domenica 20 gennaio 2013

La Juve di Pogba e quella dell'Avvocato

 
La Juventus che schianta l'Udinese nell'anticipo serale della ventunesima giornata del campionato di serie A assomiglia a quella Signora che nell'intento di entrare in una stanza chiusa a chiave per riprendersi ciò che è stato suo (i tre punti non ancora conquistati nel 2013), suona il campanello e attende pazientemente un segnale di risposta. Trascorsi una quarantina di minuti e dopo aver constatato che nessuno si è fatto vivo, allora prova a bussare.
 
Stanca di aspettare decide di allontanarsi, prendere un pallone, farlo rimbalzare a terra per poi calciarlo di controbalzo con violenza inaudita. Sfondata la porta d'ingresso, entra nel salotto dei vincenti annunciando il suo arrivo. Era dallo scorso dicembre che da quelle parti avevano perso le sue tracce.
Recuperato ciò che cercava esce, saluta la compagnia e, per essere sicura che il messaggio alle avversarie nella corsa allo scudetto sia stato recepito, si gira su se stessa, prende la mira e sfonda con un'altra pallonata quel poco che era rimasto della porta. 
 
Paul Pogba, il francesino strappato dalle sapienti mani di Sir Alex Ferguson, con due siluri da 101 e 97 km/h ha spaccato l'equilibrio di una partita che Madama non stava riuscendo ad incanalare verso la vittoria. Le reti degli attaccanti anche stavolta sono arrivate quando i giochi, ormai, erano fatti: i gol di Vucinic (il decimo in carriera segnato ai friulani) e Matri (l'anno scorso aveva realizzato la doppietta nel 2-1 finale, 28 gennaio 2012) hanno chiuso la contesa e dato inizio alla festa juventina.
 
In una serie A che perde appeal e fuoriclasse anno dopo anno l'esplosione di talenti del calibro dello stesso Pogba e del rossonero El Shaarawy, giusto per fare due nomi, sono l'immagine di un movimento che cerca di rialzare la cresta (è il caso di dirlo) dopo i disastri che ha provocato con le proprie mani. Inutile aggrapparsi alla crisi economica mondiale: quando in Italia si spendeva allegramente gettando i soldi dalla finestra, in altri paesi europei i dirigenti di club più o meno blasonati programmavano il loro futuro. Con i giovani, i progetti fondati su idee concrete e gli investimenti mirati.
 
Ora, come è giusto che sia, stanno raccogliendo i frutti del proprio lavoro: Guardiola che sceglie Monaco di Baviera come base operativa del suo lavoro, rinunciando a offerte faraoniche provenienti da altri lidi, è la prova concreta che la serietà e la buona programmazione alla lunga pagano. Tornando al campionato di serie A, superata la pratica casalinga Madama aspetta l'arrivo della Lazio a Torino - previsto per martedì prossimo - per la disputa della gara di andata delle semifinali di Coppa Italia. I biancazzurri, fermati a Palermo per 2-2, si allontanano in classifica dagli uomini di Conte quando ormai erano comparsi nei loro specchietti retrovisori.
 
Due giorni dopo, il 24 gennaio, ci saranno le commemorazioni per il decimo anniversario della scomparsa dell'Avvocato Gianni Agnelli. Ripensando alla gara giocata contro l'Udinese è bello immaginare quale soprannome avrebbe affibbiato a Pogba: quella cresta bionda spuntata sulla testa di un ragazzo di colore che studia per diventare un uomo avrebbe potuto rappresentare un terreno fertile per la sua fantasia.
 
Rovistando tra le sue frasi celebri ce n'è una che può benissimo adattarsi all'ultima prestazione offerta dal francese: “Nei momenti difficili di una partita c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l'aspetti”.
 
Rovesciata come un calzino da Conte a causa delle assenze di questo periodo, minata in classifica dal pericoloso avvicinarsi delle rivali e ancora a secco di vittorie in campionato nel 2013, alla Vecchia Signora serviva una prova d'orgoglio per rialzarsi.
Dietro ai siluri scagliati da Pogba c'è tutto questo.
E tanto altro ancora.
 
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5 commenti:

Giuliano ha detto...

ok, archiviata anche l'Udinese. Domani c'è già un'altra partita...Così va la vita!
il giorno che Pogba farà gol così importanti anche in una semifinale o finale; per intanto mi diverto lo stesso ma - come dice Boniperti...
:-)
(lo dice anche Conte, ne sono sicuro)

Danny67 ha detto...

