Xavier Jacobelli, direttore editoriale del
sito “Calciomercato.com” e figura di spicco del giornalismo italiano (in
passato ha diretto i quotidiani “Tuttosport”, “Corriere dello Sport-Stadio”,
“Giorno”, “Qs Quotidiano Sportivo”, “Quotidiano.net”), ha accettato di essere
sottoposto a qualche domanda sul mondo del pallone per “Pagina”.
Analizzando
la situazione attuale ritiene che la Juventus possa essersi rinforzata così
tanto da mantenere inalterato il divario tecnico che nella scorsa stagione la
separava dalle altri rivali nella corsa allo scudetto, Napoli inclusa?
Inalterato no, ma sicuramente la
Juventus ripartirà con il ruolo di favorita per due motivi: il primo è
rappresentato da quanto di buono ha fatto in questi due anni; il secondo,
invece, deriva dalla bontà degli acquisti messi a segno sino ad oggi. Mi
riferisco agli arrivi di Llorente, Tévez e Ogbonna. Questo non vuol dire che il
prossimo campionato sarà per lei una passeggiata di salute. Fiorentina e
Napoli, ad esempio, sono le due rivali che in questo momento si sono
maggiormente rinforzate, legittimando le ambizioni che nutrono. Fermo restando
che le valutazioni finali si potranno fare soltanto alle 23.00 del prossimo 2
settembre, quando si chiuderà questa sessione estiva di calciomercato. Non
bisogna dimenticare che i club appena citati lo scorso anno avevano raggiunto
rispettivamente la seconda e la quarta posizione in serie A. Di certo si può
affermare che stiamo assistendo ad
un'importante inversione di tendenza nel calcio italiano: Tévez,
Llorente, Gomez, Higuain, Albiol, Callejón,
Anderson... campioni affermati e giovani talenti hanno scelto di venire a
giocare in Italia. Rispetto a quanto accaduto negli scorsi anni questo è un
segnale indubbiamente positivo.
Tra
i grandi calciatori che in questo momento militano nei campionati esteri ce n'è
uno in particolare che avrebbe piacere di ammirare nel nostro paese?
Sarei tentato di rispondere Messi o
Cristiano Ronaldo, ma immagino che risulterei troppo banale... (ride, ndr). Mi
sarebbe piaciuto il ritorno di Ibrahimovic, perché per me è un giocatore che
continua a rappresentare un valore aggiunto in tutte le squadre nelle quali
milita. Purtroppo, però, Mino Raiola ha dimostrato ancora una volta di essere
il numero uno nel suo campo dato che poche ore fa è riuscito a strappare un
aumento dell'ingaggio per il suo assistito. Motivo per il quale, ovviamente, lo
svedese continuerà ad essere un calciatore del Paris Saint-Germain anche per il
prossimo futuro.
Secondo
lei quanto tempo bisognerà attendere prima di poter definire nuovamente la
serie A come il campionato più bello del mondo?
Intanto sarebbe importante se il
Parlamento approvasse il disegno di legge sugli stadi. Senza gli stadi di
proprietà il calcio italiano non può andare da nessuna parte. La Juventus
rappresenta la prima, positiva eccezione. Dopo il primo anno di gestione del
nuovo “Juventus Stadium” il fatturato della società bianconera ha registrato un
notevole aumento. Anche l'Udinese, la seconda rarità di questi tempi, spenderà
sì la cifra di venticinque milioni di euro nella ristrutturazione dello stadio
“Friuli”, ma avrà in comodato d'uso per novantanove anni la superficie sulla
quale sorge l'impianto grazie ad un intelligente accordo con il comune di
Udine. A partire dalla stagione 2014-15, quindi, potrà beneficiare dei frutti
del proprio investimento. Ci sono altri club che hanno dei progetti
interessanti, ma ognuno di loro si scontra con enormi difficoltà burocratiche
che finiscono con il bloccare la creazione di strutture che vivrebbero
ventiquattro ore su ventiquattro, non un giorno ogni quattordici, esattamente
come sta già accadendo in Inghilterra, Olanda, Germania, Spagna, Portogallo...
Sono queste le operazioni che consentirebbero alle nostre società di non
trovarsi in perenne difficoltà economica rispetto ai club esteri,
costringendole a compiere dei salti mortali per portare a compimento trattative
difficili partendo da una posizione indubbiamente svantaggiosa. Un solo dato di
riferimento: il Paris Saint-Germain ha
speso quattrocentotrentacinque milioni di euro negli ultimi due anni. Una
follia...
Sempre
in tema di fuoriclasse, ritiene che a Neymar verrà effettivamente concessa la
possibilità di mostrare tutto il proprio talento oppure farà anche lui la
stessa fine di quei campioni (Eto'o, Villa, Ibrahimovic, Henry) che a
Barcellona, nel corso degli anni, hanno finito per rimanere oscurati dalla
presenza ingombrante di Lionel Messi?
No, penso di no. Stiamo parlando di un
fenomeno, di un ragazzo di ventuno anni dalle notevolissime potenzialità, come
ha avuto modo di dimostrare durante la recente Confederation Cup. E' un giovane
dalle idee chiarissime, che ha saputo cogliere al volo l'opportunità offertagli
dal Barcellona per provare ad imporsi anche nel calcio europeo in quello che
sarà, oltretutto, l'anno in cui si svolgerà l'edizione del campionato del mondo
ospitata proprio dal Brasile. Spetterà a Martino, il nuovo tecnico dei
blaugrana, trovare la formula giusta per sfruttare tutto il potenziale a sua
disposizione e per cercare di aiutare l'ambiente a superare il trauma
rappresentato dal dramma che sta ancora vivendo Vilanova, il precedente
allenatore. Non va dimenticato che nonostante i problemi del recente passato il
Barcellona è riuscito a vincere il campionato accumulando la bellezza di cento
punti e distanziando il Real Madrid, l'avversario storico, di ben quindici
lunghezze.
