mercoledì 8 settembre 2010

La frittata era già fatta

Ho visto Luciano Moggi a SportItalia.
Ha parlato, come era lecito aspettarsi, del mercato della Juve.
Per sommi capi volevo far notare un paio di cose che mi hanno colpito.
Prima di tutto ha difeso Andrea Agnelli, rimarcando una voce che già girava da giorni sul web, quella cioè che Marotta e Delneri non siano una sua scelta. Erano già stati messi sotto contratto prima del suo arrivo.
La seconda, già risputa, è che non ha condiviso l’operato del nuovo DG bianconero.
Quella della Juve è una rifondazione, ha affermato, e con una rifondazione occorrono 3 anni per tornare a grandi livelli. Quindi non si comprano tutti insieme 11 nuovi mediocri giocatori, ma si comprano 3 ottimi giocatori ogni anno, ed in 3 anni si ha uno squadrone.

Lungi da me l’idea di criticare Big Luciano.
Anzi, gli do tutte le ragioni.
Non è che voglia fare l’aziendalista (come va di moda dire in questo periodo) però il discorso di Moggi è perfetto teoricamente.
Per quello che riguarda la pratica, un dubbio mi rimane.
Credo, si vocifera (e Roma è assai distante da Vinovo, perciò prendete il tutto con beneficio di inventario) che lo spogliatoio della Juve fosse un po’… turbolento.
Quindi, forse, Marotta non doveva solo decidere quali giocatori inserire nella rosa, ma rifarla quella rosa, visto che si è trovato davanti alla necessità di smantellare un gruppo che non era più squadra.
Se, … così si dice…, un giocatore tenta di picchiare un allenatore, se alcuni fanno gruppo a se stante, se il rispetto per i ruoli viene a mancare, se il menefreghismo ha il sopravvento sulla professionalità….forse non basta riportare la disciplina, forse in molti – per il bene della squadra – devono necessariamente cambiare aria.
Altrimenti non riesco a spiegarmi alcune cose.
Faccio un solo esempio : Trezeguet.
Siamo agli ultimissimi giorni di mercato, la famosa punta centrale tanto attesa ancora non è arrivata, il titolare è infortunato, e Marotta cosa fa? Cede l’unico possibile sostituto. Un grandissimo giocatore all’ultimo anno di contratto (badate bene!), ma soprattutto pagandogli una cospicua buonuscita (3 milioni?), con l’idea comunque di sobbarcarsi il costo del prestito e dello stipendio di un altro mediocre attaccante da tenere solo per un anno. Non c’è neppure la convenienza economica in questa operazione!
Quindi la cessione di Trezeguet, non sembra una scelta tecnica ma disciplinare.
Come dire “A costo di rimetterci, preferiamo fare a meno di te”.
E probabilmente quello del francese non è un caso isolato.
Moggi parla come uno che è abituato a tenere sotto controllo lo spogliatoio, ma Marotta è arrivato solo ora, quando la frittata era già fatta.

Articolo pubblicato su Juvenews.net


Questo articolo è di Roberta. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Una signora in bianconero

8 commenti:

Thomas ha detto...

Per una volta soltanto, vado "oltre" l'articolo.
Quando ho saputo della possibilità che scrivessi su "Juvenews.net", sono stato felicissimo per te.
Tu sai quanto sono rimasto legato a quel sito.
E' una piccola "famiglia virtuale", che - dopo la perdita del fondatore - ha saputo rialzarsi in fretta.
Grazie a Sante e a collaboratori validissimi.
Tra i quali ora ci sei anche tu ;-)
In bocca al lupo per questa nuova avventura.
A presto :-)

JUVE 90 ha detto...

Vado anch'io oltre l'articolo e voglio ringraziati su questa che è la "tua casa", per aver accettato la proposta di scrivere per juvenews e aver dato nuova vita alla sezione "Juve, questione di donna".

Grazie anche a Thomas che indirettamente (ma neanche troppo) ci ha dato questa possibilità

Anonimo ha detto...

Grazie a voi ragazzi per avermi offerto questa bellissima opportunità.
Sarà bellissimo avere una "scusa in più" per parlare di Juve e soprattutto condividere questa passione con Voi.

roberta

p.s. : crepi il lupo! ;)

Giuliano ha detto...

Mi aggiungo ai complimenti e faccio notare una cosa: avete notato il silenzio sulle batoste di Zeman?
Oh, magari il Foggia si riprenderà alla grande, anzi glielo auguro, però è divertente osservare questa "imparzialità" dei giornalisti. Se fossi un insegnante, queste piccole cose le farei notare ai miei allievi, perché funziona così anche in politica...

Tornando all'articolo, il mio timore è che dei "clan" uno dei capi fosse Del Piero. Ma adesso qui c'è gente che deve ancora dimostrare tutto, e lottare per il posto. Quindi, se anche quest'anno va come l'anno scorso, i giocatori di quest'anno non avranno scuse: va male perché siete scarsi, va bene perché siete bravi. Il che non è molto ma è già qualcosa.

Thomas ha detto...

L’ho notato, Giuliano
Ottima osservazione ;-)
Prima, quando si trattava di emettere sentenze sul “calcio” (in generale), lo cercavano tutti.
Facendogli una bella pubblicità.
Poi, quando è stato il campo a “parlare”, sono scomparsi i taccuini…

Su Del Piero…
Diciamo che “conta”.
Per il resto, non avendo fonti certe, mi fermo qui.
Mi dà fastidio quando ne sento parlare in un certo modo, con tanta sicurezza, da parte di chi ne sa quanto me.
Mi sento tranquillo con Del Neri: questo non ha mai guardato in faccia a nessuno.
E la nuova società, mi sbaglierò, ma da questo punto di vista mi piace.
Vedremo cosa dirà il campo.
Sempre – e solo – lui.

Un abbraccio e a presto ;-)

Anonimo ha detto...

@ giuliano :
la cosa divertente a proposito delle sconfitte di zeman è anche che l'unico sito che le ha fatte notare - tuttosport - per due giorni ha titolato l'articolo "ancora sconfitto il LECCE di Zeman". Poi forse qualcuno l'ha fatto notare ed hanno corretto.
Insomma non ci si può fidare dei giornali, se decidono di dare una notizia, comunque la danno sbagliata! ;)

roberta

Anonimo ha detto...

@ giuliano:
Ti lamentavi per il silenzio attorno al Foggia. Eccoti accontentato e, dopo un rocambolesco 4-4, La Repubblica torna a parlare di Zeman e già dal titolo si capisce da che parte stanno. La squadra è in bassa classifica, ma fanno passare un altro messaggio.

Roberta


Zemanlandia è tornata, gol a valanga a Foggia

Il suo Foggia (prima divisione Lega Pro, ex serie C1) è a metà classifica: 4 punti in 4 partite, una vittoria, un pareggio e due sconfitte. Ma fa divertire e regala spettacolo: 12 gol fatti e 12 subiti. Non è un caso se l'attaccante Marco Sau è già in testa alla classifica cannonieri con 4 gol. L'ultimo match contro il Foligno è stata la solita altalena di emozioni: rossoneri due volte in vantaggio, poi vanno sotto e a un quarto d'ora dalla fine si ritrovano a perdere 4 a 2. Ma in sette minuti i giocatori del tecnico boemo riacciuffano il pareggio

Thomas ha detto...

Non avevo dubbi...
;-)

Un abbraccio