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martedì 22 febbraio 2011

Silenzio

Non faccio la giornalista sportiva e non sto sul pezzo tutti i giorni.
Magari guardo la partita, ma non mi preoccupo di scriverne. Su internet poi appaiono pagelle e commenti dopo 100 secondi dal fischio finale, e la mia sarebbe solo un’ulteriore disamina, molto spesso uguale a molte altre.
Se ho un’idea poi, sono un po’ lenta a realizzarla – sono allo “stato bradipo” – e capita come oggi…
Tra ieri sera e questa mattina – durante i viaggi in metro per tornare ed andare al lavoro – m’era venuto in mente qualcosa da scrivere sulla squadra, dopo l’indecorosa sconfitta con il Lecce.
Insomma, durante il viaggio cerco di mettere in ordine una serie di frasi che poi trasporterò su carta. Ma prima di farlo, durante la pausa caffè (degli altri), faccio un giro in rete e apro “ju29ro.com” e il mio pezzo è già lì.
Cioè non era il mio pezzo, era scritto molto meglio di quanto avrei fatto io, ma Alessio Epifani con quel “Chiudete quelle bocche per dodici settimane e fate il vostro dovere” riassume perfettamente il post che avrei voluto pubblicare io.
Sono anch’io del parere che, per i prossimi mesi, a tutti i giocatori debba essere imposto il silenzio stampa. Abbiamo sentito già troppe chiacchiere lo scorso anno e quest’anno stiamo proseguendo sulla stessa falsa riga.
La Società dovrebbe vietare a tutti i giocatori di parlare di calcio, non dovrebbe essere possibile neppure con il vicino di casa!
Basta interventi su giornali, tv, twitter, facebook e quant’altro.
Basta proclami prima di una partita, e scuse e buoni propositi dopo una sconfitta, vogliamo i fatti!
Li vogliamo vedere uscire dal campo con la maglia sporca e tutti sudati, in modo da doversi fare la doccia (cit.) e mantenere la gioia o la delusione (sarebbe meglio la rabbia) all’interno dello spogliatoio.
I conti - e quindi i contratti, i riscatti, le riconferme – li faremo alla fine.
E non dipenderà da ciò che diranno, ma da ciò che faranno.

Articolo pubblicato su Juvenews.net


Questo articolo è di Roberta. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Una signora in bianconero

mercoledì 25 agosto 2010

La Juventus a Villar Perosa: quest'anno è stato diverso...


Una volta l'appuntamento estivo a Villar Perosa era particolarmente gradito ai tifosi juventini: in molti accorrevano nella località piemontese per assistere alla passerella dei giocatori bianconeri nel campo di casa Agnelli, sotto gli occhi di Gianni e Umberto. Venivano studiati i "nuovi" acquisti e salutati i "vecchi". Una frase dell'Avvocato, in quell'occasione, si sapeva già che sarebbe entrata nella storia giornalistica di questo sport prima ancora che iniziasse a pronunciarla.

Col tempo ha finito col perdere un pò del suo fascino, incastrato tra una miriade di amichevoli di lusso e triangolari di prestigio (con relativi "ritorni" economici): il calcio estivo, poco alla volta, invase le televisioni quanto (e forse più) di quello "invernale". Si discusse anche della convenienza di continuare questa tradizione.

Negli ultimi anni, senza gli Agnelli e caduta (fatta cadere) la Triade, è venuta a mancare anche "la" Juventus. Dovevano bastarne cinque, a partire dal 2006, per farla rinascere e tornare ad essere competitiva ad altissimi livelli. Ne sono stati sufficienti quattro per affondarla.
La serie A, nel frattempo, ha perso il suo fascino; il calcio sotto l’ombrellone - tranne qualche eccezione - è diventato un piacere per pochi: per un "Trofeo Luigi Berlusconi" che da criptato torna in chiaro, ci sono moltissime altre amichevoli che ora si possono vedere solo a pagamento.

La prima partitella estiva in famiglia della Vecchia Signora del nuovo corso di un Agnelli, Andrea, non poteva passare inosservata. Krasic che si paga un aereo privato pur di non mancare all'appuntamento con l’esordio (in allenamento) con la maglia bianconera; lo stesso Presidente e John Elkann che rispondono per le rime alle (allucinanti) esternazioni di Massimo Moratti; da un momento all'altro si materializza il figlio di Antonio Giraudo, Michele, immortalato mentre abbraccia Andrea e stringe la mano al cugino; Diego viene acclamato dai tifosi bianconeri negli stessi momenti in cui circola sempre più insistente la voce della sua cessione al Wolfsburg, così come Trezeguet che viene dato - all’improvviso - per sicuro partente; dal nulla spunta fuori una trattativa in via di definizione con Di Natale che nessuno si aspettava.

Quante altre volte è capitato che nel giorno della classica "sgambata" di Villar Perosa accadessero così tanti fatti di una certa rilevanza in contemporanea?
Nel prossimo futuro, almeno, non si potrà dirà che anche quest’anno si è trattato della solita giornata all’insegna dei ricordi. Ma per iniziare a scrivere nuove pagine di una storia ferma dal 2006, questo può essere considerato soltanto un piccolo passo. Se in avanti, poi, lo si potrà vedere soltanto in un secondo momento.

Domani ci sarà il ritorno dello spareggio per accedere all’Europa League contro lo Sturm Graz. Non ne parla quasi nessuno: il goal decisivo di Amauri nel corso della gara di andata è riuscito ad evitare un pericoloso carico di tensioni in vista del ritorno a Torino. Ci sono già troppi fantasmi da scacciare: vincere aiuta a vincere (Del Piero dixit). E questa squadra, per ritrovare se stessa, ha necessità di riprendere a farlo il più presto possibile. Oltre ad una buona dose di giocatori di qualità da inserire nella rosa: con Krasic e Aquilani ci si è mossi in questa direzione. Ma si può - e si deve - fare di più.

Da "Twitter" a "Facebook": alcuni giocatori manifestano i loro stati d'animo al mondo intero utilizzando gli strumenti che la questa epoca mette a loro disposizione. Proprio come fossero ragazzi qualsiasi. A volte, andando un pò al di sopra delle righe, tirando in ballo argomenti che - data la loro delicatezza, visto che si parla anche della loro professione - meriterebbero una maggiore riservatezza.
Campioni si nasce o si diventa? La maggior parte di loro (mediamente) ha una quindicina di anni per dimostrarlo sui campi di gioco, in Italia e all'estero.
Per comportarsi da persone serie, invece, non è necessario aspettare tutto questo tempo.

Articolo pubblicato su Tutto Juve.com