martedì 10 agosto 2010

Diego, la nuova Juve e l'addio al trequartista


Sarà un privilegio giocare con Del Piero: insieme daremo soluzioni, non problemi. Chi batterà le punizioni? Questo è solo un dettaglio, l’importante è che ci siano più possibilità
Si era presentato così, ai tifosi bianconeri, Diego Ribas da Cunha (o più semplicemente “Diego”), nel corso della sua prima giornata ufficiale da giocatore della Vecchia Signora.
Era il 9 luglio del 2009, ed il palco era quello allestito nella piazza di Pinzolo, sede del ritiro estivo della Juventus.

Un’invasione di tifosi stava assistendo alla nascita di quella che sembrava essere una delle principali candidate per lo scudetto dello scorso anno: non una squadra qualunque, mica una formazione da quinto o sesto posto in classifica. Finì peggio: settima.

Si parlava di lui come di un possibile acquisto della Juventus già da diverso tempo. Nel febbraio del 2008, dopo un’amichevole tra Brasile e Irlanda a Dublino, uscì allo scoperto: “La Juventus mi vuole e io sono orgoglioso di questo interessamento”.
Il prezzo di mercato, allora, era altissimo: 35 milioni di euro. Il Werder Brema poteva esibire con orgoglio un gioiello della nazionale verdeoro dalle grandissime potenzialità e dal futuro assicurato.
Né Doni, né Cassano: un trequartista con il gusto del goal (nel corso dei suoi tre anni trascorsi in Germania, ne segnò 57 in 126 partite).

C’era una squadra, nella Torino sponda bianconera, da ricostruire. Si sentiva la voglia di abbandonare il classico 4-4-2 che tanti successi aveva garantito - in passato - con interpreti di valore assoluto.
Si decise di cambiare spartito: 4-3-1-2, dove “l’1” era proprio lui. Con una decina di milioni in meno rispetto alla richiesta di partenza, gli si costruì una squadra intorno, così come venne fatto a suo tempo in onore di giocatori del calibro di Platini e Zidane.

Ma quello schema risultò non essere adatto a diversi suoi compagni. Alcuni di loro, non erano adeguati alla Juventus. Chi doveva dirigere la società, non era semplicemente in grado di farlo.
E lui, il trequartista di Ribeirão Preto, finì per diventare uno degli imputati (uno dei tanti, naturalmente) del fallimento della stagione appena passata, per colpe “dirette” ed “indirette”.

Ora la società è cambiata, da cima a fondo. Dopo l’addio di Marco Fassone (nuovo dg del Napoli), adesso resta soltanto un “pezzo” da sostituire: Jean Claude Blanc. Francese, come Platini e Zidane: il nero e il bianco della Francia juventina, il punto più basso e quelli più alti della storia della Vecchia Signora scritta in lingua francese.

La squadra? Un cantiere. Prima aperto, poi chiuso, ora – di nuovo (e non potrebbe essere altrimenti) – aperto.
Con la scelta di Del Neri come allenatore, l’attenzione generale si spostò subito su Diego: e adesso che fine farà?
Semplice: addio al trequartista in campo, ritorno al 4-4-2, un’unica maglia – quella della seconda punta – in ballottaggio tra Del Piero, Iaquinta e lo stesso brasiliano. Sì, perché ad oggi (11 agosto) i cinque componenti del reparto offensivo in rosa sono gli stessi della stagione passata. Mancano ancora poco più di venti giorni alla chiusura di questa sessione estiva del calciomercato, ma il turnover in attacco non si è visto sia nelle partite ufficiali (Diego e Amauri presenti nella formazione titolare tanto a Dublino quanto a Modena) che in entrata ed in uscita nelle trattative condotte dalla società.

Ma l’essere stato inserito in entrambe le occasioni nell’undici di base della squadra, ora, sembra non essergli più sufficiente a garantirgli la permanenza in bianconero.
Il Wolfsburg lo cerca con insistenza, e la Germania potrebbe essere - comunque - la sua futura destinazione: nel caso in cui la trattativa con l’attuale squadra di Dzeko dovesse fallire, anche lo Shalke 04 e l’Amburgo sarebbero pronte ad accoglierlo a braccia aperte.

Così come fecero, poco più di un anno fa, i tifosi bianconeri in quel di Pinzolo. Quelli erano i momenti delle presentazioni “monstre” ai tifosi dei neoacquisti Kakà e Cristiano Ronaldo al “Santiago Bernabeu” di Madrid, di Ibrahimovic al “Camp Nou” di Barcellona e di una Juventus che immaginava di aver recuperato velocemente il terreno perduto dal 2006 ad allora.

Adesso si sta, nuovamente, cercando di ripartire. Senza l’entusiasmo dello scorso anno. Forse, tra pochi giorni (o poche ore) non ci sarà più neanche Diego Ribas da Cunha di Ribeirão Preto.
Un paio di (veri) campioni ed una squadra degna del nome "Juventus": ecco quale sarebbe il più bel regalo che la società potrebbe fare ai propri sostenitori. Altro che verificare quali settori del nuovo stadio dedicati alle "stelle" del passato (tutte meno una, Boniek) vengono esauriti per primi: il pensiero diventerebbe quello di contenere l’entusiasmo di un popolo che ha fame di tornare a vincere.
E che chiede di smettere di essere preso in giro.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com


4 commenti:

Giuliano ha detto...

L'impressione è che tra un po' Cassano diventerà antipaticissimo alla Gazzetta. Soprattutto se la Samp perde col Werder Brema...
(mah!) (forse era meglio tenerci Diego?)

Thomas ha detto...

Allusione chiarissima ;-)
E condivisibile...

Diego verrà ceduto. E' da tempo che lo sostengo: la scelta del nuovo allenatore era un segnale (più che) chiaro.
Pensavo all'Amburgo. Ora, delle tre squadre tedesche che ho indicato a fondo articolo, mi sembra quella più lontana - in questo momento - a lui.

E continuo ad essere convinto dell'arrivo di Dzeko. In tutta sincerità: una coppia offensiva con lui (seconda punta) e Benzema, mi renderebbe più che felice.
E al Real Madrid piace Amauri...

Un abbraccio

JUVE 90 ha detto...

Delneri con Diego non sa che farci, questo è il punto, l'ha fatto giocare solo per evitare che si deprezzasse troppo ma in realtà non è mai stato tolto dal mercato. Ora c'è l'offerta giusta ed andrà via, speriamo venga sostituito a dovere da un giocatore più adatto al Nuovo (vecchio) modulo.

Complimenti per l'articolo e per l'imperdibile video :)

Thomas ha detto...

"speriamo venga sostituito a dovere da un giocatore più adatto al Nuovo (vecchio) modulo": concordo in pieno...

Grazie per i complimenti per l'articolo (che ti "rimando" per il tuo... ).
Per quanto riguarda il video, è opera di Nicola Negro (Ju29ro.com): è bellissimo

Un abbraccio ;-)