martedì 8 gennaio 2013

Un mese difficile

Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma

Attendere un giorno e mezzo prima di pubblicare il commento relativo alla sconfitta della Juventus (la terza della stagione) maturata nella sfida casalinga contro una Sampdoria mai doma è stato molto positivo per il mio stato d’animo che, seppur ancora molto scosso, mi permette di analizzare con un po’ più di lucidità la batosta che ci è arrivata sulla testa nel giorno dell’Epifania. Con più lucidità certamente, ma anche con una certa apprensione che comincia a serpeggiare dentro di me nel vedere che questa squadra, pur avendo totalizzato un numero di punti superiore rispetto a quelli ottenuti nel campionato scorso alla stessa giornata, pur avendo giocato a tratti un calcio entusiasmante, non sembra trasmettere più quella sensazione di inaffondabilità (concedetemi il termine) che ci faceva assistere a partite nelle quali l’avversario della Vecchia Signora non arrivava praticamente mai ad impensierire neanche lontanamente la porta difesa da Buffon, partite in cui ci si doveva preoccupare solamente di mettere dentro il pallone per non finire la gara sullo zero a zero (vedi i match con il Siena o con il Genoa a Marassi). 

Dei gol (molto pochi per la verità) si subivano ma sembravano essere veramente il frutto della casualità o magari di rarissime incertezze difensive (vedi gara casalinga con il Lecce). Quest’anno troppo spesso si vedono gli attaccanti avversari arrivare nei pressi della nostra area di rigore e rendersi pericolosi. E qui arriviamo alla gara persa con la Samp. Forse c’è un problema di concentrazione? Forse c’è una certa presunzione da parte di tutti (allenatore compreso)? Manca quella ferocia ossessiva con cui si distruggeva chiunque? Forse c’è un problema di modulo? C’è un certo logorio fisico e mentale dovuto agli aumentati impegni settimanali? O un semplice appannamento Natalizio? Di certo l’atteggiamento tenuto dalla squadra ieri non mi è piaciuto. Oltre ai soliti e ormai cronici errori sotto rete, ai quali credo, a meno di miracoli, non si riuscirà a porre rimedio nemmeno nella finestra di mercato di gennaio, secondo me ieri qualcuno (ma più probabilmente tutti) ha creduto di aver già portato a casa la vittoria dopo aver ottenuto il vantaggio e la superiorità numerica. Inutile negarlo, nel corso della stagione in corso si è vista più di una volta una certa arroganza, un eccesso di sicurezza ed una buona dose di superficialità, perfino da parte di uomini come Pirlo o Barzagli che, di solito, non sbagliano mai. 

Nel caso specifico di ieri i primi errori, a mio parere, li ha commessi Antonio Conte, probabilmente convinto, a dispetto delle dichiarazioni pre-gara, di vincere abbastanza agevolmente, tanto da ricorrere ad un largo turn over (anche se in parte costretto da defezioni varie) e da proporre Federico Peluso non solo titolare, nonostante la sua sana abitudine di inserire molto gradualmente ogni nuovo arrivato nei meccanismi di gioco della squadra, ma anche come terzo centrale al posto di Chiellini, quando forse sarebbe stato più opportuno, eventualmente, metterlo come esterno. Se si guarda bene il suo movimento sul raddoppio di Icardi ci si rende perfettamente conto di come il ventottenne difensore romano commetta un errore dovuto proprio alla mancanza di abitudine agli schemi ed ai movimenti della difesa bianconera andando prima verso il centro per poi, dopo essersi reso conto di aver sbagliato, tornare sui suoi passi per inseguire l’attaccante argentino che ormai gli è troppo davanti e che può quindi concludere in tutta tranquillità.

Perché non preferirgli Caceres o Marrone spostando a sinistra Barzagli come già avvenuto in passato? Perché non tornare, viste le assenze ad una difesa a quattro? Comprensibile l’esclusione di Vidal, non brillantissimo nelle ultime prestazioni e ieri sacrificabile in vista della sfida di Coppa Italia con il Milan, così come è risultato comprensibile l’innesto di Pogba che non ha però dato gli esiti sperati. A proposito di quest’ultimo, tutti conosciamo le sue grandi doti e probabilmente nel finale sarebbe stato meglio sostituire Marchisio, già non al massimo, piuttosto che lui, ma quando Alessio disse che spesso era troppo lezioso non aveva torto. Il ragazzo deve imparare ad essere più cattivo agonisticamente badando meno all’eleganza e più alla concretezza. Inoltre, non vorrei sembrare un po’esagerato, ma a me quella cresta bionda ricorda troppo Balotelli e la cosa non mi piace. 

