Un grande. Cementò quel gruppo, ma soprattutto vinse contro tutti quei giornalai che in tema di nazionale hanno sempre messo il becco a sproposito. Ciao Thomas
Ciao Antonio! Lo stimavo tantissimo: difese le sue idee sino alla fine, dimostrando coerenza e "cementando" (come hai scritto giustamente tu) un gruppo favoloso. Il mondiale vinto nel 2006 fu figlio di Farsopoli, quello del 1982 dell'incompetenza di molti soloni del calcio dell'epoca. A me, bambino di appena otto anni che non si perse una partita che fosse una, regalò un sogno, mi permise di trascorrere un'estate meravigliosa e mi fece credere (per poco tempo) che nel nostro paese tutti fossero come questi eroi con la maglietta azzurra: uniti contro il mondo intero, a dimostrare che noi - quando vogliamo - siamo i migliori. Purtroppo, quando accade, succede solo nello sport. Ma questo è un altro discorso...
Un'ottima persona, gliene dicevano di tutti i colori e lui invece lavorava sodo, e si era già visto nel '78 in Argentina. Poi nell'86 gli capitò quello che è successo a Lippi quest'anno, una squadra debole in crisi "di passaggio". Bearzot è il tipo di persona che manca oggi a tutti i livelli, sia imprenditori che politici - del tipo: parlare poco, lavorare tanto e nell'interesse di tutti.
aggiungo: lavorare tanto, e con grande competenza. Bearzot aveva alle spalle parecchi Mondiali, come secondo di Valcareggi e non solo come responsabile. L'esperienza del mondiale del '74, con tutti che litigavano, penso che sia stata fondamentale. (al tg hanno detto che non ebbe fortuna come calciatore: sbagliato, tutta una carriera da mediano fra Torino e Catania, a marcare Sivori e tutti i più forti) (quello che non ha mai giocato è Sacchi)
@Giuliano: "parlare poco, lavorare tanto e nell'interesse di tutti". Questa è esattamente l'Italia che avevo sognato. Per me, per "tutti" noi.
Concordo (anche) sulla carriera da calciatore: se il parametro è Zoff è un conto, ma se si parla in senso generale hanno sbagliato.
"L'esperienza del mondiale del '74, con tutti che litigavano, penso che sia stata fondamentale": giustissimo. Unì il suo modo di vedere il calcio con quell'esperienza. Nacque la nazionale del 1978, mamma di quella che vinse il mondiale del 1982. A detta di molti, fu ancora più bella.
Passi per la vittoria sull’Argentina, ma quella contro il Brasile non la dimenticherò mai. Televisore in bianco e nero, l’amica vicina di casa che passava davanti ogni tanto allo schermo, sino a quando non le abbiamo fatto capire che sarebbe stato meglio andasse a giocare con le bambole.
Paolo Rossi che torna d’incanto ad essere Pablito… Quel Brasile era fenomenale, sembrava invincibile. Nella mia tenera età tifavo per loro, almeno sino al momento in cui li abbiamo dovuti affrontare. Al cuore non si comanda: quando Cesare Maldini a fine partita schizzò sul campo, stavo per esplodere dalla gioia. Da lì in poi, è stato un lungo, lunghissimo sogno.
L'ho rivista l'altra sera su La7, mi sono fermato perché era moltissimo tempo che non la vedevo. Quel Brasile aveva un centrocampo da favola, Socrates Junior Falcao Cerezo Zico!!! Ma anche un centravanti penoso (Serginho)e una difesa ballerina. I nostri giocavano a tutto campo, Rossi andava a prendere il pallone davanti alla difesa, Conti faceva il terzino e l'attaccante, e poi mi tocca leggere del difensivismo, gli elogi a Sacchi come inventore del gioco a zona...No, Bearzot era davvero uno in gamba. (penso che Lippi si sia consultato a lungo con lui, prima del mondiale 2006: certe esclusioni eccellenti si spiegano solo con i litigi del mondiale del '74...)
Al solito, sono d’accordo su tutto. In più, aggiungo una serie di “previsioni” (impressionanti) azzeccate dal “Vecio” in occasioni di alcune partite dell’Italia ai mondiali, sia quelli del 2006 che in quelli della scorsa estate. La “Gazzetta dello Sport” ne ha fatto un bel servizio ieri
"Donne, vodka e gulag. Eduard Streltsov, il campione" è il libro scritto da Marco Iaria, giornalista della "Gazzetta d...
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9 commenti:
Un grande. Cementò quel gruppo, ma soprattutto vinse contro tutti quei giornalai che in tema di nazionale hanno sempre messo il becco a sproposito.
