lunedì 21 ottobre 2013

Il giocattolo si è rotto o no?

Questo articolo è di Danny67. Tutti gli altri, li puoi trovare nella sua rubrica Un Bianconero a Roma

Ieri pomeriggio la Juventus ha regalato a tutta l’Italia un pomeriggio atteso da più di due anni, interrompendo un lungo periodo in cui mai, anche nei momenti più difficili, aveva dato una tale impressione di fragilità. Le sensazioni trasmesse dalla squadra bianconera sono piuttosto negative anche se, fino a venti minuti dalla fine, la Vecchia Signora aveva il risultato in tasca, trovandosi sul due a zero e fallendo a più riprese l’occasione per chiudere il match definitivamente. Ma nonostante ciò io non avevo visto fino al momento della disfatta la miglior Juventus della stagione come qualcuno ha detto. Qualcosa non funziona più nei meccanismi della squadra e sembra alquanto complicato fornire una spiegazione che possa chiarire con certezza le responsabilità, le colpe e le motivazioni che stanno alla base degli scricchiolii che già si avvertivano da tempo e che ieri hanno portato all’assurdo crollo di Firenze. 

Probabilmente le motivazioni sono molteplici ma leggendo anche voci autorevoli (mi riferisco a voci bianconere ovviamente, perché tra i giornalisti ufficiali non vedo nessuno che abbia l’obiettività necessaria per giudicare tutto ciò che appartiene al mondo Juve) del web l’idea di fondo che serpeggia tra i tifosi bianconeri è una: la Juventus non cerca più la vittoria come prima, non assale il nemico, non fa più la gara come due anni fa rischiando il tutto per tutto per giocare il calcio che ci ha fatti tutti innamorare, il calcio più bello che si sia visto in Italia negli ultimi anni. 

Questo credo sia ormai un dato di fatto. Le opinioni si dividono sul perché possa essere accaduto ciò. Alcuni parlano di “pancia piena” da parte di tutto l’ambiente, altri sostengono che quel gioco spettacolare ha spremuto come limoni i calciatori, alcuni dei quali sul viale del tramonto, altri ancora sono convinti che sia proprio Antonio Conte, il principale artefice del ritorno al successo, il primo ad aver cambiato atteggiamento, sia in campo, nel modo di giocare della squadra, sia fuori, a livello di comportamenti. Mi spiego meglio; Per quanto riguarda il campo nel primo anno il mister ha portato una ventata nuova nell’ambiente, regalando alla Juventus motivazioni ed un gioco straordinario volto al possesso palla, al pressing ed alla ricerca spasmodica della vittoria da raggiungere ad ogni costo, non utilizzando mai lanci lunghi ma cercando di giocare il pallone in ogni situazione. Ora, passando attraverso il secondo anno dove si è vinto un campionato abbastanza tranquillamente ma giocando un po’ più da ragionieri, sembra pensare più a tenere bassa la squadra ed a cercare di rischiare il meno possibile, come se avesse il timore di perdere quello che si è conquistato attraverso il sacrificio, la lotta e la voglia di spaccare il mondo. 

Per quanto riguarda i suoi atteggiamenti al di fuori del terreno di gioco c’è chi lo vede meno motivato, meno aggressivo come se fosse rassegnato all’idea di non poter vincere ancora. Da qui le incertezze nei cambi durante le partite, le polemiche con la società, i continui riferimenti al fatto che quest’anno sarà molto dura riconfermarsi e quel suo essere troppo arrendevole nei post partita davanti alle telecamere. Molti lo spiegano con il fatto che sa già che a fine stagione se ne andrà, altri ancora vedono in certe sue scelte un’aperta polemica con la società (il fatto di non far mai giocare Llorente o ad esempio di far entrare Motta – uno praticamente fuori rosa – piuttosto che mettere Caceres, come a voler dire: “secondo voi posso andare avanti con questi elementi?”) 

Io non so esattamente cosa possa essere accaduto ma di certo qualcosa è cambiato all’interno della squadra bianconera, così come è palese che alcuni elementi stiano arrivando alla fine della loro carriera, così come è altrettanto evidente che c’è un clima diverso dagli anni precedenti. Ieri vedere Vidal (che arriva in ritardo dal Cile prima di due impegni importantissimi) e Giovinco ridere allegramente durante il riscaldamento mentre la Fiorentina stava rimontando i due gol di svantaggio non fornisce indicazioni positive sul clima dello spogliatoio. Per quanto riguarda il cambiamento e l’involuzione del gioco sinceramente non so quanto questo sia dovuto ad un’inversione di tendenza nella mente del Mister e quanto alla sua consapevolezza che i calciatori non sarebbero fisicamente in grado di riproporre l’aggressività del primo anno. Questo forse spiegherebbe la grande delusione espressa da Antonio Conte per un mercato in cui avrebbe desiderato l’acquisto di numerosi ricambi nonché l’acquisto di altri campioni che avrebbero potuto, nei momenti difficili, sopperire alle carenze atletiche con la classe. 

