Angelo Alessio lo aveva promesso nel corso della conferenza stampa che ha preceduto la gara tra Juventus e Nordsjælland: “Andremo in campo determinati, cattivi. Non dobbiamo pensare a niente, contano i tre punti e basta”. Visto il tabellino a fine incontro, si può tranquillamente affermare come la missione dei bianconeri sia stata portata a compimento.
Madama vince per quattro reti a zero, grazie alle marcature realizzate da due centrocampisti (Marchisio e Vidal) ed altrettanti attaccanti (Giovinco e Quagliarella). Rimandato, se non bocciato, Matri, sostenuto a più riprese dal pubblico nella speranza di aiutarlo a superare le evidenti difficoltà incontrate in questo periodo nel violare le porte avversarie.
Per la punta di Sant’Angelo Lodigiano la gara contro i danesi rappresentava la classica occasione da cogliere al volo per scalare la gerarchia delle preferenze del duo Conte-Alessio per quanto concerne il reparto offensivo della Vecchia Signora. Limitatamente a questo incontro, oltretutto, sempre lo stesso Alessio era stato chiaro: “Antonio (Conte, ndr.) sceglie i giocatori d’attacco di volta in volta, per questa partita ha pensato di fare giocare Matri, nessuna preclusione verso gli altri”.
Consapevole di avere qualche limite di natura strutturale, la Juventus è riuscita finalmente a mostrare pure in Europa quanto di buono è stata in grado di realizzare in Italia sin dall’inizio della scorsa stagione. Ha preso per il bavero il malcapitato Nordsjælland e non l’ha più mollato per quasi tutta la durata dell’incontro, colpendolo ripetutamente sino a trovarsi già al 37’ della prima frazione di gioco sul risultato di 3-0.
Eppure qualche insidia la nascondeva anche questa partita: c’era il rischio di farsi distrarre dalle recenti polemiche scoppiate dopo la sconfitta in campionato contro l’Inter, di tendere le orecchie verso Londra per conoscere l’andamento della gara tra Chelsea e Shakhtar Donetsk o di subire un contraccolpo psicologico dovuto alla perdita della prolungata imbattibilità in serie A. Non è accaduto niente di tutto questo, e verrebbe da dire che la Juventus è riuscita a cancellare anche il passo falso di Copenhagen (23 ottobre) se non fosse che questo successo non restituisce ai bianconeri i due punti lasciati in Danimarca. La vittoria ottenuta nei secondi finali da parte dei Blues (3-2), poi, impone a Madama l’obbligo di racimolarne quattro nelle ultime due gare del gruppo “E”.
La prima delle quali, oltretutto, si disputerà proprio contro gli inglesi il prossimo 20 novembre. A fine partita Claudio Marchisio ha riassunto l’attuale situazione bianconera in poche parole: “A noi serviva la vittoria aldilà di quello che sarebbe successo a Londra. Era meglio il 2-2, ma questo non cambia la nostra ambizione. La prossima partita avremo i Campioni d'Europa qui a Torino e vogliamo vincere per passare il turno. Prima di fare tutti i calcoli bisogna battere il Chelsea”.
Nel frattempo la Juventus si tufferà nuovamente in campionato, così come ha ricordato Bonucci: “Ora bisognerà rimanere concentrati prima con il Pescara e poi avanti con la Champions. La Juve è stata la stessa dell'anno scorso. Si è rivista la vera Juve”.
4 commenti:
Pur dovendo riconoscere la modesta caratura del Nordsjælland, l'intensità con la quale la Juventus ha giocato ieri ha fatto riassaporare i fasti della passata stagione.
In troppi avevano dato per scontato uno scarso stato di forma. Probabilmente, invece, la vera differenza la fanno le motivazioni. Questa squadra ha un'identità precisa e cioè esprime il meglio di sé quando impone il proprio gioco e gioca con la 'fame', qualsiasi sia l'avversario.
Io continuo ad avere molta fiducia in Matri. Non è un fenomeno (ma non lo è nessuno dei nostri attaccanti se si esclude Vucinic quando non entra in campo con le infradito), però io ho ancora in mente lo strepitoso girone di andata dello scorso anno e ricordo benissimo che Alessandro ha sempre avuto un'ottima media goal e poi secondo me fa un gran lavoro a vantaggio di tutta la squadra. Secondo me nel 4-3-3 renderebbe di più, ma comunque io non lo boccerei. Forse soffre più degli altri questa continua alternanza degli attaccanti.
Matri probabilmente è più sfortunato che scarso, a volte sembra abbia il malocchio. Vidal, al contrario, è sempre nel posto giusto al momento giusto, segna anche in scivolata, probabilmente senza neanche farlo apposta. È questione di periodi sì e periodi no credo, anche se, dopo Trezeguet, non si è più visto un centravanti da considerarsi indubbiamente da Juve. Moggi lo avrebbe comprato Matri?
Chiedo scusa per il ritardo nella risposta, ieri non sono riuscito ad accedere al pc.
@Paolo: nella seconda parte del tuo commento c’è tutto il mio pensiero.
Insieme a qualche errore di valutazione personale, sono sincero
@Danny: Matri soffre il gioco di Conte, quello che gli chiede di fare il tecnico.
Arrivato alla Juve, in una squadra tecnicamente lontana anni luce da questa, segnava goals a grappoli.
Il suo rendimento, poi, è crollato.
Tempo fa scrissi che per me non era un fuoriclasse (in molti, in giro, lo pensavano), quanto un buon attaccante che vicino a dei campioni avrebbe fatto una grandissima carriera.
Mi sbaglierò, ma intorno a lui mancano proprio quelli: dei compagni di reparto fenomenali, o comunque compatibili con il suo gioco.
Io non lo darei via.
Sono d’accordo con te, Danny
@MauryTBN: Moggi, a quelle cifre, Matri non l’avrebbe mai comprato.
Un abbraccio a tutti!
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