Cosa
pensa possa aggiungere Guardiola al fortissimo Bayern Monaco ereditato da pochi
giorni dalle mani di Heynckes? La recente sconfitta dei bavaresi contro il
Borussia Dortmund, ovviamente, non può ancora fare testo...
Sono d'accordo con lei. Ho già sentito
troppi epitaffi in merito alla finale di Supercoppa di Germania vinta con pieno
merito dal Borussia Dortmund, una signora squadra. Al tecnico spagnolo va
lasciato il tempo necessario per creare il giusto mix tra la potenza e
l'esplosività di una formazione che nella passata stagione ha vinto tutto, e la
fantasia e la mentalità spregiudicatamente offensivista che caratterizzano il
suo modo di vedere il calcio. Lo spettatore paga il biglietto per divertirsi,
la strada è quella giusta. Nella Bundesliga, poi, ci sono stadi fantastici,
ambienti straordinariamente belli, ideali per chi vuole seguire la propria squadra.
La media spettatori è diventata la più alta in Europa: l'anno scorso fu di
quarantatremilaquattrocentoventuno spettatori. Guardiola, in buona sostanza, è
stato bravo a scegliere il Bayern Monaco e la Bundesliga come tappe per
continuare la propria carriera di tecnico di successo.
Alla
luce della sua fortunata esperienza giornalistica quale consiglio si sentirebbe
di fornire ad un giovane alle prime armi nel mondo odierno dell'informazione?
Deve avere una grande passione. Si deve
lasciare guidare da quella, dalla passione, in qualunque ambito decida di
cimentarsi: cartaceo, informatico, radiofonico, televisivo. Il secondo
consiglio è quello di non demordere, dato che attualmente le condizioni nel
campo editoriale sono obiettivamente difficili. Ma sono convinto che chi ama
realmente questo mestiere e lo vuole fare a tutti i costi alla fine ce la possa
fare.
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4 commenti:
Ottima l'intervista a un ottimo giornalista, però io rilancio con una notizia che nessuno ha voluto dare (chissà cosa ne pensa Xavier...): 40 milioni di euro, la cifra che basterebbe per salvare un'istituzione importante come il Maggio Fiorentino. 40 milioni, 30 milioni, i Della Valle e i De Laurentiis stanno continuando ed eternando i trent'anni passati, con i Moratti e i Berlusconi a pagare 10 milioni all'anno a Etoo e 12 milioni all'anno a Ibrahimovic...
Mi si darà del moralista, ma io dico: ben venga, la parola "moralista" ha anche un significato positivo. So bene che De Laurentiis sta facendo un buon lavoro a Napoli, che non è come con l'acquisto di Maradona (pagato da noi tutti, il fallimento del Banco di Napoli se lo ricorda qualcuno?), ma io penso che sarebbe finalmente un bel segnale di cambiamento vedere De Laurentiis che finanzia Pompei, o Della Valle che finanzia il Maggio Fiorentino.
Va ricordato che Gianni e Umberto Agnelli spendevano per la Juve, ma erano anche molto attenti a Torino come città...
(insomma, il calcio è bello ma a me sognare non basta)
Grazie per i complimenti, Giuliano.
Anche per quelli all'intervistato, che li potrà leggere non appena possibile.
Anch'io mi definisco un sognatore. Quando scrivo sul calcio penso ad uno sport che non è più lo stesso che ammiravo da piccolo.
Un abbraccio e a presto!
Carissimo Thomas complimenti per l'intervista e soprattutto per la scelta delle domande poste al signor Jacobelli, giornalista che stimo soprattutto perchè è uno dei pochi, tra coloro che fanno questo mestiere, a non aver mai paura di esprimere quello che pensa pur rimanendo sempre fedele ad uno stile che si ispira al rispetto ed all'educazione. Questa èuna dote non da poco a parer mio. Non mi trovo d'accordo sulla sua valutazione di Neymar, non perchè non abbia delle capacità tecniche straordinarie, ma perchè, almeno a mio parere, caratterialmente non è un campione e nutro dei dubbi sulla sua futura consacrazione a fuoricalsse. Il tempo ed il campo, come sempre, ci diranno chi ha ragione.
un grandissimo abbraccio
P.S.
Presto tornerò a scrivere..promesso. ;-)
Grazie mille, Danny :-)
Concordo sull'opinione che hai espresso su Jacobelli.
Per quanto riguarda Neymar posso dirti che tecnicamente non lo discuto, però nutro anch'io - come te - dei forti dubbi sul fatto che possa riuscire a sfondare in Europa.
Gli auguro con tutto il cuore di farcela, però alcuni atteggiamenti da provocatore che gli ho visto tenere in Sudamerica farebbe bene a lasciarli là.
Ci sono fior di difensori e centrocampisti avversari che se ne sbattono l'anima se il prossimo mondiale si terrà in Brasile.
Quelli menano, e di brutto.
Un abbraccio e ancora grazie!
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