lunedì 11 ottobre 2010

Da domenica inizia il nuovo tour de force della Juve


Gli impegni della nazionale di Cesare Prandelli hanno comportato, dall'inizio della stagione ad oggi, due soste per il campionato di serie A: quella tra la prima e la seconda giornata (28/30 agosto - 11/12 settembre) e l'attuale, a cavallo tra la sesta e la settima (2/3 ottobre - 16/17 ottobre).

A settembre la Juventus ripartì con un tour de force che prevedeva sette incontri (cinque in campionato e due in Europa League) in poco meno di un mese. Visti l'esito e la deludente prestazione offerta dalla squadra di Del Neri nella gara d'esordio contro il Bari, le speranze di una veloce ripresa dei bianconeri si legarono a doppio filo con le aspettative dei tifosi sulle novità che gli ultimissimi giorni della sessione estiva del calciomercato avrebbero potuto portare.

Il campionato riprese con la partita contro la Sampdoria (12 settembre), affrontata con uno stato d’animo non molto diverso da quello delle settimane precedenti. Anzi, peggio: in quel momento c'era la consapevolezza di dover affrontare tutti gli incontri sino alla riapertura delle trattative (3 gennaio 2011) con una rosa non all'altezza della situazione, senza l'arrivo - oltretutto - del "campione" tanto atteso.

Nelle gare contro i blucerchiati e il Lech Poznan la Vecchia Signora replicò lo stesso risultato: 3-3, sei goals fatti e altrettanti subiti. L’incontro di Udine (vittoria per 4-0) diede l'illusione che la squadra avesse imboccato subito la direzione giusta, lasciandosi alle spalle le prime partite condite da troppi dubbi e poche certezze.

Ma da un terremoto societario come quello che ha investito la Juventus la scorsa estate, con una rivoluzione che ha toccato (quasi) tutte le sue componenti (dal Presidente alla squadra), non si poteva che prevedere la presenza di alcune scosse di assestamento. Ed ecco, puntuale, lo scivolone interno con il Palermo (1-3).

Dopo la vittoria con il Cagliari (4-2) e al termine delle due gare più delicate sia per le prospettive di classifica che per la consistenza delle avversarie (Manchester City e Inter), l'undici di Del Neri sembra aver trovato adesso un maggior equilibrio.

Scorrendo la classifica del campionato questa impressione può trovare un riscontro anche nei numeri: a fronte di 6 gare giocate, ci sono due vittorie, due sconfitte e due pareggi, ottenuti attraverso un identico comportamento della Juventus sia a Torino che lontano dall’Olimpico.

La sosta sopravvenuta dopo la gara con l'Inter, anche per l'impatto emotivo provocato dall'ottima prestazione degli uomini di Del Neri, ha lasciato l'amaro in bocca: la strada imboccata sembrava essere quella giusta, ora la speranza è di ricominciare già dal prossimo incontro con il Lecce da quel punto. Con l’obiettivo, stavolta, di prenderne tre.

Ma se il primo tour de force era sembrato difficile da affrontare, il prossimo, quello che inizierà da domenica 17 ottobre, sarà sicuramente più impegnativo: quindici partite in due mesi! Quattro di queste sono valevoli per l'Europa League, e porteranno alla conclusione del gironcino; le altre undici si disputeranno per il campionato.

Milan e Genoa in trasferta, Roma, Fiorentina e Lazio in casa, il Manchester City all'Olimpico: ecco alcune tra le gare, almeno sulla carta, più impegnative. Ma quello che preoccupa maggiormente, a prima vista, è la mancanza di capacità della Juventus di mantenere alta la concentrazione anche nei confronti con avversarie apparentemente alla portata. Ed è questo il prossimo salto di qualità che la Vecchia Signora dovrà compiere: non lasciare nulla al caso e agli avversari, evitando di commettere errori banali dettati da semplici distrazioni. Che poi si finisce col pagare caro. Sempre.

E come i pennoni di acciaio che reggeranno la copertura del nuovo stadio che sorgerà dalle macerie del "Delle Alpi" sono stati sollevati da terra, adesso anche Del Neri, con l'aiuto della società, dovrà continuare l'opera di (ri)costruzione della squadra. Nella speranza di non dover più ripartire, la prossima estate, nuovamente da zero. Così come è capitato troppe volte negli ultimi anni.

