"Questa Juventus ha dimostrato di avere sette vite. Abbiamo fiducia, voglia di lavorare, ci saranno momenti non semplici ma l'atteggiamento, lo spirito è quello della Juve ed è quello che interessa a me".
Luigi Del Neri pronunciò queste parole sabato 30 ottobre, nell’immediato dopo partita tra i bianconeri e il Milan. Più che un doveroso riconoscimento a quanto mostrato in campo dai suoi giocatori, sembrava un presagio di quello che avrebbe atteso la Vecchia Signora da quel momento in poi.
E’ trascorsa poco più di una settimana dalla vittoriosa trasferta di San Siro, ma sembra sia passato molto più tempo. Quello che è certo, è che si sono accumulate altre indisposizioni nella rosa a disposizione del tecnico di Aquileia.
Martinez e De Ceglie contro il Milan, Manninger il giorno precedente quella gara, Krasic e Legrottaglie nel successivo impegno in Europa League con il Salisburgo: ad ogni incontro che si presenta lungo il cammino della Juventus, la squadra perde pezzi importanti.
Dei quindici punti accumulati in questa stagione, la Vecchia Signora ne ha raccolti poco meno della metà nelle gare disputate allo stadio "Olimpico" (sette). In una partita casalinga apparentemente semplice, contro una formazione come quella romagnola che negli ultimi sei incontri ne ha persi cinque e pareggiato uno (al "Dino Manuzzi" contro il Parma, 1-1 il 17 ottobre), la Juventus deve cercare assolutamente di conquistare altri tre punti, indispensabili per continuare la rincorsa alle primissime posizioni, avvicinarsi ulteriormente all’Inter (bloccata ieri sera sull’1-1 in casa dal Brescia di Iachini) e non perdere contatto con il Milan e la capolista Lazio di Reja, che nella giornata odierna disputerà il derby contro la Roma.
In un momento particolarmente delicato come questo, nel quale una sosta permetterebbe a chi gioca con maggiore continuità di rifiatare, il numero delle partite da disputare non consente pause e distrazioni: mercoledì la Vecchia Signora sarà nuovamente in campo nel turno infrasettimanale di campionato contro il Brescia, mentre sabato prossimo ospiterà proprio i giallorossi di Claudio Ranieri a Torino. Poi, finalmente, complice la momentanea interruzione dell’Europa League (si riprenderà il 1° dicembre, la Juventus giocherà in Polonia contro il Lech Poznan), i prossimi incontri verranno disputati a distanza di una settimana uno dall’altro.
Fuori Colucci e Caserta, anche il Cesena ha qualche problema di formazione a centrocampo, laddove la Juventus ha perso la sua stella più luminosa, Krasic, proprio nella giornata in cui alcune glorie del passato bianconero calcheranno per pochi istanti il prato verde dell’Olimpico per un prepartita all’insegna dei festeggiamenti che i tifosi riserveranno ad alcuni dei 50 campioni scelti nella campagna "Accendi una stella". Tra gli assenti, spicca il nome di Zbigniew Boniek. E non è un caso.
Così come non doveva essere un caso l’assenza di Gianluigi Buffon al rituale della foto ufficiale della squadra, ma ha finito col diventarlo. Se la successiva giustificazione addotta (si trovava in Svizzera a ritirare un premio) è sembrata plausibile, dalle parole di Del Neri (da una parte) e di Silvano Martina (agente del giocatore, dall’altra) si può intuire come il rapporto tra il club e il portiere, in questo particolare momento, è più nero che bianco.
Fuori (anche) Amauri febbricitante, farà il suo ritorno sul campo Fabio Grosso (giocò l’ultima partita con la Juventus a metà luglio, nell’amichevole estiva contro l’Amburgo).
Seguendo il tracciato della linea verde voluta della società e per far fronte alla impressionante lista di indisponibili, oggi ci sarà il debutto di Frederik Sorensen, difensore danese prelevato dal Lyngby e attualmente in forza nella Primavera allenata da Giovanni Bucaro, dopo le apparizioni dello scorso giovedì di Liviero, Buchel e Giannetti e l’esordio dal primo minuto di Giandonato (che aveva già giocato con Zaccheroni il 6 febbraio scorso a Livorno, entrando in prossimità della fine dell’incontro).