Ciao Thomas
Ciao Antonio!
Lo stimavo tantissimo: difese le sue idee sino alla fine, dimostrando coerenza e "cementando" (come hai scritto giustamente tu) un gruppo favoloso.
Il mondiale vinto nel 2006 fu figlio di Farsopoli, quello del 1982 dell'incompetenza di molti soloni del calcio dell'epoca.
A me, bambino di appena otto anni che non si perse una partita che fosse una, regalò un sogno, mi permise di trascorrere un'estate meravigliosa e mi fece credere (per poco tempo) che nel nostro paese tutti fossero come questi eroi con la maglietta azzurra: uniti contro il mondo intero, a dimostrare che noi - quando vogliamo - siamo i migliori.
Purtroppo, quando accade, succede solo nello sport.
Ma questo è un altro discorso...
Un abbraccio!
A presto!!!
Ps: i prossimi giorni ti scriverò una mail.
Un'ottima persona, gliene dicevano di tutti i colori e lui invece lavorava sodo, e si era già visto nel '78 in Argentina. Poi nell'86 gli capitò quello che è successo a Lippi quest'anno, una squadra debole in crisi "di passaggio".
Bearzot è il tipo di persona che manca oggi a tutti i livelli, sia imprenditori che politici - del tipo: parlare poco, lavorare tanto e nell'interesse di tutti.
aggiungo: lavorare tanto, e con grande competenza. Bearzot aveva alle spalle parecchi Mondiali, come secondo di Valcareggi e non solo come responsabile. L'esperienza del mondiale del '74, con tutti che litigavano, penso che sia stata fondamentale.
(al tg hanno detto che non ebbe fortuna come calciatore: sbagliato, tutta una carriera da mediano fra Torino e Catania, a marcare Sivori e tutti i più forti)
(quello che non ha mai giocato è Sacchi)
@Giuliano: "parlare poco, lavorare tanto e nell'interesse di tutti". Questa è esattamente l'Italia che avevo sognato. Per me, per "tutti" noi.
Concordo (anche) sulla carriera da calciatore: se il parametro è Zoff è un conto, ma se si parla in senso generale hanno sbagliato.
"L'esperienza del mondiale del '74, con tutti che litigavano, penso che sia stata fondamentale": giustissimo. Unì il suo modo di vedere il calcio con quell'esperienza. Nacque la nazionale del 1978, mamma di quella che vinse il mondiale del 1982.
A detta di molti, fu ancora più bella.
Un abbraccio e grazie!
non ho potuto vivere la grande impresa del mondiale '82, ma basta leggere i i nomi degli avversari per capire di cosa si sia trattato. Ciao Enzo :(
Passi per la vittoria sull’Argentina, ma quella contro il Brasile non la dimenticherò mai.
Televisore in bianco e nero, l’amica vicina di casa che passava davanti ogni tanto allo schermo, sino a quando non le abbiamo fatto capire che sarebbe stato meglio andasse a giocare con le bambole.
Paolo Rossi che torna d’incanto ad essere Pablito…
Quel Brasile era fenomenale, sembrava invincibile.
Nella mia tenera età tifavo per loro, almeno sino al momento in cui li abbiamo dovuti affrontare.
Al cuore non si comanda: quando Cesare Maldini a fine partita schizzò sul campo, stavo per esplodere dalla gioia.
Da lì in poi, è stato un lungo, lunghissimo sogno.
Un abbraccio
L'ho rivista l'altra sera su La7, mi sono fermato perché era moltissimo tempo che non la vedevo. Quel Brasile aveva un centrocampo da favola, Socrates Junior Falcao Cerezo Zico!!!
Ma anche un centravanti penoso (Serginho)e una difesa ballerina.
I nostri giocavano a tutto campo, Rossi andava a prendere il pallone davanti alla difesa, Conti faceva il terzino e l'attaccante, e poi mi tocca leggere del difensivismo, gli elogi a Sacchi come inventore del gioco a zona...No, Bearzot era davvero uno in gamba.
(penso che Lippi si sia consultato a lungo con lui, prima del mondiale 2006: certe esclusioni eccellenti si spiegano solo con i litigi del mondiale del '74...)
Al solito, sono d’accordo su tutto.
In più, aggiungo una serie di “previsioni” (impressionanti) azzeccate dal “Vecio” in occasioni di alcune partite dell’Italia ai mondiali, sia quelli del 2006 che in quelli della scorsa estate. La “Gazzetta dello Sport” ne ha fatto un bel servizio ieri
Un abbraccio
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