martedì 17 agosto 2010

Del Neri e la Juventus "smile"


L’immagine è quella di Alessandro Del Piero, sguardo fisso su un pallone in movimento mentre è intento a rincorrerlo. Il mensile che la riporta in copertina è "GS", evoluzione dello storico settimanale “Guerin Sportivo”. Il numero è quello di settembre 2010.
La maglietta è bianconera, le strisce sono seghettate (e non più verticali), lo sponsor (BetClic) non manca: è nella seconda divisa, quella che verrà usata in alcuni incontri che si disputeranno lontano da Torino, che Jean-Claude Blanc ha dato il meglio di sé. “Nuda”, come mamma Nike l’ha fatta, (ancora) priva di un marchio da esporre a pochi giorni dall’inizio del campionato di serie A. La volontà era quella di seguire “una innovativa strategia commerciale di ripartizione dei diritti fra la prima e la seconda maglia”. Nella pratica si è trasformata nell'ennesimo "progetto" incompiuto della precedente gestione societaria del francese.
Quella che voleva trasformare la Juventus nata dalle ceneri del terremoto sportivo del 2006 in una squadra vincente e simpatica. La parola d'ordine? "Smile".
E casualmente il titolo scelto dal mensile per questo numero è proprio "Juventus smile".
"Pensi a che cosa accadrebbe se riuscissimo ad applicare quello schema (4-4-2, ndr) con i campioni che abbiamo. Si immagini il divertimento".
Queste frasi, pronunciate dal nuovo allenatore bianconero Luigi Del Neri nel corso di una (bella) intervista rilasciata in esclusiva al Direttore Responsabile della rivista, Matteo Marani, con ogni probabilità sono all'origine della scelta del titolo stesso.
Nessuna provocazione, naturalmente, nei confronti di quei sostenitori che associano a quella parola i recenti fallimenti sportivi della Juventus.
Quarant'anni di pallone e molti ricordi, quelli di Del Neri: dagli inizi da calciatore a quelli da allenatore (Pro Gorizia e Partinicaudace, tanto per gradire), sino alla sua evoluzione da uomo, oltre che da professionista, nel percorso che lo ha condotto sino alla panchina della Vecchia Signora d'Italia.
E' partito da un calcio minore, da maneggiare con pochi mezzi e "molta fantasia". Proprio lui che spesso viene tacciato di chiuderla a chiave nella gabbia del 4-4-2. Dove dovranno coesistere, nella Torino bianconera, campioni da "rigenerare" e giocatori che dovranno restituire ai loro sostenitori una Juventus "credibile".
Quello che stupisce è la scelta della redazione di chiudere il servizio con un'analisi delle reali potenzialità della rosa a disposizione di Del Neri affidata ad Aldo Agroppi: il Torino e la Fiorentina sono state le squadre cui ha legato maggiormente il nome (e il cuore) nei suoi trascorsi da giocatore e allenatore; la Juventus, viceversa, per lui ha sempre rappresentato la figura del "nemico" per antonomasia.
Il giudizio finale? "Una squadra che non andrà oltre il quarto/quinto posto".
Condivisibile, per alcuni aspetti e leggendo le sue motivazioni, ora che ci troviamo alla metà di agosto.
Ma c'è ancora una campagna acquisti da completare (una volta sbloccata quella relativa alle cessioni), e le incognite legate al nuovo allenatore e al ritorno al 4-4-2 non è detto non possano portare benefici magari riscontrabili nei prossimi mesi.
Così come auspica Del Neri: alla domanda "Se il 22 maggio la Juve fosse seconda dietro l'Inter, Lei sarebbe soddisfatto?", risponde di averla “battuta due volte nel corso degli ultimi due anni", per poi aggiungere: "Non mi accontento mai, sono perennemente per il miglioramento".
Dovesse riuscire a restituire ai sostenitori bianconeri una Juventus antipatica e non più "smile", avrebbe già ottenuto un grandissimo risultato.
A lui potrebbe sembrare poco. In realtà è molto.

Articolo pubblicato su


Aggiungo, a completamento del post, questo (strepitoso) video di Nicola Negro sulla nostra Juventus

4 commenti:

Anonimo ha detto...

;-)

roberta

Thomas ha detto...

;-)
A presto, Roberta
Un abbraccio!

Il Duca ha detto...

Perdirindindina...

Complimenti!

Thomas ha detto...

Lo puoi dire forte... ;-)
Grazie!!!
Un abbraccio