Infine, tutti ormai si sono resi conto del fatto che il nostro portiere sta sbagliando moltissimo, che non ha più l’esplosività e il colpo d’occhio di un tempo e che, soprattutto, non trasmette più sicurezza all’intero reparto difensivo. Anche gli avversari lo hanno capito ed infatti tentano sovente la conclusione da lontano e spesso con successo. Leggo che molti si arrabbiano quando si tocca Buffon, ma la realtà è questa fratelli. Non è una questione di ingratitudine ma semplicemente anagrafica ed atletica. Sono convinto che anche Conte se ne sia accorto ma nell’anno prima del mondiale è praticamente impossibile pensare che possa essere sostituito un autentico monumento come Gigi. Io dico solo questo; se Cristiano Ronaldo ha notato questo particolare sono seriamente preoccupato per mercoledì.

11 commenti:

Giuliano ha detto...

io ho pensato subito a Moratti, a Simoni, a Ronaldo 1998, a Sensi, e a tutti i complottisti: questa partita la dedico a voi, la Fiorentina gioca e vince, così come l'Inter di Stramaccioni. Sul campo: ecco cosa significa VINTI SUL CAMPO. Inutile lamentarsi per i rigorini e per i fuorigioco, o per i gol deturone e demuntari, sei sul campo e te la giochi, il resto sono xxxxxxx, lamenti di bambini, scuse per nascondere il fatto che si arriva sempre dietro, e staccatissimi (vero Moratti? vero Simoni? eccetera...) (soprattutto se hai in campo campioni stratosferici).
E adesso vengo a noi: alle considerazioni di Danny, che condivido in pieno come sempre, ne aggiungo un'altra: i molti infortuni di quest'anno. Iniziando da giugno, la lista è già molto lunga; nel primo anno di Conte furono zero, ma qui sembra di essere tornati ai tempi di Amauri e di Iaquinta. Il dubbio sorge: forse Conte li ha spremuti troppo in questi due anni? L'età non vale solo per Buffon...
Infine, una considerazione sugli ingaggi e sui prolungamenti di contratto: sicuri sicuri che Vidal e Pogba meritino sei milioni d'ingaggio?
Vedremo, il calcio lo si gioca sul campo - felicissimo se poi risulta che ho sbagliato tutto!
e 31 SUL CAMPO, mica terzi posti o centro classifica per vent'anni.

Danny67 ha detto...

Si Giuliano, probabilmente hai ragione. I troppi infortuni sono dovuti in parte all'età non più verde di parecchi elementi, ma soprattutto, credo, al gioco di Conte che sfrutta le energie dei calciatori fino all'ultima goccia. Anche per questo lui esigeva diversi ricambi in sede di mercato. Per quanto riguarda gli ingaggi beh, se avessimo molti soldi da spendere varrebbe la pena eccome prolungare i contratti di Vidal e Pogba a cifre considerevoli, ma probabilmente uno come Moggi li avrebbe venduti e con il ricavato avrebbe ricostruito la squadra in modo da dare all'allenatore un gruppo nuovo, pieno di energie da spendere e di entusiasmo.

paratadizoff ha detto...

Non c'è dubbio che la domanda sia legittima. Le risposte personali di ciascuno di noi poi, sono affidate al grado di sensibilità da tifosi che ci anima.
Personalmente resisto ancora al partito di disfattisti che comincia ad affacciarsi, anche se, alcune riflessioni impongono approfondimenti che il tuo post giustamente affronta.
Il momento particolare che attraversa il portiere della nazionale, una certa superficialità della fase difensiva, l'assenza di quell'intensità di gioco che ha caratterizzato questa squadra nelle precedenti stagioni, sono situazioni di fatto che mostrano una Juve diversa da quella vincente. Nonostante tutto, giusto per abbozzare una mia risposta e/o speranza, continuo a far parte del partito che vede nella differenza di preparazione rispetto al passato l'elemento principale. Anche se il pessimo stato di forma di qualcuno, (e non mi pare solo Buffon), unito ad una variabile da spogliatoio che non conosco, potrebbero stravolgere quella che è la mia tesi attuale.
Un caro saluto.

Danny67 ha detto...

Ciao Paratadizoff. Intanto bentornato.
Si di certo la preparazione ha la sua importanza. E' chiaro che tutti i nazionali reduci dalla confederation l'hanno praticamente saltata per poter essere pronti per la Supercoppa. L'aspetto atletico è importantissimo. Ciò non toglie che anche dal punto di vista tattico e di mentalità qualcosa è cambiato, ed in peggio.

