domenica 19 maggio 2013

Juventus, l'abitudine a cedere per acquistare



Archiviata l’ultima gara della stagione, coincisa con una sconfitta, Antonio Conte non si è sottratto a nuove domande sul futuro della Juventus poste dai giornalisti nella pancia dello stadio “Luigi Ferraris” di Genova. Tévez, Ibrahimovic, Higuain, la difesa, il centrocampo… Gli argomenti sui quali discutere non sono di certo mancati. In merito alla zona mediana del campo lo stesso tecnico ha rilasciato una dichiarazione sibillina: “Il nostro centrocampo? Saremo  i migliori quando saremo noi a giocare la finale di Champions League”.

Il summit tra l’allenatore bianconero e la dirigenza del club è servito a chiarire ulteriormente le strategie di mercato di Madama, a breve e lungo termine, a tutti i membri cardine della società. Ora dalle parole si dovrà necessariamente passare ai fatti.

Il messaggio ai tifosi è partito, e stavolta non ci sono dubbi interpretativi di alcun genere: nessuno si aspetti acquisti milionari in serie. Arriveranno giocatori utili alla causa juventina, verrà alzato il livello tecnico della rosa e spetterà a Marotta e Paratici smontare e rimontare i pezzi del puzzle per poi restituire a fine agosto un budget in linea con l’attuale situazione gestionale. Poi, quando sarà il momento, si potrà riprendere a pensare in grande anche di fronte al tavolo delle trattative.

Svanite in prossimità del rush finale le possibilità di centrare alcuni record destinati a passare alla storia, la Juventus ha perso nuovamente contro la Sampdoria nell’ultimo atto del campionato. I blucerchiati hanno sconfitto la Vecchia Signora tanto all’andata quanto al ritorno, così come non le capitava di fare dalla stagione 1995/96. All’epoca i doriani si imposero a Genova per 2-0 (doppietta di Enrico Chiesa, 10 dicembre 1995), per poi ripetere l’impresa a Torino quattro mesi dopo (13 aprile 1996, 3-0 per effetto dei goals del solito Chiesa, di Balleri e Seedorf).

Quella gara giocata al vecchio “Delle Alpi” aveva sancito la fine delle speranze bianconere di poter raggiungere in classifica il Milan di Fabio Capello, ormai prossimo a conquistare il tricolore. Umberto Agnelli, padre dell’attuale presidente juventino Andrea, aveva abbandonato la stadio rilasciando una dichiarazione in cui si potevano chiaramente intravedere sia una sensazione di amarezza per il risultato appena conseguito che di speranza per la vicina semifinale di ritorno della Champions League: “Lo scudetto è perso? Credo proprio di sì. Non mi è sembrato che la squadra meritasse una sconfitta così pesante. Siamo stati anche sfortunati, ma a Nantes non lo saremo”.

Dello stesso tenore furono le parole pronunciate da Marcello Lippi, il tecnico di Madama: “Se mercoledì a Nantes ci andrà bene avremo un mese per correggere gli sbagli, per arrivare alla finale di Champions League senza sbavature”. La finale del massimo trofeo continentale, proprio il punto di arrivo delle speranze di Antonio Conte, attuale allenatore dei bianconeri. A lui era capitato di essere presente in entrambe le gare giocate contro i blucerchiati, che terminò – curiosamente - nello stesso minuto, al 18’ della ripresa.

In mezzo al campo la Juventus schierava anche Didier Deschamps, che in quel pomeriggio di aprile si era tolto qualche sassolino dalle scarpette chiodate: “Io sono un centrocampista e mi auguro che l'esperimento di schierarmi come difensore centrale non si verifichi più . Già a Nantes voglio riprendere il mio ruolo". Pure Gianluca Vialli, capitano e leader carismatico di una formazione piena di campioni, non si era tirato indietro di fronte a domande delicate sul suo futuro personale: “L'Avvocato dice che dipende da me? Per certe cose serve la reciprocità di intenti. Appena ci saranno novità lo comunicherò, sapete che la sincerità non mi ha mai difettato”.

La Vecchia Signora a Nantes subì una sconfitta per 3-2, ma riuscì comunque ad andare in finale per poi vincere la Champions League contro l’Ajax. Successivamente cambiò abito, salutando alcuni eroi di quell’impresa nell’intento di acquistarne altri per continuare a recitare un ruolo di protagonista ai massimi livelli.
Cedere per poi acquistare. Era il motto di allora, e continua ad essere di attualità anche al giorno d’oggi.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

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6 commenti:

Danny67 ha detto...

E' vero, la Juve ha sempre venduto per acquistare, però speriamo che i più forti stavolta rimangano e che le cessioni riguardino elementi non fondamentali. Calciatori come Pirlo, Marchisio, vidal, Pogba, Chiellini e, secondo me, anche Lichtsteiner, devono assolutamente rimanere.

Giuliano ha detto...

L'anno scorso la Juve è rimasta quasi invariata, molto simile a quella del settimo posto, eppure Conte è riuscito a farla vincere ancora, e perfino a fare bella figura in Europa.
Questo giustifica ampiamente una certa arrabbiatura da parte di Conte, e anche da parte nostra. Se dovesse ripetersi un'altra annata all'insegna di "speriamo che la butti dentro Quagliarella" sarebbe chiedere un po' troppo...
A questi giocatori dei due scudetti io farei un monumento, sono tutti nel mio cuore, ma è evidente che: 1) bisogna tenere i giocatori forti, soprattutto se sono sotto i trent'anni 2) bisogna cercare giocatori nuovi e forti, non Isla né Bendtner per intenderci.
Banalità? Certamente sì...
vediamo comunque cosa succede, un altro anno "andiamo al 101 per cento" non credo che sia possibile.

Thomas ha detto...

Lichtsteiner temo andrà via, Danny.

La Juventus della prossima stagione sarà (molto) diversa dalle due che l'anno preceduta.
Speriamo possa diventare anche più forte. A naso ti direi di sì.

Sono d'accordo con te, Giuliano.
Immagino che quanto hai scritto sia stato anche quello che lo stesso Conte abbia detto ai suoi dirigenti nell'ormai celebre incontro di qualche giorno fa.

Un abbraccio ad entrambi!

Ps: chiedo scusa a tutti per la mia assenza dei giorni scorsi nello spazio dei commenti.

Danny67 ha detto...

Purtroppo Thomas anche io ho il timore che Lichtsteiner andrà via...

Giuliano ha detto...

Caro Thomas, mi dispiace sempre quando non si può chiacchierare insieme, ma uno dei motivi per cui frequento questo blog è che non è un blog di fanatici
:-)
il calcio è bello ma le priorità sono altre, mai dimenticarselo (a meno che tu non sia un collaboratore di Conte, s'intende!)

Thomas ha detto...

No, non collaboro con lui, lo giuro
;-)

So cosa intendi dire, sono d'accordo con te.

E' che a volte vorresti avere delle giornate da 26 ore per riuscire a concludere tutto quello che ti metti in testa di fare.

Anche se poi non sarebbe così, perché aumenteresti gli impegni, bla, bla, bla, bla...
:-)

Grazie per la comprensione.
Un abbraccio!