Andrea Agnelli si è insediato da pochi mesi nel ruolo di Presidente bianconero al posto di Jean Claude Blanc. Proprio qualche giorno fa, nel corso di un'intervista rilasciata alla trasmissione "(E' sempre) Calciomercato" (Skysport1), Cobolli Gigli pronunciò queste parole: "A posteriori si può dire che l'incontro fra Blanc e Lippi fu una piccola imprudenza... Diciamo che fu una superficialità, dovuta anche alla non conoscenza di quella che è l’attenzione che gli italiani danno a tutte queste cose....".
E dire che sembrava esistessero soltanto tifosi di "serie C"…

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com


7 commenti:

Giuliano ha detto...

scusa il fuori testo, ma l'attualità incombe e io mi chiedo: come mai Gentile non allena più?
Una volta dicevano "con l'Under vincono tutti", ma dopo Tardelli e Gentile...
Con tutta la simpatia per Casiraghi, che è molta, lui e Donadoni continuano ad avere un grande favore di stampa ma è difficile capire perché. Forse perché sono più simpatici di Gentile?
PS: bella l'impaginazione di Tutto Juve: un sito chiaro e leggibile

Thomas ha detto...

Qui, con me, Giuliano sei libero di fare tutto quello che vuoi
;-)

Gentile avrebbe potuto allenare la Juventus, lo scorso gennaio.
"Qualcuno" se la prese per certe dichiarazioni sulla gestione della società negli ultimi anni...

"Con tutta la simpatia per Casiraghi, che è molta, lui e Donadoni continuano ad avere un grande favore di stampa ma è difficile capire perché": Demetrio Albertini...


"bella l'impaginazione di Tutto Juve: un sito chiaro e leggibile": sta migliorando di giorno in giorno. Riporterò ;-)

Domani non sarò reperibile. Seguirò altri eventuali commenti via telefono (con le limitazioni dello "strumento"). Tornerò online a tutti gli effetti giovedì.

Un abbraccio

Ps: Giuliano... Ma quell'articolo di cui avevamo parlato?
:-)

IoJuventino ha detto...

Come scritto da altra parte sul web, è fondamentale per la Juve non avere scocciature, dove per scocciature intendo stop per infortunio, affaticamenti e defezioni. Abbiamo finalmente una rosa che dal centrocampo in su è quasi perfetta, al di là delle riserve di Pepe e Krasic. Speriamo che Del Neri sappia gestire al meglio le forze e gli uomini.

La mia curiosità è vedere all'opera Traoré. E attenzione perché se Martinez non si sblocca, il vice Pepe sulla sinistra potrebbe essere proprio il francesino.

JUVE 90 ha detto...

Per fortuna quest'anno si è risolto il problema degli infortuni (spero di non portare iella :) e abbiamo i ricambi che servono.
Per il resto sai che io sono un fan dei tour de force :)

Thomas ha detto...

@IoJuventino: su Traorè ho letto poco fa una notizia poco rassicurante.
Temo che la tua, nostra (perché è anche la mia) curiosità rimarrà delusa…
Per ora, ovviamente, non mi sbilancio: vediamo nelle prossime due-tre gare come si comporta la squadra.
Una vittoria col Lecce domenica è “troppo” importante…

@JUVE 90: anch’io, Sante.
Chiamatemi fissato, un uomo che vive per il pallone e col pallone in testa (qualcosa dovrà pur esserci, in quello spazio…), ma quanto rompono le soste…
;-)

Un abbraccio!!!

iancurtis ha detto...

Scusa, mi fai un articolo riepilogativo, parli del tour de force, tutti che pensano alla squadra e al calcio giocato, e poi chiudi citando cobolli&gigli? Ottimo bouquet, gusto franco e deciso, retrogusto pessimo.
Forza Juve.

Thomas ha detto...

"Ottimo bouquet, gusto franco e deciso, retrogusto pessimo": in un articolo puoi (devi) mettere un pò di tutto.
L'anno scorso, piaccia o non piaccia, la quasi totalità dei pezzi che scrivevo aveva un retrogusto pessimo.
La squadra di oggi è nata dalle ceneri dell’operato di Jean Claude Blanc, sotto la supervisione di John Elkann.
Cobolli Gigli è stata la “figurina” messa lì nel periodo più nero della nostra storia.
Contava quanto una carta “bianca” a briscola, giusto per rendere l’idea.
Sino a quando la Juventus non tornerà ad essere “la” Juventus, ritengo sia giusto mettere i puntini sulla “B” di Blanc per ricordare a tutti da dove siamo partiti.
Oltre a dove dobbiamo tornare.

Un caro saluto
Gracias
A presto