mercoledì 22 dicembre 2010

Marotta, i numeri dell'estate e l'evoluzione Juve

Miglior attacco della serie A (sia in casa che in trasferta), minor numero di sconfitte nelle prime diciassette giornate di campionato (due), imbattuta dallo scorso 26 settembre con sole 14 reti subite nelle ultime 18 gare, Europa League compresa. Sono i numeri della Juventus di Luigi Del Neri, la formazione attualmente quarta in classifica dietro Milan, Lazio e Napoli.
Bastava poco perché si ritrovasse a soli tre punti di distanza dai rossoneri, ma sul più bello sono comparsi nuovamente i sintomi di quella malattia che la Vecchia Signora dovrà curare in questa pausa natalizia: la "pareggite". Sei incontri su sei terminati senza vittorie né sconfitte nella manifestazione europea, quella che Madama ha salutato con largo anticipo rispetto alle previsioni iniziali; sette, invece, sono stati i pareggi nella competizione nazionale (poco più del 40% delle partite disputate). Eppure, senza il goal di Pellissier realizzato nei minuti di recupero dell’ultima gara giocata a Verona, questi numeri avrebbero assunto un’altra rilevanza.

Soprattutto alla luce del punto di partenza della nuova Juventus targata Andrea Agnelli: come riportava "Tuttosport" lo scorso 2 settembre, la società bianconera si era resa protagonista di una sessione estiva di calciomercato condotta su ritmi pazzeschi, con un totale di 90 operazioni ufficiali compiute (tra entrate, uscite e risoluzioni contrattuali) che hanno coinvolto i suoi tesserati a partire dalle formazioni giovanili sino ad arrivare alla prima squadra, con una media di oltre una trattativa al giorno. Giuseppe Marotta, il 20 maggio, dichiarò: "Alla Juventus serve un processo evolutivo, non una rivoluzione". Numeri alla mano, si trattò di un qualcosa di più di una semplice "evoluzione".

Era stato deciso di gettare le fondamenta di un progetto sportivo ad ampio raggio, che difficilmente avrebbe portato nell’immediato risultati importanti, ma che puntava a non ripetere lo stesso errore compiuto dalla precedente gestione: quello di dover ripartire da zero, senza certezze e dopo aver spremuto le residue energie dai calciatori rimasti nonostante il terremoto del 2006. A chi storceva il naso sull’operato della nuova dirigenza, con il ritornello "quantità ma non qualità", la risposta veniva racchiusa in un’unica parola: "pazienza".
Quella che non esiste, quando ti chiami "Juventus". A maggior ragione se anche il suo stesso Presidente, recentemente, alla voce "Calciopoli" ha poi riconosciuto che "In questi anni abbiamo abusato della pazienza dei nostri tifosi".

Marotta, intervistato dalla "Gazzetta dello Sport" due giorni addietro, ha tenuto a precisare come "E' necessario arrivare (ai livelli di eccellenza sportiva, ndr.) senza saltare nessuna tappa a livello economico e organizzativo. Nei grandi progetti, quelli che durano, quelli vincenti, non si improvvisa niente, non si può improvvisare niente".

Sempre il 2 settembre scorso, la foto di Mourinho ricopriva la quasi totalità dello spazio disponibile nella prima pagina della rosea: aveva rilasciato un’intervista esclusiva al taccuino di Fabio Licari, nella quale ammetteva di sentire Moratti ogni settimana, anche se - da professionista - riteneva di aver chiuso un capitolo della sua vita ("Quando chiudo, chiudo"). Accanto all’immagine, con il rimando ad un articolo scritto da Matteo Dalla Vite, si poteva leggere: "Benitez deluso dal mercato. Però a gennaio qualcuno arriverà". E qualcuno se ne andrà…
La Juventus? E chi se la filava… C’era spazio solo per uno sfogo di Diego, il brasiliano ceduto ai tedeschi del Wolfsburg: "Del Neri mi aveva detto che ero indispensabile, ma Marotta vuole solo italiani e non campioni".
Per il resto, si scommetteva sulle tre sfidanti per lo scudetto: Milan, Inter e Roma.

Nell’edizione odierna della "Gazzetta dello Sport", accanto al saluto ad Enzo Bearzot (ciao, Vecio), ecco le foto di due allenatori che potrebbero rappresentare il futuro dell’Inter: Leonardo e… Mourinho.
Il tecnico portoghese, in rotta di collisione con Jorge Valdano, dopo le cinque reti subite dal Barcellona e preso atto dello strapotere degli avversari diretti in Spagna (anche se la distanza in classifica è di soli due punti), lancia un messaggio a Moratti: "All’Inter tornerei, ma spero non abbia bisogno di me…". L’intervista, anche questa volta, è stata curata da Fabio Licari. Viene proposta a "puntate", quasi a voler accompagnare un suo rientro in Italia la prossima estate.

