Ps: c'è poco da fare, Del Piero è (e rimarrà) il numero 10 per eccellenza.
Vinicio VERZA
1 giorno fa
Così l’allenatore della Juventus ha definito la sua squadra al termine di una delle gare più insidiose e difficili di tutto il campionato, dimostrandosi soddisfattissimo per come i suoi ragazzi hanno interpretato il match dall’inizio alla fine.
Ancora quattro partite da disputare e la Juventus terminerà il girone di andata di questo campionato. Considerate le difficoltà iniziali, in pochi la scorsa estate erano disposti a scommettere in un cammino da record come quello tenuto da Madama sino ad oggi: una volta inserita la marcia giusta, non ha più smesso di andare avanti. A volte accelerando (nove vittorie), a volte rallentando la corsa (sei pareggi).


Lo scorso 20 novembre il Parma sconfisse allo stadio “Tardini” l’Udinese con un secco 2-0: Biabiany e Giovinco (direttamente da calcio di rigore) stesero i friulani, che schieravano tra le loro fila alcuni giocatori stanchi per gli incontri disputati nelle rispettive nazionali di appartenenza durante la sosta del campionato appena conclusa. Francesco Guidolin, all’epoca dei fatti, era il ritratto dello sconforto: “Sono amareggiato e deluso. Pensavo di vedere un altro atteggiamento, ma credo che tutti si siano accorti che l’Udinese non può lottare per i primi posti”. Persa anche la vetta della classifica (distante, comunque, un solo punto, in attesa del recupero tra il Napoli e la Juventus) da quel momento in poi la sua squadra non ha più smesso di vincere: in casa con Roma e Chievo, in trasferta contro l’Inter, mettendo a segno cinque reti e subendone soltanto una.


Ogni qualvolta Juventus e Roma si trovano una di fronte all'altra il pensiero torna indietro agli inizi degli anni ottanta, al periodo in cui erano le regine incontrastate del calcio nostrano. L’Avvocato Agnelli e Giampiero Boniperti - il presidentissimo bianconero - da una parte, Dino Viola - patron dei giallorossi - dall'altra: due mondi distanti anni luce tra loro, molto più di quei centimetri che costarono a Maurizio Turone, difensore dei capitolini, il goal annullato per una segnalazione di fuorigioco nello scontro al vertice disputato allo stadio "Comunale" nel lontano maggio del 1981.


Dopo quattro vittorie consecutive la Juventus è tornata da Napoli con un pareggio dal peso specifico superiore a quel singolo punto che le ha consentito di portare a due le lunghezze di distacco dal Milan detentore del tricolore.
L'individuo e la sua volontà sono sacri.