Dalle formazioni giovanili al salto in prima squadra: negli ultimi anni l’unico giocatore in grado di reggerne l’urto, confermandosi nel tempo come un elemento di forza della Juventus, è stato il solo Claudio Marchisio. Dirottato Giovinco a Parma e con De Ceglie che stava iniziando proprio in questo periodo a ritagliarsi uno spazio importante (prima di infortunarsi), la Vecchia Signora - dovendo fare di necessità virtù - cercherà di trovare valide alternative agli acquisti di giocatori prelevati da altri club proprio con l’impiego dei suoi ragazzi più giovani, nella speranza di poter allacciare un contatto tra la squadra maggiore e quella minore che - negli ultimi anni - non ha portato gli effetti sperati.
In un centrocampo orfano di Krasic (e Martinez) e dove il "jolly" Pepe si stabilirà sulla fascia destra, riprenderanno le loro posizioni Aquilani e Felipe Melo: il primo era assente giovedì in Europa League in quanto (temporaneamente) inutilizzabile in quella manifestazione, il secondo perché vittima di un affaticamento muscolare.
"La mia Juventus si esalta nelle difficoltà, questo posso garantirlo sempre".
Così parlò Del Neri prima dell’incontro col Salisburgo. Dove la squadra non andò oltre un pareggio senza reti. Né fatte, ma neanche subite. Nonostante la contemporanea presenza di tre ragazzi provenienti dalla Primavera in campo. Ad oggi, questo è il bicchiere "mezzo pieno" dell’allenatore bianconero.
Che ora va riempito con tre punti.
Probabili formazioni:
Juventus (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Sorensen, Grosso; Pepe, Melo, Aquilani, Marchisio; Quagliarella, Del Piero.
A disposizione: Costantino, Camilleri, Salihamidzic, Sissoko, Iaquinta, Lanzafame, Giannetti.
Cesena (4-3-2-1): Antonioli; Ceccarelli, Von Bergen, Benalouane, Lauro; Schelotto, Appiah, Parolo; Jimenez, Giaccherini; Bogdani.
A disposizione: Cavalieri, Pellegrino, Fatic, Nagatomo, Gorobsov, Piangerelli, Rodriguez.
Articolo pubblicato su
Luigi Del Neri pronunciò queste parole sabato 30 ottobre, nell’immediato dopo partita tra i bianconeri e il Milan. Più che un doveroso riconoscimento a quanto mostrato in campo dai suoi giocatori, sembrava un presagio di quello che avrebbe atteso la Vecchia Signora da quel momento in poi.
E’ trascorsa poco più di una settimana dalla vittoriosa trasferta di San Siro, ma sembra sia passato molto più tempo. Quello che è certo, è che si sono accumulate altre indisposizioni nella rosa a disposizione del tecnico di Aquileia.
Martinez e De Ceglie contro il Milan, Manninger il giorno precedente quella gara, Krasic e Legrottaglie nel successivo impegno in Europa League con il Salisburgo: ad ogni incontro che si presenta lungo il cammino della Juventus, la squadra perde pezzi importanti.
Dei quindici punti accumulati in questa stagione, la Vecchia Signora ne ha raccolti poco meno della metà nelle gare disputate allo stadio "Olimpico" (sette). In una partita casalinga apparentemente semplice, contro una formazione come quella romagnola che negli ultimi sei incontri ne ha persi cinque e pareggiato uno (al "Dino Manuzzi" contro il Parma, 1-1 il 17 ottobre), la Juventus deve cercare assolutamente di conquistare altri tre punti, indispensabili per continuare la rincorsa alle primissime posizioni, avvicinarsi ulteriormente all’Inter (bloccata ieri sera sull’1-1 in casa dal Brescia di Iachini) e non perdere contatto con il Milan e la capolista Lazio di Reja, che nella giornata odierna disputerà il derby contro la Roma.
In un momento particolarmente delicato come questo, nel quale una sosta permetterebbe a chi gioca con maggiore continuità di rifiatare, il numero delle partite da disputare non consente pause e distrazioni: mercoledì la Vecchia Signora sarà nuovamente in campo nel turno infrasettimanale di campionato contro il Brescia, mentre sabato prossimo ospiterà proprio i giallorossi di Claudio Ranieri a Torino. Poi, finalmente, complice la momentanea interruzione dell’Europa League (si riprenderà il 1° dicembre, la Juventus giocherà in Polonia contro il Lech Poznan), i prossimi incontri verranno disputati a distanza di una settimana uno dall’altro.
