Manca
poco, forse pochissimo affinché la
Juventus possa festeggiare la vittoria dello scudetto.
"La storia la scrive chi vince, gli altri possono solo leggerla", ha
ripetuto più volte Antonio Conte nei
giorni scorsi. Il messaggio era rivolto principalmente ad Adriano Galliani, in merito alle sue recenti considerazioni sui
risultati positivi ottenuti dai rossoneri nella seconda parte della stagione e
ai paragoni con quanto realizzato dalla società bianconera negli ultimi anni.
Le parole del tecnico juventino, però, devono servire da monito anche al
proprio club: conquistata più volte l'Italia, per scalare le vette dell'Europa
servirebbe ben altro rispetto alla rosa attualmente a sua disposizione.
"Per
i prossimi obiettivi bisogna valutare prima di tutto il discorso economico: se
non spendiamo o spendiamo il giusto si farà di necessità virtù. A fine annata
faremo le giuste valutazioni sotto ogni punto di vista", ha infatti
dichiarato lo stesso allenatore nei momenti successivi l'incontro con il Milan.
Prima della sfida, invece, si era prodigato nel motivare ai cronisti presenti
in conferenza stampa la conferma del 4-5-1-1 come modulo scelto per l'avvio
della gara: "Bisogna trovare il modo di far giocare i migliori undici a
disposizione. Un anno fa mi sono trovato tra le mani Vidal e mi ha convinto in
fretta che lo dovevo tenere in campo. Ero arrivato con certe idee tattiche e le
ho cambiate. La stessa cosa si è ripetuta con Pogba: era un ragazzo della
Primavera del Manchester, l’avevamo preso conoscendone le potenzialità ma
nessuno immaginava che in pochi mesi sarebbe cresciuto tanto".
Si
tratta di un concetto condivisibile, che comunque nasconde il reale problema: la
debolezza del reparto offensivo della Juventus, aiutato proprio dalla linea
mediana a raggiungere la ragguardevole cifra di sessantaquattro gol realizzati
in trentatré gare di serie A. Visto che il nome di Ibrahimovic riecheggia
spesso dalle parti di Torino, ripensando alla prima esperienza del fuoriclasse svedese
in maglia bianconera giova ricordare come Fabio
Capello difficilmente si privava di lui, facendogli ruotare attorno Trezeguet
e Del Piero nel ruolo di partner d'attacco. Ecco, con un trio di punte simili
da gestire difficilmente Conte ne avrebbe lasciato in panchina due per dare
spazio ad un giovane (seppur promettente) come Pogba.
Tra Juventus e Milan chi
aveva più da perdere, limitatamente alla partita appena disputata e a questo
particolare momento della stagione, erano i rossoneri. Tra l'entrare in Champions
League dalla porta secondaria oppure disputare l'Europa League c'è una bella
differenza, innanzitutto (ma non solo) di natura economica. Troppi complimenti
fanno male, a maggior ragione se provengono dall'interno (Galliani) e fanno
credere ad un gruppo con notevoli limiti strutturali come quello rossonero di
essere improvvisamente tornato competitivo.
Chi
vince solitamente diventa un punto di riferimento per gli avversari. Non un
modello da imitare, dato che ogni club possiede una propria identità ed una
storia unica, bensì un'asticella da superare per poter primeggiare in una
determinata competizione. La
Juventus che si avvia a conquistare il suo secondo tricolore
consecutivo è diventata la squadra da battere se si vuole vincere uno scudetto.
Questo in Italia. In Europa, invece, Madama deve misurarsi contro formazioni
più forti di lei, nell'ambito di una concorrenza spietata di altissimo livello.
Va
da sé che per riuscire nel suo intento le occorrerà alzare notevolmente il
tasso tecnico dei propri elementi, con ricadute che saranno ben visibili anche
nei prossimi campionati di serie A. Galliani farà bene a ricordarlo, se ha
davvero l'intenzione di dimostrare che tra i bianconeri ed il Milan di questi
tempi non c'è differenza.
Articolo pubblicato su
9 commenti:
Pienamente d'accordo Thomas. Occorre alzare il tasso tecnico della squadra per essere competitivi in Europa, ma anche per continuare a vincere in Italia, perchè gli altri cercheranno di avviciniarci e di superarci. Ci vogliono esterni di qualità ed, oltre a Llorente, un grandissimo attaccante. Magari arrivasse Ibra....
Pur essendo milanista, accedo spesso a questo blog per la misura e l'obiettività dei commenti.
Hai ragione, la Juve è ancora la migliore in Italia, specie per la grinta e la determinazione. In Europa, invece, le squadre italiane faticheranno, visto il budget disponibile ma peferisco la sobrietà ai petrodollari (o rubli....)
Amico Anonimo milanista ti do il mio benvenuto nel nostro blog. Fa piacere scambiare opinioni anche con tifosi di altre squadre. Si hai ragione, temo anche io che la strada per migliorare in Europa per le squadre italiane sarà molto lunga e tortuosa. Fondamentalmente è un problema economico, ma anche di istituzioni, di strutture, di mentalità e di unione di intenti. C'è bisogno di riforme, di ridiscutere tanti argomenti, di rivalutare molteplici situazioni. Per far crescere il fenomeno calcio e farlo tornare agli antichi fasti è necessario che vi siano meno divisioni interne, bisogna marciare tutti nella stessa direzione, senza farsi la guerra per ogni singola decisione. Ed in questo paese purtroppo ciò non è facile.
Grazie Danny, tra persone ragionevoli, anche se di fede calcistica diversa, può essere piacevole discutere. La tua analisi non fa una grinza, andrebbe, però, applicata in primis alla politica, che è lo specchio della situazione nazionale. Quindi le speranze sono ridotte al lumicino anche in ambito calcistico. Peccato!
Hai pienamente Ragione. Proprio in questi giorni abbiamo, a livello politico, il chiaro esempio di come in Italia sia difficile mettersi tutti d'accordo per compiere l'indispensabile e quanto mai complicata operazione di salvataggio del paese.
P.S.
E'un piacere anche per me parlare tra persone ragionevoli ed intelligenti seppur divise dalla fede calcistica e penso di parlare anche a nome di Thomas, il creatore di questo blog, e di tutti coloro che lo frequentano.
Sono d'accordo con te, Danny.
Immagino che tu sia Luca, vero?
Bentornato.
In ogni caso, questa è anche casa tua.
Un abbraccio a tutti!
due parole su Sanchez, visto ieri sera e in altre occasioni: se questo è el Niño Maravilla forse è meglio tenersi Giovinco...
Comunque sia, Bayern-Barcellona 4-0 rivaluta la prestazione della Juve. Non è una gran consolazione, lo so.
Carissimo Giuliano, concordo con entrambe le tue affermazioni.
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