Tanto tuonò che alla fine non piovve. Quello era già capitato nella scorsa stagione quando la gara al “San Paolo” tra Napoli e Juventus, originariamente fissata per il 6 novembre 2011, venne poi spostata al successivo 29 dello stesso mese dopo un diluvio di polemiche. La partita si concluse con un pareggio (3-3), così come è accaduto nel recente scontro tra le due formazioni avvenuto in questa ventisettesima giornata di campionato. Lo scudetto, ora, inizia a tingersi sempre più di bianconero.
Madama torna a Torino senza quella vittoria che sotto il Vesuvio le manca dal lontano 30 settembre 2000 (2-1). Il gol decisivo lo aveva messo a segno un certo Alessandro Del Piero, numero dieci di maglia e di fatto. Quella divisa è ancora in attesa di un nuovo proprietario, di un campione decisivo come lo è stato per tanti anni il fantasista di Conegliano.
Nella settimana che ha visto il ritorno di Maradona nella sua Napoli le contendenti si sono sfidate in una partita che, alla fine, ha lasciato intatta la distanza che le separa in classifica. In realtà la Juventus adesso può fruire di un vantaggio a proprio favore negli scontri diretti che dovrà stare attenta a non sperperare nel prossimo futuro. Le restano da giocare undici incontri e tra questi ci saranno quelli con Inter, Milan e Lazio. Contro queste tre squadre, per inciso, durante il girone di andata la Juventus aveva guadagnato un misero punticino.
Uno dei protagonisti principali della gara, Giorgio Chiellini, prima del fischio d’inizio aveva riassaporato le emozioni del precedente appuntamento tra le due formazioni al “San Paolo”: “È cresciuta la nostra consapevolezza. Fu proprio quella partita a darci la carica per credere in un sogno come lo scudetto, che però era ancora molto lontano. Poi si è realizzato, abbiamo vinto e ora vogliamo rivincere”. Si tratta, in pratica, dello stesso concetto ribadito al termine degli ultimi novanta minuti (e più) di gioco: “Era una partita chiave. Abbiamo dimostrato di voler vincere questo campionato e di meritare il primato”.
Il difensore bianconero ha messo a segno la rete del momentaneo vantaggio juventino (prima che Inler lo annullasse), si è attaccato alla criniera di Cavani per tutta la durata del match consentendogli solo una bella conclusione di testa e qualche gomitata. Una di queste l’ha centrato in pieno, ma Orsato ha preferito tirare fuori dal taschino il cartellino meno “pesante”.
Alla Juventus è mancato il colpo del kappaò (con Vucinic) per chiudere l’incontro e, forse, il campionato. Al Napoli, viceversa, quello per riaprirlo (con Dzemaili). Adesso non avranno più occasioni per guardarsi dritte negli occhi sino al prossimo campionato dato che anche in Supercoppa Italiana, comunque andrà a finire questa stagione, non potranno contendersi il trofeo in palio. Ancora una curiosità: l’ultimo incontro di serie A terminato 1-1 tra le due squadre in Campania risale al lontano 12 maggio 1991. Alla rete di Silenzi rispose, nella seconda frazione di gioco, Angelo Alessio, l’attuale vice-allenatore di Conte. Sulla panchina della Juventus era seduto, ancora per pochi giorni, Luigi Maifredi.
Quella Vecchia Signora fallì miseramente l’obiettivo che si erano preposti i suoi dirigenti quando le avevano disegnato un nuovo vestito: vincere giocando un “calcio champagne”. Tra cadute e risalite susseguitesi nel corso di questi anni, questa costruita da Andrea Agnelli ed il suo staff sembra invece in grado di poter lasciare aperta la bacheca dei trofei per un bel po’ di tempo.
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5 commenti:
Il cosiddetto 'Stile Juventus' appartiene anche a molti tifosi e a molti blogger bianconeri.
Questo articolo ne è un esempio.
Lo scudetto è ancora lontano, però la prova al San Paolo è stata un banco di prova molto importante, soprattutto in virtù della prestazione non esaltante di alcuni elementi chiave della formazione di Conte.
Lasciamo le altre considerazioni a chi considera il rettangolo di gioco solo una parte insignificante del mondo del calcio. Noi preferiamo il campo, sempre. E i risultati sono evidenti
Grazie, Paolo, per le belle parole.
In cuor mio penso che abbiamo "scollinato", ora la strada che porta alla fine del campionato - sempre piena di rischi dietro ogni angolo, per carita' - dovrebbe diventare piu' dolce.
Un abbraccio e buon sabato
Trovo indovinatissimo, oltre al contenuto come sempre, anche il titolo del pezzo, Thomas. La Juve, pur giocando un primo tempo secondo me da grandissima squadra, non risentendo affatto dell'assurdo clima creato prima del match e nemmeno di quello estremamente ostile del San Paolo, ha mancato il colpo del KO con il quale avrebbe chiuso ogni discorso, non tanto per i punti di vantaggio quanto piuttosto per la mazzata a livello psicologico che avrebbe dato a tutti gli avversari se avesse chiuso, come meritava, la prima frazione di gioco con un vantaggio più sostanzioso. Purtroppo Vucinic, croce e delizia dell'attacco bianconero, sta diventando sempre più croce. Ormai sono più le volte in cui offre prestazioni deludenti che quelle in cui risulta risolutivo. Occorre, per il futuro, riflettere su questo.
Una situazione simile, alla vigilia, c'era già stata: un Napoli-Juve del dicembre 1974 (ne ha parlato il nostro Bedeschi nei giorni scorsi, Il pallone racconta) che finì 2-6 per la Juve.
E' con cose come quelle che ci siamo resi antipatici...
:-)
Stavolta siamo stati più simpatici, almeno un po'.
Nota di merito per Chiellini, che è tornato ad essere il nostro solito Chiellini dopo la sciagurata espulsione rimediata mentre era in tribuna (penso che sia un record, quasi una barzelletta)
Vederlo mentre si abbracciava con Cavani, alla fine della partita, mi ha fatto bene - ma mi ero divertito anche l'anno scorso quando lui e Ibra si erano trovati a ridere insieme in attesa di un calcio d'angolo...
Comunque, la prossima con il Catania non sarà mica facile, quest'anno è forte ed è in un ottimo momento.
Grazie, Danny.
Ci manca il colpo del kappò anche e soprattutto perché ci manca il giocatore in grado di sferrarlo
@Giuliano: per una volta possiamo dire che una (scioccante) vittoria dell'Inter potrebbe tornarci utile...
:-)
Un abbraccio ad entrambi
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