto accaduto, professando la buona fede nel comportamento tenuto dai propri tesserati.

A distanza di anni Borgonovo, grazie all'aiuto della moglie, rivisitò quella giornata attraverso uno scritto esclusivo consegnato a "Sportmediaset": "Ricordo che a fine gara si scatenò l'inferno. I giocatori dell'Atalanta negli spogliatoi mi cercavano e ricordo che sul pullman la polizia ci chiese di non sederci vicino ai finestrini, tirare le tendine e sdraiarci a terra per evitare guai. In quanto a Mondonico, che voleva portarmi al Torino e che quella sera avrei dovuto incontrare a cena, mi scaricò. Chiedo scusa a Bergamo. Come disse Paolo Maldini nello spogliatoio: 'che figura di merda abbiamo fatto!'".

Franco Baresi, a caldo, si sfogò senza usare mezzi termini: "Se vogliamo cambiare il regolamento, nessun problema, però sino a prova contraria io sono un professionista. Sono pagato per segnare, quando è possibile. A parte il fatto che in tribuna c'era un esponente dell'ufficio inchieste, avrei cercato di trasformare il rigore anche se il mio allenatore mi avesse invitato a sbagliarlo". Rovistando nella memoria, tirò fuori un aneddoto riguardante un’altra partita disputata contro l'Atalanta (22 dicembre 1985, 1-1): "Segnò Simonini al 90', mentre Maldini era a terra infortunato. Allora nessuno si scandalizzò".

Chiuse con una dichiarazione che diventò subito "materiale" utile per aprire altri sondaggi: "La realtà è che in quel momento avrei voluto essere lontano mille miglia. Ma cosa potevo fare, far tirare a un altro? Bel capitano sarei stato. E poi adesso tutti sono scatenati, ma se fosse stata la finale di Coppa Campioni quanti avrebbero protestato?".
Ognuno, nel merito, si sarà fatto la propria opinione.

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8 commenti:

Entius ha detto...

Io credo che Buffon avrebbe potuto evitare certe dichiarazioni o magari esporle in modo diverso.
Da un lato un'uscita infelice, dall'altro lato... bè, non ha detto certo una fesseria, anzi credo che abbia espresso il pensiero di molti.

Thomas ha detto...

Concordo in pieno: il pensiero e' quello di molti, se non di tutti; poteva comunque evitare di tirarlo fuori.
In quel preciso momento, poi...

Stimo moltissimo la persona: ho giocato a pallone a livello (ultra)amatoriale quel tanto che basta per "capire" il senso del suo discorso.

Se avessi un figlio, un domani, gli parlerei di Gaetano Scirea, invitandolo a seguire in campo sportivo il suo esempio.
Lui una cosa del genere non l'avrebbe ne' detta ne' fatta.

Un abbraccio e grazie per la visita, e' sempre gradita

darmax99 ha detto...

A me il Milan piace tanto! Forse perchè ho visto la sua finale ci Coppa Campioni con 2 reti di Altafini ..contro il Benfica in quel di Wembley. O, forse, perchè mi ricordo una partita vissuta nei distinti nella quale il giovinetto Bettega la metteva dentro , prima di tacco , inculando il Ragno Nero Cudicini, e poi di testa (mi par di ricordare)...per un sano 4-1 per la Giovine Signora. O forse perchè mi sovviene di una partita in terra veneta (Verona 5 - Milan 3) e a km di distanza, nella capitale, un certo Antonello all'87 mi ha fatto passare la febbre. Grazie ancora CUCCURUCCUCCUUUUU Paloma! O forse perchè mi ricordo un 6-1 contro il Sacchi preso a Lippate! Insomma..a me il Milan sta simpatico! :))

Thomas ha detto...

Il Milan è un club che ho sempre stimato, nonostante qualche “buco nero” (ogni riferimento è puramente casuale…) che ha contraddistinto la sua storia.
Sono sincero: società realmente pulite, tanto da poter scagliare la prima pietra, non ce ne sono.
A differenza delle credenze popolari, più si scende di categoria e peggio è.
Scommessopoli, nel merito, penso stia aprendo gli occhi a molti.

Il 9 febbraio del 1992 assistetti dal vivo, a “San Siro”, ad un Milan-Juventus terminato 1-1 (guarda caso).
Era lo squadrone di Capello (rossonero), la loro forza era impressionante.
Mi trovavo in mezzo alla tifoseria avversaria, in curva sud, dato che un amico era abbonato e riuscì a trovarmi un’altra tessera disponibile per la gara: fu una sofferenza nella sofferenza…
;-)

Certo, la partita che terminò 6-1 per noi, anni dopo, pur vedendola dalla televisione mi piacque decisamente di più…
:-)

Un abbraccio e a presto!

Ps: il tuo riferimento era corretto (31 ottobre 1971)

Danny67 ha detto...

Ricordo benissimo l'episodio del rigore di Baresi e direi che sinceramente fu molto ma molto grave, ma non ricordo nei giorni successivi ( forse anche perchè inmternet non era così diffuso e le trasmissioni sportive erano molte di meno)attacchi mediatici di massa e salomonici giudizi come in occasione delle dichiarazioni di Buffon. Può aver sbagliato Gigi a tirar fuori quella frase in quel dato momento, ma sfido chiunque a portarmi qui un solo giocatore, di qualsiasi categoria, professionistica o no, che dopo aver respinto il tiro di Muntari, sarebbe andato dall'arbitro a dirgli che era dentro.

Un abbraccio a tutti, in particolare a Thomas, e scusatemi se nei giorni passati non ho potuto collegarmi per rispondere a tutti.

Thomas ha detto...

Nessun problema, Danny: conosco benissimo la situazione. Tieni conto che anch'io, nel recente passato, ho fatto tardare la risposta a molti commenti per motivi personali.
E' una passione per tutti, e tale deve rimanere. Ed essere "compresa" dagli altri.

Un abbraccio e a presto ;-)

Giuliano ha detto...

Quanto ha dato il Milan di multa a Ibrahimovic? Secondo me è questa la prima domanda da porre, perché uno che prende a schiaffi (anche leggeri) un avversario, sapendo che c'è la tv che filma tutto perché sei a gioco fermo, va multato. Il resto è solo diseducazione, cosa insegnano ai bambini che guardano la partita?
Fare ricorso contro una squalifica, in questi casi, è una vergogna.
Detto questo, certo: anche la Juve avrebbe dovuto sanzionare Conte, in qualche modo, dopo Parma; e anche Buffon poteva evitare di dire troppe parole. Ma qui la colpa è anche e soprattutto delle tv, cosa vai a mettere il microfono davanti a un calciatore alla fine della partita...è già buona che escano solo xxxxxxx e non bestemmie.
Scirea era anche fortunato, a quei tempi le interviste ai calciatori erano una rarità, e quasi sempre si vedevano il giorno dopo la partita; però va anche detto che io non so che voce abbia Pirlo, per esempio. Qualcuno si ricorda una dichiarazione di Pirlo, in quindici anni di calcio ad altissimi livelli? La serietà è una cosa che non si improvvisa...(penso che Conte stia cominciando a capire come ci si comporta, in fin dei conti è il primo anno per lui da "sovraesposto")

Thomas ha detto...

"Quanto ha dato il Milan di multa a Ibrahimovic?": ooooh, bravo!
Questo e' il "punto"...

Scirea? Ho conosciuto persone che hanno avuto la fortuna di frequentarlo: mi hanno confermato tutte che si trattava di un individuo dall'educazione fuori dal comune.
Sicuramente "fuori" luogo in un mondo come quello (attuale) del pallone

Un abbraccio!