In questa sessione invernale di calciomercato i nerazzurri (quasi certamente) si rinforzeranno, Cassano è ormai del Milan che cerca di liberarsi di Ronaldinho, la Roma prova ad acquistare difensori mentre il Napoli migliorerà la rosa a disposizione di Mazzarri pregustando un finale di stagione nelle primissime posizioni in classifica.
La Juventus? Continua nella sua opera di "evoluzione", alla ricerca di un goleador in grado di aiutare la squadra a trasformare i pareggi in vittorie. Perché puoi avere anche il miglior attacco della serie A e non perdere da una vita, ma soltanto accumulando tre punti a domenica ti metti nelle condizioni di puntare a vincere qualcosa di importante.

Nell’attesa, c’è anche la possibilità di "distrarsi" con i colloqui di Stefano Palazzi: dopo "Farsopoli" è iniziata "Calciopoli".
Vedremo.
Articolo pubblicato su Tutto Juve.com

5 commenti:

IoJuventino ha detto...

Marotta ha lavorato bene. Anzi benissimo, considerando da dove eravamo partiti e tu lo hai scritto.

Paratici ha lavorato pure bene, nonostante il Torneo di Viareggio aveva ancora una volta dimostrato come intende la Juve il settore giovanile.

Lo sfogo di Diego da te ricordato mi aveva per un attimo distratto. Pensai pure io a una operazione sballata-sbagliata, ma il progetto di Del Neri era chiaro.

Con tre ottime pedine questa squadra può tranquillamente arrivare fra le prime quattro. Se si vuole puntare a qualcosa in più, allora quell'aggettivo "ottime" deve essere trasformato in "eccezionali". Ma i soldi non ci sono, e mi pare pure che non ci siano le pedine in grado di cambiare maglia a gennaio.

Dunque, non resta che quella parola ossia "pazienza". Ne abbiamo avuta dopo le prime tre giornate di campionato e da allora molto è cambiato. Si migliora gradualmente e i numeri sono dalla parte di questa Juve.

Anche io penso che se non avessimo pareggiato stupidamente con Bologna, inter, Fiorentina e Chievo... ma è il gioco di un campionato comunque divertente.

Abbiamo subito pure parecchi infortuni, ma Andrea Agnelli e Del Neri hanno fatto intendere che qui si lavora sodo e non c'è spazio per lamentele, troppo spesso portate a giustificazione delle sconfitte dell'anno passato.

Ora auguro buon riposo a tutta la ciurma e via così verso il prossimo match. A ricaricare motivazioni, che mi sembrano alte, e le gambe, che mi sembrano buone. Mi aspetto qualcosa da Marotta. Forse anche più di qualcosa. Vedremo, vedremo!

Giuliano ha detto...

...però un Boniperti che non è biondo...
:-)

Thomas ha detto...

@IoJuventino: grazie per il bellissimo commento.
:-)

Concordo su Marotta: per quanto mi riguarda, sino ad ora ha lavorato veramente bene. Ho avuto modo di confrontarmi con chi lo ha conosciuto di persona, e me ne hanno parlato in termini (più che) positivi.
Non basta chiamarsi Juventus per vincere: ha trovato una gestione sportiva allo sbando, ha fatto il possibile.
Ora gli si chiede di continuare su questa strada.

Paratici è un ottimo professionista: Sorensen, Camilleri e via dicendo…
E siamo soltanto all’inizio.

Diego? Si sapeva che l’avrebbero ceduto. Mi spiace, ma non so in quanti lo rimpiangono adesso. A me manca Trezeguet…
Postilla: ha parlato troppo, dopo la cessione. Per quanto guadagnano, poteva starsene un po’ in silenzio. Si chiama “saper perdere”. O, più comunemente, “stile”.

Concordo sulle tre pedine mancanti. Ad essere un po’ presuntuoso, ti direi anche “due”.

I numeri sono da buona Juve; togli qualche pareggio sostituendolo con delle vittorie, e sono da scudetto

Abbiamo subito molti infortuni, anche “pesanti”, ma la squadra ha assunto una sua fisionomia ben precisa. Così come la società.

Vedremo… Sono della tua stessa opinione.
E se sistemano i tasselli nella giusta maniera…

@Giuliano: sembra non essere neanche “un” Boniperti…
;-)

Un abbraccio di cuore ad entrambi

Massim. ha detto...

Hey padrone di casa! :-) Guardati sto video in cui Del Piero augura buon Natale dalla sua città.
Sono sicuro che i posti ti sembreranno conosciuti... ;-)

http://www.youtube.com/watch?v=HjdTlT5Y7sc

Thomas ha detto...

E in effetti... E' proprio così...
;-)

Botta e risposta: http://cronachebianconere.blogspot.com/2010/12/buon-natale-tutti.html

Un abbraccio di cuore e a prestissimo!!!