Bellissima quell'immagine iniziale Thomas
"Stanca di aspettare decide di allontanarsi, prendere un pallone, farlo rimbalzare a terra per poi calciarlo di controbalzo con violenza inaudita. Sfondata la porta d'ingresso, entra nel salotto dei vincenti annunciando il suo arrivo".
Veramente bella.

Quella con l'udinese era la risposta che tutti noi ci aspettavamo dalla juventus ed in effetti c'è stata, anche se, come hai sottolineato tu, con troppa sofferenza nello sbloccare il risultato. Non so cosa sarebbe accaduto se Pogba non fosse riuscito a sbloccare il risultato con quel missile da 32 metri.

Ma ciò che mi preoccupa di più in questo momento è quello che sta succedendo fuori dal campo, con la riconferma di Abete in federazione e quella di Beretta in lega. E' impossibile non notare come la Juventus, sembri essere totalmente fuori da ogni situazione di potere, contrariamente a quanto la credenza popolare sostenga da sempre, e pertanto esposta ad ogni possibile rappresaglia di chi comanda. Basta leggere i nomi dei consiglieri di lega per sentire già addosso brividi di paura.

marco99 ha detto...

Sabato sera avevo le lacrime agli occhi dopo le prodezze di Pogba :D

Questa è la dimostrazione che si può fare bene, benissimo anche con pochi soldi nelle tasche.

L'appetito vien mangiando, sono giorni che sogno un finale di stagione glorioso! non aggiungo altro per prudenza :)

un abbraccio

Thomas ha detto...

Prima di rispondere ai vostri commenti, e di condividere tutti insieme le emozioni racchiuse nella gara vinta con l'Udinese, permettetemi di salutare per l'ultima volta Riccardo Garrone.
Nella speranza che la terra gli sia finalmente lieve
http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/sampdoria/2013/01/21-240651/Sampdoria+in+lutto,+morto+Riccardo+Garrone

@Giuliano: Pogba ha la fortuna di venire allenato, in questo particolare momento della sua carriera, da un tecnico come Conte. E di giocare in una squadra che gira a mille.

Non che non sarebbe potuta accadere la stessa cosa a Manchester, intendiamoci, però ho l'impressione che dietro l'addio agli inglesi non ci sia stata soltanto la volontà di Raiola.
In quella storia finita così presto mi “manca un pezzo”.

@Danny67: grazie a te per le bellissime parole.

Con quei due tiri al fulmicotone Pogba è riuscito ad emozionarmi. Provo sempre delle sensazioni particolari quando vedo un giovane di talento che sta per “esplodere”, indipendentemente dal colore della maglia che indossa.

La Lega? Per ora fa ridere. Le offese di Pulvirenti lasciano il tempo che trova.
A proposito, sul tema in questione ecco il commento di Massimiliano Nerozzi su “La Stampa”:

“Ma quale era stata poi la somma offesa di Andrea Agnelli? Che Pulvirenti, in Lega, non si vedeva da dieci anni. Ci spediva infatti l’ex ad, Pietro Lo Monaco. Così, venerdì a Milano, Pulvirenti è entrato nel palazzo e s’è seduto nella sala del primo piano, poi dopo un po’ qualcuno s’è avvicinato: «Presidente, le assemblee le facciamo al quarto»".
Amen...

@marco99: non sai quanto sono contento di leggerti felice. In mezzo a due alieni (Pirlo, Buffon) e diversi grandi giocatori, adesso abbiamo anche un fuoriclasse in embrione.
Speriamo bene... ;-)

Un abbraccio a tutti!

Danny67 ha detto...

Carissimo Thomas, mi unisco anche io al ricordo di Riccardo Garrone, un eccellente presidente ma soprattutto, per quel che ho potuto intuire da sempre, uno dei pochi autentici signori del mondo del calcio. Un vero padre per i suoi calciatori.
Confermo in pieno l'emozione per le reti di Pogba!!
Per quanto riguarda Pulvirenti, non mi fermo nemmeno a commentare la sua frase su Andrea Agnelli, ma mi preccupa, e non poco, l'odio che questo signore nutre nei confronti della Juventus, sentimento condiviso (questo è acclarato) dalla maggior parte di coloro che sono stati eletti consiglieri di lega (vedi Cairo, Cellino, Preziosi ecc.). Per non parlare poi dell'aspetto relativo proprio agli interessi economici. Quando saranno ridiscussi i diritti tv, con questi signori a decidere indovinate un pò chi ci andrà a rimettere?