Conte, Benitez, Montella, Mazzarri,
Petkovic e Garcia. Dicono che chi ben comincia si trovi a metà dell'opera. Beh,
se le cose stanno realmente in questo modo i tecnici di alcune tra le squadre
italiane più blasonate possono dormire sonni tranquilli. Almeno per il momento.
Al prestigioso elenco di allenatori appena stilato manca Massimiliano Allegri, visto e considerato che il suo Milan è caduto
rovinosamente a Verona sotto i colpi (di testa) di Toni. Orfano già dalla scorsa
stagione di Thiago Silva e
diversamente da quanto è accaduto in estate, il Diavolo avrebbe dovuto
ritoccare la propria difesa, laddove in passato aveva mostrato le lacune
maggiori. Gli errori, prima o poi si pagano. E quello del
"Bentegodi", per il club rossonero, rischia seriamente di non
trattarsi di un episodio isolato. Se non altro è riuscito ad accedere alla fase
a gironi della Champions League. Nel caso in cui non fosse riuscito a
raggiungere almeno questo traguardo, indispensabile per le casse societarie, i
risvolti negativi sarebbero stati innumerevoli.
Così
come una rondine non fa primavera, una sola giornata di campionato non può
bastare per esprimere valutazioni ponderate sul reale rapporto di forza tra le
prime della classe. Il calendario
consente alla Lazio la possibilità di prendersi un'immediata rivincita sulla
Juventus dopo la scoppola rimediata in Supercoppa italiana. A questo proposito
il bianconero Chiellini ha già messo le mani avanti, invitando i suoi compagni
a non considerare il risultato della recente gara di Roma come lo specchio del
reale divario tecnico tra le due formazioni.
Quella di Torino sarà la partita di
cartello della seconda tappa della serie A. L'ultima vittoria casalinga di
Madama contro la Lazio risale all'11 aprile 2012. A decidere le sorti
dell'incontro pensò Alessandro Del Piero,
alla sua settecentesima gara con la maglia bianconera. Dopo il vantaggio
iniziale siglato da Pepe era stato il laziale Mauri a riportare il risultato in
parità. La Vecchia Signora aveva seriamente rischiato di vedersi sfuggire dalle
mani tre punti più che meritati per quanto visto sul campo.
Nella pancia dello stadio Del Piero
aveva raccontato con queste parole il momento decisivo del match: "Pirlo
chiedeva la distanza, che non viene mai rispettata. Ho visto caos davanti a
Marchetti e ho calciato nell'angolo libero. Spero, il 13 maggio sera, di poter
raccontare che questo gol è stato fondamentale per lo scudetto". Quella
rete era valsa la quinta vittoria di fila ed il trentaduesimo risultato utile
consecutivo in serie A per i bianconeri. Proprio in quell'occasione era stato
battuto il precedente record nei campionati in cui vengono attribuiti tre punti
per ogni successo, appartenuto in precedenza all'Inter che nella stagione
2006/07 si era fermata a quota trentuno. A proposito dei nerazzuri, il patron
Moratti aveva così commentato la corsa al tricolore: "Chi vince il titolo?
Sono ammirato dalla Juventus. Esprime un calcio davvero efficientissimo, non me
l'aspettavo così già quest'anno. Il Milan invece ha una struttura molto forte.
La mia preferenza comunque è per il Napoli... ".
In quel periodo in casa bianconera tenevano banco le
questioni dei rinnovi contrattuali di due pezzi da novanta della rosa: Del
Piero e Buffon. Nel merito, l'allora numero dieci aveva risposto in maniera
vaga ad una precisa domanda postagli da un cronista: "Il mio futuro è il
Cesena (la gara successiva all'intervista, ndr). Sono felice, sto bene, di
testa e di gambe. Di certo continuerò a giocare anche l'anno prossimo, vedremo
dove". Per conto del portiere, invece, fu Silvano Martina, il procuratore, a chiarire la situazione
contrattuale del suo assistito: "Il contratto? Non è il momento, quando
sarà ora la società ci chiamerà. Ma non credo che la Juve voglia privarsi di
Gigi".
Dall'Inghilterra, intanto, arrivavano le
voci di un interessamento della Juventus per un giovanissimo talento in forza
al Manchester United, Paul Pogba. Mino Raiola, il suo agente, le aveva
confermate proprio in quei giorni: "Ho parlato con Ferguson, lui ci tiene
a rinnovargli il contratto: lo considera da prima squadra. Ora tocca al ragazzo
decidere: io non voglio forzarlo. Ma è chiaro che ormai non ci sono
alternative. O resta allo United o viene alla Juventus". Tre contratti per altrettante situazioni diverse,
tutte in seno alla Vecchia Signora: un addio, una conferma ed un arrivo. In
pratica: il passato, il presente ed il futuro della Juventus.
3 commenti:
Per fortuna che Pogba è arrivato da noi...;-))
Sabato sera sarà molto dura. Servirà una grandissima concentrazione.
Oggi comunque sono arrabbiato. Mi girano parecchio le balle per la cessione di Matri!!! Ma proprio tanto!!
Matri, siamo tutti affezionati a lui (come alla rosa intera degli ultimi due scudetti) ma stava giocando poco ed è facile immaginare che non ne fosse contentissimo, soprattutto dopo l'arrivo di Llorente che ha caratteristiche simili.
Il rischio che si ripeta il caso Inzaghi c'è, però io sono juventino di lungo corso e mi ricordo delle cessioni di Casiraghi, di Vieri, di tanti altri, compresi Zidane e Anastasi.
Insomma, la Juve va avanti, probabilmente Marotta ha capito che non è più alla Samp e nemmeno al Varese, mi fiderei di Conte e di Nedved e - infine - copio qui sotto una dichiarazione sacrosanta di Michel Platini:
"Credo che i trasferimenti siano una rapina - ha dichiarato l'ex numero 10 della Juventus e della nazionale francese in una conferenza stampa a Montecarlo -. Oggi un giocatore è più un prodotto che un atleta e questo mi irrita perché c'e' tanta gente che cerca di farci i soldi con le commissioni".
La Juve sta lavorando bene e in prospettiva, sono contento che la mia squadra stia attenta ai bilanci
Forza Juve!
In questa sessione di mercato la Juventus, per me, si è mossa bene.
Alcuni risultati si dovrebbero vedere anche a gennaio. Per non parlare della prossima estate: occhio a quel Berardi...
Un abbraccio!
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