Thomas ha detto...

Per me qualcosa nella Juve si è rotto.

Sono convinto che la squadra si riprenderà, magari potrà anche fare un'altra ottima stagione.
Ma a fine anno sarà necessario cambiare qualcosa. E qualcosa cambierà, ne sono convinto.

Un abbraccio!

Danny67 ha detto...

Carissimo Thomas, quando dici che qualcosa si è rotto ti riferisci al rapporto Conte-Marotta-Agnelli o hai in mente qualcos'altro?

Thomas ha detto...

Conte lo scorso maggio voleva andare via dalla Juve, ormai in rete ne parlano tutti, non e' piu' una novita'.

Agnelli lo ha trattenuto (come avrebbe potuto fare diversamente, d'altronde?), e i risultati sono questi.

Spero continuino a remare tutti nella stessa direzione sino a maggio. Poi, inevitabilmente, le strade si separeranno.
Salvo miracoli.

Un abbraccio

Danny67 ha detto...

Che brutto scenario mamma mia....si torna alla mediocrità del post-farsopoli!!

Ma io mi domando: perchè Conte voleva andare via a Maggio? Perchè aveva altre offerte? Perchè sapeva già che la società non avrebbe accontentato le sue richieste?
Se l'ipotesi vera fosse la prima allora vorrebbe dire che la sua ambizione personale viene prima della sua juventinità. Ci rimarrei male sinceramente....

Thomas ha detto...

Danny, il futuro della Juve e' tra le mani di Andrea Agnelli, non in quelle di Conte.

Lo sai quanto stimi il tecnico, a lui vanno i maggiori meriti per le ultime vittorie del club.

A quanto pare, pero', e' dotato di un pregio che portato all'esasperazione diventa un difetto: e' ambizioso.
"Troppo" ambizioso.

La Juventus, all'epoca in cui giocava, per lui aveva rappresentato il punto di arrivo della propria carriera.
Come allenatore e' diventata una "tappa".

Danny67 ha detto...

Se è così come dici è triste...veramente riste.. Posso anche capire che la juve per lui come allenatore possa essere una tappa, ed in fondo lo è stata anche per Lippi, ma lasciarla dopo solo due-tre anni mi sembra veramente troppo poco...ed io che speravo diventasse il Ferguson bianconero...
Resto però convinto che se la Società acquistasse i giocatori che lui chiede resterebbe di sicuro.Il fatto è (e qui mi permetto di allargare il discorso) che la famiglia Agnelli per la Juventus rappresenta da sempre, da una parte la grande tradizione, un simbolo di nobiltà calcistica ed una immensa certezza, ma dall'altra anche un grosso limite, perchè, diciamocelo, ha sempre cercato di costruire una squadra senza mai spendere troppo (tranne in rarissime eccezioni), un pò allo stesso modo di come costruisce le auto della Fiat, seguendo più una strada operaia che di forti ivestimenti imprenditoriali. I numerosi fallimenti europei ed una mentalità non da coppa messa in campo da sempre dalla Juventus sono una dimostrazione chiara di ciò che dico. La juve è una squadra da Campionato e non da Competizione europea. Con tutti i suoi difetti, le sue esagerazioni ed i suoi sprechi, almeno in passato, il Milan ha osato molto di più in questo senso, costruendo una compagine che si è adattata sempre bene alle coppe europee ed infatti di champions ne ha vinte di più ed ancora oggi, anche se negli ultimi anni è in crisi, affronta le partite continentali meglio di quanto non faccia la Juventus. Io spero che Andrea abbia in mente un progetto che tra qualche anno ci proietti molto più in alto in fatto di fatturati e che ci consenta di comprare dei veri campioni battendo la concorrenza dei grandi team inglesi, francesi e tedeschi. Anche perchè la storia del fair play finaziario non mi convince affatto e non credo che gli altri smetteranno mai di spendere. Un tempo, con l'abilità di Moggi gli Ibra, gli Emerson, i Vieira potevano venire da noi ma oggi con Marotta, bravissimo professionista ma non certo uomo mercato, questo, come dimostrano i fatti, non può accadere.
Scusatemi lo sfogo...

Thomas ha detto...

La Juventus i campioni li ha sempre avuti, e sempre li avra'.

Non e' facile, pero', vincere contemporaneamente nel tuo paese e in Europa.
Vinci molti scudetti? Si', pero' poi paghi lo scotto nelle finali continentali.

Vediamo cosa accadra' alla fine di questa stagione. Nel frattempo, pero', non facciamoci prendere dal panico per quanto ci riservera' il futuro.

Amo Conte, ma se davvero se ne vorra' andare via un tecnico come Jurgen Klopp lo accoglierei a braccia aperte