Fuori Colucci e Caserta, anche il Cesena ha qualche problema di formazione a centrocampo, laddove la Juventus ha perso la sua stella più luminosa, Krasic, proprio nella giornata in cui alcune glorie del passato bianconero calcheranno per pochi istanti il prato verde dell’Olimpico per un prepartita all’insegna dei festeggiamenti che i tifosi riserveranno ad alcuni dei 50 campioni scelti nella campagna "Accendi una stella". Tra gli assenti, spicca il nome di Zbigniew Boniek. E non è un caso.
Così come non doveva essere un caso l’assenza di Gianluigi Buffon al rituale della foto ufficiale della squadra, ma ha finito col diventarlo. Se la successiva giustificazione addotta (si trovava in Svizzera a ritirare un premio) è sembrata plausibile, dalle parole di Del Neri (da una parte) e di Silvano Martina (agente del giocatore, dall’altra) si può intuire come il rapporto tra il club e il portiere, in questo particolare momento, è più nero che bianco.
Fuori (anche) Amauri febbricitante, farà il suo ritorno sul campo Fabio Grosso (giocò l’ultima partita con la Juventus a metà luglio, nell’amichevole estiva contro l’Amburgo).
Seguendo il tracciato della linea verde voluta della società e per far fronte alla impressionante lista di indisponibili, oggi ci sarà il debutto di Frederik Sorensen, difensore danese prelevato dal Lyngby e attualmente in forza nella Primavera allenata da Giovanni Bucaro, dopo le apparizioni dello scorso giovedì di Liviero, Buchel e Giannetti e l’esordio dal primo minuto di Giandonato (che aveva già giocato con Zaccheroni il 6 febbraio scorso a Livorno, entrando in prossimità della fine dell’incontro).
Dalle formazioni giovanili al salto in prima squadra: negli ultimi anni l’unico giocatore in grado di reggerne l’urto, confermandosi nel tempo come un elemento di forza della Juventus, è stato il solo Claudio Marchisio. Dirottato Giovinco a Parma e con De Ceglie che stava iniziando proprio in questo periodo a ritagliarsi uno spazio importante (prima di infortunarsi), la Vecchia Signora - dovendo fare di necessità virtù - cercherà di trovare valide alternative agli acquisti di giocatori prelevati da altri club proprio con l’impiego dei suoi ragazzi più giovani, nella speranza di poter allacciare un contatto tra la squadra maggiore e quella minore che - negli ultimi anni - non ha portato gli effetti sperati.
In un centrocampo orfano di Krasic (e Martinez) e dove il "jolly" Pepe si stabilirà sulla fascia destra, riprenderanno le loro posizioni Aquilani e Felipe Melo: il primo era assente giovedì in Europa League in quanto (temporaneamente) inutilizzabile in quella manifestazione, il secondo perché vittima di un affaticamento muscolare.
"La mia Juventus si esalta nelle difficoltà, questo posso garantirlo sempre".
Così parlò Del Neri prima dell’incontro col Salisburgo. Dove la squadra non andò oltre un pareggio senza reti. Né fatte, ma neanche subite. Nonostante la contemporanea presenza di tre ragazzi provenienti dalla Primavera in campo. Ad oggi, questo è il bicchiere "mezzo pieno" dell’allenatore bianconero.
Che ora va riempito con tre punti.
Probabili formazioni:
Juventus (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Sorensen, Grosso; Pepe, Melo, Aquilani, Marchisio; Quagliarella, Del Piero.
A disposizione: Costantino, Camilleri, Salihamidzic, Sissoko, Iaquinta, Lanzafame, Giannetti.
Cesena (4-3-2-1): Antonioli; Ceccarelli, Von Bergen, Benalouane, Lauro; Schelotto, Appiah, Parolo; Jimenez, Giaccherini; Bogdani.
A disposizione: Cavalieri, Pellegrino, Fatic, Nagatomo, Gorobsov, Piangerelli, Rodriguez.
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4 commenti:
Mi sa che dovremo usare un'altra delle 7 vite :)
Bisognerà vincere anche perchè non si può fare brutta figura davanti ai mostri sacri che saranno allo stadio
Con i risultato dell'Inter e la trasferta del Milan a Bari (deve ancora vincerla, quella gara), conquistare 3 punti oggi diventa ancora più importante che in altri momenti.
Vediamo se questa Juventus ha ancora delle risorse da mettere sul campo...
;-)
Un abbraccio
abbiamo conservato la vita :)
Ne avevamo ancora una.
O più di sette...
Siamo la Juve, d'altronde ;-)
Un abbraccio!
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