Giovinco, dopo aver impressionato positivamente nelle ultime gare del 2012 ieri è sembrato tornare di nuovo ad essere l’incompiuto di inizio stagione. Sbaglia praticamente due rigori in movimento, uno nel primo e l’altro nel secondo tempo. Segna quello dal dischetto, ma rispetto alla quantità di errori commessi nell’arco dei novanta minuti questo può considerarsi un dettaglio, seppur non trascurabile vista la percentuale di errore dei bianconeri nei tiri dagli undici metri. Vucinic, acciaccato e messo dentro per disperazione, fallisce anch’egli due occasioni clamorose, entrambe da pochi passi, una sparando un bolide sulla traversa, quando sarebbe bastato un tocchetto per battere Romero, l’altra non arrivando, in scivolata, a deviare la palla in rete per una questione di centimetri Anche per Matri un passo indietro rispetto alla prestazione col Cagliari, ma chissà perché deve essere sempre lui, tra tutti gli attaccanti, ad uscire per primo.

Quagliarella ai più non è sembrato nemmeno essere sceso in campo. Non se ne ricorda un’iniziativa degna di nota. Una volta subito il pareggio, nato da un passaggio completamente sbagliato da Pirlo, ma fondamentalmente frutto di una vera e propria “papera” di Buffon, secondo me incerto anche sulla seconda rete blucerchiata, i ragazzi, invece di sfruttare al meglio i tanti minuti rimasti, si sono gettati in avanti a testa bassa senza la lucidità necessaria per vincere la gara ma esponendosi troppo alle ripartenze degli avversari. Da una di queste, come raccontato prima, è nato il raddoppio di Icardi. 

C’è da segnalare, inoltre, il fatto che nella seconda frazione di gioco la squadra di Conte è sembrata fisicamente pesante, quasi imballata. Ricordo che nemmeno l’anno scorso la ripresa del campionato dopo la sosta natalizia fu brillantissima, con 3 vittorie e 6 pareggi. Una delle partite vinte fu giocata a Lecce dove però la Juventus portò a casa i tre punti grazie alla rete di Matri giocando in maniera tutt’altro che convincente. Migliorò decisamente nella sfida del 21 gennaio a Bergamo contro l’Atalanta, che la vide laurearsi campione d’inverno, ma data anche la quantità di impegni ravvicinati, anche a causa dei recuperi per maltempo, tutto il mese di gennaio non fu proprio felice dal punto di vista del gioco espresso. Forse anche quest’anno durante la pausa la squadra ha svolto un intenso lavoro atletico che, momentaneamente la sta appannando, ma che, ci auguriamo, tra un po’ di tempo porterà i suoi frutti, regalandoci un finale di stagione pazzesco come quello passato. 

Vorrei ricordare, senza che ovviamente questo possa essere considerato lontanamente la causa della sconfitta, che oltre a quello assegnato a favore c’erano un altro paio di rigori per la Juventus, uno dei quali prevedeva anche l’espulsione di Palombo, reo di aver atterrato Matri solo davanti a Romero. Questo solo per far notare, come è parso evidente a chi ha seguito attentamente il match, quanto l’atteggiamento di Valeri, dopo il primo rigore e l’espulsione di Berardi sia cambiato totalmente, in modo repentino, come se quasi si sentisse in colpa per aver dato alla Juve solo ciò che le spettava. E’ fin troppo evidente che gli arbitri, se concedono qualcosa ai bianconeri, anche se questo qualcosa è sacrosanto, subito dopo temono di finire nell’occhio del ciclone delle polemiche e quindi cercano, dal loro punto di vista, di non esagerare, come se poi dare ciò che è semplicemente dovuto, fosse una colpa. Purtroppo è così e non c’è nulla da fare. 

