Nei
piani alti della serie A la situazione è rimasta pressoché inalterata rispetto
al fine settimana precedente: la
Juventus si trova ancora in vetta solitaria, con il Napoli
(più nove) ed il Milan (più undici) tenute a debita distanza. La vittoria
esterna ottenuta dalla Vecchia Signora a Bologna, però, ha un peso specifico diverso,
di particolare importanza.
Questo dipende, in parte, anche dal momentaneo
vantaggio maturato sabato sera sulla seconda di dodici punti, grazie
all'anticipo della gara disputata allo stadio "Dall'Ara". Visto che
di giornate alla conclusione del torneo ne mancano ormai nove, nella successiva
domenica pomeriggio a Napoli e Milan non restava altra scelta se non quella di
fare a loro volta bottino pieno.
La squadra di Pioli veniva da tre successi
consecutivi, si trattava - quindi - di un avversario da prendere con le molle. La Juventus, dal canto suo,
è riuscita nell'intento di non concederle quasi nulla. L'esultanza mostrata da Antonio Conte nei minuti conclusivi
della partita ha reso onore alla prestazione offerta sul campo dai suoi uomini.
La successiva polemica con il tecnico rossoblù, durata il tempo di una stretta
di mano (anche se le vedute continuano ad essere diverse), ha contribuito a
mettere nuovamente l'allenatore bianconero al centro dell'attenzione mediatica.
Stavolta, però, lo stesso Conte ha chiuso con decisione la porta alle critiche,
chiedendo invece maggiore attenzione su altri aspetti dei pre-partita della Juventus:
"Piuttosto andate a vedere le entrate della Juventus negli stadi. Sono
rimasto veramente esterrefatto che una città civilissima come Bologna ci abbia
accolto con bastonate, pietre, sputi, gente che ha dei bambini in braccio di
tre-quattro anni e che bestemmia, insulta. Ma io dico: che educazione diamo?
Perché non mettiamo qualche telecamera, visto che ce ne sono tantissime dentro
il campo, all’interno, e perché non facciamo vedere quello che succede fuori
dallo stadio quando arriviamo? Magari qualcuno si vede col bambino in braccio,
si vergogna e non viene più allo stadio. Di questo bisogna vergognarsi, non
delle cavolate. Uno non può neanche esultare con i suoi tifosi. Diciamo che fa
male perdere, diciamo questo: fa male perdere, forse".
Lo sfogo del
tecnico di origine leccese è capitato nel momento giusto, dato che nel prossimo
turno di campionato (dopo la sosta imposta per gli impegni della Nazionale)
Madama andrà a visitare l'Inter in trasferta. Qualsiasi accenno sulla rivalità
esistente tra i due club è superfluo, la sua storia si aggiorna continuamente
con nuovi episodi che tendono tutti (anche quelli apparentemente
insignificanti) a rinvigorirla ed accentuarla. La Juventus affronterà
quella gara consapevole che un ulteriore successo le fornirebbe una spinta
notevole in chiave scudetto, oltre a consentirle di affrontare con un pizzico
di serenità in più il successivo incontro con il Bayern Monaco. Problemi,
questi, che i tedeschi sicuramente non hanno, dall'alto di una Bundesliga ormai
vinta a mani basse.
Conte
ed il suo staff saranno quindi chiamati ad un dosaggio delle energie e degli
uomini a disposizione calibrato a questo duplice impegno ravvicinato. E se in
Italia qualche passo falso le è ancora consentito, in Europa la Juventus non potrà
permettersi il minimo errore. Si tratta di un concetto valido per tutti i
componenti della sua rosa, compresi gli attaccanti.
3 commenti:
Giusto Thomas, qui occorre dosare bene le energie di ognuno...certo..la nazionale in questo momento non aiuta proprio.
Non c’è dubbio che siamo arrivati alla stretta finale di questa stagione e il calendario lo dimostra.
La sfida contro l’inter e la successiva in Champions contro il Bayern sono da considerarsi due finali anticipate, vincere a milano contro l’inter a nove giornate dal termine e mantenere cosi invariato (almeno) il distacco dalla seconda rappresenterebbe una fortissima ipoteca morale su questo 31° scudetto.
Allo stesso modo una vittoria contro i tedeschi ci consentirebbe di vedere la semifinale Europea da molto vicino, sogni? Forse. Di certo era quello che a noi tifosi bianconeri mancava dal 2006, la possibilità di sognare.
Nella tarda serata del due aprile ne sapremo di più. Un abbraccio.
No, la nazionale in questo momento non aiuta, Danny. Sono d’accordo con te.
Prestigio, onore, tutto quello che si vuole. Però il momento è delicato.
Teniamo presente, comunque sia, che il discorso vale anche per altre nazionali.
Ho ripreso a sognare dallo scorso campionato, Marco.
Spero di poter iniziare a farlo anche in Europa…
;-)
Un abbraccio ad entrambi!
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