Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma
Eccellente affermazione della Juventus che porta via i tre punti dallo Stadio Olimpico di Roma contro una Lazio che, seppur in emergenza difensiva, nel corso della stagione si è dimostrata forte ed organizzatissima e che aveva rappresentato fino a ieri un vero tabù per i bianconeri. Nonostante la Vecchia Signora avesse infatti praticamente dominato tutti i confronti disputatisi nei mesi passati, non era mai riuscita a sconfiggere gli uomini allenati da Pektovic. Ma grazie ad una gara condotta con forza, autorità e un gioco travolgente nella prima frazione di gioco, e controllata, anche se con qualche rischio di troppo, nel secondo tempo, questa volta ha raggiunto meritatamente la vittoria.
Quello di ieri sera, a mio giudizio (ma non credo solo mio visto ciò che si legge in giro oggi da più parti), si può definire tranquillamente il capolavoro tattico di Conte. Il Mister bianconero ha proposto lo stesso schema di cui si era parlato più volte nel recente passato (soprattutto in occasione della sfida di Monaco contro il Bayern) ma che, alla fine, non era mai stato messo in pratica, vuoi per la assenza forzata di Vucinic, vuoi per altri motivi tattici contingenti. C’è chi sostiene che questo nuovo modulo (3-5-1-1) sia stato utilizzato per non tenere fuori, in un momento in cui sembra essere particolarmente brillante, Pogba. Anche Conte in conferenza stampa ha parlato in tal senso.
Ma io penso che dietro a questa scelta ci siano anche altri due motivi tecnico-tattici. Nelle gare disputate contro i biancocelesti laziali, spesso si era venuta a creare una certa superiorità numerica da parte di questi ultimi a centrocampo e forse in questo modo Antonio Conte ha voluto evitare che la cosa si riproponesse per poter gestire di più e meglio il gioco contro una formazione che sa difendersi e chiudere gli spazi molto bene.
Ma forse ha influito sulla scelta dell’allenatore leccese anche lo stato di forma non eccellente di Pirlo che, negli ultimi tempi, quando è stato pressato dagli avversari ha commesso qualche errore di troppo in fase di impostazione. Inserendo un uomo in più con le caratteristiche di Pogba sulla mediana, il Mister ha scaricato parte del peso della costruzione del gioco dalle spalle di Andrea Pirlo non permettendo agli avversari di avere sotto controllo un unico regista.
Marchisio, dopo diverse prove negative stavolta nella posizione di mezzapunta si è mosso benissimo, aiutando a centrocampo, effettuando scambi pregevolissimi con Vucinic, inserendosi benissimo tra le maglie della difesa avversaria e non riuscendo a segnare veramente per pochissimo.
Mirko Vucinic, stizzito dalle critiche che gli sono piovute addosso ultimamente ( a torto o a ragione?), e che egli stesso ha respinto al mittente ha messo finalmente in campo tutte le sue doti, riuscendo a tenera palla, difenderla, far salire la squadra ed a fungere da vero regista in attacco.
Ovviamente l’uomo partita è stato Arturo Vidal, non solo perché autore della doppietta che ha regalato alla Juventus la vittoria, ma perché si è ancora una volta mostrato per quello che è, un fuoriclasse nel suo ruolo, un giocatore ed un uomo indispensabile per una Juve che vuole ambire a traguardi importanti. Ci auguriamo tutti che quello che sembra aver fatto capire Conte ieri sera, e cioè che non esiste la possibilità che ci si possa privare di lui, sia ciò che accadrà.
Grande prestazione anche quella di Barzagli. Conte, in occasione di un suo disimpegno, si è addirittura messo ad applaudire, cosa che succede raramente durante i novanta minuti. Insomma, l’ennesimo tassello per il traguardo finale è stato messo al suo posto. Ora altre due sfide difficili. Milan e Torino. Occorre mantenere ancora sangue freddo e concentrazione, proprio come vuole Antonio Conte!!
1 commento:
...e già che abbiam fatto 30...
:-)
una di quelle giornate che non sembran vere, si pensa "sarebbe bello che i risultati fossero questi" e poi succede esattamente come si sperava, Milan-Napoli pari e la Juve che vince.
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