Da più parti si è parlato di grandi meriti della Sampdoria e questo è sicuramente vero se si considera che gli uomini di Delio Rossi ci hanno sempre creduto e non hanno mai mollato, ma è altrettanto vero che la Juventus ha dato loro coraggio non chiudendo il match e che una partita contro questa Sampdoria, in vantaggio per uno a zero ed in superiorità numerica una squadra che ambisce a conquistare ancora il campionato la deve vincere, non ci sono altre possibilità. I tempi ed i modi di riprendere la marcia ci sono eccome ma, occorrerà il massimo apporto da parte di ognuno nel prossimo mese e mezzo, come sottolineato dallo stesso Conte, perché ci saranno molteplici e decisivi impegni, proprio nello stesso periodo in cui la Juventus sarà costretta, per motivi vari, a fare a meno di elementi fondamentali. Perciò bando alle chiacchiere ed alla superficialità e fuori gli attributi, che di sicuro, in questa squadra non mancano, e noi lo sappiamo bene!! Forza ragazzi!!!

5 commenti:

Paolo ha detto...

La sconfitta brucia, soprattutto per come è maturata.
Certo, in tv un giocatore che spazza via la palla viene mitizzando facendoci credere che abbia effettuato un lancio di 60 metri che Platini non avrebbe nemmeno potuto immaginare.
Però la Juventus soffre le squadre che si chiudono dietro rinunciando a giocare, è evidente. Sicuramente ci sono stati parecchi errori, ma non farei drammi.
Certo, urge un po' di concretezza in più in area di rigore. Anche da parte degli arbitri

paratadizoff ha detto...

Premesso che le ragioni della sconfitta sono a mio avviso diverse e che Danny le ha tutte riportate nel suo bell'articolo, non ultima i carichi di lavoro pesanti e l'imminenza della sfida secca di coppa Italia, il dilemma che vi sottopongo è il seguente: una punta stile Trezeguet, scarsamente utile alla manovra collettiva, ma decisamente spietato nell'inquadrare la porta, potrebbe completare questa rosa?
Ovviamente non mi riferisco al ritorno di Trezeguet in bianconero, ma ad una punta con quelle caratteristiche. La mancanza di cattiveria che leggo da più parti (e che condivido) è da riferire al collettivo, ovvero alla singola punta che in questo momento non abbiamo?
Un caro saluto
Antonio

Danny67 ha detto...

@Paolo
Carissimo, certo, nemmeno io ne farei un dramma, però un pò mi preoccupo, e le difficoltà, di cui parli tu, con le squadre che si chiudono dietro sono effettivamente oggettive, così come lo è la necessità di essere più concreti sotto porta. Il passaggio del tutto casuale di Palombo lo avevo notato anche io. E' stato un rinvio alla "viva il parroco" che si è trasformato in assist perfetto. Purtroppo capitano anche queste cose.

@paratadizoff
Beh, sicuramente, in genere, Conte non ama calciatori che non sappiano partecipare attivamente alla manovra, però se qualcuno gli offrisse la possibilità di avere un clone di David non sono del tutto convinto che lo rifiuterebbe. Io personalmente credo che in un contesto come quello di domenica sarebbe servito eccome!!

Giuliano ha detto...

quando ho visto quella formazione su televideo mi sono detto che si metteva male...qui ha sbagliato Conte, Peluso e De Ceglie con Pogba in mezzo non mi sembra una gran formazione.
E Matri, quante occasioni di riconferma sta buttando via (e Giovinco, e Quagliarella...)

MauryTBN ha detto...

Personalmente sono rimasto molto infastidito dalla prestazione di Buffon, non tanto per la papera, che può capitare, ma per la sua recente politica di comunicazione. Nelle ultime settimane su Facebook non ha perso occasione di ricordare a tutti quanti fossero i suoi minuti di imbattibilità casalinga, come non prendesse gol da fuori area da una vita (efficacissima la parata su Guarin!!!!) e come possa giocare almeno altri tre anni ad alto livello. Forse un po' meno chiacchiere farebbero bene anche a un mostro sacro come lui. Per quanto riguarda Peluso, osservandolo dal vivo, nel primo tempo, ho notato un dialogo fittissimo con Leo Bonucci. Forse il numero 19 stava cercando di suggerire al nuovo arrivato la corretta posizione da assumere nella difesa a tre? Detto ciò, la squadra mi è parsa molto appesantita dal punto di vista fisico, il richiamo di preparazione può giocare brutti scherzi, come hanno imparato anche a Firenze. Ripartiremo, ne sono sicuro :)